Proposta di Via Crucis in cinque tappe, seguendo i Vangeli e le collette delle cinque domeniche di Quaresima anno A, con un breve commento, una preghiera litanica, e una preghiera che riprende i testi a mo’ di prefazio:
1. Seguire il vincitore del male
2. Ascoltare il maestro
3. Dissetarsi con l’acqua della vita
4. Accogliamo lo spirito che apre i nostri cuori
5. Chiamati alla vita nuova

Testo pdf:


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Canto

Introduzione

Quaresima è anche digiuno in alcuni giorni o il moderare alcuni bisogni umani per nutrirsi di più e meglio della Parola di Dio. Solo in questo dono di vita troviamo il senso pieno della nostra esistenza cristiana e possiamo quindi rinnovare, arrivati a pasqua, le promesse del nostro Battesimo.
Quaresima è quindi occasione per conoscere ancora meglio chi è Gesù e chi siamo noi ai suoi occhi; quale dignità grande ci ha conferito il Battesimo e come possiamo vivere per assomigliare sempre più e meglio a Gesù.
Il vangelo ci parla di lui; i brani domenicali di questa quaresima ce lo presentano come il vincitore del Maligno, il volto della bellezza del Padre, l’acqua della vita, la luce del mondo e la vita stessa. Le preghiere di colletta ci aiutano a indirizzare la nostra ricerca di fede e ad esprimere il grazie per i doni di Dio.
Il camminare fisicamente in preghiera e in ascolto della parola ci insegni a camminare spiritualmente nella fede. Questi brevi tratti di strada ci ricordano che tutta la Chiesa cammina per arrivare alla meta della Pasqua, così che la salvezza sia accolta da tutti.

Canto

PRIMA tappa: SEGUIRE IL VINCITORE DEL MALE

Sac. O Dio, che conosci la fragilità della natura umana ferita dal peccato, concedi al tuo popolo di intraprendere con la forza della tua parola il cammino quaresimale, per vincere le seduzioni del maligno e giungere alla Pasqua nella gioia dello Spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna…

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».

Commento: Il cammino quaresimale, iniziato con il rito delle ceneri, ha una meta importante: giungere alla Pasqua nella gioia dello Spirito. Per realizzare questo programma di vita un passaggio fondamentale è vincere le seduzioni del maligno, di colui che si oppone adesso a noi come si era opposto a Gesù, e non solo nel deserto all’inizio della sua missione. Anche noi siamo chiamati a scegliere, a decidere se vogliamo essere figli di Dio pretendendo soluzioni facili che evitano ogni fatica, oppure accettando anche di scontrarsi, certi che chi ha vinto il Maligno, sta al nostro fianco e ci sostiene perché possiamo anche noi risultare vincitori.

Sac. Diciamo insieme: Insegnaci a vincere il Maligno
Tutti Insegnaci a vincere il Maligno

1 let. Mettendoci in ascolto della tua Parola
Tutti Insegnaci a vincere il Maligno

2 let. Lasciandoci guidare dal tuo Spirito
Tutti Insegnaci a vincere il Maligno

3 let. Mettendoci in ascolto dei veri bisogni dei nostri fratelli
Tutti Insegnaci a vincere il Maligno

Sac.  Gesù stesso ha conosciuto le nostre fragilità,
i desideri che possono diventare tentazione
e tradursi in peccato
se pensiamo di soddisfarli
non nella fedeltà alla tua proposta
ma solo con criteri umani.
La tua Parola vivente nutre la nostra fede;
è il pane che sostiene il cammino della vita.
Se ti mettiamo alla prova,
manifestando così la paura di fidarci di te,
non possiamo dirci tuoi figli.
Se diventiamo adoratori delle forze umane,
che ci offrono l’ebbrezza del potere e prestigio
restiamo soli e siamo tristi,
lontani da te e in contrasto con i nostri fratelli.
Rinfrancati e stimolati dalle parole di Cristo,
vogliamo rinnovare la fiducia a te, Dio fedele,
e chiediamo di camminare
sulle strade che il tuo Figlio ci insegna.

Canto

SECONDA tappa: ASCOLTARE IL MAESTRO

Sac. O Dio, che chiamasti alla fede i nostri padri e hai dato a noi la grazia di camminare alla luce del Vangelo, aprici all’ascolto del tuo Figlio, perché accettando nella nostra vita il mistero della croce, possiamo entrare nella gloria del tuo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».

Commento: “Ascolta Israele” così inizia una preghiera fondamentale dei nostri fratelli Ebrei, popolo primo dell’Alleanza. È proprio l’ascolto una delle prime opportunità che Dio concede a tutti per scoprire che siamo suoi figli. Ha mandato in mezzo a noi colui che era fin da principio; colui che è la Parola eterna, e nel tempo stabilito dal Padre è entrato nella storia anche come uomo, figlio della Vergine Maria. La sua vita, nella fedeltà al Padre, è stata tutta una proclamazione della forza e tenerezza di colui che ama tutti i suoi figli e dona loro la possibilità di ascoltare per scoprire e crescere in questo legame di amore. In questo tempo di digiuno da tante cose superflue siamo aiutati a far spazio alla Parola, per nutrirci di questo dono di Dio e crescere nella comunione con lui e con i fratelli.

