Nel cuore della vita cristiana, lo Spirito Santo agisce silenziosamente ma potentemente, trasformando il credente dall’interno e rendendolo sempre più simile a Cristo. I dodici frutti dello Spirito Santo sono i segni tangibili di questa trasformazione.
Questi frutti sono virtù che si manifestano nella vita del cristiano quando vive secondo lo Spirito Santo. San Paolo li menziona nella Lettera ai Galati 5,22-23, dove però ne cita nove. La tradizione cattolica, seguendo l’interpretazione della Vulgata, ha ampliato l’elenco a dodici, distinti ma interconnessi, come petali di un unico fiore:

  1. Carità
  2. Gioia
  3. Pace
  4. Pazienza
  5. Longanimità
  6. Benevolenza
  7. Bontà
  8. Mansuetudine
  9. Fede
  10. Modestia
  11. Continenza
  12. Castità

Riferimento biblico: “Siate benevoli gli uni verso gli altri.” (Ef 4,32
)La benevolenza è un cuore disposto al bene degli altri, uno sguardo che vede il valore e la dignità in ogni persona. È generosità nell’animo e nel comportamento.

Benevolenza: il riflesso della bontà di Dio

La benevolenza è il riflesso della bontà divina nella nostra vita. Dio è infinitamente buono e, come ci ricorda il Salmo 145,9: “Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature.”
Quando accogliamo lo Spirito Santo, il nostro cuore si trasforma e ci rende capaci di quella stessa tenerezza. Il benevolo non giudica con durezza, non rinfaccia il male, ma guarda con gli occhi di Cristo, cercando sempre una via di misericordia.
San Paolo, nella Lettera agli Efesini, ci invita a vivere questo frutto dello Spirito: “Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo” (Efesini 4,32).
Essere benevoli significa, quindi, vivere secondo il cuore di Dio, lasciarsi guidare da un amore che non calcola e non esige il contraccambio. È un frutto che si manifesta in piccoli gesti quotidiani: una parola gentile, un aiuto silenzioso, un sorriso che solleva l’anima stanca di chi incontriamo.

La benevolenza come testimonianza

Nel mondo odierno, spesso segnato da indifferenza e individualismo, la benevolenza diventa testimonianza luminosa dello Spirito Santo. Essa è la “forza mite” che cambia i cuori senza violenza, che consola senza rumore. Il cristiano benevolo è un raggio della luce del Risorto che illumina chi vive nell’ombra.
Gesù stesso, nella parabola del Buon Samaritano (Luca 10,25-37), ci offre un modello perfetto di benevolenza. Il samaritano si ferma, si prende cura del ferito, paga di tasca propria e promette di tornare. Questa generosità senza misura nasce da un cuore abitato dalla compassione. È questo il frutto che dobbiamo chiedere.

Preghiera allo Spirito Santo per il dono della Benevolenza

Spirito della costanza, sostienimi nel bene. Fa’ che io non mi stanchi di servire, di perdonare, di sperare. Rendimi saldo nella fede anche quando tutto vacilla. Amen.

O Spirito Santo,
fuoco d’amore e dolce consolatore,
Tu che plasmi i cuori secondo la volontà del Padre,
infondi in me il dono della benevolenza.
Rendimi capace di vedere negli altri il volto di Cristo,
di agire con bontà senza calcolo,
di offrire parole che edificano e mani che sollevano.
Allontana da me ogni durezza e ogni indifferenza.
Rendimi strumento della Tua tenerezza
in un mondo che ha sete di amore vero.
Come il Buon Samaritano, fammi capace di fermarmi,
di servire, di donare senza aspettare nulla in cambio.
Vieni, Spirito di Benevolenza,
e trasforma il mio cuore in un riflesso della bontà del Padre.
Amen.

P. Manuel Joao Pereira Correia, MCCJ
(materiale raccolto da internet)