P. Manuel João, comboniano
Riflessione domenicale
dalla bocca della mia balena, la sla
La nostra croce è il pulpito della Parola

L’universo, la vita, noi, il tutto naviga nel Mare infinito dell’Amore!

Anno A – Santissima Trinità
Vangelo:
Giovanni 20,19-23

Nota catechetica

Durante i novanta giorni del periodo quaresimale e pasquale, con al centro la Settimana Santa della Passione-Morte-Risurrezione di Gesù, abbiamo fatto esperienza dell’azione salvifica del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. In questa domenica, dopo la Pentecoste, la Chiesa ci invita a contemplare questa azione amorosa delle tre singole persone in Dio nella loro unità e sinergia. “Questa festa è come un’oasi di contemplazione, dopo la pienezza della Pentecoste” (don Angelo Casati).

Oggi, dunque, celebriamo la Festa, anzi la Solennità della Santissima Trinità! Sì, perché c’è una gerarchia dei giorni festivi. Al suo vertice abbiamo le Solennità che hanno la precedenza sulle altre celebrazioni liturgiche, eccetto le domeniche d’Avvento, la Quaresima, la Settimana Santa e il periodo pasquale, in cui in genere vengono spostate al lunedì successivo. A livello intermedio ci sono i giorni festivi chiamati Feste. All’ultimo posto nella scala ci sono le Memorie per ricordare i santi ed eventi particolari, che possono essere liturgicamente “obbligatorie” o “opzionali”.

Che celebriamo oggi? Un “mistero”? Sì, ma non come un rompicapo che ’umilia’ l’intelligenza, bensì come una realtà di pienezza che sorpassa ogni intelligenza e ci colma di meraviglia. L’incarnazione di Dio in Gesù di Nazareth e la Trinità, cioè un Dio uno e trino, sono i due misteri essenziali della fede cristiana. Solo chi professa entrambi è ritenuto cristiano.

Dall’esterno verso l’intimità di Dio

All’unicità di Dio (monoteismo) è pervenuta l’intelligenza umana attraverso la filosofia. A tutti è possibile arrivare a questa “esternità” di Dio, attraverso la sua epifania nella creazione. Alla trinità di persone nel Dio unico, invece, ci ha guidati la fede in Gesù, perché Dio nessuno l’aveva mai visto, Gesù ce l’ha fatto conoscere (Giovanni 1,18). Non si tratta però di una conoscenza teorica o di tipo dogmatico, che a poco o a niente serve, ma di una introduzione nella intimità di Dio, una immersione nel mistero immenso e sorprendente di Dio.

Oggi viviamo proiettati verso il mondo e l’universo, desiderosi – giustamente! – di conoscere i misteri del cosmo e della vita. Ma pochi sono interessati ad approfondire il Mistero! Da sempre l’umanità ha cercato di conoscere il “cosmo” che si porta dentro: “conosci te stesso”! E, malgrado i progressi stupefacenti delle scienze, continuiamo ad essere un enigma. Forse perché solo la conoscenza di Dio e del suo Mistero può davvero rivelare l’uomo a se stesso!

“Dio-Trinità, il Mistero insondabile chissà, forse è il Fondo dell’essere, la creatività dell’Universo, la Bellezza del bello, la Bontà del bene, la Vita dei viventi, l’Informazione del Cosmo, l’Anima del mondo, la Coscienza dell’Universo, la tenerezza degli amanti, il Lievito della materia, l’Amore che mi chiede ad ogni istante d’esprimermi appieno e di afferrare la sacralità di tutto ciò che esiste” (Paolo Scquizzato).

La Trinità, esigenza dell’amore

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Ecco la più straordinaria e rivoluzionaria affermazione di tutta la Sacra Scrittura! Dio è… Uno che non sa fare altro che amare! È la prima volta che troviamo il verbo “amare” nel vangelo di Giovanni. Nella prima parte del suo vangelo prevale la fede, ma poi, nella seconda parte, predomina l’amore. Il rapporto supremo del cristiano con il Signore è l’amore. E la missione della Chiesa è dire a tutti: Dio ti ama!

Nella sua prima lettera, San Giovanni sviluppa questa verità, fino ad affermare Dio è Amore” (1Giovanni 4,8). La Trinità è una esigenza dell’amore: Dio è Amore, perciò è Trinità! Nella meditazione di questo Mistero rimane insuperabile l’intuizione di Sant’Agostino che definisce il Padre come l’amante, il Figlio come l’amato e lo Spirito Santo come l’amore che li unisce.

Finché non accogliamo nel cuore questa novità evangelica rischiamo di fare di Dio un idolo, costruito a “nostra immagine e somiglianza”, dalla versione di un dio giudice alle distorsioni più perverse, come possiamo vedere in certi fondamentalismi.

Esercizio quotidiano di preghiera per la settimana

1. Fare il segno della croce all’inizio della giornata con una particolare consapevolezza di viverla nel nome della Trinità. E alla fine del giorno, prima di abbandonarsi al sonno, ripeterlo come immersione nel Mare infinito dell’Amore.

2. Durante la giornata, ripetere di frequente, come respiro del cuore: Dio mi ha tanto amato da darmi Suo Figlio!

Trinità eterna, sei come un mare profondo, in cui più cerco e più trovo; e quanto più trovo, più cresce la sete di cercarti. Tu sei insaziabile; e l’anima, saziandosi nel tuo abisso, non si sazia, perché permane nella fame di te, sempre più te brama, o Trinità eterna, desiderando di vederti con la luce della tua luce. (Santa Caterina da Siena)

P. Manuel João, comboniano
Castel d’Azzano (Verona) 2 giugno 2023