Sac. Diciamo insieme: Donaci di camminare alla luce del Vangelo
Tutti Donaci di camminare alla luce del Vangelo

1 let. Perché solo le tue parole sono Spirito e Vita
Tutti Donaci di camminare alla luce del Vangelo

2 let. Per scoprire la bellezza del tuo volto
Tutti Donaci di camminare alla luce del Vangelo

3 let. Per vivere la ricchezza del Vangelo della gioia
Tutti Donaci di camminare alla luce del Vangelo

Sac.  Proviamo gli stessi stupore e meraviglia
con cui Pietro Giacomo e Giovanni
sono testimoni di un evento nuovo e inaspettato,
e riconosciamo te,
Dio che doni il tuo Figlio
perché lo accogliamo come nostro Salvatore.
Ogni giorno risuona la tua voce
per confermarci che Gesù,
l’uomo di Nazareth,
il profeta che cammina sulle nostre strade,
è il tuo Unigenito,
il motivo grande della tua gioia di Padre.

Sempre il suo volto umano ci parla di amore, perdono e tenerezza,
e quando si trasfigura sul monte,
manifesta ancora meglio il riflesso della tua bellezza,
anticipa la luce che dalla tomba vuota si irradia sul mondo.
Se ascoltiamo lui, nostro fratello e guida,
possiamo affrontare e superare la tentazione,
sostenuti da questo annuncio della vittoria pasquale.

Canto

TERZA tappa: DISSETARSI CON L’ACQUA DELA VITA

Sac. Dio, sorgente della vita, tu offri all’umanità riarsa dalla sete l’acqua viva della grazia che scaturisce dalla roccia, Cristo salvatore; concedi al tuo popolo il dono dello Spirito, perché sappia professare con forza la sua fede, e annunzi con gioia le meraviglie del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Dal Vangelo di Giovanni

Gesù, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva».
Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

Commento: La Samaritana, come altre grandi donne del Vangelo, trova la grazia di percorrere un cammino di fede che da peccatrice la trasforma in annunciatrice della tenerezza di Dio. È accaduto così anche per Maria di Magdala, annoverata tra gli apostoli, prima testimone del Risorto. Così possiamo essere anche noi. Non importa quanto siamo lontani da Dio, e se ora ci sembra impossibile aprirci alla sua grazia. Anche lei all’inizio dubitava che quell’uomo assetato potesse rispondere alle sue tante domande e attese. Alla fine si scopre così trasformata e coinvolta da essere testimone della grazia che Dio ha offerto a lei; grazia che vuole offrire a tutti, senza distinzioni.

Sac. Diciamo insieme: Vogliamo annunziare le meraviglie del tuo amore
Tutti Vogliamo annunziare le meraviglie del tuo amore

1 let. Come il popolo guidato da Mosè verso la terra promessa
Tutti Vogliamo annunziare le meraviglie del tuo amore

2 let. Come la Samaritana, che viene liberata dal peccato e diventa tua testimone
Tutti Vogliamo annunziare le meraviglie del tuo amore

3 let. Perché tu sei il dono grande del Padre per la nostra gioia
Tutti Vogliamo annunziare le meraviglie del tuo amore

Sac. È bello cantare la nostra lode a te,
facendo eco alle parole della Samaritana,
da principio polemica con il tuo Figlio,
e poi testimone che lui è il Messia,
il dono che hai pensato per tutti i popoli
perché nessuno è considerato straniero per te,
Padre di tutti gli uomini e insuperabile nell’amore.
Anche noi siano chiamati ad adorate te,
vivendo la verità del Vangelo
che lo Spirito rende comprensibile anche a noi,
se accettiamo di confrontarci con le parole del tuo Unigenito
senza alzare barriere o erigere steccati,
che tendono a escludere chi non avvertiamo in sintonia con noi,
ma sono pur sempre figli e figlie di cui ti prendi cura,
manifestando in Gesù il tuo volto di Padre buono.

Canto

QUARTA tappa: ACCOGLIAMO LO SPIRITO CHE APRE I NOSTRI CUORI

Sac. O Dio, Padre della luce, tu vedi le profondità del nostro cuore: non permettere che ci domini il potere delle tenebre, ma apri i nostri occhi con la grazia del tuo Spirito, perché vediamo colui che hai mandato a illuminare il mondo, e crediamo in lui solo, Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore.

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.
Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.

