Sadducei, gente di potere, muoiono con le istituzioni da cui prendono la loro forza.
I Farisei sopravvivono perché si fondano più sulla parola che sull’istituzione.
Il cristianesimo futuro dovrebbe essere più fariseo che sadduceo

Gerusalemme, muro del Pianto
Pubblicato da Alberto Carrara a Gennaio 15, 2025
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“In contrasto con il gruppo dei farisei e la loro interpretazione della Legge orale, i sadducei si opponevano all’idea di risurrezione dei morti (Mc 12, 24-27) e all’esistenza degli angeli (At 23, 8)”. Leggo in “Piccola guida indispensabile alla lettura del Nuovo Testamento” di Santi Grassi e Giuseppe di Virgilio, ed. Città Nuova, pag. 62.
I potenti Sadducei. I popolari Farisei
E’ un capitolo tanto noto quanto interessante della storia ebraica. Oltretutto i sadducei e i farisei – oltre che gli scribi – appaiono spesso nel Vangelo. I sadducei erano un gruppo ristretto e potente, legati al Tempio, istituzione fondamentale di tutto l’ebraismo. I farisei invece, risultavano essere, attorno alla prima metà del primo secolo, molto numerosi.
Giuseppe Flavio, lo storico, dice che erano oltre seimila distribuiti in tutto il paese e operanti soprattutto nelle sinagoghe locali. Leggevano la Bibbia, ma con la Bibbia trasmettevano le tradizioni che spiegavano la Bibbia e la amplificavano. Erano amplificazioni spesso astruse e difficili da praticare. Anche per questo i farisei dovranno fare i conti con le critiche aperte e severe di Gesù. Ma non tutto il farisaismo è da buttare. Gesù stesso aveva degli amici tra i farisei.
Il cristianesimo moderno, la fede dei nonni e la nostra
Questi “dati” di storia biblica mi fanno venire in mente un – discutibile ma affascinante – tentativo di attualizzazione. Molto cristianesimo moderno è sospettoso verso la tradizione e soprattutto verso la tradizione meno documentata e meno documentabile: quella orale in particolare. I racconti della fede sono, per molti di noi, soprattutto racconti dei tempi andati e la fede che ne deriva è la fede dei nonni.
Oggi il cristiano dotto è colui che preferisce lo scritto, che è “dato” e sul quale si può discutere e al quale si può anche credere, ma ragionevolmente. Nello scritto, però, non c’è tutto e i vuoti dello scritto giustificano i vuoti della fede e i rifiuti del popolo dotto. Non è un caso che molti dotti moderni, come i sadducei, non credono all’al di là e non credono agli angeli.
Ma la storia ci racconta che i sadducei spariscono dalla scena della storia ebraica con la distruzione del Tempio, quando, nel 70 dopo Cristo, i Romani occupano Gerusalemme e distruggono il Tempio. Erano legati troppo strettamente al Tempio e finiscono di fatto con la sua distruzione.
Sono invece sopravvissuti i Farisei, che, fiduciosi nella loro tradizione orale, e nella spiegazione orale della stessa Bibbia scritta, hanno potuto “portarsi appresso” sia la loro parola che il libro della Bibbia, anche lontano dal tempio e dalle istituzioni distrutte dalle guerre. L’ebraismo dei secoli seguenti è farisaico e può essere considerato tale, in buona parte, anche l’ebraismo attuale. Il Tempio, infatti, da allora, non è più ricostruito e i Sadducei non sono più rinati.
Un cristianesimo futuro leggero e quindi “farisaico”
Questione intrigante. Si potrebbe dire che il cristianesimo sopravviverà se sarà più fariseo che sadduceo, più fiducioso nella parola che si scambia più che su quella che si scrive, senza interessarsi troppo al potere che la tutela?
Se questo ha qualche possibilità di essere vero, si dovrà dire che la comunità cristiana, forse, sopravviverà se saprà salvaguardare la parola e gli scambi più che il potere e l’istituzione.
Il libro e la parola, infatti, vivono ovunque. Il tempio vive solo a Gerusalemme. E se il tempio viene distrutto, muoiono anche i Sadducei che vivono alla sua ombra.