Per ciascuno degli Otto giorni vengono forniti testi per la preghiera personale o comunitaria che comprendono due brani della Scrittura e un Salmo. I temi di ogni giorno, invece, ripropongono alla riflessione, personale e comunitaria, affermazioni-chiave del Credo niceno.

  • Giorno 1: Noi crediamo in un solo Dio, Padre onnipotente…
  • Giorno 2: Creatore del cielo e della terra
  • Giorno 3: Noi crediamo in un solo Signore, Gesù Cristo (…) che si è fatto Uomo Giorno 4: Fu crocifisso (…). Morì e fu sepolto (…). Il terzo giorno è risuscitato
  • Giorno 5: Crediamo nello Spirito Santo, che (…) dà la vita
  • Giorno 6: Crediamo la Chiesa
  • Giorno 7: Professiamo un solo battesimo
  • Giorno 8: Aspettiamo la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà

Si è scelto di sostituire agli usuali Commenti alle letture scritturistiche di ciascun giorno delle brevi letture patristiche provenienti da diverse aree geografiche e tradizioni ecclesiali (greca, siriaca, armena e latina), con l’intento di offrire uno spaccato della riflessione cristiana del primo millennio, che aiuti a collocare le definizioni del Concilio di Nicea, sia nei contesti che le hanno generate, sia in quelli che ne sono stati influenzati. Le preghiere di intercessione e quelle per la meditazione di ogni giorno invitano a rendere attuale e operante – con sentimenti di gioia e gratitudine – il contenuto della fede condivisa e celebrata nei secoli in tutta l’ecumene.

Letture bibliche:
Isaia 63, 15-17 Salmo 139 (138), 1-3.13.23.24b 1 Corinzi 8, 5-6

Letture patristiche

Dalla tradizione greca
Guarda i misteri dell’amore, e allora potrai contemplare il seno del Padre, che solo il Figlio di Dio unigenito ha rivelato. Dio stesso è amore e grazie all’amore è stato da noi contemplato. E mentre la realtà ineffabile di Lui è Padre, la sua compassione per noi si è fatta madre.
Clemente di Alessandria (ca.150-215)
Quale ricco si salverà?, 37, 1-2

Per riflettere

• In quale modo sperimentiamo, nella nostra vita, la cura paterna di Dio e la sua compassione materna?
• Che cosa ci impedisce di riconoscere ogni persona come figlio e figlia di Dio?
• In quale modo riconoscere Dio come Padre di tutti incide sulla nostra percezione degli altri e sul modo in cui ci relazioniamo con loro?

Preghiera

L.: Ti benediciamo, Signore, Padre della Luce da Cui proviene ogni bene e ogni dono perfetto.
T.: Lode e azione di grazie a te, o Signore!

L.: Tu hai creato il mondo e tutto ciò che contiene, Tu sei il Signore del cielo e della terra a noi mortali Tu doni vita, respiro ed ogni bene.
T.: Lode e azione di grazie a te, o Signore!

L.: Tu hai creato tutte le creature che abitano la terra, per loro hai stabilito il ritmo del tempo e i confini dello spazio. Nel cuore dell’uomo hai posto il pensiero dell’eterno.
T.: Lode e azione di grazie a te, o Signore!

L.: Padre celeste, nella tua grande bontà ci indichi la via della vita nella Legge e nei Profeti, Padre misericordioso, in Gesù, tuo Figlio, Tu proclami la lieta novella del Regno.
T.: Lode e azione di grazie a te, o Signore!

L.: Dio di ogni consolazione, chiamaci alla tua sequela, rendi stabile per noi l’opera delle tue mani.
T.: Lode e azione di grazie a te, o Signore!

C.: Preghiamo:

Padre compassionevole, rinnova la nostra fede in te e rendici uno nel tuo amore, affinché possiamo vicendevolmente riconoscerci come tuoi figli e radunarci insieme in unità. Ti rendiamo grazie per Gesù Cristo, tuo Unico Figlio nella comunione dello Spirito Santo.
T.: Amen.