Commento: Gesù si prende cura del cieco nato e lo porta alla luce, lo accompagna nel cammino, tappa dopo tappa, fino a permettergli di manifestare una fede sempre più solida e vivace. Siamo anche noi come il cieco: bisognosi della luce di Dio e insieme capaci di condividerla con gli altri perché nessuna luce può essere nascosta. Anche di noi il Signore si prende cura: è questa una delle pagine belle del “vangelo della gioia”; una pagina da rileggere con i fratelli perché riconoscano nella vita quotidiana le tracce di un Dio che si fa prossimo e si prende cura, con lo stesso amore che ha avuto per il Figlio primogenito.

Sac. Diciamo insieme: Apri i nostri occhi con la grazia del tuo Spirito
Tutti Apri i nostri occhi con la grazia del tuo Spirito

1 let. Tu che hai scelto re e profeti, e hai chiamato Maria e tutti i credenti
Tutti Apri i nostri occhi con la grazia del tuo Spirito

2 let. Perché il tuo amore possa cambiare la nostra vita, come per il cieco guarito dal tuo Figlio, luce del mondo
Tutti Apri i nostri occhi con la grazia del tuo Spirito

3 let. Saremo anche noi capaci di prenderci cura delle persone che incontriamo
Tutti Apri i nostri occhi con la grazia del tuo Spirito

Sac.  Vorremmo provare la stessa gioia
e gustare lo stesso entusiasmo del cieco guarito
per cantare la nostra lode a te,
Padre che con amore provvedi ai tuoi figli
che camminano nelle tenebre della sofferenza e del dolore.
mandando Gesù, luce eterna che fa risplendere
il tuo volto di Padre.
Solo se riconosciamo il nostro peccato
che ci fa inciampare e ci umilia,
possiamo lavare gli occhi del nostro cuore nell’acqua che risana,
e così giungere alla scoperta
che ci fa riconoscere il tuo Figlio come profeta,
e professare la fede nel Signore
che hai mandato per mostrarci la tua bellezza, o Padre.
Come il cieco davanti al tuo Figlio
anche noi ci prostriamo davanti a te,
per maturare e condividere una fede sempre più vivace.

Canto

QUINTA tappa: CHIAMATI ALLA VITA NUOVA

Sac. Eterno Padre, la tua gloria è l’uomo vivente; tu che hai manifestato la tua compassione nel pianto di Gesù per l’amico Lazzaro, guarda oggi l’afflizione della Chiesa che piange e prega per i suoi figli morti a causa del peccato, e con la forza del tuo Spirito richiamali alla vita nuova. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Dal vangelo secondo Giovanni

Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare». Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.

Commento: Siamo tutti dei rinati; non tanto come Lazzaro, la figlia di Giairo, il figlio della vedova di Nain. Non siamo tornati indietro dopo la morte, alla situazione di qualche giorno prima. Siamo nati ad una vita nuova. Gesù ha pronunciato con autorevolezza il nostro nome. Fin dal giorno del Battesimo ci ha chiamati a venir fuori dalla condizione del peccato per entrare nella libertà dei figli di Dio. Ci ha ordinato di uscire dalla terra di schiavitù per possedere la terra che Dio promette – e dona – ad ogni uomo che si lascia coinvolgere. È lo Spirito, con il quale siamo consacrati, a darci questa vita che non ha fine. Lo Spirito ci conferma che al termine della vita entreremo definitivamente e pienamente in una vita che non ha fine, nella gioia della nostra risurrezione. Siamo dei rinati alla vita vera.

Sac. Diciamo insieme: Con la forza dello Spirito richiamaci alla nuova vita
Tutti Con la forza dello Spirito richiamaci alla nuova vita

1 let. Tu sei fedele alle promesse del Padre tuo e nostro
Tutti Con la forza dello Spirito richiamaci alla nuova vita

2let. Il tuo amore è più forte della morte
Tutti Con la forza dello Spirito richiamaci alla nuova vita

3 let. Impareremo a condividere i frutti della tua risurrezione
Tutti Con la forza dello Spirito richiamaci alla nuova vita

Sac.  Desideriamo condividere la gioia e la fede
di quanti a Betania credono nel tuo Figlio,
e riconoscere come loro la potenza della parola
che dona vita a quanti non smettono di avere fede.
Gesù è la risurrezione e la vita,
la risposta piena all’invocazione di Marta, di Maria,
e di quanti condividono il loro dolore
per la morte di Lazzaro.
In Gesù manifesti, o Padre, la forza dell’amore
che può richiamare alla vita l’amico,
e anticipa quanto avverrà a Gerusalemme
dove si manifesterà in pienezza la sua potenza
e la forza dello Spirito che dona vita.

Benedizione

Donaci, o Padre, di vivere come discepoli del tuo Figlio, che lo seguono anche sulla strada della Croce per arrivare con lui alla gioia della risurrezione ed essere annunciatori della vittoria sul peccato e sulla morte, vittoria che hai preparato per tutti i tuoi figli.
Donaci lo Spirito per vivere quello che abbiamo celebrato con questa liturgia comunitaria. Lo chiediamo per Cristo, nostro Signore.

Canto

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