MCCJ
“CON DANIELE COMBONI OGGI”
Commento biblico alla Regola di Vita
a cura di P. Carmelo Casile e P. Ramon E. Vargas
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Amministrazione dei beni
numeri 162-175
162. Comunione di beni
L’Istituto, come comunità di fratelli che dà testimonianza di povertà consacrata, vive la comunione dei bei; di questi fa uso per raggiungere la sua finalità missionaria. Evitando il lucro eccessivo e l’accumulazione dei beni, si affida alla Provvidenza, riconosce la comune legge del lavoro e condivide volentieri i suoi beni con la Chiesa locale e con i poveri.
* Non scordatevi della beneficenza e di far parte dei vostri beni agli altri, perché di tali sacrifici il Signore si compiace. [Eb 13, 16].
* Siate tutti concordi, partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, animati da affetto fraterno, misericordiosi, umili. [1Pt 3, 8].
163. Unicità del patrimonio
Dal momento che l’Istituto è una comunità di fratelli, tutti i beni economici, pur tenendo conto dell’autonomia delle province, formano un unico patrimonio collettivo che appartiene all’Istituto come tale. Solo l’Istituto e le province, come persone giuridiche, canoniche, pubbliche hanno di norma capacità di proprietà, cioè capacità di acquistare, possedere, amministrare ed alienare i beni temporali per conseguire il fine missionario proprio dell’Istituto, secondo la legislazione ecclesiastica e i limiti stabiliti dalle costituzioni e dal direttorio generale.
* Per amor del denaro molti peccano, chi cerca di arricchire procede senza scrupoli. Fra le giunture delle pietre si conficca un piuolo, tra la compra e la vendita si insinua il peccato. Se uno non si aggrappa in fretta al timor del Signore, la sua casa andrà presto in rovina. [Sir 27, 1-3].
* La moltitudine di coloro che eran venuti alla fede aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune. [At 4, 32].
* Un uomo di nome Anania con la moglie Saffira vendette un suo podere e, tenuta per sé una parte dell’importo d’accordo con la moglie, consegnò l’altra parte deponendola ai piedi degli apostoli.
Ma Pietro gli disse: “Anania, perché mai satana si è così impossessato del tuo cuore che tu hai mentito allo Spirito Santo e ti sei trattenuto parte del prezzo del terreno? Prima di venderlo, non era forse tua proprietà e, anche venduto, il ricavato non era sempre a tua disposizione? Perché hai pensato in cuor tuo a quest’azione? Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio”. All’udire queste parole, Anania cadde a terra e spirò. E un timore grande prese tutti quelli che ascoltavano. Si alzarono allora i più giovani e, avvoltolo in un lenzuolo, lo portarono fuori e lo seppellirono.
Avvenne poi che, circa tre ore più tardi, entrò anche sua moglie, ignara dell’accaduto. Pietro le chiese: “Dimmi: avete venduto il campo a tal prezzo?”. Ed essa: “Sì, a tanto”. Allora Pietro le disse: “Perché vi siete accordati per tentare lo Spirito del Signore? Ecco qui alla porta i passi di coloro che hanno seppellito tuo marito e porteranno via anche te”. D’improvviso cadde ai piedi di Pietro e spirò. Quando i giovani entrarono, la trovarono morta e, portatala fuori, la seppellirono accanto a suo marito. E un grande timore si diffuse in tutta la Chiesa e in quanti venivano a sapere queste cose. [At 5, 1-11].
164. Condivisione e autolimitazione
La testimonianza di povertà dell’Istituto si esprime nella comunione, condivisione e autolimitazione dei beni economici, secondo lo spirito e la pratica delle prime comunità cristiane.
* Guardati dal pensare: La mia forza e la potenza della mia mano hanno acquistato queste ricchezze. Ricordati invece del Signore tuo Dio perché Egli ti dá la forza per acquistare ricchezze, al fine di mantenere, come fa oggi, l’alleanza che ha giurata ai tuoi padri. Ma se tu dimenticherai il Signore tuo Dio e seguirai altri dei e li servirai e ti prostrerai davanti a loro, io attesto oggi contro di voi che certo perirete! [Dt 8, 17-19].
* Se offrirai il pane all’affamato, se sazierai chi è digiuno, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio. [Is 58, 10].