Letture patristiche alternative

Dalla tradizione siriaca
Chi può contemplare Dio con un pensiero attento, guardare alla sua grandezza, scrutare la sua natura nascosta, e vedere con l’occhio della sua mente quella natura pura e santa che non manca di nulla? … Lui che supplica, chiede e incita ogni essere umano a vivere. Lui che si offre per dare a noi la vita, che aspira a ritrovarci, e si rallegra della nostra gioia più di noi stessi. Lui che continuamente ci supplica di ricevere della sua ricchezza, di saccheggiare il suo tesoro e di arricchirci delle sue scorte per non essere più poveri. Lui che non si rallegra della propria vita come della nostra vita.
Filosseno di Mabbug (ca.440-523) Discorso 7

Dalla tradizione latina
Fonte della vita è quel sommo Bene, dal quale viene fornita a tutti la capacita di esistere, mentre Egli ha in Sé la vita perenne; quel sommo Bene che non riceve nulla da nessuno, come se fosse povero, ma elargisce i beni agli altri senza prenderli per Sé da un’altra fonte: non ha infatti bisogno di noi. … Che c’è dunque di più bello dell’avvicinarsi a Lui, dello stare stretto a Lui? Quale maggiore piacere vi è? Chi lo vedrà e berrà gratuitamente della fonte dell’acqua viva, che altro potrebbe desiderare?
Ambrogio di Milano (ca.337-397) Lettere, IV, 11, 18

Letture bibliche
Genesi 1, 1-5 Salmo 148, 1.3.9-14 Romani 8, 19-23

Letture patristiche

Dalla tradizione greca
Dio non può essere visto da occhi umani, ma è visto e percepito attraverso la sua provvidenza e le sue opere. Come chi vede una nave completamente equipaggiata entrare in porto suppone che abbia un pilota che la guidi, così noi dobbiamo percepire che Dio è il pilota dell’intero universo, anche se non è visibile agli occhi della carne perché è incomprensibile.
Teofilo di Antiochia (II secolo) Ad Autolycus, I, 5

Per riflettere

• Crediamo che Dio è presente in tutta la creazione, anche se la sua presenza a volte è difficile da percepire.
• La creazione è un dono di Dio, che tuttavia patisce sofferenze spesso inflitte dagli esseri umani. Come possiamo riconoscere più chiaramente la nostra responsabilità nel curare e preservare la creazione?
• Se possibile, troviamo del tempo da trascorrere nella natura e contempliamo in quale modo ci mette in relazione con il Creatore.

Preghiera

L.: Ti lodiamo e ti rendiamo grazie Signore, Dio di amore eterno, per i grandi segni del tuo amore e della tua misericordia per tutto il creato.
T.: Benedetto sei Tu o Signore!

L.: Tu hai fatto tutte le cose, le hai dichiarate buone perché il tuo Spirito inabita in loro, ed esse appartengono a te, Signore che ami la vita.
T.: Benedetto sei Tu o Signore!

L.: Proclamiamo, Signore, la tua gloria tanto nell’immenso spazio dell’universo, quanto nel più piccolo seme di vita. Ti rendiamo grazie per l’opera delle tue mani e per la creazione di ogni essere.
T.: Benedetto sei Tu o Signore!

L.: Benedetto sei Tu, Signore, per l’aria che dà vita, Benedetto sei Tu, Signore, per la terra che ci nutre, Benedetto sei Tu, Signore, per l’acqua che spegne le nostra sete, Benedetto sei Tu, Signore, per il fuoco che ci scalda.
T.: Benedetto sei Tu o Signore!

L.: Dando voce all’intera creazione e unendo insieme ogni dolore e ogni gioia, ti glorifichiamo e ti rendiamo grazie. Signore, Tu hai fatto tutte le cose e presto le trasfigurerai, rivestendole della tua gloria.
T.: Benedetto sei Tu o Signore!

C.: Preghiamo:

Signore Dio, Padre della Luce, rinsalda il nostro cuore nell’attesa e nella speranza, mentre operiamo per l’unità e cerchiamo insieme l’armonia con la creazione. Fa’ che siamo lampade accese fino al giorno della venuta del tuo Figlio nella gloria, con tutti i santi, nel Regno senza fine. Benedetto sei Tu ora e sempre, e per tutti i secoli dei secoli.
T.: Amen.

