MCCJ
“CON DANIELE COMBONI OGGI”
Commento biblico alla Regola di Vita
a cura di P. Carmelo Casile e P. Ramon E. Vargas
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Servizio dell’autorità (2)
numeri 132-161
132. Superiore e consiglio generale
L’autorità ordinaria su tutto l’Istituto risiede nel superiore generale, assistito da almeno quattro assistenti eletti a questo servizio dal capitolo generale: essi costituiscono il consiglio generale. Uno degli assistenti è vicario generale.
* Io non mi vergogno del vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco. [Rom 1, 16.
* Noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. [1Cor 1, 23-24].
133. Compiti del superiore generale
Il superiore generale ha autorità su tutto l’Istituto, le province, le comunità e su ciascun missionario, con la speciale responsabilità di promuovere l’unità e il raggiungimento dei fini dell’Istituto, in conformità con la legislazione ecclesiastica, le costituzioni e il direttorio generale.
* Queste cose, fratelli, le ho applicate a modo di esempio a me e ad Apollo per vostro profitto perché impariate nelle nostre persone a stare a ciò che è scritto e non vi gonfiate d’orgoglio a favore di uno contro un altro. Chi dunque ti ha dato questo privilegio? Che cosa mai possiedi che tu non abbia ricevuto? E se l’hai ricevuto, perché te ne vanti come non l’avessi ricevuto? [1Cor 4, 15-16].
* A colui che ha il potere di confermarvi secondo il vangelo che io annunzio e il messaggio di Gesù Cristo, secondo la rivelazione del mistero taciuto per secoli eterni, ma rivelato ora e annunziato mediante le scritture profetiche, per ordine dell’eterno Dio, a tutte le genti perché obbediscano alla fede, a Dio che solo è sapiente, per mezzo di Gesù Cristo, la gloria nei secoli dei secoli. Amen. [Rom 16, 25-27].
134. Vicario generale
Il vicario generale assiste in modo più stretto il superiore generale; ha una potestà ordinaria vicaria che esercita in assenza del superiore generale. Quando il superiore generale è in sede, egli opera con poteri delegati.
* Voi avete già udito l’annunzio dalla parola di verità del vangelo che è giunto a voi, come pure in tutto il mondo fruttifica e si sviluppa; così anche fra voi dal giorno in cui avete ascoltato e conosciuto la grazia di Dio nella verità, che avete appresa da Èpafra, nostro caro compagno nel ministero; egli ci supplisce come un fedele ministro di Cristo, e ci ha pure manifestato il vostro amore nello Spirito. [Col 1, 6-8].
135. Assistenti
Oltre alle loro funzioni nel consiglio generale, gli assistenti generali seguono l’attività di settori specifici dell’Istituto e il suo coinvolgimento nella Chiesa.
*Paolo, Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicesi che è in Dio Padre nostro e nel Signore Gesù Cristo: grazia a voi e pace da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo. Dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli, ed è ben giusto. La vostra fede infatti cresce rigogliosamente e abbonda la vostra carità vicendevole; così noi possiamo gloriarci di voi nelle Chiese di Dio, per la vostra fermezza e per la vostra fede in tutte le persecuzioni e tribolazioni che sopportate. [2Tes 1, 1-4].
* Meglio essere in due che uno solo, perché due hanno un miglior compenso nella fatica. Infatti, se vengono a cadere, l’uno rialza l’altro. Guai invece a chi è solo: se cade, non ha nessuno che lo rialzi.
Inoltre, se due dormono insieme, si possono riscaldare; ma uno solo come fa a riscaldarsi? Se uno aggredisce, in due gli possono resistere e una corda a tre capi non si rompe tanto presto. [Eccle 4, 9-12].
136. Animazione e coordinamento
I membri del consiglio generale hanno il compito di coordinare e animare l’Istituto: hanno perciò bisogno di una conoscenza diretta della situazione in cui i missionari lavorano, attraverso lo studio, la comunicazione, le visite e i contributi offerti dai diversi segretariati.
* Un amico vuol bene sempre, è nato per essere un fratello nella sventura. [Prov 17,17].
* Leali sono le ferite di un amico, fallaci i baci di un nemico.[Prov 27,6].
137. Consulta generale
La consulta generale, che è l’incontro del superiore generale con i suoi assistenti, è competente in tutte le materie che vanno sottomesse al voto del consiglio, secondo la legislazione ecclesiastica, le costituzioni ed il direttorio generale.
* Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese. Chi è debole, che anch’io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema? [2Cor 11, 28-29].
* Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. [Rom 12, 11].
* Carissimi, avevo un gran desiderio di scrivervi riguardo alla nostra salvezza, ma sono stato costretto a farlo per esortarvi a combattere per la fede, che fu trasmessa ai credenti una volta per tutte. [Gd 3].
138. Voto collegiale
Per il voto collegiale sono presenti il superiore generale il plenum dei consiglieri. Il voto è segreto e la maggioranza richiesta per le decisioni è quella assoluta, da computarsi sul numero dei presenti, compreso il superiore generale. Il voto collegiale è domandato per i seguenti casi: elezione del vicario generale, accettazione della rinuncia di un consigliere generale e sua sostituzione, dimissione di un professo di voti temporanei o perpetui.
* Prima di parlare, impara. Chi si fida con troppa facilità è di animo leggero. Chi si compiace del male sarà condannato; chi odia la loquacità sfugge al male.
Non riferire mai una diceria e non ne avrai alcun danno; non parlarne né all’amico né al nemico, e se puoi farlo senza colpa, non svelar nulla. Altrimenti chi ti ascolta diffiderà di te e all’occasione ti avrà in odio.
Hai udito una parola? Muoia con te! Stá sicuro, non ti farà scoppiare.
Per una parola lo stolto ha i dolori, come la partoriente per un bambino.
Una freccia confitta nella carne della coscia: tale una parola in seno allo stolto.
Interroga l’amico: forse non ha fatto nulla, e se qualcosa ha fatto, perché non continui più.
Interroga il prossimo: forse non ha detto nulla, e se qualcosa ha detto, perché non lo ripeta.
Interroga l’amico, perché spesso si tratta di calunnia; non credere a ogni parola.
C’è chi sdrucciola, ma non di proposito; e chi non ha peccato con la sua lingua?
Interroga il tuo prossimo, prima di minacciarlo; fà intervenire la legge dell’Altissimo. [Sir 18,19; 19,4-17].
139. Voto deliberativo
Il voto deliberativo riguarda materie importanti concernenti l’Istituto e i membri. Di seguito sono elencati i casi in cui è richiesto il voto deliberativo, cui si aggiungono eventuali altri casi stabiliti dal diritto universale e da quello proprio dell’Istituto.
* Concedi al tuo servo un cuore docile perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male, perché chi potrebbe governare questo tuo popolo così numeroso? [1Re 3, 9].
* C’è un rimprovero che è fuori tempo, c’è chi tace ed è prudente.
Quanto è meglio rimproverare che covare l’ira!
L’uomo saggio sta zitto fino al momento opportuno, il millantatore e lo stolto lo trascurano.
Chi abbonda nel parlare si renderà abominevole; chi vuole assolutamente imporsi sarà odiato.
Il saggio si rende amabile con le sue parole, le cortesie degli stolti sono sciupate. [Sir 20, 1.2.7-8.13].
* Prego che la vostra carità si arricchisca sempre più in conoscenza e in ogni genere di discernimento. [Fil 1, 9].
140. Segretariati ed uffici
La direzione generale è composta, oltre che dal consiglio generale, dai diversi segretariati ed uffici generali. I membri di questi organismi sono nominati “ad nutum” dal superiore generale con il consenso del suo consiglio.
* La scienza del saggio cresce come una piena; il suo consiglio è come una sorgente di vita.
La parola del prudente è ricercata nell’assemblea; si rifletterà seriamente sui suoi discorsi. [Sir 21, 13.17].
141. Procuratore generale
Il procuratore generale cura i rapporti con la Santa Sede, sotto la direzione del superiore generale e suo consiglio.
* Figlio, ai benefici non aggiungere il rimprovero, e a ogni dono parole amare.
La rugiada non mitiga forse il calore? Così una parola è più pregiata del dono.
Ecco, non vale una parola più di un ricco dono? L’uomo caritatevole offre l’una e l’altro. [Sir 18,15-17].
142. Segretaria generale
La segretaria generale ha il compito di registrare, conservare e diffondere le informazioni importanti, a livello generale.
* Chi svela i segreti perde la fiducia e non trova più un amico per il suo cuore. Ama l’amico e sii a lui fedele, ma se hai svelato i suoi segreti, non seguirlo più. [Sir 27, 16-17].
