PREGHIERE PER L’AVVENTO


Preghiera di Charles de Foucauld

Ancora alcuni giorni! Il Tempo si avvicina …
Ma se questo atteso Giorno sarà Beato,
quanto è già dolce il presente!
Eccoti, mio Dio, nascosto nel grembo di Maria,
Tu sei qui in questa piccola casa,
adorato da Lei, da Giuseppe e dagli angeli.
Mettimi vicino a Loro, mio Signore.
Mio Signore e mio Dio, quando sono nel tuo Santuario,
ai piedi del Tabernacolo, sei vicino a me
come lo sei con San Giuseppe durante l’Avvento.
Quando ti doni a me nella Santa Comunione…
non sei anche Tu vicino a me e in me,

come lo eri nella Beata Vergine?
Mio Dio, quanto sono felice, quanto sono felice.
Ma Signore, ti prego, convertimi,
Lasciami ai piedi del Tabernacolo,

fa che riceva la Santa Comunione
senza indifferenza, senza addormentarmi davanti all’Altare,
che non riceva più con tiepidezza il Tuo Corpo Divino!
Convertimi, convertimi, mio Signore, Te lo chiedo nel Tuo Nome!
RicordaTi che hai promesso di concedere

tutto ciò che Ti viene chiesto nel Tuo Nome,
e di donare lo Spirito Santo a chiunque Te lo chieda.
Mio Dio, dammi lo Spirito Santo, il Tuo Spirito,
e fammi passare questo Avvento
e tutti i giorni della mia vita
glorificandoTi il più possibile;
Per quanto è possibile per me,
per quanto è la Tua volontà su di me,
Mettimi vicino ai Tuoi Santi Genitori

con tutto l’amore e l’umiltà,
annegato e perso nell’ammirazione,

nella contemplazione ai Tuoi piedi
durante questo Avvento e per sempre.
E quello che Ti chiedo per me,
lo chiedo per tutti gli uomini,
e soprattutto per coloro per i quali

devo pregare in modo particolare,
in Te, per Te e con Te.
Amen


Preghiera a Maria

Santa Maria, vergine dell’attesa,
donaci del tuo olio perché le nostre lampade si spengono.
Vedi: le riserve si sono consumate.
Se oggi non sappiamo attendere più,
è perché siamo a corto di speranza.
Santa Maria, donna dell’attesa,
conforta il dolore delle madri per i loro figli che,
usciti un giorno di casa, non ci sono tornati mai più,
perché uccisi da un incidente stradale
o perché sedotti dai richiami della giungla.
Perché dispersi dalla furia della guerra
o perché risucchiati dal turbine delle passioni.
Perché travolti dalla tempesta del mare
o perché travolti dalle tempeste della vita.
Ci sentiamo più figli del crepuscolo che profeti dell’avvento.
Di fronte ai cambiamenti che scuotono la storia,
donaci di sentire sulla pelle i brividi dei cominciamenti.
Facci capire che non basta accogliere: bisogna attendere.
Accogliere talvolta è segno di rassegnazione.
Attendere è sempre segno di speranza.
Rendici, perciò, ministri dell’attesa.
E il Signore che viene, Vergine dell’avvento, ci sorprenda,
anche per la tua materna complicità,
con la lampada in mano.

Don Tonino Bello


Come vorrei che tu venissi tardi

Come vorrei che tu venissi tardi,
per avere ancora tempo di annunciare
e di portare la tua carità agli altri.
Come vorrei che tu venissi presto,
per conoscere subito, alla fonte, il calore della carità.
Come vorrei che tu venissi tardi,
per poter costruire nell’attesa,
un regno di solidarietà, di attenzione ai poveri.
Come vorrei che tu venissi presto,
per essere subito in comunione piena e definitiva con te.
Come vorrei che tu venissi tardi,
per poter purificare nell’ascesi,
nella penitenza, nella vita cristiana la mia povera esistenza.
Come vorrei che tu venissi presto,
per essere accolto, peccatore, nella tua infinita misericordia.
Come vorrei che tu venissi tardi,
perchè è bello vivere sapendo che tu ci affidi
un compito di responsabilità.
Come vorrei che tu venissi presto,
per essere nella gioia piena.
Signore, non so quello che voglio,
ma di una cosa sono certo:
il meglio è la tua volontà.
Aiutami ad essere pronto a compiere
in qualsiasi tempo e situazione
la tua volontà d’amore per noi,
adesso e al tempo della mia morte.
Amen.


Vieni di notte

Vieni di notte,
ma nel nostro cuore è sempre notte:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni in silenzio,
noi non sappiamo più cosa dirci:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni in solitudine,
ma ognuno di noi è sempre più solo:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni, Figlio della pace,
noi ignoriamo cosa sia la pace:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni a liberarci,
noi siamo sempre più schiavi:
E dunque vieni sempre, Signore.
Vieni a consolarci,
noi siamo sempre più tristi:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni a cercarci,
noi siamo sempre più perduti,:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni, tu che ci ami:
nessuno è in comunione col fratello
se prima non è con te, o Signore.
Noi siamo tutti lontani, smarriti,
né sappiamo chi siamo, cosa vogliamo.
Vieni, Signore. Vieni sempre, Signore.

