Esortazione apostolica di Papa Francesco dedicata a santa Teresa di Lisieux, dal titolo “C’est la Confiance” (“È la fiducia”), nel 150mo della sua nascita. Pubblichiamo ogni giorno alcuni numeri del documento per gustarlo meglio.
2. La piccola via della fiducia e dell’amore
Un fuoco in mezzo alla notte
25. Teresina viveva la fede più forte e sicura nel buio della notte e addirittura nell’oscurità del Calvario. La sua testimonianza ha raggiunto il punto culminante nell’ultimo periodo della vita, nella grande «prova contro la fede», [36] che cominciò nella Pasqua del 1896. Nel suo racconto, [37] ella pone questa prova in relazione diretta con la dolorosa realtà dell’ateismo del suo tempo. È vissuta infatti alla fine del XIX secolo, cioè nell’“età d’oro” dell’ateismo moderno, come sistema filosofico e ideologico. Quando scriveva che Gesù aveva permesso che la sua anima «fosse invasa dalle tenebre più fitte», [38] stava a indicare l’oscurità dell’ateismo e il rifiuto della fede cristiana. In unione con Gesù, che accolse in sé tutta l’oscurità del peccato del mondo quando accettò di bere il calice della Passione, Teresina coglie in quel buio tenebroso la disperazione, il vuoto del nulla. [39]
26. Ma l’oscurità non può estinguere la luce: ella è stata conquistata da Colui che come luce è venuto nel mondo (cfr Gv 12,46). [40] Il racconto di Teresina manifesta il carattere eroico della sua fede, la sua vittoria nel combattimento spirituale, di fronte alle tentazioni più forti. Si sente sorella degli atei e seduta, come Gesù, alla mensa con i peccatori (cfr Mt 9,10-13). Intercede per loro, mentre rinnova continuamente il suo atto di fede, sempre in comunione amorosa con il Signore: «Corro verso il mio Gesù, gli dico che sono pronta a versare fino all’ultima goccia il mio sangue per testimoniare che esiste un Cielo. Gli dico che sono felice di non godere quel bel Cielo sulla terra, affinché Egli lo apra per l’eternità ai poveri increduli». [41]
27. Insieme alla fede, Teresa vive intensamente una fiducia illimitata nell’infinita misericordia di Dio: «La fiducia che deve condurci all’Amore». [42] Vive, anche nell’oscurità, la fiducia totale del bambino che si abbandona senza paura tra le braccia del padre e della madre. Per Teresina, infatti, Dio risplende prima di tutto attraverso la sua misericordia, chiave di comprensione di qualunque altra cosa che si dica di Lui: «A me Egli ha donato la sua Misericordia infinita ed è attraverso essa che contemplo e adoro le altre perfezioni Divine! Allora tutte mi appaiono raggianti d’ amore, perfino la Giustizia (e forse anche più di ogni altra) mi sembra rivestita d’ amore». [43] Questa è una delle scoperte più importanti di Teresina, uno dei più grandi contributi che ha offerto a tutto il Popolo di Dio. In modo straordinario ha penetrato le profondità della misericordia divina e di là ha attinto la luce della sua illimitata speranza.
Una fermissima speranza
28. Prima del suo ingresso nel Carmelo, Teresina aveva sperimentato una singolare vicinanza spirituale a una persona tra le più sventurate, il criminale Henri Pranzini, condannato a morte per triplice omicidio e non pentito. [44] Offrendo la Messa per lui e pregando con totale fiducia per la sua salvezza, è sicura di metterlo in contatto con il Sangue di Gesù e dice a Dio di essere sicurissima che nel momento finale Lui lo avrebbe perdonato e che lei ci avrebbe creduto «anche se non si fosse confessato e non avesse dato alcun segno di pentimento». Dà la ragione della sua certezza: «Tanto avevo fiducia nella misericordia infinita di Gesù». [45] Quale emozione, poi, nello scoprire che Pranzini, salito sul patibolo, «a un tratto, colto da una ispirazione improvvisa, si volta, afferra un Crocifisso che il sacerdote gli presenta e bacia per tre volte le sante piaghe!». [46] Questa esperienza così intensa di sperare contro ogni speranza è stata per lei fondamentale: «Ah, dopo quella grazia unica, il mio desiderio di salvare le anime crebbe ogni giorno!». [47]
29. Teresa è consapevole del dramma del peccato, benché la vediamo sempre immersa nel mistero di Cristo, con la certezza che «laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia» ( Rm 5,20). Il peccato del mondo è immenso, ma non è infinito. Invece, l’amore misericordioso del Redentore, questo sì, è infinito. Teresina è testimone della vittoria definitiva di Gesù su tutte le forze del male attraverso la sua passione, morte e risurrezione. Mossa dalla fiducia, osa affermare: «Gesù, fa’ che io salvi molte anime: che oggi non ce ne sia una sola dannata! […] Gesù, perdonami se dico cose che non bisogna dire: io voglio solo rallegrarti e consolarti». [48] Questo ci permette di passare a un altro aspetto di quell’aria fresca che è il messaggio di Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo.
[36] Ms C, 31rº: 271.
[37] Cfr ibid., 5rº-7vº: 238-241.
[38] Ibid., 5vº: 239.
[39] Cfr ibid., 6vº: 240.
[40] Cfr Lett. enc. Lumen fidei (29 giugno 2013), 17: AAS 105 (2013), 564-565.
[41] Ms C, 7rº: 240-241.
[42] LT 197, A suor Maria del Sacro Cuore (17 settembre 1896): 538.
[43] Ms A, 83vº: 209.
[44] Cfr ibid., 45vº-46vº: 146-147.
[45] Ibid., 46rº: 146.
[46] Ibid., 46rº: 146-147.
[47] Ibid., 46vº: 147.
[48] Pr 2: 937.