Papa Francesco, dieci consigli per vivere meglio
Esiste la ricetta della felicità? Forse no, ma papa Francesco prova a sintetizzare in un decalogo alcuni principi che di sicuro possono aiutare le persone a vivere meglio. Ecco i dieci punti elencati nella prima intervista a un giornale argentino, il supplemento “Viva” di Clarín:
- Vivi e lascia vivere “A Roma c’è un detto e potremmo prenderlo come principio guida per spiegare tale formula. Vai avanti e lascia che gli altri facciano altrettanto”.
- Datti agli altri “Se uno si chiude corre il rischio di diventare egoista. E l’acqua stagnante fa in fretta a diventare putrida”.
- Muoviti con serenità “La capacità di muoversi con benevolenza e umiltà sono la vera oasi di serenità per la vita. Gli anziani possiedono questa saggezza, sono la memoria del popolo”.
- Gioca con i figli “E’ difficile: i genitori vanno a lavorare presto, a volte quando escono di casa i bambini ancora dormono. E’ difficile ma si deve fare”. “Il consumismo ci ha fatto perdere la sana cultura dell’ozio, della lettura, del guardare un’opera d’arte”.
- Trascorri la domenica in famiglia “L’altro giorno, a Campobasso, sono andato a una riunione tra il mondo universitario e il mondo operaio: tutti reclamavano la domenica non lavorativa. La domenica è per la famiglia”.
- Aiutiamo i giovani a trovare un lavoro “Dobbiamo essere creativi in tale questione. Se non trovano opportunità cadono nella droga”.
- Rispetta la natura “Si deve rispettare il creato e non lo stiamo facendo”.
- Scordati rapidamente delle cose negative “La necessità di parlar male degli altri indica una bassa autostima. Come dire: mi sento così in basso che, invece di tentare di elevarmi, cerco di abbassare l’altro.
- Rispetta chi la pensa in modo differente “Il proselitismo religioso è la cosa peggiore che ci sia: paralizza. “Parlo con te, per convincerti”, no. Ciascuno dialoga in base alla sua prospettiva. La Chiesa cresce per attrazione, non per proselitismo”.
- Cerca attivamente la pace “La pace, a volte, si confonde con la quiete. In realtà, però, non è mai quiete: è sempre una pace attiva.
Lucia Capuzzi e Nello Scavo
Avvenire, 28 luglio 2014