Letture patristiche alternative

Dalla tradizione siriaca
Il primo libro che Dio ha dato agli esseri dotati di ragione è la natura delle realtà create. L’insegnamento tramite inchiostro è stato infatti aggiunto dopo la trasgressione.
Isacco di Ninive (VII secolo) Prima Collezione, 5

Dalla tradizione latina
Poiché tutto è stato fatto dal nulla, tutto tornerebbe al nulla se l’Autore di tutte le cose non le sostenesse con la sua mano che governa.
Gregorio Magno (ca.540-604) Moralia in Job, XVI, 37,45

Letture bibliche
Geremia 33, 14-16 Salmo 72 (71), 7.12.16-17 Giovanni 1, 1-14

Letture patristiche

Dalla tradizione armena
Egli si è fatto carico di tutte le passioni umane, escluso il peccato. Cioè: ha avuto fame Colui che dà cibo a tutti i viventi; ha avuto sete Colui che dona l’acqua della vita ai credenti in lui; ha provato la stanchezza Colui che è il riposo degli affaticati; ha dormito Colui che, sempre desto, custodiva Israele; ha pianto Colui che asciugò ogni lacrima da tutti gli occhi. … Ha assunto il nostro corpo passibile, affinché Colui che è impassibile potesse patire con il corpo passibile, e Colui che è immortale morire con il corpo mortale, per liberare noi che siamo colpevoli.
Gregorio di Skevra (XII-XIII secoli)
Sulla vera fede e sulla pura condotta nelle virtù, 15-17

Per riflettere

• In quale modo la fede in Gesù, Figlio di Dio Incarnato, ispira e plasma la nostra vita?
• In quali modi sperimentiamo, nella nostra vita, la presenza consolante di Cristo?
• Ogni volta che vediamo qualcuno assetato, affamato, piangente o sofferente, lì c’è Cristo.

Preghiera

L.: O Verbo di Dio, ti sei fatto Carne e sei venuto ad abitare in mezzo a noi. Tu hai condiviso la nostra condizione umana, sei morto come noi moriamo.
T.: Gloria a te, o Cristo, gloria a te!

L.: Figlio di Davide, atteso dai giusti e dai profeti, hai annunciato il lieto annunzio ai poveri, hai proclamato il tempo di grazia del Signore.
T.: Gloria a te, o Cristo, gloria a te!

L.: Tu sei venuto per spezzare le catene del giogo, a spargere il bene e ad aprire a tutti la via che porta a Dio.
T.: Gloria a te, o Cristo, gloria a te!

L.: Sei venuto nel mondo fragile e povero, hai confuso i potenti con la tua umiltà, hai attirato a te gli affaticati e gli oppressi.
T.: Gloria a te, o Cristo, gloria a te!

L.: Tu sei l’Agnello di Dio e il nostro Pastore, il Servo di Dio e il nostro Signore, ti sei fatto peccato per noi, o nostro Redentore.
T.: Gloria a te, o Cristo, gloria a te!

C.: Preghiamo:

Signore Dio, nostro Padre, attira a te il nostro sguardo così che, insieme, possiamo uscire dalle tenebre verso la luce del tuo Volto, rivelato a noi in Gesù, tuo Figlio e nostro Fratello, che vive e regna con te e con lo Spirito Santo ora e sempre nei secoli.
T.: Amen.

Letture patristiche alternative

Dalla tradizione siriaca
Ora che le creature eccelse e quelle infime sono diventate una sola cosa, non ci sono più alto e basso. Dio è addirittura apparso sulla terra e la nostra natura [umana] è salita in cielo. Quando Dio è sceso fino a noi, la terra è diventata cielo, e quando il Figlio del nostro genere è stato elevato in alto, il cielo è diventato terra. Cielo e terra sono dunque una sola realtà.
Abdisho bar Bahriz (IX secolo) Commentario sulle celebrazioni della Chiesa, p. 58.

