“Io sarò felice della vera felicità”
«Tu mi dici che io sarò felice, felice della vera felicità, felice nell’ultimo giorno… che per quanto miserabile sia, sono una palma sulla sponda delle acque vive, delle acque vive della Volontà divina, dell’Amore divino, della Grazia… e che darò il mio frutto a suo tempo. Tu Ti degni consolarmi: io mi sento senza frutto, io mi sento senza buone opere, io mi dico: mi sono convertito da undici anni, e che cosa ho fatto? Quali erano le opere dei santi, e quali sono le mie? Io mi vedo le mani vuote di bene. Tu ti degni consolarmi: produrrai frutto a suo tempo, mi dici… Qual è questo tempo? Il nostro tempo, di noi tutti, è l’ora del Giudizio: Tu mi prometti che se persisto nella buona volontà e nel combattimento, per quanto povero mi vedo, avrò frutti in quest’ultima ora… E Tu aggiungi: sarai un bell’albero dalle foglie eternamente verdi, e tutte le tue opere avranno un esito felice, produrranno frutto per l’eternità. […] Grazie, o mio Dio, per le tue consolazioni di cui i nostri poveri cuori hanno tanto bisogno» [p. 741].
“Ed ecco io sono con voi sino alla fine del mondo” (Mt 28,20)
«O mio Dio come sono dolce, come sono divinamente dolci, sono proprio le parole del tuo Cuore… Sempre con noi mediante la Santa Eucaristia, sempre con noi mediante la tua grazia, sempre con noi mediante l’immensità della tua Essenza divina che ci riempie, sempre con noi mediante la tua Scienza che ci vede senza sosta, sempre con noi mediante il tuo Amore, il tuo Cuore che ci ama senza sosta… Poiché Tu sei sempre con noi mediante il tuo Amore, il tuo Cuore, stiamo sempre con Te per mezzo del nostro: tutti i battiti del nostro cuore siano per Te… Che noi Ti amiamo in modo unico, cioè Ti amiamo senza limiti, all’infinito, con tutta la nostra forza e in vista di Te solo, non in vista di noi, ma in vista di Te solo, e amiamo le creature, sia noi sia il prossimo, soltanto in vista di Te, come Tu vuoi, quanto Tu vuoi… Che non respiriamo che per amarTi, che tutti i nostri pensieri, le nostre parole, le nostre azioni siano ispirati dal tuo amore e tali da piacere quanto più ci è possibile al tuo Cuore, che tutti gli istanti della nostra esistenza siano consacrati ad amarTi il più possibile…» [p.735 ss.]
«Padre mio, rimetto il mio Spirito nelle Vostre mani».
È l’ultima preghiera del nostro Maestro, del nostro Beneamato.
Possa essere la nostra. E che non sia solamente quella del nostro ultimo istante,
ma sia quella di tutti i nostri momenti.
Padre mio, mi rimetto nelle Vostre mani;
Padre mio, confido in Voi;
Padre mio, mi abbandono a Voi;
Padre mio, fate di me di me ciò che Vi piacerà;
qualunque cosa facciate di me, Vi ringrazio; grazie di tutto;
io sono pronto a tutto; accetto tutto;
Vi ringrazio di tutto purché la Vostra volontà si compia in me,
mio Dio, e in tutte le Vostre creature, in tutti i Vostri figli,
in tutti coloro che il Vostro cuore ama.
Non desidero niente altro, mio Dio, rimetto la mia anima nelle Vostre mani.
Ve la dono, mio Dio, con tutto l’amore del mio cuore, perché Vi amo.
Ed è per me un’esigenza d’amore il donarmi,
rimettermi nelle Vostre mani senza misura;
mi rimetto nelle Vostre mani con una fiducia infinita
perché Voi siete mio Padre.