* In tutte le maniere vi ho dimostrato che lavorando così si devono soccorrere i deboli, ricordandoci delle parole del Signore Gesù, che disse: “Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!”. [At 20, 325].
* Se uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo il suo fratello in necessità gli chiude il proprio cuore, come dimora in lui l’amore di Dio? [1Gv 3, 17].
165. Decisioni finanziarie
Le decisioni finanziarie appartengono ai superiori e ai loro consigli ai vari livelli. Le decisioni a livello generale e provinciale richiedono la consultazione dei rispettivi segretariati per l’economia, secondo le costituzioni e il direttorio generale e provinciale.
* L’attaccamento al denaro è la radice di tutti i mali; per il suo sfrenato desiderio alcuni hanno deviato dalla fede e si sono da se stessi tormentati con molti dolori. [1Tim 6, 10].
* Se poi qualcuno non si prende cura dei suoi cari, soprattutto di quelli della sua famiglia, costui ha rinnegato la fede ed è peggiore di un infedele. [1Tim 5, 8].
* Dice la Scrittura: Non metterai la museruola al bue che trebbia e: Il lavoratore ha diritto al suo salario. [1Tim 5, 18].
*La vostra condotta sia senza avarizia; accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto: Non ti lascerò e non ti abbandonerò. [Eb 13, 5].
166. Corresponsabilità
La responsabilità di ogni membro riguardo ai beni economici dell’Istituto lo impegna a un retto uso degli stessi e gli dà il diritto a una adeguata informazione e consultazione, secondo i modi stabiliti nei vari direttori.
* L’insonnia per la ricchezza logora il corpo, l’affanno per essa distoglie il sonno.
Chi ama l’oro non sarà esente da colpa, chi insegue il denaro per esso peccherà.
Molti sono andati in rovina a causa dell’oro, il loro disastro era davanti a loro. È una trappola per quanti ne sono entusiasti, ogni insensato vi resta preso.
Beato il ricco, che si trova senza macchia e che non corre dietro all’oro. [Sir 31, 1.5-7].
* Ornamento d’oro è la disciplina per l’assennato; è come un monile al braccio destro. [Sir 21, 21].
* Non ho desiderato né argento, né oro, né la veste di nessuno. Voi sapete che alle necessità mie e di quelli che erano con me hanno provveduto queste mie mani. [At 20, 33-34].
167. Entrate
Le entrate dell’Istituto provengono dalle offerte del Popolo di Dio e dal lavoro dei missionari e delle comunità; inoltre possono derivare da investimenti, salva sempre la testimonianza della povertà evangelica.
* Sono passato vicino al campo di un pigro, alla vigna di un uomo insensato: ecco, ovunque erano cresciute le erbacce, il terreno era coperto di cardi e il recinto di pietre era in rovina. Osservando, riflettevo e, vedendo, ho tratto questa lezione: un pò dormire, un pò sonnecchiare, un pò incrociare le braccia per riposare e intanto viene passeggiando la miseria e l’indigenza come un accattone.[Prov 24, 30-34].
* Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l’operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. [Lc 10, 7].
*Ho provato grande gioia nel Signore, perché finalmente avete fatto rifiorire i vostri sentimenti nei miei riguardi: in realtà li avevate anche prima, ma non ne avete avuta l’occasione. Non dico questo per bisogno, poiché ho imparato a bastare a me stesso in ogni occasione; ho imparato ad essere povero e ho imparato ad essere ricco; sono iniziato a tutto, in ogni maniera: alla sazietà e alla fame, all’abbondanza e all’indigenza. Tutto posso in colui che mi dá la forza. Avete fatto bene tuttavia a prendere parte alla mia tribolazione.
Ben sapete proprio voi, Filippesi, che all’inizio della predicazione del vangelo, quando partii dalla Macedonia, nessuna Chiesa aprì con me un conto di dare o di avere, se non voi soli; ed anche a Tessalonica mi avete inviato per due volte il necessario. Non è però il vostro dono che io ricerco, ma il frutto che ridonda a vostro vantaggio. Adesso ho il necessario e anche il superfluo; sono ricolmo dei vostri doni ricevuti da Epafrodìto, che sono un profumo di soave odore, un sacrificio accetto e gradito a Dio. Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza in Cristo Gesù. Al Dio e Padre nostro sia gloria nei secoli dei secoli. Amen. [Fil 4, 10-20].
