IL RICORDO DI P. CARRARO RENZO SU P. TONINELLI
Ho conosciuto il P. John (così voleva farsi chiamare) e vissuto con lui dal gennaio 1987 all’agosto 1993, quando eravamo ambedue nel seminario di Nadiket. Era il più anziano del corpo insegnanti; insegnava scienze (fisica, chimica, biologia) ed era visibilmente molto appassionato al suo lavoro ed alle materie che insegnava.
Aveva creato dal nulla a Nadiket un bellissimo e ben attrezzato laboratorio scientifico e un frutteto dove coltivava aranci e limoni. Le due iniziative erano ambedue connesse alle sue materie di insegnamento ed col suo entusiasmo insegnava efficacemente ai seminaristi ad amare la natura. C’era un argomento di insegnamento di biologia in cui il suo entusiasmo diventava contagioso ed era quando usava un teschio di leone che stava tra i moltissimi reperti del regno animale, vegetale e minerale nel suo laboratorio per far vedere le meraviglie della natura.
Funzionari del governo venivano spesso ad ammirare il suo frutteto, vedendo in esso un esempio di ciò che l’arida terra del Karamoja poteva dare se coltivata con passione.
Umanamente era molto sensibile all’amicizia e in particolare aveva molti amici tra i medici dell’Ospedale di Matany e tra i loro familiari. Durante le sue vacanze in Italia restava fedele a queste amicizia andando a trovare quelli che di loro erano rientrati dopo gli anni di volontariato spesi in Uganda. Un altro segno della sua fedeltà all’amicizia si vedeva a Natale quando P. John era diligentissimo nel mandare gli auguri natalizi ad una larghissima cerchia di amici. Tra i suoi amici che aveva a Kampala vi era una famiglia di Focolari con cui aveva un rapporto stretto. La madre di questa famiglia – la Signora Speranza – ha continuato a chiedere notizie a me di P. John anche dopo tanti anni, quando lui era già da tempo ammesso nelle nostre case per ammalati.
Ho un ricordo particolare e personale di lui perché egli fu molto sensibile e vicino a me nella difficoltà che provai all’inizio del mio servizio come rettore del seminario; fu una difficoltà che causò una volta una mia fuga dal seminario, lasciando come spiegazione solo un biglietto a lui. Con discrezione egli coprì la cosa parlandone solo in confidenza col vescovo ma non menzionando la mia “fuga” con nessun altro, attendendo con fiducia il mio ritorno che in effetti accadde dopo due giorni.
So che era stato molto malato da giovane tanto da essere ordinato sacerdote prima del tempo perché temevano che morisse. Invece inaspettatamente si riprese e poi andò in Inghilterra dove studiò agricoltura. Fu poi assegnato all’Uganda dove ha svolto il suo servizio di insegnate di scienze in molte scuole, lasciando dovunque come eredità dei buoni laboratori. Bisogna sapere che l’insegnamento delle materie scientifiche nelle zone più rurali dell’Uganda è spesso carente per mancanza sia di insegnanti che di materiale didattico. Ma gli studenti del seminario di Nadiket brillavano nelle materie scientifiche a livello nazionale proprio grazie a P. John.
P. John è stato una persona “completa” che ha saputo fare del suo limite di salute iniziale un punto di partenza per una lunga e feconda missione nel campo educativo.