Il 30 luglio si celebra la Giornata mondiale dell’amicizia, una ricorrenza istituita dall’ONU per ricordarci qualcosa di semplice e potente: le relazioni umane sono una delle risorse più preziose che abbiamo. Ma cosa significa essere amici oggi? Nell’epoca dei like, delle chat infinite e delle videochiamate, l’amicizia ha assunto forme nuove, spesso più fluide e virtuali, ma non per questo meno significative.

Eva Ricevuto
26 Luglio 2025
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Diversi studi confermano che avere relazioni amicali solide migliora la salute mentale, rafforza il sistema immunitario e può perfino allungare la vita. Allo stesso tempo, cresce anche la consapevolezza di una solitudine diffusa, soprattutto tra giovani e adulti.
Più amici, più salute (e più anni di vita)
La scienza parla chiaro: l’amicizia fa bene alla salute. Secondo uno studio pubblicato su PLOS Medicine, avere relazioni sociali strette è associato a una riduzione del rischio di mortalità del 50%, un impatto comparabile all’effetto del non fumare. La Harvard Study of Adult Development, una delle ricerche longitudinali più longeve al mondo, ha inoltre dimostrato che le relazioni affettive di qualità sono uno dei principali predittori di felicità e longevità. Persone che frequentano amici almeno due volte a settimana, infatti, presentano un 11–16% di probabilità in più di segnalare buona salute.
Anche l’OMS ha incluso l’isolamento sociale tra i principali fattori di rischio per la salute pubblica, al pari di obesità e inquinamento. Ma c’è un paradosso che cresce negli ultimi anni: mentre siamo sempre più connessi, ci sentiamo anche sempre più soli. In Italia, secondo l’ISTAT, quasi un giovane su quattro dichiara di non avere nessuno con cui parlare dei propri problemi quotidiani. Una contraddizione che interpella il nostro modo di costruire relazioni nell’epoca digitale.
Amicizie liquide o solide? L’importanza della giornata dell’amicizia
Oggi l’amicizia si declina in forme sempre più ibride. Ci sono gli amici di sempre, quelli che conosciamo da anni e che rappresentano una presenza costante, ma anche le amicizie create online, spesso nate da interessi comuni e rafforzate dalla continuità virtuale. Non sono “di serie B”: sono semplicemente diverse. La pandemia, ad esempio, ha reso evidenti i legami costruiti a distanza, mostrando quanto possano essere importanti anche se non basati sulla prossimità fisica.
La psicologa americana Shasta Nelson, autrice di “Friendships Don’t Just Happen”, ricorda che le amicizie più forti sono basate su tre elementi chiave: vicinanza, positività e coerenza. Anche se oggi la vicinanza può essere digitale, è la qualità del legame a fare la differenza. Anche il digitale, infatti, può offrire occasioni preziose: alcune app pensate per fare amicizia e costruire nuovi legami mostrano che la tecnologia, se usata con consapevolezza, può favorire connessioni autentiche.
Curare gli amici è come curare se stessi: protegge la salute, rafforza l’identità e nutre speranza. L’amicizia oggi resta uno dei beni più preziosi. Riscoprire la Giornata mondiale dell’Amicizia, significa dunque tornare a dare valore al tempo condiviso, alla cura reciproca, al dialogo profondo. È un’occasione per ricordare che l’amicizia non è solo una questione privata: è una risorsa pubblica, una forza capace di contrastare l’isolamento e promuovere coesione sociale. Lo dimostrano anche iniziative culturali e artistiche – come il teatro sociale o i laboratori esperienziali – che puntano proprio sulla creazione di legami come forma di benessere collettivo e prevenzione del disagio.