Vangelo del giorno

Martedì della VIII settimana del Tempo Ordinario
Mc 10,28-31: Riceverete in questo tempo cento volte tanto insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà.

In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».

Commento

di Silvano Fausti
Il problema è dov’è la nostra ricchezza…e ho presente una bambina, che adesso è qui e ha trent’anni, che domandava alla mamma:”Cos’è la ricchezza?” e la mamma le risponde:”L’amicizia”. La bambina ha detto: “Allora noi siamo molto ricchi”. Ed è vero. E’ vero perchè la ricchezza è realmente la fraternità che abbiamo stabilito. Sono le relazioni, è l’affetto, quella è la vera ricchezza. Ma diventa poi anche vera ricchezza materiale alla fine perché diventa solidarietà. Non interessano i beni, i beni servono per stare insieme, per essere condivisi, non per dividersi e davvero nasce il mondo nuovo. Il mondo nuovo dove i beni servono per vivere invece che per scannarci, per esempio. E questo per tutti. E’ l’esperienza che si fa anche girando il mondo tra i cristiani o anche come gesuita…è bello che trovo fratelli dappertutto, case dappertutto, sorelle dappertutto, padri e madri dappertutto, ma è vero…ma ognuno di noi se stabilisce relazioni in povertà, non di potere scopre che ha tanti fratelli, sorelle, madri, padri…e tanti capi anche…e tante case che ti ospitano perchè siamo tutti ospiti gli uni degli altri sennò non esistiamo. Ed è la vera ricchezza di Dio, cioè la ricchezza dell’Amore, della vita è questa. Non è accumular cose odiando gli altri e se stessi.
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di Paolo Curtaz
Gli apostoli sono rimasti turbati dalla scena del giovane ricco. Probabilmente anch’essi pensano ciò che ho pensato io leggendo questa pagina: ma come, se se ne va questo ragazzo che, con onestà, ha ammesso di osservare con diligenza tutti i comandamenti, cosa devo fare io che invece, fatico ad osservarli? Di più: come è possibile chiedere realisticamente alle persone di lasciare tutto ciò che hanno per seguire Gesù? Gesù ha spiegato ai suoi e a noi che la ricchezza da abbandonare non è legata allo spessore del portafogli ma all’atteggiamento del cuore. Pietro, allora, lo interroga: noi abbiamo lasciato tutto per il Vangelo… È vero, anche per noi è così. Se abbiamo preso sul serio le parole del Signore, se ci siamo lasciati affascinare dalla logica del Regno, la nostra vita è inesorabilmente cambiata. Fatichiamo a seguire la logica del mondo, non siamo più ammaliati dalle sue seduzioni e dalle sue false promesse. In qualche modo, se non tutto, abbiamo lasciato davvero tanto. E Gesù ci incoraggia: avete ricevuto e riceverete cento volte tanto. Quanto è vero! Pensiamo, oggi, a tutto ciò che abbiamo ricevuto seguendo il Signore…