Chandra Livia Candiani e il mondo che vacilla

Chandra Livia Candiani ci accompagna in questa giornata, con la sua poesia sempre tesa all’ascolto e al racconto dell’essenziale: “Abbiamo bisogno di studiare il male, di non negarlo, di non farne un mostro appartato. Il male ci compete, fa parte di noi. Stanare il tiranno, il guerraiolo che c’è in noi. Non ci sono schieramenti netti, tutto è miscelato dalle cause e dalle condizioni. Così raramente siamo in contatto con la nostra brama insaziabile, di successo, di ragione, di vittoria, di accumulo, di benessere, ma è la stessa brama che governa chi invade, depreda, ammazza, non è un’altra brama, è la stessa. Non studiare il male che ci abita, non imparare ad amministrare il fuoco ci rende complici”.

Non so come tenere questo mondo in fiamme
e non so come lasciarlo andare
il pensiero ustiona ma si fa fianco
per non scucirsi dalla terra sfigurata,
da chi fugge da chi resta
da chi combatte da chi prega
da chi ammutolisce da chi fa il pane
da chi perde il sonno la qualità
di abbandono che chiamiamo sogni.
Impossibile ora non essere un corpo.
Che siate visitati dagli animali custodi
che i fiumi siano in piena confidenza con le lacrime,
che ci sia un pensiero che ci pensa e salva,
che restare o partire siano lo stesso compito
di tenersi in piedi
nel mondo che vacilla.

CHANDRA CANDIANI

da: http://www.romena.it