Se le date tramandate dalla tradizione sono esatte, visse più di 100 anni, dal 250-51 al 356. Era nativo in Egitto, di un villaggio copto; di famiglia cristiana, di cultura semplice e limitata. Rimase presto orfano, solo con una sorellina: aveva 18 o 20 anni e si prendeva cura della casa e della sorella. Pochi mesi dopo, sentì irresistibilmente rivolta a lui la parola del Signore al giovane ricco, che udì leggere in chiesa: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi tutto quello che possiedi, dallo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli, poi vieni e seguimi» (cf. Mt 19, 21).
1. L’opera grande dell’uomo
Disse il padre Antonio al padre Poemen: «Questa è l’opera grande dell’uomo: gettare su di sé il proprio peccato davanti a Dio; e attendersi tentazioni fino all’ultimo respiro». Egli disse ancora: «Nessuno, se non tentato, può entrare nel regno dei cieli; di fatto – dice – togli le tentazioni, e nessuno si salva». Il padre Antonio disse: «Vidi tutte le reti del Maligno distese sulla terra, e dissi gemendo: – Chi mai potrà scamparne? E udii una voce che mi disse: – L’umiltà».
L’umiltà
Santa Teresa di Calcutta
- Questi sono i pochi modi in cui possiamo praticare l’umiltà: parlare il meno possibile di se stessi, farsi gli affari propri, evitare la curiosità, accettare graziosamente contraddizioni e correzioni, sorvolare sugli errori degli altri, accettare insulti e offese, accettare di essere disprezzato, dimenticato e detestato, essere gentile anche davanti alle provocazioni, mai calpestare la propria dignità, scegliere sempre la strada più difficile.
- Se sei umile nulla ti toccherà, né lode né disonore, perché sai quello che sei.
- La conoscenza di sé ci mette in ginocchio, ed è molto necessaria per l’amore. Perché la conoscenza di Dio dà amore, e la conoscenza di sé dà umiltà.
- Solo l’umiltà ci porterà all’unità, e l’unità porterà alla pace.
- L’umiltà è l’inizio della santità.