X settimana del Tempo Ordinario
Commento di Paolo Curtaz
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X settimana del Tempo Ordinario

Lunedì 6 Giugno > (Memoria – Bianco) | Beata Vergine Maria Madre della Chiesa Gen 3, 9-15.20 Sal 86 Gv 19,25-34: Ecco tuo figlio! Ecco tua madre! |
Martedì 7 Giugno > (Feria – Verde) | Martedì della X settimana del Tempo Ordinario (Anno pari) 1Re 17,7-16 Sal 4 Mt 5,13-16: Voi siete la luce del mondo. |
Mercoledì 8 Giugno > (Feria – Verde) | Mercoledì della X settimana del Tempo Ordinario (Anno pari) 1Re 18,20-39 Sal 15 Mt 5,17-19: Non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. |
Giovedì 9 Giugno > (Feria – Verde) | Giovedì della X settimana del Tempo Ordinario (Anno pari) 1Re 18,41-46 Sal 64 Mt 5,20-26: Chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. |
Venerdì 10 Giugno > (Feria – Verde) | Venerdì della X settimana del Tempo Ordinario (Anno pari) 1Re 19,9.11-16 Sal 26 Mt 5,27-32: Chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio. |
Sabato 11 Giugno > (Memoria – Rosso) | San Barnaba At 11,21-26;13,1-3 Sal 97 Mt 10,7-13: Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. |
Domenica 12 Giugno > (SOLENNITA’ – Bianco) | SANTISSIMA TRINITA’ (ANNO C) Pr 8,22-31 Sal 8 Rm 5,1-5 Gv 16,12-15: Tutto quello che il Padre possiede è mio; lo Spirito prenderà del mio e ve lo annuncerà. |
Lunedì (memoria) Beata Vergine Maria Madre della Chiesa
Gv 19,25-34: Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!
Il giorno dopo aver la solennità della Pentecoste, della misura del suo amore, la Chiesa si sofferma sul ruolo di Maria, madre della Chiesa. Lo fa perché da sempre i discepoli sono rimasti impressionati dalla forza della prima fra di loro, soprattutto sotto la croce, nel momento più drammatico della sua vita interiore. Sappiamo bene com’è andata: dall’annunciazione fino a quel giorno Maria ha custodito l’immenso mistero dell’incarnazione, ha visto quel bambino così simile a tutti gli altri crescere, gli ha insegnato a camminare, a parlare, a pregare. Poi l’adolescenza e la giovinezza passata nella bottega del padre. Infine l’atteso inizio della sua vita pubblica, le notizie prima esaltanti che giungevano da Cafarnao, poi quelle dolorose che giungevano da Gerusalemme. E a Gerusalemme troviamo Maria che giunge fino ai piedi della croce. Quanto dolore può provare un genitore davanti ad un figlio che muore? E che muore in quel modo? E in modo ingiusto? Quanta rabbia può abitare il suo cuore nei confronti degli uomini. E di Dio? Invece, annota, Giovanni, Maria ‘stà ai piedi della croce, dimora, irremovibile, nella sua fede.
Lunedì della X settimana del Tempo Ordinario
Mt 5,1-12: Beati i poveri in spirito.
Di quanto Spirito Santo abbiamo bisogno per accogliere con un cuore aperto e libero questa pagina! E credere che davvero il Signore opera in noi e ci permette di rendere vera e credibile questa pagina! Oggi ricominciamo il tempo ordinario, interrotto diversi mesi or sono con l’inizio della quaresima. Ma viene da chiedersi: cos’ha di ?ordinario? un tempo abitato per sempre dal risorto? Animato dallo Spirito? Segnato dall’esperienza della Chiesa? Nulla, certo. E ciò che viviamo è sempre e per sempre straordinario e riempie la nostra quotidianità. L’incarnazione di Dio colma di mistero e luce ogni giorno, ogni tempo, ogni istante, portando la presenza dell’Assoluto nelle nostre piccole vite. Allora possiamo osare, credere che le beatitudini non siano l’illusione pericolosa di un esaltato ma la concretizzazione della vita nuova, vita che solo lo Spirito Santo rende possibile, vita che lui solo può suscitare in noi. Vivere col cuore povero, mite, che pratica la giustizia, che non si scoraggia davanti al pianto e alla persecuzione è possibile, giorno per giorno, lasciando allo Spirito il giusto spazio nelle nostre giornate…
Martedì della X settimana del Tempo Ordinario
Mt 5,13-16: Voi siete la luce del mondo.
