
P. Manuel João, comboniano
Riflessione domenicale
dalla bocca della mia balena, la sla
La nostra croce è il pulpito della Parola
Quaresima: la conversione ecologica dello spirito!
Anno C – Quaresima – 1a domenica
Luca 4,1-13: “Non di solo pane vivrà l’uomo”
Con l’imposizione delle ceneri mercoledì scorso, siamo entrati nel tempo santo della Quaresima. Questo periodo ritorna ogni anno e potrebbe sembrare una semplice ripetizione, come il susseguirsi delle stagioni, ma in realtà è sempre diverso, perché non ci trova mai nella stessa condizione dell’anno precedente ed è portatore di una grazia nuova per ciascuno di noi.
La parola Quaresima deriva dal latino quadragesima, che significa “quarantesimo giorno” prima di Pasqua, e indica quindi la durata di questo periodo liturgico. I quaranta giorni si contano dal Mercoledì delle Ceneri fino alla Domenica delle Palme, che segna l’inizio della Settimana Santa. Vi è un legame simbolico tra questi due momenti: le ceneri utilizzate nel rito del Mercoledì delle Ceneri sono ottenute (possibilmente) dalla combustione dei rami di palma benedetti l’anno precedente.
Tecnicamente, i giorni tra il Mercoledì delle Ceneri e la Domenica delle Palme sono 39 secondo il nostro modo di contare, ma 40 secondo il computo biblico, che include sia il primo che l’ultimo giorno della serie. Un altro metodo di calcolo esclude le domeniche – che hanno sempre una connotazione pasquale – e fa terminare la Quaresima con la Domenica di Pasqua.
Il numero quaranta ha un forte valore simbolico nella Bibbia. Ritroviamo questa cifra in vari episodi significativi: i quarant’anni di cammino di Israele nel deserto, i quaranta giorni di marcia del profeta Elia verso il monte Sinai, i quaranta giorni concessi a Ninive per convertirsi e i quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto tra il suo battesimo e l’inizio del ministero pubblico.
1. Dalle ceneri al fuoco!
La liturgia ci fa iniziare la Quaresima con un segno molto forte: l’imposizione delle ceneri! Le ceneri simboleggiano la nostra realtà: una vita spenta, ridotta a un residuo di sogni e speranze svanite, immersa in una routine monotona, scandita da bisogni e doveri, senza nulla che possa suscitare un entusiasmo e una gioia durevoli, capaci di resistere all’impatto delle prove della nostra esistenza. Forse il fuoco cova ancora sotto le ceneri, ma senza alimentazione si sta affievolendo e minaccia di spegnersi. Abbiamo bisogno di un forte e deciso soffio di vento che spazzi via le ceneri e ravvivi il fuoco. Questa è l’opera dello Spirito, che in questo tempo santo agisce con intensità per condurci al Fuoco nuovo della Notte di Pasqua!
2. La domenica delle tentazioni
Il Vangelo della prima domenica di Quaresima ci presenta sempre l’episodio delle tentazioni di Gesù, secondo i tre vangeli sinottici. Subito dopo il battesimo, che segna una svolta decisiva nella sua vita e missione, Gesù è condotto dallo Spirito nel deserto della Giudea, vicino al Mar Morto. Lì lo attende Satana, l’”avversario”.
Quest’anno leggiamo la versione di San Luca. Dopo l’esperienza di intimità trinitaria, Gesù viene “spinto fuori” per affrontare la durezza della vita, in una profonda solidarietà con l’umanità. Lo Spirito Santo non tiene il credente “al sicuro”, magari in una “chiesa fortezza” protetta da ogni rischio, ma lo getta in mezzo al mondo, nel cuore della battaglia contro il male.
Oggi, insieme a Gesù, anche noi siamo condotti dallo Spirito nel deserto per affrontare la tentazione. La Quaresima è una palestra di esercizio spirituale per imparare con Cristo come smascherare il serpente, evitare le sue insidie mortali e sconfiggerlo.
3. Le tre tentazioni cardinali
Tre sono le tentazioni a cui Gesù è sottoposto: sul Pane, sul Potere e sul Prestigio. Esse rappresentano il compendio o la matrice di tutte le tentazioni della vita umana. Per questo possiamo dire che sono le tre tentazioni cardinali, i cardini di ogni tentazione. Riguardano i tre ambiti fondamentali delle nostre relazioni: con i beni, con gli altri e con Dio.
Il testo sacro dice che Gesù fu “tentato dal diavolo”. La parola “Diavolo” (dal greco diábolos e dall’ebraico satan) significa “colui che divide”. Ecco lo scopo ultimo del tentatore: dividerci! Dividerci interiormente, separarci gli uni dagli altri e allontanarci da Dio.
Come porta avanti il suo intento? Si presenta come un consigliere, proponendo a Gesù il metodo più efficiente e rapido per diventare un Messia di successo, il Re dei re che il popolo si aspettava.
Il tentatore cerca di spingere Gesù a evadere la sua condizione umana e a sfruttare i privilegi e i poteri della sua condizione divina: “Hai fame? Di’ a questa pietra che diventi pane!”. Ma Gesù rifiuta di barare. Quante volte il diavolo ha suggerito anche a noi di approfittare della nostra posizione per ottenere privilegi?
Il diavolo si presenta perfino come collaboratore di Gesù, offrendogli potere e gloria su tutti i regni del mondo. Ma per accettare, Gesù dovrebbe adottare i metodi diabolici: imporsi con la forza, usare la violenza, calpestare gli altri, allearsi con i potenti… Quante volte, lungo la storia, la Chiesa è caduta in questo tranello! Quante volte anche noi, “a fin di bene”, abbiamo fatto ricorso a mezzi sbagliati! Finché esisterà un potere dominatore, ci sarà ingiustizia, e il Regno di Dio non potrà realizzarsi!
La terza tentazione è la più alta e avviene a Gerusalemme, la città dove Gesù concluderà la sua vita. Mettere Dio alla prova, come fece Israele nel deserto: “Il Signore è in mezzo a noi sì o no?” (Esodo 17,7). Quante volte anche noi abbiamo messo Dio alla prova, chiedendo segni o interventi per risolvere i nostri problemi? In fondo, questo significa strumentalizzare Dio, riducendolo a un idolo.
4. L’ecologia dello spirito
Vincere queste tre tentazioni significa intraprendere un’autentica e profonda conversione ecologica: ristabilire un rapporto sano e corretto con la terra, con le persone e con Dio. Le tre pratiche quaresimali possono aiutarci in questo percorso:
- Il digiuno ci ricorda che la terra non è un semplice “bene di consumo”. Le creature hanno una loro consistenza, vita e bellezza, che devono essere rispettate. Non esistono per essere divorate dal nostro appetito vorace e insaziabile.
- La carità ci ricorda che l’autentico rapporto con gli altri è quello dell’amore e del servizio, testimoniato da Gesù. Ogni potere dominatore è diabolico.
- La preghiera ci invita a rinnovare il nostro rapporto personale con Dio nell’amorosa gratuità e nella fiducia filiale.
Per la riflessione personale
1) Prepara il tuo programma quaresimale. Semplice, come un richiamo costante ad approfittare di questo “tempo forte” di grazia.
2) Leggi e medita il messaggio del Papa per la Quaresima: clicca qui.
P. Manuel João Pereira Correia, mccj