* Sapete come dovete imitarci: poiché noi non abbiamo vissuto oziosamente fra voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato con fatica e sforzo notte e giorno per non essere di peso ad alcuno di voi. Non che non ne avessimo diritto, ma per darvi noi stessi come esempio da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi demmo questa regola: chi non vuol lavorare neppure mangi. Sentiamo infatti che alcuni fra di voi vivono disordinatamente, senza far nulla e in continua agitazione. A questi tali ordiniamo, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, di mangiare il proprio pane lavorando in pace. [2Tes 3, 7-12].
168. Divisione del patrimonio
Per evitare conflitti di interesse e per determinare chiaramente i responsabili dell’amministrazione del patrimonio dell’Istituto, i beni della provincia si mantengono distinti da quelli dell’Istituto come tale.
* L’uomo avido suscita litigi, ma chi confida nel Signore avrà successo.
Per chi dà al povero non c’è indigenza, ma chi chiude gli occhi avrà grandi maledizioni. [Prov 28, 25.27].
* Io ti domando due cose, non negarmele prima che io muoia: tieni lontano da me falsità e menzogna, non darmi né povertà né ricchezza; ma fammi avere il cibo necessario, perché, una volta sazio, io non ti rinneghi e dica: “Chi è il Signore?”, oppure, ridotto all’indigenza, non rubi e profani il nome del mio Dio. [Prov 30, 7-9].
169. Amministrazione
I beni dell’Istituto sono amministrati e usati secondo le leggi ecclesiastiche e civili, e in conformità allo spirito e alle norme delle costituzioni e direttorio generale, del direttorio generale dell’economia e del direttorio provinciale.
* È molto meglio possedere la sapienza che l’oro, il possesso dell’intelligenza è preferibile all’argento.
Chi è prudente nella parola troverà il bene e chi confida nel Signore è beato. [Prov 16, 16.20].
* C’è oro e ci sono molte perle, ma la cosa più preziosa sono le labbra istruite. È piacevole all’uomo il pane procurato con frode, ma poi la sua bocca sarà piena di granelli di sabbia.
Pondera bene i tuoi disegni, consigliandoti, e fà la guerra con molta riflessione. [Prov 20, 15.17-18].
* Con la sapienza si costruisce la casa e con la prudenza la si rende salda; con la scienza si riempiono le sue stanze di tutti i beni preziosi e deliziosi. [Prov 24, 3-4].
* Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. [Mt 6, 33].
* Con lui (Tito) abbiamo inviato pure il fratello che ha lode in tutte le Chiese a motivo del vangelo; egli è stato designato dalle Chiese come nostro compagno in quest’opera di carità, alla quale ci dedichiamo per la gloria del Signore, e per dimostrare anche l’impulso del nostro cuore. Con ciò intendiamo evitare che qualcuno possa biasimarci per questa abbondanza che viene da noi amministrata. Ci preoccupiamo infatti di comportarci bene non soltanto davanti al Signore, ma anche davanti agli uomini. [2Cor 8, 18-21].
170. Limiti per l’amministrazione straordinaria
I limiti per l’amministrazione straordinaria delle province sono stabiliti dal capitolo generale. Il permesso di superare questi limiti può essere concesso dal superiore generale con il consenso del suo consiglio dopo aver ottenuto il parere documentato dell’economato generale.
*Bontà e fedeltà non ti abbandonino; lègale intorno al tuo collo, scrivile sulla tavola del tuo cuore, e otterrai favore e buon successo agli occhi di Dio e degli uomini [Prov 3, 3-4].
* Preòccupati del tuo gregge, abbi cura delle tue mandrie, perché non sono perenni le ricchezze, né un tesoro si trasmette di generazione in generazione. [Prov 27, 23-24].
* Chi è complice del ladro, odia se stesso, egli sente l’imprecazione, ma non denuncia nulla. [Prov 29, 24].
* La sanguisuga ha due figlie: “Dammi! Dammi!” [Prov 30, 15].
171. Convenzioni coi Vescovi
Le relazioni tra l’Istituto e i vescovi diocesani in materia economica sono regolati da convenzioni scritte.
* Non cambiare un amico per interesse, né un fratello fedele per l’oro di Ofir.
Temi con tutta l’anima il Signore e riverisci i suoi sacerdoti.
Ama con tutta la forza chi ti ha creato e non trascurare i suoi ministri.
