Fede e Spiritualità

Questa parola ha conosciuto nella vita e nella spiritualità della chiesa una ricezione che ha un significato e una portata lontani dalle sante Scritture e soprattutto dal Nuovo Testamento. D’altronde, contemplazione non è una parola che ha la sua origine nella Bibbia, ma deriva dalla cultura greca.

Contemplazione (theoría) è significativamente presente nel vangelo secondo Luca per indicare la visione della crocifissione da parte delle folle accorse all’esecuzione di Gesù e dei condannati insieme a lui: “Tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo (theoría), avendo viste le cose accadute, se ne tornava battendosi il petto” (Lc 23,48). L’unica vera contemplazione cristiana è quella della croce, ma tuttavia nel Nuovo Testamento si parla di conoscenza, di sovraconoscenza (epígnosis) per indicare un faccia a faccia con Dio nella fede, non nella visione (cf. 2Cor 5,7). Conoscenza non intellettuale ma penetrativa, esperienza di tutti i sensi spirituali. Conoscenza che abbisogna soprattutto dell’amore e non si nutre di idee, visioni, intuizioni spirituali.

In questa conoscenza di Dio è assolutamente necessaria la conoscenza della sua volontà espressa dal comandamento. Conosce Dio chi conosce la sua volontà nel praticarla, nel realizzarla. Non può pretendere di conoscere Dio chi non conosce il fratello; non può pretendere di parlare a Dio chi non sa e non vuole parlare al fratello; non può credere in Dio chi non sa porre fiducia nel fratello (cf. 1Gv 4,20-21).

Contemplazione e conoscenza di Dio significano dunque cercare il volto di dio e cercarlo nel fratello, in chi incontriamo, in chi ci chiama in aiuto, in chi grida con il suo essere bisognoso. Contemplazione è assumere lo sguardo di Dio, vedere come Dio vede, perché allora si hanno gli stessi suoi sentimenti, conoscendoli e individuandoli. Dio non ci chiede di cercare in visioni, di essere in ricerca di abbagli divini, ma ripete: “O essere umano, ti è stato insegnato ciò che è buono e ciò che richiede il Signore da te: praticare la giustizia, amare la misericordia, camminare umilmente con il tuo Dio” (Mi 6,8).