Dalla tradizione greca
Questa è la grazia del Signore e questi sono i mezzi di correzione nei confronti degli uomini. Egli ha sofferto per preparare impassibilità all’uomo che ha sofferto in lui, è disceso con lo scopo di farci salire, sperimentò la generazione affinché amassimo colui che è ingenerato; scese nella corruzione affinché ciò che è corruttibile si rivestisse di incorruttibilità; divenne debole per noi affinché risorgessimo nella potenza; scese verso la morte affinché potesse accordare a noi l’immortalità e donare la vita ai morti. E infine si fece uomo affinché noi, che come uomini eravamo morti, potessimo vivere e la morte non regnasse più su di noi.
Atanasio di Alessandria (ca.295-373) Lettere pasquali, 10, 8, 19

Letture bibliche
Esodo 3, 7-8 Salmo 16 (15), 5.7.10-11 Filippesi 2, 5-11

Letture patristiche

Dalla tradizione latina
Dio Padre, per la sua immensa misericordia, mandò il suo Verbo creatore che, venuto per salvarci, fu negli stessi luoghi e nella stessa situazione dove noi perdemmo la vita, e sciolse le catene che ci tenevano prigionieri. Con l’apparizione della sua luce si dileguarono le tenebre della prigione, santificò la nostra nascita e, distrutta la morte, sciolse i ceppi che ci tenevano avvinti.
Ireneo di Lione (ca.135-198)
Dimostrazione della predicazione apostolica, 38

Per riflettere

• Sappiamo che tutti moriremo: in quale modo la fede in Gesù che ha distrutto la morte cambia il modo di guardare questa realtà?
• “Dio si lascia spingere fuori dal mondo, verso la croce. Egli è debole e senza potere nel mondo e questa è esattamente la via, la sola via, nella quale Egli è con noi e ci aiuta” (Dietrich Bonhoeffer) Il Dialogo – Testimoni: Dietrich Bonhoeffer
• Come Risorto, Gesù è con noi fino alla fine dei tempi. In quale modo traiamo coraggio dalla sua presenza nella vita quotidiana?

Preghiera

L.: Benedetto sei Tu, Signore, Primogenito di tutta la creazione: sei coronato di gloria e onore.
T.: Gloria e lode a te, o Dio!

L.: Al tuo nome ogni ginocchio si piega in cielo, in terra e sotto terra, ed ogni lingua proclama che Tu sei il Signore.
T.: Gloria e lode a te, o Dio!

L.: Rallegriamoci e cantiamo inni di lode a te o Cristo, Figlio amato del Padre: Tu sei il Risorto, che ci chiama alla vita in te.
T.: Gloria e lode a te, o Dio!

L.: Ti adoriamo, ti glorifichiamo, perché Tu sei il Re dei re, il Signore dei signori: Tu hai aperto per noi il Regno dei cieli.
T.: Gloria e lode a te, o Dio!

L.: Ti rendiamo grazie in ogni momento e benediciamo il tuo nome: Tu sei con noi sempre, fino alla fine dei tempi.
T.: Gloria e lode a te, o Dio!

C.: Preghiamo:

Signore nostro Dio, glorificando il tuo Figlio Gesù, ci hai liberato dalla morte; per la sua risurrezione risveglia i nostri cuori sopiti, illumina tutti coloro che ti cercano e fa’ che la Stella del mattino, Gesù Cristo il Vivente, risplenda su di noi, Egli che è Signore nei secoli dei secoli.
T.: Amen.

Letture patristiche alternative

Dalla tradizione greca
Il Salvatore è disceso sulla terra mosso a compassione per il genere umano, ha sofferto i nostri dolori prima ancora di patire la croce e degnarsi di assumere la nostra carne; se egli non avesse patito, non sarebbe venuto a vivere la vita degli uomini. Prima ha patito, poi è disceso e si è mostrato. Qual è questa passione che ha patito per noi? È la passione dell’amore.
Origene di Alessandria (ca.185-254) Omelie su Ezechiele, 6, 6

Dalla tradizione siriaca
Ti rende grazie il corpo che fu redento dalla tua umiliazione. Era una pecora smarrita che il leone appostato aveva dilaniato e il peccato, di nascosto, è la belva che lo ridusse a brandelli. Davide scampò mentre salvava l’agnello, per il nostro corpo Tu invece hai consegnato il tuo corpo a quella morte che ci divora senza saziarsi.
Efrem di Nisibi (ca.306-373) Inno sulla Verginità, 37, 5