Temi il Signore e onora il sacerdote, consegna la sua parte, come ti è stato comandato. [Sir 7,18.29-31a].
172. Segretariato generale per l’economia
Il segretariato generale per l’economia è un organo tecnico-consultivo-esecutivo a servizio del consiglio generale in tutti gli affari finanziari e per l’amministrazione dei beni economici dell’Istituto come tale.
* Non confidare nelle tue ricchezze e non dire: “Questo mi basta”.
Non confidare in ricchezze ingiuste, perché non ti gioveranno nel giorno della sventura.[Sir 5, 1.8].
* Un giorno Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera verso le tre del pomeriggio. Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita e lo ponevano ogni giorno presso la porta del tempio detta “Bella” a chiedere l’elemosina a coloro che entravano nel tempio. Questi, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, domandò loro l’elemosina. Allora Pietro fissò lo sguardo su di lui insieme a Giovanni e disse: “Guarda verso di noi”. Ed egli si volse verso di loro, aspettandosi di ricevere qualche cosa.
Ma Pietro gli disse: “Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!”. E, presolo per la mano destra, lo sollevò. Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono e balzato in piedi camminava; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio. [At 3, 1-8].
173. Segretariato provinciale per l’economia
Il segretariato provinciale per l’economia è un organo tecnico-consultivo-esecutivo per amministrare i beni economici della provincia e prestare consulenza competente al consiglio provinciale in tutti gli affari finanziari.
* Figlio mio, se i peccatori ti vogliono traviare, non acconsentire! Se ti dicono: “Vieni con noi, riempiremo di bottino le nostre case; tu getterai la sorte insieme con noi, una sola borsa avremo in comune”, non andare per la loro strada, tieni lontano il piede dai loro sentieri! I loro passi infatti corrono verso il male e si affrettano a spargere il sangue. [Prov 1, 10.11a.13a.14-15.16a].
* Il ricco si crede saggio, ma il povero intelligente lo scruta bene. [Prov 28, 11].
* Non litigare con un uomo ricco, perché egli non t’opponga il peso del suo danaro, poiché l’oro ha corrotto molti e ha fatto deviare il cuore dei re. [Sir 8, 2].
174. Amministrazione locale
Le decisioni finanziarie nella comunità locale sono prese dal superiore nel consiglio di comunità e vengono attuate dall’economo locale, in conformità alle costituzioni e ai direttori generale e provinciale.
* Non affannarti per arricchire, rinunzia a un simile pensiero; appena vi fai volare gli occhi sopra, essa gia non è più: perché mette ali come aquila e vola verso il cielo. [Prov 23, 4-5].
* Non mangiare il pane di chi ha l’occhio cattivo e non desiderare le sue ghiottonerie, perché come chi calcola fra di sé, così è costui; ti dirà: “Mangia e bevi”, ma il suo cuore non è con te. Il boccone che hai mangiato rigetterai e avrai sprecato le tue parole gentili. [Prov 23, 6-8].
* Opprimere il povero non fa che arricchirlo, dare a un ricco non fa che impoverirlo. [Prov 22, 16].
* Non essere di quelli che si fanno garanti o che s’impegnano per debiti altrui, perché, se poi non avrai da pagare, ti si toglierà il letto di sotto a te. [Prov 22, 26-27].
* Sconvolge la sua casa chi è avido di guadagni disonesti; ma chi detesta i regali vivrà. [Prov 15, 27].
* Non imprestare a un uomo più forte di te; quello che gli hai prestato, consideralo come perduto. Non garantire oltre la tua possibilità; se hai garantito, preòccupati di soddisfare. [Sir 8, 12-13].
175. Direttori generale per l’economia
Il direttorio generale per l’economia dà norme per una amministrazione responsabile, valida per tutto l’Istituto.
*Un buon nome val più di grandi ricchezze e la benevolenza altrui più dell’argento e dell’oro. Il ricco e il povero si incontrano, il Signore ha creato l’uno e l’altro. L’accorto vede il pericolo e si nasconde, gli inesperti vanno avanti e la pagano. [Prov 22, 1-3].
* Meglio un povero dalla condotta integra che uno dai costumi perversi, anche se ricco. Chi accresce il patrimonio con l’usura e l’interesse, lo accumula per chi ha pietà dei miseri. [Prov 28, 6.8].