2 Signore, sei stato buono con la tua terra,
hai ricondotto i deportati di Giacobbe.
3Hai perdonato l’iniquità del tuo popolo,
hai cancellato tutti i nostri peccati.
4Hai deposto tutto il tuo sdegno
e messo fine alla tua grande ira.

5Rialzaci, Dio nostra salvezza,
e placa il tuo sdegno verso di noi.
6Forse per sempre sarai adirato con noi,
di età in età estenderai il tuo sdegno?
7Non tornerai tu forse a darci vita,
perché in te gioisca il tuo popolo?
8Mostraci, Signore, la tua misericordia
e donaci la tua salvezza.

9Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annunzia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli,
per chi ritorna a lui con tutto il cuore.
10La sua salvezza è vicina a chi lo teme
la sua gloria abiterà la nostra terra.
11Misericordia e verità si incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
12La verità germoglierà dalla terra
la giustizia si affaccerà dal cielo.
13Quando il Signore elargirà il suo bene,
la nostra terra darà il suo frutto.
14Davanti a te camminerà la giustizia
sulla via dei suoi passi la salvezza.

Il Salmo 84 è tipico del periodo prenatalizio e viene utilizzato dalla liturgia nei canti interlezionali, cioè in quelli che seguono la prima lettura della messa, ad esempio nella quarta domenica di avvento dell’anno B. Esso, infatti, parla del “frutto che darà la nostra terra”, della “salvezza che è vicina”, della “gloria che abiterà la nostra terra”; è Gesù questo frutto, questa salvezza, questa gloria.

Per aiutare la nostra preghiera procediamo secondo il solito metodo della lectio e della meditatio.

Lectio del salmo

Notiamo subito che siamo di fronte a una preghiera non individuale, bensì collettiva, tutta fondata su “noi”, sul popolo. È il popolo che coralmente chiede al suo Dio: “Rialzati, Dio nostra salvezza. Placa il tuo sdegno verso di noi”.

Per quali momenti è adatta questa preghiera? Se ci fermiamo ai versetti 2-4, può sembrare una preghiera di lode, un salmo storico che ricorda i benefici di Dio: Sei stato buono, hai ricondotto i deportati, hai cancellato i peccati, hai perdonato l’ iniquità, hai deposto lo sdegno, hai messo fine all’ira”.

Tuttavia, già al versetto 5, nella parte veramente centrale del salmo, il tono cambia e diventa implorazione, supplica: Rialzaci, Dio nostra salvezza, placa il tuo sdegno verso di noi”.

E anche gli interrogativi dei versetti 6-7 sono delle domande accorate: “Cessi la tua ira, basta con il tuo sdegno, torna a darci vita, fa’ che il tuo popolo gioisca in te!

Si tratta quindi dell’implorazione di un popolo, di una società, di una comunità che sta vivendo un momento difficile, un momento di stanca, sopravvenuto dopo un tempo di speranza indicato appunto al versetto 2: “Hai ricondotto i deportati di Giacobbe”. Finito l’esilio, i deportati sono tornati, pensano di ricostruire il tempio, di rifare le mura della città: a poco a poco però ci si accorge che l’entusiasmo non basta, che le cose sono assai più difficili di quanto non si credeva, che la ricostruzione del tempio va a rilento per mancanza di materiali e di soldi, che i nemici sono molti, che ci sono tensioni interne, defezioni, stanchezze…

La preghiera del salmo è allora adatta ai giorni di stanchezza di una comunità, ai giorni in cui una comunità sogna di diventare diversa, una comunità che cerca un modo nuovo di stare insieme.

Il tono del salmo è quello di un’ accorata invocazione basata sulla memoria dei benefici di Dio, affinché il Signore restituisca l’entusiasmo, la gioia di cui la gente ha bisogno, affinché vengano i tempi della salvezza che apparentemente ritardano. Questa implorazione di una comunità che fa fatica ad andare avanti potrebbe essere fatta propria da tante nostre comunità.

Qual è il movimento, il dinamismo del salmo? Il Salmo 84 si suddivide in tre parti: passato, presente, futuro.

I versetti 2-4, con i verbi al passato, sottolineano i benefici di Dio di un tempo. “Sei stato buono, hai ricondotto, hai perdonato, hai cancellato, hai deposto”. È la memoria storica che spinge alla lode e alla speranza nell’oggi.