Letture bibliche
Ezechiele 36, 24-28 Salmo 104 (103), 24-25.27-29.33-34 Giovanni 3, 4-8

Letture patristiche

Dalla tradizione siriaca
Non è corretto dire che lo Spirito si allontana quando pecchiamo per tornare quando ci convertiamo. … Che vantaggio ne ho se dimora in me allorché sono diventato giusto? Se al momento della caduta non si trova in me, non mi dà la mano e non mi risolleva, come farò esperienza del suo aiuto? Quale medico, vedendo un malato colpito dalla malattia, lo lascia e lo abbandona, per tornare da lui una volta che sia risanato? Non è forse più utile che il medico stia accanto al malato nel tempo della sua malattia?
Filosseno di Mabbug (ca.440-523) Sull’inabitazione dello Spirito Santo

Per riflettere

• Lo Spirito di Dio rinnova la faccia della terra ogni giorno e ci invita a cooperare con lui.
• Quali sono i motivi di gioia nella vita personale, e in quale relazione sono con lo Spirito Santo?
• Dove vediamo lo Spirito Santo all’opera nel superare le nostre divisioni e condurci verso una più profonda unità? E come possiamo noi collaborare alla sua azione?

Preghiera

L.: Tu sei lo Spirito che soffiò su Adamo: la carne umana è diventata essere vivente.
T.: Amen, amen! Alleluia!

L.: Tu sei lo Spirito donato dal Risorto: i nostri peccati sono perdonati.
T.: Amen, amen! Alleluia!

L.: Tu sei lo Spirito effuso a Pentecoste: il Vangelo ha raggiunto tutte le genti.
T.: Amen, amen! Alleluia!

L.: Tu sei lo Spirito che ravviva la nostra preghiera: l’amore di Dio ci sorregge.
T.: Amen, amen! Alleluia!

L.: Tu sei lo Spirito di Dio effuso sui morti: le tombe si apriranno e i morti risorgeranno.
T.: Amen, amen! Alleluia!

C.: Preghiamo:

Dio nostro Padre, ci hai rivelato il meraviglioso mistero della tua vita inviando il tuo Figlio nel mondo e condividendo con noi il tuo Spirito di santità e di gioia. Rallegriamoci nello Spirito che rinnova la faccia della terra e ci conduce verso l’unità. Proclamiamo la nostra fede in te, Unico Dio tre volte Santo: Padre, Figlio e Spirito Santo. Benedetto sei Tu Signore, ora e per sempre.
T.: Amen.

Letture patristiche alternative

Dalla tradizione greca
Questo mio Dio, Signore di tutte le cose, è colui che da solo ha disteso i cieli e ha stabilito l’estensione di ciò che è sotto il cielo. … È colui che ha posto la terra sopra le acque e ha donato il soffio che la nutre. È il suo spirare che vivifica tutto, e se Egli trattenesse il suo soffio presso di sé, ogni essere sarebbe privato della vita. Questo Spirito, o uomo, vibra nel tuo, nella tua voce. Respiri il suo Spirito, eppure non lo sai.
Teofilo di Antiochia (II secolo) Ad Autolycus, I, 7

Dalla tradizione latina
“Il Padre vostro celeste donerà lo Spirito buono a chi glielo chiederà”. È questo lo Spirito ad opera del quale è diffuso nei nostri cuori l’amore con cui amiamo Dio e il prossimo. È questo lo Spirito in virtù del quale gridiamo: Abba, Padre! È dunque lo Spirito che ci dà la capacità di chiedere, ed è lo stesso Spirito ciò che noi desideriamo ricevere. È lui che ci fa cercare, ed è lui che desideriamo trovare.
Agostino di Ippona (354-430) Commento al salmo 118, 14, 2

