L’angelologia, anche se non gode di uno status riconosciuto tra le scienze teologiche, di fatto appartiene alla tradizione cristiana ed è un tema che percorre il pensiero e gli scritti di molti grandi autori e pensatori cristiani. Di fatto la celebrazione odierna, dedicata ai Santi Angeli Custodi, contiene un profondo messaggio teologico. Tutto parte dalla consapevolezza che c’è sempre qualcuno che si prende cura di noi, qualcuno che porta nella nostra quotidianità l’amore infinito di un Dio che si fa compagno di viaggio. Gli Angeli Custodi sono, insomma, il volto di un’attenzione affettuosa e discreta e, allo stesso tempo, sono i portatori di una luce abbagliante, ma calda e accogliente. Essi, in definitiva, sono un forte richiamo al dovere di “prendersi cura” di chi abbiamo vicino, diventando messaggeri di speranza. Per questo il Martirologio Romano ci ricorda il duplice compito degli angeli: contemplare il volto di Dio e comunicarlo continuamente all’umanità. Nella tradizione dell’Antico Testamento essi sono messaggeri e intermediari tra Dio e l’uomo, ma dopo la vicenda terrena di Cristo gli Angeli ricordano all’umanità intera la scelta di Dio di incarnarsi ed entrare così nella storia per non lasciare nessuno da solo. La celebrazione odierna è stata fissata al 2 ottobre nel 1670 da papa Clemente X.
Altri santi. San Beregiso, abate (VII sec.); beata Maria Antonina Kratochwil, vergine e martire (1881-1942).

Matteo Liut
Avvenire

Dai “Discorsi” di san Bernardo, abate
Ti custodiscano in tutti i tuoi passi

“Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi” (Sal 90, 11). Ringrazino il Signore per la sua misericordia e per i suoi prodigi verso i figli degli uomini. Ringrazino e dicano tra le genti: grandi cose ha fatto il Signore per loro. O Signore, che cos’é l’uomo, per curarti di lui o perché ti dai pensiero per lui? Ti dai pensiero di lui, di lui sei sollecito, di lui hai cura. Infine gli mandi il tuo Unigenito, fai scendere in lui il tuo Spirito, gli prometti anche la visione del tuo volto. E per dimostrare che il cielo non trascura nulla che ci possa giovare, ci metti a fianco quegli spiriti celesti, perché ci proteggano, e ci istruiscano e ci guidino. “Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi”. Queste parole quanta riverenza devono suscitare in te, quanta devozione recarti, quanta fiducia infonderti! Riverenza per la presenza, devozione per la benevolenza, fiducia per la custodia. Sono presenti, dunque, e sono presenti a te, non solo con te, ma anche per te. Sono presenti per proteggerti, sono presenti per giovarti.
Anche se gli angeli sono semplici esecutori di comandi divini, si deve essere grati anche a loro perché ubbidiscono a Dio per il nostro bene. Siamo dunque devoti, siamo grati a protettori così grandi, riamiamoli, onoriamoli quanto possiamo e quanto dobbiamo. Tutto l’amore e tutto l’onore vada a Dio, dal quale deriva interamente quanto é degli angeli e quanto é nostro. Da lui viene la capacità di amare e di onorare, da lui ciò che ci rende degni di amore e di onore. Amiamo affettuosamente gli angeli di Dio, come quelli che saranno un giorno i nostri coeredi, mentre nel frattempo sono nostre guide e tutori, costituiti e prepositit a noi dal Padre. Ora, infatti, siamo figli di Dio.
Lo siamo, anche se questo attualmente non lo comprendiamo chiaramente, perché siamo ancora bambini sotto amministratori e tutori e, conseguentemente, non differiamo per nulla dai servi. Del resto, anche se siamo ancora bambini e ci resta un cammino tanto luogo e anche tanto pericoloso, che cosa dobbiamo temere sotto protettori così grandi? Non possono essere sconfitti né sedotti e tanto meno sedurre, essi che ci custodiscono in tutte le nostre vie. Sono fedeli, sono prudenti, sono potenti. Perché trepidare? Soltanto seguiamoli, stiamo loro vicini e restiamo nella protezione del Dio del cielo.
(Disc. 12 sul salmo 90: Tu che abiti, 3, 6-8; Opera omnia, ed. Cisterc. 4 [1966] 458-462)

http://www.liturgia.silvestrini.org