Orrore in Messico. I corpi di sei donne, rapite venerdì pomeriggio da un gruppo di uomini armati, sono stati ritrovati sabato mattina in una scarpata lungo la strada che collega Ciudad Victoria a Tula, in una località nello stato di Tamaulipas, nel nord del Messico. La notizia è stata confermata dalle autorità locali. Prima di essere uccise, le donne, stando alle notizie fornite dalla stampa locale, sono state rapite e violentate. Il pubblico ministero che sta indagando sul caso ha detto che non è ancora chiaro chi fossero i rapitori. I corpi sono stati ritrovati vicino al luogo del loro rapimento, secondo i responsabili della sicurezza. I cadaveri portavano segni di abusi sessuali e di colpi di arma da fuoco.
Il Tamaulipas, situato al confine con gli Stati Uniti, ha uno dei più alti tassi di criminalità nel paese ed è teatro di una sanguinosa guerra tra due potenti gruppi di narcotrafficanti: il cartello del Golfo e quello degli Zetas. Questi due gruppi sono da tempo impegnati in una guerra per il controllo dei “varchi” attraverso i quali viaggia la droga destinata al mercato nordamericano.
Il Messico è travagliato da decenni dai conflitti e dalle violenze legati al controllo del mercato della droga. Nel dicembre 2006 il governo federale lanciò una vasta offensiva militare per contrastare la criminalità e i narcotrafficanti, ma risultati concreti non ci sono stati. Dal 2006 a oggi oltre 200.000 persone sono state assassinate. La regione è una delle più colpite dalla criminalità legata al traffico di droga, dove i blocchi stradali, così come i conflitti armati nelle strade e nei centri commerciali in pieno giorno, sono comuni. Non solo: la concussione tra forze armate, narcotraffico e politica è stata documentata e denunciata.
L’ottobre 2017 è stato il mese più violento negli ultimi venti anni in Messico, con 2371 casi di omicidio registrati nel paese, secondo cifre ufficiali della procura federale. Se comparati con lo stesso mese del 2016, gli omicidi sono aumentati del 27,4 per cento. Attualmente le cifre indicano che in Messico ogni ora una persona è uccisa in modo violento o coinvolta in un episodio di violenza.
Questa ondata di violenza colpisce soprattutto le donne. Il numero di donne uccise ogni anno nel paese è drammaticamente passato da 1519 nel 1990 a 2813 nel 2016. Come rilevano gli osservatori, con l’offensiva militare paradossalmente i femminicidi sono aumentati.
La militarizzazione del territorio imposta dal governo per combattere il narcotraffico ha aumentato la violenza del 200 per cento in due anni e in nove anni sono state assassinate 1200 donne.
Sono aumentate inoltre le donne scomparse, i cui corpi non vengono più ritrovati. Nella sola Ciudad Juárez il dato ufficiale è di 154 donne scomparse negli ultimi anni.
L’Osservatore Romano, 28-29 maggio 2018