143. Direttorio della direzione generale
Il direttorio della direzione generale dà norme per l’attività del superiore generale, degli assistenti e degli altri organismi che costituiscono la direzione generale.
* Principio di ogni opera è la ragione, prima di ogni azione è bene riflettere. [Sir 37, 16].
* Lo stolto giudica diritta la sua condotta, il saggio, invece, ascolta il consiglio. [Prov 12, 15].
* Ascolta il consiglio e accetta la correzione, per essere saggio in avvenire. [Prov 19, 20].
144. Assemblea intercapitolare
L’assemblea inercapitolare è la riunione dei membri del consiglio generale con i superiori provinciali insieme agli incaricati dei segretariati generali. Essa si svolge tra un capitolo generale e l’altro, allo scopo di verificare l’esecuzione delle decisioni capitolari e studiare nuove vie per continuare la realizzazione. L’assemblea è convocata dal superiore generale con il consenso del suo consiglio ed è di natura consultiva.
* C’è chi è saggio solo per se stesso, i frutti della sua scienza sono sicuri. Un uomo saggio istruisce il suo popolo, dei frutti della sua intelligenza ci si può fidare. [Sir 37, 22-23].
* Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo. [Gal 6, 2].
145. Intercomunicazione
L’intercomunicazione tra il consiglio generale e i membri dell’Istituto, e dei membri tra loro, è essenziale per rafforzare la comunione fraterna, per promuovere la corresponsabilità e lo scambio d’idee.
* Tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza davanti alla porta delle Acque e disse ad Esdra lo scriba di portare il libro della legge di Mosè che il Signore aveva dato a Israele. Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere. Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntar della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci di intendere; tutto il popolo porgeva l’orecchio a sentire il libro della legge. [Ne 8, 1-3].
* Come sono belli sui monti i piedi del messaggero di lieti annunzi che annunzia la pace, messaggero di bene che annunzia la salvezza, che dice a Sion: “Regna il tuo Dio”. [Is 52, 7].
146. Autorità suprema
Il capitolo generale è l’autorità suprema dell’istituto, esercitata in maniera straordinaria e collegiale, ed esprime la partecipazione di tutti i missionari alla vita dell’Istituto stesso. Il capitolo deve custodire fedelmente il patrimonio dell’Istituto: il carisma del Fondatore, il fine, lo spirito, l’indole e le sane tradizioni dell’Istituto.
* Mosè dunque uscì e riferì al popolo le parole del Signore; radunò settanta uomini tra gli anziani del popolo e li pose intorno alla tenda del convegno. Allora il Signore scese nella nube e gli parlò: prese lo spirito che era su di lui e lo infuse sui settanta anziani: quando lo spirito si fu posato su di essi, quelli profetizzarono. [Nm 11, 24-25].
147. Convocazione
Il capitolo generale è convocato dal superiore generale con il consenso del suo consiglio: In via ordinaria viene convocato ogni sei anni; in circostanze particolari si possono tenere capitoli straordinari.
* Il Signore disse a Mosè: “Manda uomini a esplorare il paese di Canaan che sto per dare agli Israeliti. Mandate un uomo per ogni tribù dei loro padri; siano tutti dei loro capi”. Mosè li mandò dal deserto di Paran, secondo il comando del Signore; quegli uomini erano tutti capi degli Israeliti. [Nm 13, 1-3].
* Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e insegnato.[Mc 6,30].
148. Composizione
Il capitolo generale è composto dai capitolari di diritto e dai delegati. Capitolari di diritto sono il superiore generale e i consiglieri generali e i superiori provinciali. Capitolari delegati sono quelli eletti dai membri che hanno diritto di voto.
* Gli apostoli, gli anziani e tutta la Chiesa decisero di eleggere alcuni di loro e di inviarli ad Antiochia insieme a Paolo e Barnaba: Giuda chiamato Barsabba e Sila, uomini tenuti in grande considerazione tra i fratelli. [At 15, 22].
149. Collegi elettorali
Il numero dei capitolari delegati deve essere la metà di tutti i capitolari più uno.
* Gettiamoci nelle braccia del Signore e non nelle braccia degli uomini; poiché, quale è la sua grandezza, tale è anche la sua misericordia. [Sir 2, 18].
