11 Marzo
Sofronio di Gerusalemme.
Patriarca della Città santa  


San_Sofronio_di_Gerusalemme«Tu hai reso bella la natura degli uomini»: la santità è pura bellezza e per questo Maria ci ha aperto gli occhi sullo splendore che ogni essere umano porta dentro. Lo ricorda san Sofronio di Gerusalemme, patriarca della Città santa dal 634 al 639 (anno della morte). Tra i suoi scritti c’è anche questo inno alla Madre di Dio, che rivela la profondità della sua sensibilità teologica. Nato a Damasco nel 550, dopo gli studi condivise un percorso di approfondimento e preghiera nei luoghi del monachesimo in Egitto e poi a Cipro e a Roma con Giovanni Mosco, incontrato in Giudea. Divenuto patriarca di Gerusalemme dovette mediare con i saraceni, che premevano sulla città, per evitare stragi tra la popolazione. Fu inoltre un difensore dell’ortodossia contro l’eresia del monotelismo, che proponeva una visione limitata della figura di Cristo.
Altri santi. San Pionio di Smirne, martire (III sec.); beato Giovanni Righi da Fabriano, religioso (1489-1539).

Matteo Liut
Avvenire


Inno alla Vergine Maria
di San Sofronio

Gioisci, o Madre
della gioia soprannaturale!
Gioisci, o mistica dimora
dell’ineffabile gioia!
Gioisci, o beatissima fonte
dell’inesauribile gioia!
Gioisci, o tesoro
di gioia eterna
che porti Dio!
Gioisci, o rigoglioso albero
della gioia vivificatrice!
Gioisci, o Madre di Dio
che non hai conosciuto nozze!

Gioisci, o vergine integerrima
dopo il parto!
Gioisci, spettacolo fra tutti
il più ammirabile!
Chi mai potrà esprimere
il tuo splendore?
Chi mai potrà
narrare a parole
la tua straorinaria bellezza?
Tu hai reso bella
la natura degli uomini