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Di Gualtiero Sabatini
21 Maggio 2025
Per gentile concessione di
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Il termine giaculatoria deriva dal latino “joculator” e si riferiva ai girovaghi professionisti della parola e di ogni pubblico intrattenimento. E’ una breve preghiera autorizzata dalla Chiesa, che non appartiene alla liturgia comune, ma fa parte della tradizione popolare cristiana ed è rivolta, a Gesù, alla Madonna e ai santi. La sua essenza, appunto, risiede nella brevità e nell’immediatezza. Non si tratta di lunghe orazioni elaborate, ma di poche parole cariche di significato, capaci di esprimere un desiderio, un bisogno, un atto di lode o di pentimento in un istante. Questa sua natura offre un’ancora spirituale a cui aggrapparsi nei momenti di difficoltà, di gioia, o semplicemente nel fluire delle attività quotidiane.

Le radici della giaculatoria affondano nella tradizione biblica e nella pratica ascetica dei primi cristiani. Già nei Salmi si trovano brevi invocazioni di aiuto e di lode. I Padri del deserto incoraggiavano la “preghiera continua”, non intesa come una recita ininterrotta, ma come una disposizione costante del cuore rivolto a Dio, alimentata anche da brevi e frequenti elevazioni dello spirito.

Così la stessa brevità non ne diminuisce l’efficacia. Anzi, spesso la concentra e la intensifica. Una giaculatoria ben scelta e recitata con fede può essere più potente di tante lunghe preghiere pronunciate distrattamente. Essa attinge direttamente al desiderio profondo dell’anima di incontrare il suo Creatore, esprimendo in sintesi un sentimento o un’intenzione.

La pratica costante della giaculatoria educa il cuore alla presenza di Dio, lo abitua a rivolgersi a Lui con fiducia e amore. Diventa un modo per coltivare una relazione intima con il Signore, per sentirlo vicino nelle gioie e nei dolori, per offrirgli ogni momento della nostra esistenza. Il contenuto della giaculatoria è semplice e chiaro, esso appartiene di diritto alla devozione della gente, essendo composta di poche parole, spesso si recita ripetendola più volte, imparandola a memoria. La giaculatoria alcune volte si trova all’interno di altre preghiere, come quella che si recita nel Rosario: “Gesù mio, perdona le nostre colpe. Preservaci dal fuoco dell’inferno: porta in cielo tutte le anime specialmente le più bisognose”. Questa semplice  giaculatoria fu dettata dall’angelo ai tre pastorelli di Fatima.

Alla Vergine Maria sono state dedicate diverse giaculatorie, nate spontaneamente dalla devozione dei fedeli, anche sotto forma di ringraziamento o di supplica per chiedere una grazia. Ne riportiamo alcune: “O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te”, è strettamente legata alle apparizioni della Vergine Maria a Santa Caterina Labouré (1806-1876) nel 1830, a Parigi, in Rue du Bac, durante una delle apparizioni, il 27 novembre 1830, la Madonna mostrò a Santa Caterina l’immagine della medaglia che avrebbe dovuto far coniare, e le chiese di diffondere questa devozione promettendo grandi grazie a coloro che l’avessero portata con fede e recitato la giaculatoria.

E inoltre: “Cuore Immacolato di Maria prega per noi adesso e nell’ora della nostra morte”, “Buonasera Madonna mia, tu sei la mamma mia, Immacolata Concezione, dammi la tua santa benedizione”, “Cuore dolcissimo di Maria, serbaci sicuro il cammino”, “Madre dolorosa, prega per me”, “Sia benedetta la santa e immacolata concezione della Beatissima Vergine Maria, Madre di Dio”. Maria nostra speranza, in Te mi affido e abbandono”, “Lascia, o Vergine Santa, che io ti lodi; dammi forza contro i miei nemici”.

Le semplici giaculatorie le troviamo anche sotto le edicole costruite in onore della Vergine: “Passando per questa strada, Ti saluto o Madre Beata. Passando per questa via, Ti saluto o Madre Mia. In conclusione le giaculatorie, continuano ad essere utilizzate da molti credenti, come un modo semplice e breve per rivolgersi alla Vergine Maria.