Davide Maria Turoldo


Il desiderio della contemplazione di Dio (Sant’Anselmo)

Orsù, misero mortale,
fuggi via per breve tempo dalle tue occupazioni,
lascia per un po’ i tuoi pensieri tumultuosi.
Allontana in questo momento i gravi affanni
e metti da parte le tue faticose attività.
Attendi un poco a Dio e riposa in lui.
Entra nell’intimo della tua anima,

escludi tutto tranne Dio e quello che ti aiuta a cercarlo,
e, richiusa la porta, cercalo.

O mio cuore, dì ora con tutto tè stesso, dì ora a Dio:
Cerco il tuo volto. “II tuo volto, Signore, io cerco” (Sal 26, 8).
Orsù dunque, Signore Dio mio, insegna al mio cuore
dove e come cercarti, dove e come trovarti.
Signore, se tu non sei qui, dove cercherò te assente?
Se poi sei dappertutto, perché mai non ti vedo presente?
Ma tu certo abiti in una luce inaccessibile.
E dov’è la luce inaccessibile, o come mi accosterò a essa?
Chi mi condurrà, chi mi guiderà a essa sì che in essa io possa vederti?
Inoltre con quali segni, con quale volto ti cercherò?
O Signore Dio mio, mai io ti vidi, non conosco il tuo volto.
Che cosa farà, o altissimo Signore, questo esule,
che è così distante da te, ma che a te appartiene?
Che cosa farà il tuo servo tormentato dall’amore per te
e gettato lontano dal tuo volto?
Anela a vederti e il tuo volto gli è troppo discosto.
Desidera avvicinarti e la tua abitazione è inaccessibile.
Brama trovarti e non conosce la tua dimora.
Si impegna a cercarti e non conosce il tuo volto.
Signore, tu sei il mio Dio, tu sei il mio Signore e io non ti ho mai visto.
Tu mi hai creato e ricreato, mi hai donato tutti i miei beni,
e io ancora non ti conosco.
Io sono stato creato per vederti
e ancora non ho fatto ciò per cui sono stato creato.
Ma tu, Signore, fino a quando ti dimenticherai di noi,
fino a quando distoglierai da noi il tuo sguardo?
Quando ci guarderai e ci esaudirai?
Quando illuminerai i nostri occhi e ci mostrerai la tua faccia?
Quando ti restituirai a noi?
Guarda, Signore, esaudiscici, illuminaci, mostrati a noi.
Ridonati a noi perché ne abbiamo bene:
senza di te stiamo tanto male.
Abbi pietà delle nostre fatiche, dei nostri sforzi verso di te:
non valiamo nulla senza te.
Insegnami a cercarti e mostrati quando ti cerco:
non posso cercarti se tu non mi insegni, ne trovarti se non ti mostri.
Che io ti cerchi desiderandoti e ti desideri cercandoti,
che io ti trovi amandoti e ti ami trovandoti.”

Sant’Anselmo, vescovo ; ‘Proslògion’, 1

Signore Dio,
tu dissipi le tenebre dell’ignoranza
con la luce della tua parola:
accresci la fede che hai messo nei nostri cuori
e fortifica la nostra speranza
nel cielo e nella terra nuovi che tu prepari,
affinché il fuoco della carità
acceso in noi dal tuo Spirito santo
non sia spento da alcuna tentazione.
Esaudiscici per Gesù Cristo, nostro Signore,
che vive e regna ora e nei secoli dei secoli.
– Amen.

Signore Dio,
che rendi vigilante la tua chiesa
nell’attesa di Gesù Cristo tuo Figlio,
accordaci la grazia di ascoltare la sua voce
e di andare incontro a lui
portando nel nostro cuore la luce della fede e dell’amore,
e potremo entrare nella festa eterna,
dove tu sarai tutto in tutti,
Dio benedetto ora e nei secoli dei secoli.

– Amen.


Ti abbiamo preparato un albergo,
e Tu vuoi una casa, la nostra casa,
per abitare la terra.
Ti abbiamo preparato un tempio
e Tu vuoi le strade,
le nostre strade,
per incontrare l’uomo.
Ti abbiamo preparato un altare
e Tu preferisci il cuore,
il nostro cuore
per essere intimo a noi.
Avevamo pensato ad un calice d’oro
e Tu cercavi un bicchiere,
quelli della nostra cucina,
per festeggiare l’incontro.
Oro, luci, regali, palchi, palazzi, chiese,
allegria, musica, champagne,
vestiti firmati, pellicce…
per festeggiare il tuo arrivo!
E tu eri a frugare nel cassonetto,
e tu eri riverso per strada…
Abbiamo mancato l’appuntamento con Te,
venuto ad incontrare noi.

Giuseppe Impastato S.I.


Vergine dell’Annunciazione,
rendici, ti preghiamo, beati nella speranza,
insegnaci la vigilanza del cuore,
donaci l’amore premuroso della sposa,
la perseveranza dell’attesa,
la fortezza della croce.

Dilata il nostro spirito
perché nella trepidazione
dell’incontro definitivo
troviamo il coraggio di rinunciare
ai nostri piccoli orizzonti
per anticipare, in noi e negli altri,
la tenera e intima familiarità di Dio.

Ottienici, Madre, la gioia di gridare
con tutta la nostra vita:
“Vieni, Signore Gesù, vieni, Signore
che sei risorto,
vieni nel tuo giorno senza tramonto
per mostrarci finalmente e per sempre il tuo volto”.

Carlo Maria Martini