Santo del giorno

 2 giugno
Marcellino e Pietro.
Vedendoli morire da cristiani il loro carnefice trovò Dio


I martiri dei primi secoli ci spingono a una seria riflessione sulla nostra fede: i cristiani oggi sono ancora in grado di testimoniare il Vangelo in un modo così profondo da portare chi li guarda alla conversione? I santi Marcellino e Pietro ci pongono ancora questa domanda a più di 1700 anni dal martirio, che permise al loro stesso carnefice di trovare poi la luce vera e di incontrare Dio. Quell’uomo li aveva portati in un bosco proprio per “mettere a tacere” la loro testimonianza, costringendoli a scavarsi la fossa dove vennero sepolti. Grazie a una matrona, però, i corpi dei due santi uccisi a Roma durante la persecuzione di Diocleziano, forse nel 304, ebbero una degna sepoltura sulla Via Labicana. La storia del sacerdote e dell’esorcista uccisi nella selva venne tramandata grazie all’esecutore della sentenza, che l’aveva raccontata al futuro papa Damaso.
Altri santi. Sant’Erasmo di Formia, vescovo (III-IV sec.); san Guido d’Acqui, vescovo (1004-1070).

Matteo Liut
Avvenire