Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. “Fare la storia” – è il titolo scelto per la 59a edizione, che ci celebra questa domenica – sollecita le comunità ad accompagnare i giovani, in particolare, a scoprire la versione migliore di sé e ad aprirsi al mondo per fargliene dono.

“Fare la storia” (Fratelli Tutti 116), è il tema scelto quest’anno dall’Ufficio Nazionale per la Pastorale delle Vocazioni per riflettere sul tema della vocazione. “L’immagine che accompagna la giornata è  il particolare in bianco e nero di una tela tessuta su un telaio: ricorda che la vocazione – come la storia – si fa, è opera artigianale tessuta in quella fitta trama di relazioni che sola permette lo scorrere della vita di Dio, la vita dello Spirito, la carità. Il tessuto è composto da un ricamo e richiama la bellezza di cui è possibile bagnare la vocazione che si fa. Essa, infatti, non rimanda solo a una utilità tecnica – la vocazione non solo ‘serve’ a qualcosa – ma è spesa per amore di qualcuno.” (Ufficio Nazionale per la Pastorale delle Vocazioni).

Fare la storia

Fare storia è l’invito ad essere protagonisti delle proprie scelte, condizione fondamentale è porsi in un atteggiamento di ascolto, essere capaci di abitare il silenzio, di lasciarsi incontrare in profondità dal Signore che ama e chiama, in un atteggiamento di fiducia nello Spirito Santo che opera in noi, nella storia, nelle persone che incontriamo.

La vocazione è una prospettiva totalizzante di senso in cui trovano significato tutte le cose che facciamo. Pensare alle vocazioni particolari, ai diversi stati di vita e pensare che siamo stati prima di tutto chiamati alla vita, ad esistere, permette di collocarsi davanti ad un Dio che interpella la libertà di ciascuno, che propone e non si impone, una libertà che si compie nel momento in cui ciascuno è capace di aderire a questo invito e di rischiare.

Senza libertà dunque non può esserci vocazione ed è necessario che dall’incontro con Dio scaturiscano scelte e azioni che rispondano concretamente ai bisogni della realtà in cui siamo immersi e delle persone che ci circondano.

Il Dio della vita infatti chiama ad essere e ad essere con gli altri e per gli altri, ad essere partecipi della sua creazione che mai si arresta e che richiede anche la nostra attiva partecipazione.

Fare la storia è liberarsi dalla tentazione della fretta, del perfezionismo, del produrre fine a se stesso ed essere capaci di stare al cospetto delle nostre fatiche e cadute in un continuo esercizio di presenza a noi stessi, a Dio, all’altro.

Non si può pensare che Dio, che ci vuole liberi e vivi, abbia predisposto tutto fin dall’eternità facendo di noi semplici spettatori di un copione già scritto. Il nostro compito è “fare la nostra storia”, essere protagonisti della vita nel quotidiano, assumerci la responsabilità di vivere. Solo così facendo possiamo rispondere alla chiamata e concretizzare la nostra vocazione, assumendo il dono che ci è stato dato con responsabilità.

Fare la storia non è “misurarci” e pensare che Dio ci valuti per il nostro “fare”; fare la storia significa pensare che siamo chiamati a co-creare, a partecipare al progetto che scaturisce dall’Incarnazione. Fare non per produrre servizi ma per offrire, per essere fecondi, con apertura e creatività, senza avere la presunzione di conoscere già la strada da percorrere ma con l’umiltà di cercarla ogni giorno senza la fretta del volere tutto e subito, nell’immediato, di rispondere instantaneamente così come il mondo dei social ci abitua a fare ma curando la capacità di stare, di darsi del tempo per fermarsi, per pensare e per abitare tutto ciò che avviene, per permettere allo Spirito di agire e non lasciarsi travolgere.

Preghiera per la 59a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni:

Signore
Dio del tempo e della storia,
Dio della vita e della bellezza,
Dio del sogno e della realtà,
ascoltaci, ti preghiamo:
insegnaci a tessere e intrecciare
trame e ricami d’amore,
profondi e veri
con te e per te,
con gli altri e per gli altri;
immergici nell’operosità delle tue mani,
nella creatività dei tuoi pensieri,
nell’arte amorosa del tuo cuore
perché ogni vita annunci bellezza
e ogni bellezza parli di te.
Regalaci il coraggio dell’inquietudine,
l’intrepido passo dei sognatori,
la felice concretezza dei piccoli
perché riconoscendo nella storia la tua chiamata
viviamo con letizia la nostra vocazione.
Amen.

da https://www.fmaisi.it