Esortazione apostolica di Papa Francesco dedicata a santa Teresa di Lisieux, dal titolo “C’est la Confiance” (“È la fiducia”), nel 150mo della sua nascita. Pubblichiamo ogni giorno alcuni numeri del documento per gustarlo meglio.

30. “Più grande” della fede e della speranza, la carità non avrà mai fine (cfr 1 Cor 13,8-13). È il più grande dono dello Spirito Santo ed è «madre e radice di ogni virtù». [49]

La carità come atteggiamento personale d’amore

31. La Storia di un’anima è una testimonianza di carità, in cui Teresina ci offre un commentario circa il comandamento nuovo di Gesù: «Che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati» ( Gv 15,12). [50] Gesù ha sete di questa risposta al suo amore. Infatti, «non ha esitato a mendicare un po’ d’acqua dalla Samaritana. Aveva sete… Ma dicendo: “dammi da bere” era l’amore della sua povera creatura che il Creatore dell’universo invocava. Aveva sete d’amore!» [51]. Teresina vuole corrispondere all’amore di Gesù, rendergli amore per amore. [52]

32. La simbologia dell’amore sponsale esprime la reciprocità del dono di sé tra lo sposo e la sposa. Così, ispirata dal Cantico dei Cantici (2,16), scrive: «Penso che il cuore del mio sposo è solo mio, così come il mio appartiene solo a lui, e allora nella solitudine gli parlo di questo delizioso cuore a cuore, aspettando di contemplarlo un giorno a faccia a faccia!». [53] Benché il Signore ci ami insieme come Popolo, allo stesso tempo la carità agisce in modo personalissimo, “da cuore a cuore”.

33. Teresina ha la viva certezza che Gesù l’ha amata e conosciuta personalmente nella sua Passione: «Mi ha amato e ha dato sé stesso per me» ( Gal 2,20). Contemplando Gesù nella sua agonia, lei gli dice: «Tu m’hai vista sempre». [54] Allo stesso modo dice a Gesù Bambino tra le braccia di sua Madre: «Con la tua mano carezzando Maria, tu reggevi il mondo e gli davi vita. E a me già pensavi». [55] Così, anche all’inizio della Storia di un’anima, ella contempla l’amore di Gesù per tutti e per ognuno come se fosse unico al mondo. [56]

34. L’atto di amore “Gesù, ti amo”, continuamente vissuto da Teresa come il respiro, è la sua chiave di lettura del Vangelo. Con questo amore s’immerge in tutti i misteri della vita di Cristo, dei quali si fa contemporanea, abitando il Vangelo insieme a Maria e Giuseppe, Maria di Magdala e gli Apostoli. Insieme a loro penetra le profondità dell’amore del Cuore di Gesù. Vediamo un esempio: «Quando vedo Maddalena avanzare in mezzo ai numerosi convitati, bagnare con le sue lacrime i piedi del suo Maestro adorato, che lei tocca per la prima volta, sento che il suo cuore ha compreso gli abissi d’amore e di misericordia del Cuore di Gesù e che, per quanto peccatrice sia, questo Cuore d’amore non solo è disposto a perdonarla, ma anche a prodigarle i benefici della sua intimità divina, ad elevarla fino alle più alte cime della contemplazione». [57]


[49]  Summa Theologiae, I-II, q. 62, art. 4.

[50] Cfr Ms C, 11vº-31rº: 256-271.

[51] Ms B, 1vº: 218.

[52] Cfr ibid., 4rº: 224.

[53] LT 122, A Celina (14 ottobre 1890): 421.

[54] P 24, 21: 674.

[55] Ibid., 6: 670.

[56] Cfr Ms A, 3rº: 80-81.

[57] LT 247, Al reverendo M. Bellière (21 giugno 1897): 587.