Letture bibliche
Isaia 2, 2-4 Salmo 133 (132), 1-3 Efesimi 4, 1-6

Letture patristiche

Dalla tradizione latina
Una sola è la Chiesa, come una sola è la luce anche se i raggi del sole sono molti, come uno solo è il tronco che affonda le sue radici, anche se i rami dell’albero sono molti. Anche la chiesa, illuminata dalla luce del Signore, diffonde per tutto il mondo i suoi raggi. Ma quella luce, che si diffonde ovunque, resta una sola e l’unità del corpo non si può dividere, perché uno solo è lo Spirito che la anima.
Cipriano di Cartagine (ca.210-258) Sull’unità della Chiesa, 5

Per riflettere

• La Chiesa è chiamata a irradiare la luce di Cristo nel mondo. Dove riusciamo a percepire questa realtà nel contesto in cui viviamo?
• Sebbene, in Cristo, la Chiesa sia un solo corpo, storicamente le chiese sono divise. Quanto sentiamo il dolore della divisione?
• La Chiesa come comunità vivificata dallo Spirito Santo, il datore di pace, è inviata a vivere e diffondere il messaggio di pace nel mondo. In quale modo le chiese possono rendere i propri fedeli capaci di rispondere a questa chiamata?

Preghiera

L.: Davanti alla tomba vuota hai affidato alle donne l’annuncio della tua risurrezione: libera dalla paura tutti coloro che annunciano il Vangelo.
T.: Signore, ascolta la nostra preghiera!

L.: Lungo la via di Emmaus hai spiegato ai discepoli la Legge e i Profeti: apri la nostra mente perché possiamo comprendere le Scritture.
T.: Signore, ascolta la nostra preghiera!

L.: Nel Cenacolo hai dato ai tuoi amici il dono della tua pace: aiutaci a conservarla nell’amore reciproco.
T.: Signore, ascolta la nostra preghiera!

L.: Sulle rive del lago hai chiamato Pietro ad essere pastore del tuo gregge: sostieni con il tuo Spirito i responsabili delle nostre comunità.
T.: Signore, ascolta la nostra preghiera!

L.: Sulla montagna, prima di tornare al Padre, hai radunato i tuoi discepoli dispersi: dona l’unità nella fede e nella carità a quanti credono in te.
T.: Signore, ascolta la nostra preghiera!

C.: Preghiamo:

Dio del cielo e della terra, Gesù Cristo, tuo Figlio, ti ha rivelato come nostro Padre e ci ha promesso il dono dello Spirito: concedi alla tua Chiesa di superare lo scandalo delle divisioni, affinché possiamo dare testimonianza alla tua vita di comunione, nell’unità della nostra comune professione di fede e nell’amore del reciproco servizio. Per Cristo nostro Signore.
T.: Amen.

Letture patristiche alternative

Dalla tradizione armena
Padri santi e dottori della verità! Capi e pastori del popolo di Cristo! Voi che presiedete e amministrate la casa di Dio! Oggi vi vedo riuniti in un unico respiro e in un unico corpo, in adesione a Colui che è il capo di tutti. Chi vi ha condotti a questo tranquillo porto di pace, o pacificatori del mondo, se non lo Spirito santo che ci è stato dato dal cielo come nostra pace? E a quale scopo, se non per dare inizio alla costruzione del tempio di Dio demolito e abbattuto, che l’autore del male, ha gettato a terra?
Nersete di Lambron (1152-1198) Discorso sinodale

Dalla tradizione greca
Pur essendo molti e di numero quasi infinito coloro che sono nella [Chiesa] e che da essa sono rigenerati e ricreati nello Spirito – sia uomini, sia donne, sia bambini, e pur essendo diversi tra loro e assai differenti per nascita e per aspetto, per nazionalità e per lingua, per forme di vita e per età, per inclinazioni e per abilità professionali, per comportamenti, abitudini e occupazioni, per conoscenze e per condizioni sociali, per destini, per caratteri e per capacità – a tutti in modo uguale essa dona e concede per grazia una sola forma di esistenza e una sola denominazione divina, permettendo loro di ricevere l’essere e il nome da Cristo; e inoltre, in virtù della fede, dona un’unica condizione, semplice, indivisa e indivisibile, che non permette neppure di riconoscere le molte e innumerevoli differenze che vi sono tra ciascuno, perché essa raccoglie e concilia ogni cosa nella sua universalità.
Massimo il Confessore (ca.580-662) Mistagogia, 1

