Si aprono oggi quattro giorni caratterizzati da oltre sessanta eventi. Momento centrale sabato alle 17 con “Disarmati. Volti della resistenza”, con la presenza tra gli altri di Kim Aris, figlio di Aung San Suu Kyi, e Taghi Rahmani, marito della Nobel per la Pace Narges Mohammadi. Radio Vaticana – Vatican News e L’Osservatore romano media partner della manifestazione

Andrea De Angelis e Francesco De Remigis – Torino
9 ottobre 2025
Per gentile concessione di
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Oltre sessanta appuntamenti dedicati al tema del “fare missione” come esperienza universale, per riflettere sul prossimo e le crisi internazionali con decine di ospiti da ogni parte del globo: dai mondi missionari, della fede, della cultura, dell’economia, del giornalismo. Gli eventi del Festival della Missione si svolgeranno in modalità itinerante, nel capoluogo piemontese, a San Filippo Neri, alla Facoltà Teologica, in piazza Castello e in altre sedi, tutti pensati per raccontare che cosa vuol dire fare missione oggi, essere vicini, ovvero prossimi a chi vive o proviene da luoghi feriti e martoriati da guerra, fame, violenza o soffre anche per gli effetti prodotti sulla natura dal riscaldamento globale del pianeta.
La kermesse promossa da Fondazione Missio e CIMI
Ad aprire la kermesse – promossa da Fondazione Missio e Conferenza degli Istituti Missionari in Italia con Arcidiocesi di Torino e organizzata in partnership con il Festival dell’Accoglienza – alle ore 18, nella Chiesa di San Filippo Neri, Luciana Littizzetto che, raccogliendo lo spirito del “pellegrinaggio laico per le periferie umane”, conduce la narrazione di sette cammini che attraversano la città, passando per luoghi e storie segnati da migrazione, educazione mancata, dipendenze, reclusione, abbandono e solitudine, per poi approdare alla Chiesa di via Maria Vittoria. Alle 19,30, interviene Adelino Ascenso, Sacerdote della Società Missionaria della Buona Novella, di cui è Superiore generale dal 2014. Autore di volumi tradotti in varie lingue, condividerà le sue esperienze “poco convenzionali”: per lui la vita spirituale è un processo di dissodamento interiore. Di qui il titolo di uno dei suoi libri “La mistica dell’aratro”, che dà il titolo anche al panel.
Ecologia, giustizia economica, guerre dimenticate
Tra gli altri appuntamenti del Festival, venerdì 10 ottobre alle ore 11, sempre a San Filippo Neri, spazio al ruolo delle donne e alle prospettive diverse di fede, impegno sociale e diritto, con la teologa Teresa Forcades (“Intra omnes, dialogo sull’inclusione e la fraternità universale”). Nel pomeriggio di venerdì, alle ore 14, si parla di crisi globale, conversione ecologica e giustizia economica con Jeffrey Sachs e Luigino Bruni, a partire dalla campagna Caritas per il condono del debito (“Cambiamo la rotta”). Alle ore 16 luci sulle storie di chi non ha posto sulla ribalta globale con racconti di giornalisti e attivisti su guerre dimenticate, migrazioni e discriminazioni (“Le vite che nessuno vede”). Poi, alle ore 18.30, con Gaël Giraud e Leonardo Becchetti dialogo su economia, solidarietà e nuove possibilità di fraternità globale (“Tempore famis. Opportunità per tornare umani”). La sera alle 21, alla Facoltà Teologica di via XX Settembre 83, Carola Susani, con il giornalista Matteo Spicuglia, presenta il libro “C’é un’altra!”, raccolta di poesie che esplorano temi come l’amore, la separazione, il tempo che passa.
