16 Marzo
Giovanni de Brebeuf.
Con i nativi americani fino all’estremo sacrificio

Nella conquista del nuovo mondo ci fu anche chi mise piede in America rispettando le popolazioni locali, mettendosi al loro fianco, proponendo il messaggio del Risorto come un valore universale in grado di valorizzare tutte le culture. Ma molti di questi apostoli del nuovo mondo furono vittime di interessi di parte. Fu la sorte di san Giovanni de Brebeuf, gesuita missionario che venne martirizzato in Canada nel 1649. Era nato in Francia nel 1593 e nel 1625 s’imbarcò per raggiungere l’altra sponda dell’Atlantico. Lavorò in mezzo alle tribù locali per diversi anni, anche se la guerra tra inglesi e francesi lo costrinse per un periodo al rientro in patria. Ma il suo cuore ormai era là, dove alla fine versò anche il proprio sangue.
Altri santi. Santi Ilario e Taziano, martiri (III sec.); beato Giovanni Cacciafronte de Sordi, vescovo e martire (1125-1181).
Matteo Liut
Avvenire
Dalle «Note spirituali» di san Giovanni de Brébeuf, sacerdote e martire
Non morirò se non per te, Gesù, che ti sei degnato di morire per me
Per due giorni consecutivi ho avvertito in me un gran desiderio del martirio e una viva brama di sopportare tutti i tormenti che i martiri hanno sofferto. Mio Dio e mio Salvatore Gesù, che potrò mai renderti per tutti i beni con i quali mi hai prevenuto? Prenderò dalla tua mano il calice delle tue sofferenze e invocherò il tuo nome (cfr. Sal 115, 13). Alla presenza dell’eterno tuo padre, e dello Spirito santo, alla presenza della tua santissima Madre e del suo castissimo sposo, davanti agli angeli, agli apostoli e ai martiri, ai miei venerati padri sant’Ignazio e san Francesco Saverio, faccio voto, sì, mio Salvatore Gesù, faccio voto di non sottrarmi mai, per quanto sta in me, alla grazia del martirio, se per tua infinita misericordia, vorrai un giorno presentarla a me, tuo indegno servo.
A tal punto mi obbligo che, per tutto il resto della mia vita, voglio che non mi sia più dato o permesso fuggire le occasioni di morire e di versare il mio sangue per te, a meno che talvolta giudicassi più conveniente alla tua gloria comportarmi diversamente. E quando avrò ricevuto il colpo mortale, mi obbligo ad accettarlo dalla tua mano con tutto il desiderio e la gioia del mio cuore. E perciò, o mio amabile Gesù, io ti offro fin da questo momento, con i sentimenti di gioia che provo, il mio sangue, il mio corpo e la mia vita, perché io non muoia che per te, se mi farai questa grazia, poiché tu ti sei degnato di morire per me. Fa’ che io viva in tal modo che tu mi abbia a concedere questo favore di morire così felicemente. Così, mio Dio e mio Salvatore, io prenderò dalla tua mano il calice delle tue sofferenze e invocherò il tuo nome: Gesù, Gesù, Gesù.
O mio Dio, quanto mi dolgo che tu non sia conosciuto e che presso questi popoli barbari tanto pochi siano quelli che hanno abbracciato la tua fede! Il peccato non è ancora scomparso e tu non sei amato! Sì, mio Dio, se tutti i tormenti che i prigionieri possono sopportare in questi paesi, con la crudeltà dei supplizi, dovessero riversarsi su di me, sono disposto con tutto il cuore a sostenerli e a soffrirli tutti anche da solo.
fonte: http://www.liturgiagiovane.it
(R. Latourelle, S.J., Étude sur les écrits de Saint Jean de Brébeuf, Studia Collegii Maximi Immaculatae Conceptionis, IX, Montréal 1952, vol. 1, pp. 236-237)