Mercoledì della VI settimana di Pasqua
At 17,15.22-18,1   Sal 148   Gv 16,12-15: Lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità.

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

Commento

di L.M. Epicoco
C’è una cosa che molte volte dimentichiamo nella nostra vita spirituale, ed è la gradualità:
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso”.
Non esiste un momento in cui capiamo tutto e sappiamo tutto perché l’amore è sempre qualcosa di inesauribile che man mano ci allarga il cuore e la mente. Gesù è venuto a rivelarci già tutta la verità, e non c’è  null’altro da aggiungere, ma questa verità ha bisogno di essere compresa sempre e nuovamente. È questo il ruolo dello Spirito: condurci sempre in maniera nuova a capire ciò che Gesù ci ha già detto una volta per tutte:
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future”.
Questo percorso di approfondimento che ci porta a consapevolizzare sempre più la verità che ci ha dato Gesù non ha a che fare con la previsione del futuro, ma con la scoperta che c’è sempre una novità che germoglia dal passato. Un cristiano sa rileggere costantemente la vicenda di Gesù e sa ritrovare la propria vita a partire proprio da essa. E nel guardarsi riflesso nella vicenda di Gesù scopre anche il proprio destino. E il nostro destino è quello di avere la stessa gloria di Cristo:
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà”.
Per poter comprendere fino in fondo queste parole però dobbiamo per un istante dimenticare la gloria del mondo. La gloria di Cristo è il Suo essere Figlio. È questo il segreto di Gesù. Egli si sente amato dal Padre ed è questo che sprigiona in Lui il suo essere Figlio. Anche noi siamo chiamati allo stesso modo a lasciarci amare da Lui, e questo amore avrà come effetto quello di renderci come Gesù. Può sembrare complicato ma basta pensare a tutte le volte che ci siamo sentiti amati, in quel momento sentivamo di poter fare tutto. Bisogna pensare questo ed elevarlo ad eternità.
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di Paolo Curtaz
Non siamo in grado di portare il peso di tutta la verità, perciò il Signore ci porta alla verità gradualmente. Come un bambino non può fare indigestione di tutte le nozioni del mondo, e imparare di colpo tutto ciò che c’è da sapere nella vita, così il Signore fa con noi. Dio ha detto e dato tutto, certo, ma siamo noi ad aprirci all’azione dello Spirito per capire come interpretare e vivere quanto il Signore ha detto. Noi cattolici crediamo che la Rivelazione si sia chiusa con la morte dell’ultimo apostolo (perciò le rivelazioni private, anche le poche riconosciute non sono in alcun modo vincolanti!) e il deposito della fede è completo. Ma la Chiesa, grazie all’aiuto dello Spirito, continua a scrutare le Scritture per cogliervi le mille sfumature che contiene e poter capire quanto il Signore ci vuole svelare. Anche per noi, personalmente, è così: credere è un percorso che dura tutta la vita e la conversione un atteggiamento interiore che ci coinvolge ogni giorno. Non siamo mai definitivamente credenti ma sempre cercatori della novità della presenza di Dio. Invochiamo lo Spirito, allora, per non restare inchiodati alle nostre posizioni!