P. Manuel João, comboniano
Riflessione domenicale
dalla bocca della mia balena, la sla
La nostra croce è il pulpito della Parola

Anno B – 2a Domenica di Avvento
Marco 1,1-8: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!

Siamo sulla strada dell’Avvento. Stiamo andando incontro al Veniente, verso Colui-che-viene. Siamo arrivati alla seconda delle quattro tappe di questo cammino.

Un grido nel deserto!

Oggi la Parola diventa un GRIDO che vuole irrompere nella nostra sordità. Dio comanda al suo profeta di gridare. Non si tratta di un grido di collera, ma di consolazione. Dio vuole parlare al cuore del suo popolo: “Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta”. C’è un “vangelo” urgente da comunicare: “Sali su un alto monte, tu che annunci liete notizie a Sion! Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annuncia alle città di Giuda: Ecco il vostro Dio!” Lo stesso grido riecheggia nel vangelo: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore”. Questo grido risuona nel DESERTO. Nel “deserto” della nostra vita dove predominano l’aridità, la mediocrità e l’insoddisfazione. Lì vuole raggiungerci questo grido per portare novità di vita!

Le tre figure dell’Avvento

Ci sono tre figure tipiche per il tempo di Avvento. Il Cielo ha inviato tre personaggi eccellenti per preparare l’accoglienza del Figlio! È il momento di presentarli.

1) Il primo è il PROFETA ISAIA. L’avrete già intuito perché l’incontriamo di continuo nelle letture di Avvento. Il suo è un annuncio gioioso, egli ci porta “liete notizie”. Egli è il profeta che, diversi secoli prima, annuncia la venuta del Messia.
Tre parole sintetizzano il suo messaggio: PROMESSA, GIOIA e SPERANZA! Mi pare opportuno riflettere sulla nostra vita cristiana prendendo queste tre parole come punto di riferimento.
– Credo ancora nelle promesse di Dio o ne sono ormai deluso? Aspetto il loro adempimento con trepidazione o come uno che aspetta l’autobus? L’Avvento è il tempo in cui Dio rinnova le sue promesse!
Quanta gioia c’è nella mia vita? Per caso predomina la tristezza e l’amarezza di cuore dopo avere rincorso delle gioie effimere? L’Avvento è un invito a cercare le vere gioie della vita!
– Posso dirmi una persona di speranza? Dà un nome alla tua speranza. L’Avvento è tempo per crescere nella speranza!

2) Il secondo protagonista è GIOVANNI BATTISTA, la figura centrale del vangelo della seconda e della terza domenica di Avvento. Giovanni ci ricorda che la nostra non è una attesa passiva ma operosa. Egli ci invita a “preparare la via”. L’Avvento implica il rimettersi in cammino, uscire dalla propria condizione di schiavitù, di esilio per andare incontro al Signore.
Giovanni è un profeta forgiato dal deserto, schietto, rude e severo. È come la “reincarnazione” di Elia, il profeta di fuoco. Non è un personaggio simpatico alle autorità religiose e politiche, che lo ritengono un provocatore e visionario. La sua austerità e la sua predicazione, tuttavia, attirano la gente che lo ritiene un profeta e si fa battezzare da lui nel Giordano confessando i loro peccati.

La sua è una chiamata alla CONVERSIONE. Questo richiamo penitenziale ha però una connotazione di buona notizia perché ci dice che è possibile rinascere e ricominciare. Dio ci offre un NUOVO INIZIO. “Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio”, così comincia il vangelo di oggi. È l’inizio dei “nuovi cieli e di una terra nuova, nei quali abita la giustizia” di cui parla San Pietro nella seconda lettura e che i cristiani sono invitati ad “aspettare ed affrettare” con la loro condotta e preghiera.
C’è la possibilità di un nuovo inizio. Gregorio di Nissa afferma che la vita cristiana “va di inizio in inizio, attraverso inizi che non hanno fine”. Vogliamo noi ricominciare su una via nuova o proseguire sulla vecchia strada?

3) La terza figura è la VERGINE MARIA. L’Avvento è il tempo mariano per eccellenza. Maria è la Vergine dell’attesa, che anticipa il “Maranà thà” della Sposa. La sua comparsa avviene con la festa della sua immacolata concezione, l’8 dicembre (nove mesi prima della data in cui festeggiamo la sua nascita, l’8 settembre). La ritroveremo nella quarta domenica di Avvento. Si tratta di una presenza discreta, come quella di Dio all’opera nella nostra vita. L’associazione della sua concezione immacolata con quella virginale di Gesù è una misteriosa allusione al Natale: siamo chiamati ad essere generati dallo Spirito e a generare Cristo nella nostra vita tramite lo stesso Spirito!

Per la riflessione settimanale

Vi propongo di riflettere su un noto testo di San Bernardo sulla triplice venuta di Cristo.

Conosciamo una triplice venuta del Signore. Una venuta occulta si colloca infatti tra le altre due che sono manifeste. Nella prima il Verbo fu visto sulla terra e si intrattenne con gli uomini, quando, come egli stesso afferma, lo videro e lo odiarono. Nell’ultima venuta “ogni uomo vedrà la salvezza di Dio” (Lc 3,6) e vedranno colui che trafissero (cfr. Gv 19,37). Occulta è invece la venuta intermedia, in cui solo gli eletti lo vedono entro se stessi, e le loro anime ne sono salvate.
Nella prima venuta dunque egli venne nella debolezza della carne, in questa intermedia viene nella potenza dello Spirito, nell’ultima verrà nella maestà della gloria. Quindi questa venuta intermedia è, per così dire, una via che unisce la prima all’ultima: nella prima Cristo fu nostra redenzione, nell’ultima se manifesterà come nostra vita, in questa è nostro riposo e nostra consolazione.
Ma perché ad alcuno non sembrino per caso cose inventate quelle che stiamo dicendo di questa venuta intermedia, ascoltate lui: Se uno mi ama, – dice – conserverà la mia parola: e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui (cfr. Gv 14,23)…
Questa sua venuta intermedia farà in modo che “come abbiamo portato l’immagine dell’uomo de terra, così porteremo l’immagine dell’uomo celeste” (1 Cor 15,49). Come il vecchio Adamo si diffuse per tutto l’uomo occupandolo interamente, così ora lo occupi interamente Cristo, che tutto l’ha creato, tutto l’ha redento e tutto lo glorificherà.

P. Manuel João Pereira Correia
Verona, 8 dicembre 2023