Letture bibliche
Michea 7, 18-19 Salmo 51 (50), 3.9.12.14 Matteo 28, 16-20

Letture patristiche

Dalla tradizione greca
Tanto grande è la potenza della fede nel Cristo, tanta la grandezza della sua grazia. Nello stesso modo in cui la potenza del fuoco, se viene a contatto con del materiale aurifero, subito ne libera l’oro, così, anzi molto di più, il battesimo fa diventare d’oro le creature di creta che lava, mentre lo Spirito santo, discendendo come fuoco nelle nostre anime, come fece un tempo, distruggendo la vecchia immagine plasmata con la creta, crea un’immagine nuova, celeste, splendida e lucente come oro appena uscito dalla fonderia.
Giovanni Crisostomo (ca.350-407) Omelia sul Vangelo di Giovanni, X, 2

Per riflettere

• I cristiani sono battezzati nella morte e risurrezione di Cristo. Che cosa significa per noi oggi il nostro battesimo?
• Il peccato ci deturpa in molti modi, mediante il battesimo Dio ci libera da questa umiliazione.
• Nonostante le differenti tradizioni e prassi cristiane, come risuona in noi la frase “uno solo è il Signore, una sola è la fede, uno solo è il battesimo” (Ef 4, 5) e come incide sulle nostre relazioni con gli altri cristiani?

Preghiera

L.: Per averci chiamato alla fede per mezzo del battesimo, per la comunione che condividiamo nella Nuova Alleanza, per la tua presenza nella santa Chiesa.
T.: Ti rendiamo grazie Signore e benediciamo il tuo nome!

L.: Per la testimonianza dei cristiani perseguitati, per le sofferenze del loro martirio, per la loro partecipazione alla passione di Cristo.
T.: Ti rendiamo grazie Signore e benediciamo il tuo nome!

L.: Per tutti coloro che vivono a servizio della comunione, per coloro che pregano e operano per la riconciliazione tra le chiese, per coloro che offrono la loro vita per l’unità.
T.: Ti rendiamo grazie Signore e benediciamo il tuo nome!

C.: Preghiamo:

Dio nostro Padre Ti lodiamo e benediciamo il tuo nome. Accetta la nostra gratitudine per l’unità che i cristiani già sperimentano nella comune confessione di Gesù Signore. Ti imploriamo, affretta il giorno del reciproco riconoscimento delle nostre chiese nella comunione che Tu desideri per noi e per la quale il tuo Figlio ha pregato. Te lo chiediamo per la potenza dello Spirito Santo.
T.: Amen.

Letture patristiche alternative

Dalla tradizione siriaca
Il Figlio di Dio disceso dal cielo si è fatto Uomo e ti ha risuscitato dall’abisso perché tu diventassi figlio di Dio. È diventato tuo fratello nel grembo colmo di santità e ti ha reso suo fratello nel grembo del battesimo. … Nell’acqua ti ha reso figlio di Dio insieme a lui per acquistarsi, lui che è l’Unigenito, fratelli mediante la seconda nascita. Poiché lui stesso grazie a una seconda nascita è divenuto uomo, con quella seconda generazione ti ha reso figlio di Dio.
Giacomo di Sarug (ca.451-521) Discorso 10

Dalla tradizione latina
Uomo, tu non osavi alzare il volto verso il cielo, rivolgevi i tuoi occhi verso terra e, a un tratto, hai ricevuto la grazia di Cristo. … Alza dunque i tuoi occhi al Padre, che ti ha generato per mezzo del battesimo, al Padre che ti ha redento per mezzo del Figlio, e di’: “Padre nostro!”.
Ambrogio di Milano (ca.337-397) Sui Sacramenti, V, 19

Letture bibliche
Apocalisse 21, 1-4 Salmo 85 (84), 9.11-13 Luca 12, 35-40

Letture patristiche

Dalla tradizione siriaca
Chi vive nell’amore in questa creazione, respira la vita che viene da Dio. Egli già quaggiù respira l’aria della rinascita. Di quest’aria si deliziano i giusti nella resurrezione. L’amore è il Regno di cui il Signore nostro ha promesso in mistero ai discepoli che ne avrebbero mangiato nel suo regno. Dice: “Mangerete e berrete alla tavola del mio regno”. Cosa mangiano se non l’amore? L’amore basta a nutrire l’uomo, in luogo di cibo e bevanda. Questo è il vino che rallegra il cuore dell’uomo. Beato colui che beve di questo vino!
Isacco di Ninive (VII secolo) Prima Collezione, 43

