Breve Lectio quotidiana del Vangelo del giorno
XXXIV Settimana del Tempo Ordinario

Luca 20,45-21,4
Lunedì della XXXIV settimana T.O.
Ancora due insegnamenti, presi da due comportamenti: quello degli scribi (46-47) e quello della vedova povera (21,1-4). Non bisogna fare come gli scribi! Bisogna guardarsi dalla voglia di “distinguersi” facendosi notare come osservanti della legge (vesti); guardarsi dalla voglia di primeggiare in qualsiasi campo; guardarsi dall’ingiustizia verso i poveri. In una parola, bisogna guardarsi dall’ipocrisia che vuol mettere assieme preghiera e orgoglio/ disonestà!
Bisogna fare invece come la vedova povera che getta due spiccioli nel tesoro del tempio. Essa dà tutto quello che ha per vivere: “tutta la sua vita” (4). Così facendo dà più dei ricchi che gettano nel tempio il superfluo (1). Dio infatti non ha bisogno di soldi, soprattutto quando vengono dati con ostentazione, ma di un dono che esprime la fiducia e l’abbandono totale in lui. I discepoli sono messi in guardia: non disprezzino chi dà poco, ma è tutto quello che ha; e non si lascino abbagliare dai ricchi, che danno solo il superfluo! Imparino, i discepoli, a fare come la vedova povera: dare “tutta la vita”.
Luca 21,5-19
Martedì e Mercoledì della XXXIV settimana T.O.
Il tempio, o meglio, “questo tempio” sarà distrutto (6) a motivo dell’infedeltà d’Israele (vedi 19,41-44 e Ger 7,14).Ma non sarà distrutta l’economia di cui era un segno provvisorio, vale a dire la presenza di Dio in mezzo agli uomini e la risposta di lode.
Quando accadrà questo? Quale segno lo indicherà? (7). Gesù è interessato, ancora una volta, a dare un “insegnamento” più che a solleticare attese curiose. State attenti (dice) a non lasciarvi ingannare (8). Si aprirà un tempo di forti contraddizioni: c’è che si presenterà come Dio (8), ci saranno guerre che faranno pensare alla fine di tutto (9), avverranno sconvolgimenti di ogni tipo (10)… Ma il “compimento/fine” non sarà rappresentato da questi fenomeni (9). Anzi, questo tempo drammatico sarà per voi tempo di testimonianza e di pazienza fiduciosa (12-19). Sarete preseguitati; alcuni di voi saranno messi a morte, come Gesù. Ma Dio è con voi e le vostre vite saranno salve (19).
Luca 21,20-38
Giovedì, Venerdì e Sabato della XXXIV settimana T.O.
Il Tempio sarà certamente distrutto e Gerusalemme sarà devastata/abbandonata (20). I segni, i clamori, i drammi che accompagneranno questi eventi richiamano la fine di questo mondo (25-26). Ma “fine totale” non sarà. Anzi, quando queste cose cominceranno ad accadere, alzatevi e levate il capo (28). Guardate il Figlio dell’uomo che viene, Gesù: da lui riceverete la liberazione. E non abbiate nostalgia per questa Gerusalemme devastata/ abbandonata: nessuno ritorni in città, piuttosto fugga da essa e vada sui monti. E’ giunto il “tempo dei popoli”: tempo in cui Gerusalemme sarà calpestata a motivo del suo peccato; tempo in cui i popoli saranno salvati (24). Infatti quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino (31). Il dramma di Gerusalemme non segna la fine di tutto, ma un nuovo inizio: tempo d’estate e di frutti per i popoli (29-33).
I discepoli di Gesù debbono sempre e solo stare attenti: non a curiosare sulla fine di “queste cose”, ma che i vostri cuori non si appesantiscano in una vita sregolata e affannata (34). Quel giorno li troverebbe impreparati e sarebbe un disastro per loro (35). Bisogna dunque vegliare! La veglia è un pregare per non essere travolti dal corso drammatico della storia; è un pregare per stare in piedi davanti al Figlio dell’uomo che viene (36).
Gesù insegna di giorno nel Tempio e la notte sta sul monte degli Ulivi (37). Tutto il popolo veniva a lui di buon mattino nel tempio per ascoltarlo (38). Il Tempio dunque è il luogo dell’insegnamento e quindi dell’ascolto. La vigilanza del discepolo si esprime nell’ascolto quotidiano della parola: sarà questo lo stile di vita della Chiesa di Gerusalemme (Atti 4,2).
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