La seconda parte è quella dell’invocazione presente: “Rialzaci“, placa, mostrati, donaci, cessi la tua ira, basta con il tuo sdegno. Questa invocazione o implorazione, che leggiamo nei versetti 5-8, costituisce il cuore del salmo.

La terza parte, i versetti 9-14, è uno sguardo sul futuro, è dedicata alla speranza del futuro, che prevede l’esaudimento della preghiera; chi prega, la comunità che prega, è sicura che Dio ascolta ed esaudirà. I verbi sono, perciò al futuro: “Misericordia e verità si incontreranno, giustizia e pace si baceranno, la verità germoglierà dalla terra, la giustizia si affaccerà dal cielo”.

Notiamo che si tratta di un oracolo: “Ascolterò che cosa dice il Signore”; e l’oracolo di Dio parla appunto di pace, di salvezza, di gloria, di misericordia, di verità, di bene, di giustizia. Il dinamismo del salmo è quello tipico della preghiera: ringrazio, imploro, spero, sogno il futuro che il Signore mi darà, lo contemplo con fiducia, perché Dio mi è Padre.

Alcuni vocaboli caratteristici

Ritornare

Segnalo alcuni vocaboli caratteristici che sono come la struttura recondita del Salmo 84, alcune parole chiave, che a una prima lettura non riusciamo a cogliere. Almeno cinque volte nell’ebraico ricorre il verbo shuv, che significa “ritornare, convertirsi, rifare un cammino, cambiare rotta”.

Purtroppo la versione italiana traduce con vari verbi, ma in ebraico è sempre lo stesso: “hai fatto ritornare, hai ricondotto, hai messo fine, hai cambiato rotta alla tua grande ira”. E ancora: “Non tornerai tu forse a darci vita?” e, al versetto 9: “Pace per chi ritorna a lui”.

È interessante l’idea del ritorno: il ritorno dall’esilio, il ritorno del cuore a Dio, il ritorno dell’amore di Dio, Dio che dalla sua grande ira ritorna al popolo. Il tema del ritorno è come un filo d’oro che tiene insieme tutto il salmo.

La terra

Un’altra parola chiave, che si trova all’inizio, alla fine e nel corso del salmo, è terra, vocabolo che per gli ebrei ha un significato profondo: “Sei stato buono con la tua terra […] la nostra terra darà il suo frutto […] La tua gloria abiterà la nostra terra […] la verità germoglierà dalla terra”.

La terra è luogo dove Dio mostra la sua bontà, è luogo concreto, geografico e storico in cui comprendiamo che Dio ci ama. È anche la terra dove nasce Gesù, la terra di Betlemme, la terra di Gerusalemme, la terra della croce e la terra della risurrezione. La spiritualità biblica è legata alla terra, non è disincarnata, perché in questa terra fiorisce la pace di Dio.

La salvezza

Nel salmo ci sono vocaboli ricorrenti, che riguardano l’alleanza. Pensiamo a quante volte troviamo la parola “salvezza“: “Rialzaci, Dio nostra salvezza” (v. 5 ) ; “donaci la tua salvezza” (v. 8); “la sua salvezza è vicina a chi lo teme” (v. 10); “sulla via dei tuoi passi è la salvezza” (v. 14). È sulla terra che Dio mostra la sua salvezza che è la salvezza messianica, la salvezza dell’alleanza ricordata da tanti altri vocaboli che sono come il corteo divino dell’alleanza: misericordia, verità, giustizia e pace.

La pace

Lascio a voi di trovare quante volte il salmista li usi, in particolare la parola “pace“, parola chiave per l’ebraismo, che viene annunciata al versetto 9 – “egli annunzia la pace” – e al versetto 11 – “giustizia e pace si baceranno”. Un sostantivo che si coniuga con altri simili (misericordia, verità, giustizia, gloria, bene, frutto), tutti positivi, che indicano come Dio sia vicino all’uomo, come ci ami e non ci abbandoni.

Il Salmo 84, che può sembrare semplice, è di fatto una sintesi teologica della storia della salvezza. Si può pregarlo davanti al presepio, davanti a Gesù che è la verità germogliata dalla nostra terra, mentre la giustizia cantata dagli angeli si affaccia dal cielo e la pace ci viene annunciata.

