Dal Vangelo secondo Luca 14, 1-6
Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Ed ecco, davanti a lui vi era un uomo malato di idropisìa. Rivolgendosi ai dottori della Legge e ai farisei, Gesù disse: «È lecito o no guarire di sabato?». Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò.
Poi disse loro: «Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori subito in giorno di sabato?». E non potevano rispondere nulla a queste parole.
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Non potevano rispondere nulla a queste parole. Interessante l’epilogo di questo Vangelo. Immagino la scena: con i capi dei farisei già ammutoliti perché non sapevano come e cosa rispondere a Gesù e tutti gli altri silenziati da questa guarigione secca e dalle parole sempre autorevoli e solenni del Maestro. A quella tavola seguì un gran silenzio.
Questa immagine mi fa venire in mente la scena sul lago in tempesta quando Gesù “levatosi, sgridò i venti e il mare e si fece una grande bonaccia. I presenti furono presi da stupore e dicevano: «Chi è mai costui al quale i venti e il mare obbediscono? Anche lì seguì un gran silenzio.
Gesù è Signore del cielo e del mare. Gesù ha una Parola potente, sovrana. Chi può osare ribattergli? Gesù ha l’ultima parola, quella che chiude la pratica.
E dato che stiamo per entrare nell’ultimo mese dell’anno liturgico, quello dei tempi escatologici, come non pensare all’ultima parola di Dio, quella che azzittirà il Tempo e la Storia. Dice il libro dell’apocalisse: Quando l’Agnello aprì il settimo sigillo, si fece silenzio in cielo per circa mezz’ora. Vidi che ai sette angeli ritti davanti a Dio furono date delle trombe…”
Quel giorno riconosceremo la primazia assoluta di Dio. Nessuno più oserà tentennare un accenno di replica. Sarà chiaro chi sarà il Signore, non solo quello del sabato, ma il sabato dell’eternità. Tutti lo riconosceranno e lo adoreranno. Nessuno potrà più replicare alla Parola con la P maiuscola con la quale Dio spegnerà tutte le parole, tutte le voci, tutti i rumori che dall’inizio del big bang hanno tappezzato il pavimento dello spazio e del tempo su cui si è srotolato l’intero universo. Sarà silenzio finalmente! E poi sarà gioia piena!
Forse già oggi abbiamo bisogno di questo silenzio, silenzio dai numeri, dai tam tam mediatici, dalle parole troppo spesso senza autorità e autorevolezza. Di questi tempi abbiamo bisogno più che mai della Parola di Gesù, quella che ci dà il silenzio interiore, quel silenzio interiore capace di gustare una pace vera.