Come si fa a salare il sale? Se il sale perde il suo sapore e la sua funzione non serve più a niente e viene gettato via, giustamente. Siamo noi discepoli a rendere salato il mondo, ad insaporirlo. E se noi discepoli perdiamo credibilità, se infiacchiamo le nostre vite, se trascuriamo la fedeltà al vangelo, se non compiamo opere buone (e belle, riconoscibili) davanti agli altri, chi può dare speranza al mondo? Siamo sale: sbaglia chi pensa di dover trasformare tutta la realtà in sale! Non importa il numero dei cristiani ma la loro testimonianza credibile. Sbaglia chi vagheggia una società cristiana tutta costruita sulla legge di Dio. Siamo sale: sbaglia chi si accontenta di una fede esteriore, di un’appartenenza fiacca e svilita, di una disciplina vissuta controvoglia. Siamo sale: con i cristiani la vita ha più senso, acquista una maggiore profondità, svela la sua profonda dignità. Stiamo attenti a non lasciarci andare allo scoraggiamento, a credere che la fede è solo affare nostro. Il giorno in cui non bruceremo più d’amore, il mondo morirà di freddo.
Mercoledì della X settimana del Tempo Ordinario
Mt 5,17-19: Non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
Vivere le beatitudini dona sapore alla vita e ci fa diventare luce per il mondo. Ma ad una condizione: di non svilire la portata profetica e destabilizzante del Vangelo e di non cambiarne neppure una virgola o un trattino. Quando Gesù dice di non essere venuto a cambiare nemmeno un segno della Legge non si riferisce certo ai troppi precetti degli uomini che ne hanno ampliato a dismisura e stravolto il vero messaggio! Nelle nelle pagine che seguono le beatitudini Gesù affronterà numerosi precetti riportandoli alla loro origine, cambiando ben più di una virgola! Ciò che non vuole cambiare è l’idea di fondo di quei precetti, quel desiderio di Dio di fornire a noi uomini una strada verso la felicità. I precetti, le norme date da Dio non fanno parte della burocrazia divina che si aggiunge a quella umana, già di per sé insostenibile. Al contrario Dio offre un percorso di libertà, non di anarchia, là dove si sostituisce alla norma il proprio appetito e si diventa schiavi delle proprie passioni. Ma di libertà autentica che passa nello scoprire il grande progetto che Dio ha sull’umanità e su di noi. Prendiamo molto sul serio le parole del Vangelo!
Giovedì della X settimana del Tempo Ordinario
Mt 5,20-26: Chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio.
Gesù passa dalla teoria ai fatti. Se ha espresso il suo parere riguardo all’interpretazione della Torah, sconfessando l’equiparazione della Legge scritta con la selva di precetti e indicazioni della Legge orale, adesso entra nel dettaglio. Per tre capitoli, nel cosiddetto “discorso della montagna”, Gesù mette a fuoco delle precise situazioni per uscire dall’asfittica prospettiva rabbinica e osare, volando alto. Ciò che caratterizza l’interpretazione scandalosa di Gesù è la sua volontà di riportare la casistica all’origine del precetto. Il brano di oggi si concentra bene sull’idea di violenza e di omicidio: se i rabbini distinguevano chi bisognava evitare di uccidere (i nemici, ovviamente, si potevano serenamente ammazzare), Gesù giunge a invitare i discepoli a considerare omicidio anche la violenza verbale, il pettegolezzo, la malignità, a prendere l’iniziativa per riconciliarsi col fratello, a mettersi nei panni degli altri, senza sentirsi migliori o speciali. Una pagina dura, intransigente, folle, che ricorda ai discepoli il valore della profezia, della testimonianza, del paradosso. Il Maestro per primo vivrà queste indicazioni, fornendoci un chiaro esempio di come il vangelo possa radicalmente cambiare la prospettiva della vita.
