di Giorgio Gatta
12 Giugno 2025
Per gentile concessione di
http://www.vinonuovo.it

Quello che mi ha sorpreso di più in questa primavera è stato incontrare suore al di fuori dei canoni stringenti della Chiesa. Suore che accettano con grande entusiasmo di accogliere le persone che li visitano e mostrano di condividere con loro la propria umanità. Tre piccoli esempi.

Il primo. “Buongiorno! – esordisce una suora venendo da una porticina del presbiterio della chiesettina – volete un caffè?”

È Sabato Santo e dopo aver passato una bella giornata a Modigliana fra il Ponte della Signora e la Mostra dell’associazione ICS Fectori ART, decidiamo verso le 5 del pomeriggio di andare alla Chiesa di Santa Maria Maddalena. Pensiamo che sia l’ora giusta per pregare i Vespri, magari con le Suore Agostiniane di cui la chiesa è annessa al monastero. Nella chiesa ci siamo solo noi e ci sediamo fra le prime panche intenti ad aprire un breviario…

Ad un certo punto: “Buongiorno! – esordisce una suora venendo da una porticina del presbiterio della chiesettina – volete un caffè?” Rimanendo esterrefatti, diciamo subito di sì e ci lascia da lì a poco il vassoio sopra la balaustra del recinto dell’altare. Parlando poi con lei e un’altra suora le chiediamo se possiamo fare i Vespri insieme a loro. Pur essendo in clausura acconsentono, sistemandoci nel parlatorio che comunica con la loro cappelletta.

Il secondo. Le suorine di Santa Chiara – come le chiamiamo noi – del Santuario di Montepaolo non hanno bisogno di presentazioni, conosciutissime sul territorio e in tutto il mondo Francescano. Sempre affabili con chi le viene a trovare: passare il Triduo Pasquale con loro è sempre un’esperienza coinvolgente.

Tengono molto alle loro liturgie, curate nei minimi particolari, ma senza quelle solennità ridondanti delle Messe Pontificali o presunte tali delle nostre chiese tese più alla magnificenza che allo spirito. Loro invece, pur nella rigorosità dello stile, fanno tutto con semplicità e si rivolgono alle persone in maniera del tutto semplice.

Non sono loro le detentrici del Sacro, ma sono guide esperte che con molta naturalezza e gioia cedono volentieri le parti liturgiche e i gesti a noi presenti. Una coppia dalle parti di Pinerolo viene apposta per condividere questi momenti: non sanno spiegare il motivo di fare tanta strada, ma sanno di certo di sentirsi più Chiesa. E una volta che ne sei attratto non ne puoi più rinunciare!

Il terzo. Siamo nell’ambito di una manifestazione cittadina denominata Festival Anime Verdi, che apre i portoni di molti tra i più bei giardini di Padova.

Suore che danno l’anima – è proprio il caso di dire – per tutto un sabato e domenica, sia per salutare i visitatori e scambiare quattro chiacchiere con loro sulla bellezza degli spazi verdi, che per guidarli negli elementi artistici e religiosi che caratterizzano quei luoghi. Avvicinano le persone sempre con grande empatia e con il sorriso. In altre parole sono brave guide turistiche senza dimenticarsi di comunicare il loro vissuto di comunità di fede.

In questi esempi mi restano nella memoria piccoli flash: la suora anziana che mi saluta da lontano con il suo deambulatore e cammina, cammina, la vedo dappertutto… a proposito di energia che emanano certi luoghi… Ricordo Suor Bruna che ancora a fine giornata accoglie i visitatori con lo stesso entusiasmo dell’inizio… Ricordo piacevolmente l’alleluia cantilenante delle suorine dell’Eremo di Montepaolo che mi ha risuonato in testa nei giorni successivi.

Piccoli flash che producono la meraviglia per l’umanità di tutte loro e il senso di libertà profondo che emanano nei loro gesti, il senso di gratuità nel darsi agli altri al di là dei contesti religiosi e laici, senza avere la minima preoccupazione di stare nel ruolo che ha affidato loro la Chiesa. Perché tutto ci parla di Dio e ogni contesto è buono per parlare di Dio.

Non posso fare a meno di pensare se al loro posto ci fossero stati dei preti o dei religiosi, cosa avrebbero fatto? Credo che essere Donne e Religiose sia un vantaggio inestinguibile agli occhi di Dio, che i Funzionari (Maschi) del Sacro non possano capire…