Tre tipologie di eventi: Bussole, Sguardi, Alfabeti
Per capire meglio cosa c’è dietro questa manifestazione, che ruota attorno alla parola “missione” attraverso spazi per chi cerca nuove direzioni per orientarsi nel presente e nuovi codici per decifrare i segni dei tempi, Lucia Capuzzi, direttrice artistica del Festival della missione assieme ad Alessandro Galassi, spiega come si tengono insieme questi elementi: da un lato la “missione”, che dà il titolo al Festival, dall’altro i temi legati alla politica internazionale con le parole “pace” e “speranza”. il tutto suddiviso in tre tipologie narrative: Bussole, Sguardi, Alfabeti. Alcuni tavoli tematici porteranno i partecipanti dentro queste tematiche con esperienze, testimonianze dirette e ospiti internazionali di altissimo profilo: “La risposta a quella che Papa Leone chiama la globalizzazione dell’impotenza, evoluzione della globalizzazione dell’indifferenza – spiega Capuzzi – non può essere solo parole vuote o parole astratte, devono essere storie e testimonianze, che ci dimostrano che non siamo impotenti, che possiamo e dobbiamo fare qualcosa”.
Testimonianze di perdono e di resilienza
Per dare sostanza al messaggio del Festival, continua Capuzzi, “abbiamo scelto di dare grande spazio alle testimonianze di persone che ci raccontano con la loro vita che cosa fanno in concreto, e quindi avremo Diane Foley, che è appunto madre di James Foley, giornalista assassinato dall’Isis, che ha deciso di perdonare l’assassino del figlio, lo ha incontrato, poi il marito di Narges Mohammadi, Nobel iraniana per la Pace, Taghi Rhamani, poi ancora Kim Aris, il figio di Aung San Suu Kyi, Nobel del Myanmar incarcerata, che rappresenteranno appunto le due donne che non ci sono perché sono ancora tenute in ‘ostaggio’ dei rispettivi Paesi, avremo inoltre un momento dedicato specificamente ai disarmati del mondo che scelgono la non-violenza, che sarà sabato pomeriggio a Piazza Castello, e, tra le tavole rotonde, avremo la presenza di testimoni dalle zone più ‘calde’ del pianeta, dall’Africa alla Palestina a Israele, parleremo anche della dimensione spirituale della speranza, ne parleremo con Teresa Forcades, giornalista, teologa, Giorgio Marengo, con una serie di testimoni, dal teologo Adelino Ascenso, Antonietta Potente, ci sarà César Piscoya dal Perù, che è stato il vicario dell’attuale Papa Leone, Paula Ugaz, giornalista peruviana che ha guidato l’inchiesta sugli abusi in Perù e sul movimento ormai soppresso Sodalicio, e per questo al centro di persecuzioni”.
Tutte le informazioni sul sito del Festival
Sul sito Festival della Missione (festivaldellamissione.it) tante informazioni, in cui si promuovono anche podcast, tra i quali quelli con storie ispirate alla giustizia riparativa, presentati a Torino lo scorso 30 settembre: “La missione è l’incontro con l’altro, il tema del Festival è il ‘VoltoProssimo’, suggestione che viene dall’idea del buon samaritano, la provocazione che lancia Gesù, a chi ti fai prossimo tu, non c’è il prossimo, ci siamo noi che ci facciamo prossimi – sostiene Capuzzi – una delle grandi sfide che nell’attualità internazionale ci viene presentata platealmente, però poi che riguarda la vita di ogni giorno, è come vivere il rapporto con l’altro che ci ha ferito”.
La missione non è solo un viaggio verso terre lontane, ma un esercizio quotidiano di prossimità. È imparare l’arte dell’ascolto quando tutto ci spinge a parlare, è scoprire che prendersi cura dell’altro ci trasforma e ci guarisce.
| Parlare a tutti, tutti, tutti: questo l’obiettivo che si pone il Festival della Missione 2025 che quest’anno si terrà a Torino dal 9 al 12 ottobre. Quattro giorni di incontri e testimonianze che affrontano la missione da prospettive locali e globali mettendo al centro le relazioni, la fraternità e il prossimo, o meglio, il Volto Prossimo. → Guarda la puntata |