Meditatio

Quale dinamica della conoscenza di Dio ci viene manifestata? La dinamica è espressa chiaramente nei diversi momenti del salmo e ci dice che la conoscenza di Dio non va di luce in luce, come noi spesso immaginiamo. Il Dio mistero sempre più grande – che viene conosciuto dal cristiano sperimentalmente nella fede, nella preghiera, nei sacramenti, nella vita – si rivela attraverso tempi ed epoche diverse; in concreto questa conoscenza passa per luci e per ombre, per notte e per giorno.

Quale dinamica della conoscenza di Dio ci viene manifestata?

C’èla conoscenza della luce, l’epoca della benedizione. Adamo nel giardino sperimenta Dio quale benefattore; e così pure Abramo, ricco di bestiame e di servi; così anche Giobbe, ricco di fortuna e di figli.

Ma viene poi l’epoca della prova, del buio, della notte. Un’epoca che viene o per colpa dell’uomo (Adamo cacciato dal paradiso perché ha rifiutato il progetto di Dio) oppure senza colpa dell’uomo (Abramo tentato nel suo figlio prediletto; Giobbe privato delle sue sostanze e prostrato dalla malattia). Qui si sperimenta Dio come assente. Tuttavia, se nel tempo della prova si permane nella lode, nella fede e nell’implorazione – “Forse per sempre sarai adirato con noi, Signore?” – allora Dio ritorna.

È questa la terza parte del salmo: gioia, luce, pace, frutto. Nel dinamismo di luce, ombre e di nuovo luci, noi impariamo a conoscere che Dio è al di là di ogni nostro pensiero; impariamo a conoscerlo come padre, a fidarci di lui, non di noi; impariamo a spogliarci, a liberarci da ogni presunzione di conoscerlo, per ricevere la sua conoscenza quale dono paterno.

Che cos’è l’ira di Dio?

L’ira di Dio – sottolineata dal versetto 6: “Forse per sempre sarai adirato con noi, di età in età estenderai il tuo sdegno?” e di cui la Scrittura parla spesso – è il momento in cui Dio lascia l’uomo alle conseguenze del suo peccato, delle sue fragilità, delle sue debolezze, delle sue presunzioni. Ma ci lascia a tutto questo non per abbandonarci, bensì per purificarci in modo tale che poi riusciamo a coglierlo veramente così come Egli è, nella sua verità. Il salmo vuole dirci: beati voi se anche nel tempo della prova perseverate nell’implorazione e nella speranza.

Oratio

Dopo l’esercizio della lectio e della meditatio cerchiamo di fare un breve esercizio di preghiera.

Come posso pregare il Salmo 84?

Prendete i versetti 2-4 e chiedetevi come li potete concretizzare, ciascuno per sé: se dovessi riscriverli io con una sola parola che cosa direi? Magari soltanto: Signore tu con me sei stato buono; oppure: Signore grazie di avermi perdonato. Si tratta di rifare la prima parte del salmo.

Lo stesso per la seconda parte (vv. 5-8): come posso esprimere a mio modo l’implorazione “rialzati…, placa…, mostraci la misericordia…, donaci la salvezza”? Che cosa mi sta a cuore chiedere, qui e adesso?

E, per la terza parte del salmo (vv. 9-14): che cosa spero per il mio domani? Che cosa significa per me “giustizia e pace si baceranno”? Forse mi verranno in mente alcune zone della terra oggi in guerra, forse penserò a certe persone che sono in lite fra loro, che si vogliono male, forse a qualche sofferenza intima da cui vorrei essere risanato.

Concludo con una preghiera a Gesù, dal momento che a lui si riferisce il nostro salmo letto nella Chiesa, nel Nuovo Testamento, letto nella rivelazione definitiva di Dio:

Signore Gesù,
tu sei il frutto della nostra terra,
tu sei la gloria che abita la nostra terra.
Tu sei l’incontro della misericordia con la verità.
Tu il bacio della giustizia e della pace.
La tua salvezza, Signore, è vicina
a noi che ti temiamo e ti amiamo.
Sia vicina, ti preghiamo,
anche a tutti i nostri fratelli.