Per riflettere

• L’amore sarà la realtà del Regno di Dio. Le azioni concrete di carità rendono questo Regno già presente nella nostra vita.
• Viviamo nell’attesa del Regno di Dio. In quale modo incarniamo, nel mondo di oggi, i segni del Regno che viene?
• Dobbiamo essere pronti per la seconda venuta del Signore. Come ci prepariamo a questa realtà?

Preghiera

L.: O Cristo Signore, che per la nostra salvezza ti sei fatto povero e hai promesso ai poveri che erediteranno il Regno dei cieli, Tu ci colmi delle tue ricchezze.
T.: Gesù Cristo è Signore, a lode di Dio Padre!

L.: O Gesù mite e umile di cuore, che riveli un nuovo mondo a coloro che credono in te, Tu ci doni la tua pienezza.
T.: Gesù Cristo è Signore, a lode di Dio Padre!

L.: O Cristo Signore, che in ginocchio hai pregato con la faccia a terra, e che hai tracciato, nella tristezza, una strada di consolazione, Tu sei la gioia che nulla e nessuno può sottrarci.
T.: Gesù Cristo è Signore, a lode di Dio Padre!

L.: O Signore Gesù, che hai abbattuto potenti e troni e che rivesti gli operatori di pace con una tunica gloriosa, Tu ci trasformi nella tua immagine.
T.: Gesù Cristo è Signore, a lode di Dio Padre!

L.: O Cristo Signore, misericordioso e compassionevole, che sulla croce hai perdonato il ladrone che moriva con te, ti imploriamo: ricordati di noi quando sarai nel tuo Regno.
T.: Gesù Cristo è Signore, a lode di Dio Padre!

C.: Preghiamo:

O Dio, affretta la venuta del tuo grande e glorioso giorno! Avvolti nella loro oscurità, molti uomini e molte donne non osano più sperare: alimenta la fiamma della fede nel cuore dei deboli e dei sofferenti. Fa’ che la Chiesa possa essere fedele araldo della vittoria di Cristo tuo Figlio sulla morte e un faro di attesa del suo ritorno nella gloria. Egli è il Vivente, con te e con lo Spirito Santo ora e per sempre.
T.: Amen.

Letture patristiche alternative

Dalla tradizione greca
Tu, o Signore, hai cancellato per noi il timore della morte; hai fatto del termine di questa vita l’inizio della vera vita; per un breve tempo lasci riposare il nostro corpo nel sonno e di nuovo lo desti al suono dell’ultima tromba; dai in deposito alla terra la nostra terra, che formasti con le tue mani, e di nuovo ridesti quello che hai donato, modificando con l’immortalità e la bellezza il nostro elemento mortale e la nostra bruttura. … Tu ci hai aperto la strada della resurrezione, spezzando le porte dell’inferno, e hai ridotto all’impotenza colui che aveva il potere della morte.
Gregorio di Nissa (ca.335-395) Vita di Santa Macrina, 24

Dalla tradizione latina
Con la speranza Dio ci allatta, ci nutre, ci fortifica e ci consola fra gli stenti della vita presente. Per questa speranza noi cantiamo l’Alleluja; e se la speranza ci procura una gioia così grande, cosa sarà la realtà posseduta in se stessa? Chiedi cosa sarà? Ascolta quel che viene dopo: “Saranno inebriati dall’abbondanza della tua casa”. Questo ha per oggetto la nostra speranza. Se abbiamo sete e fame, necessariamente dovremo essere saziati; ma finché dura la via ci sarà la fame; la sazietà l’avremo in patria. Quando saremo saziati? “Sarò sazio quando apparirà la tua gloria”. … Allora l’Alleluja sarà vissuto nella sua realtà, adesso invece nella speranza.
Agostino di Ippona (354-439) Sermoni, 255, 5