Venerdì della X settimana del Tempo Ordinario
Mt 5,27-32: Chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio.
È esigente Gesù. Smonta pezzo per pezzo le nostre interpretazioni annacquate delle sue richieste… Quante volte ci avviciniamo alla fede come se Dio fosse l’Agenzia delle Entrate: le tasse bisogna pur pagarle, ma meno se ne pagano e meglio è! A qualcosa bisogna pur credere, ma se per credere bisogna anche convertirsi, allora contrattiamo il minimo sindacale. Negli affetti, ad esempio: qualche pensiero osceno non fa certo male, qualche fantasia non procura danni, tanto poi resto fedele al mio coniuge… Gesù propone un atteggiamento completamente diverso: Dio ha voluto sin dall’inizio la coppia, un uomo e una donna che si amassero per tutta la vita, compagni di viaggio verso la pienezza. L’interpretazione riduttiva e maschilista del rapporto di coppia non è il sogno di Dio, non è il progetto che egli ha voluto. Gesù ce lo ricorda, dicendo che vale la pena di sacrificare ogni cosa per perseguire questo sogno, per realizzare questo progetto. Prendiamo sul serio le parole del Maestro: la fede può davvero illuminare e cambiare radicalmente la nostra vita, anche quando si tratta della vita affettiva e di coppia. Che bello poterlo dire in questi fragili tempi in cui si ha paura di amare!
11 Giugno (memoria) San Barnaba
Mt 10,7-13: Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date
Barnaba è originario di Cipro, si fa cristiano, vende quello che ha e lo consegna agli apostoli. Il suo è un gesto radicale ma lui non è affatto una persona rigida, anzi. Si fa carico del giovane Saulo, appena convertito, di cui nessuno si fida. Lo prende sotto le sue ali e lo porta con sé in missione. A Gerusalemme la comunità è turbata dalla notizia che ad Antiochia fra i fratelli si sono aggiunti dei pagani: viene inviato Barnaba che, vista la situazione, non tergiversa e li incoraggia risolutamente a perseverare nella fede. Luca nel suo resoconto dice che Barnaba fu soprannominato “figlio dell’esortazione”. Barnaba incoraggia chi incontra, vede il positivo, trova delle soluzioni. Unisce anziché dividere, il suo nome e la sua memoria sono rimasti a incoraggiare quanti si mettono alla sequela del maestro Gesù. Abbiamo urgente bisogno, nelle nostre comunità, di persone che, come Barnaba, si mettono a costruire invece che a criticare. Abbiamo bisogno di figli dell’esortazione capaci di condurre all’unità chi, invece, contrappone le diverse posizioni nella fede. Impegniamoci, oggi, a costruire anziché criticare.
Sabato della X settimana del Tempo Ordinario
Mt 5,33-37: Io vi dico: non giurate affatto.Mt 5,33-37: Io vi dico: non giurate affatto.
Il terzo tema che Gesù affronta durante il durissimo discorso della montagna riguarda l’autenticità e la verità. Il giuramento era una pratica piuttosto diffusa e serviva a garantire l’onestà di un patto e della persona che lo assumeva. Gesù va oltre, esagera, vola altissimo: non è certo giurando su Dio o sul tempio o sul tesoro del tempio che si garantisce l’onestà dell’affermazione. Allora taglia corto: meglio non giurare. Non abbiamo potere su nulla, nemmeno su noi stessi, sul nostro destino. Non possiamo cambiare nemmeno una virgola di ciò che diciamo e facciamo, siamo fragili e limitati. Allora perché giurare? Meglio essere sinceri, sempre, essere trasparenti. Ma per esserlo dobbiamo anzitutto imparare ad esserlo con noi stessi, confrontandoci con lo specchio della Parola. Solo in Dio scopriamo chi siamo, a cosa siamo destinati. Solo in Dio possiamo non avere paura, accogliere le nostre ombre, lasciarle illuminare dallo Spirito, chiamare per nome e cognome i nostri peccati senza che, per questo, ci assalga lo scoramento. In Dio impariamo ad essere davvero noi stessi, senza finzioni.