* Non cercare le cose troppo difficili per te, non indagare le cose per te troppo grandi. Bada a quello che ti è stato comandato, poiché tu non devi occuparti delle cose misteriose. Non sforzarti in ciò che trascende le tue capacità, poiché ti è stato mostrato più di quanto comprende un’intelligenza umana. Molti ha fatto smarrire la loro presunzione, una misera illusione ha fuorviato i loro pensieri. [Sir 3, 21-24].
150. Elezione dei delegati
Nella elezione dei delegati al capitolo tutti i membri di voti perpetui, che non siano già capitolari di diritto, hanno diritto alla voce passiva. Tutti i membri professi hanno diritto alla voce attiva.
* All’uomo appartengono i progetti della mente, ma dal Signore viene la risposta.
Tutte le vie dell’uomo sembrano pure ai suoi occhi, ma chi scruta gli spiriti è il Signore.
La mente dell’uomo pensa molto alla sua via, ma il Signore dirige i suoi passi.
Sarà chiamato intelligente chi è saggio di mente; il linguaggio dolce aumenta la dottrina.
Fonte di vita è la prudenza per chi la possiede, castigo degli stolti è la stoltezza.
Una mente saggia rende prudente la bocca e sulle sue labbra aumenta la dottrina.
Favo di miele sono le parole gentili, dolcezza per l’anima e refrigerio per il corpo. [Prov 16, 1-2.9.21-24].
151. Rappresentanti dell’Istituto
I capitolari sono i rappresentanti dell’intero Istituto e di ciascun missionario. Essi formano l’assemblea legislativa, i cui compiti sono di affrontare le necessità presenti e di programmare per il futuro.
* O figlio dell’uomo, io ti ho costituito sentinella per gli Israeliti; ascolterai una parola dalla mia bocca e tu li avvertirai da parte mia.
Se io dico all’empio: Empio tu morirai, e tu non parli per distoglier l’empio dalla sua condotta, egli, l’empio, morirà per la sua iniquità; ma della sua morte chiederò conto a te. Ma se tu avrai ammonito l’empio della sua condotta perché si converta ed egli non si converte, egli morirà per la sua iniquità. Tu invece sarai salvo. [Ez 33, 7-9].
152. Apertura
Il capitolo generale si apre nel giorno stabilito nella lettera di convocazione, con la verifica della sua legalità e di quella di ciascun capitolare.
* Chi si tiene appartato cerca pretesti e con ogni mezzo attacca brighe.
Lo stolto non ama la prudenza, ma vuol solo far mostra dei suoi sentimenti.
Chi risponde prima di avere ascoltato mostra stoltezza a propria confusione.
La mente intelligente acquista la scienza, l’orecchio dei saggi ricerca il sapere.
Con la bocca l’uomo sazia il suo stomaco, egli si sazia con il prodotto delle labbra.
Lo zelo senza riflessione non è cosa buona, e chi va a passi frettolosi inciampa.
Molte sono le idee nella mente dell’uomo, ma solo il disegno del Signore resta saldo.
Il pregio dell’uomo è la sua bontà, meglio un povero che un bugiardo.
È una gloria per l’uomo astenersi dalle contese, attaccar briga è proprio degli stolti.
[Prov 18, 1-2.13.15.20; 19, 2.21.22; 20, 3].
153. Competenza
Il capitolo generale ha anzitutto la responsabilità di promuovere la fedeltà dell’Istituto alla sua missione specifica nella Chiesa. Perciò ha la competenza di rivedere ogni aspetto della sua vita e attività. Con un voto a maggioranza assoluta può introdurre dei cambiamenti nel direttorio generale e in ogni altro testo supplementare, ed emanare regole e direttive vincolanti per tutti i membri; con la maggioranza dei due terzi, può far dei cambiamenti nelle costituzioni, che presenterà all’approvazione della Santa Sede, purché siano salvaguardate la natura e le finalità dell’Istituto. Il capitolo elegge il superiore generale e il suo consiglio.
* I piani dell’uomo diligente si risolvono in profitto, ma chi è precipitoso va verso l’indigenza.
Chi custodisce la bocca e la lingua preserva se stesso dai dispiaceri.
Il superbo arrogante si chiama beffardo, egli agisce nell’eccesso dell’insolenza.
Non c’è sapienza, non c’è prudenza, non c’è consiglio di fronte al Signore.
Il cavallo è pronto per il giorno della battaglia, ma al Signore ppartiene la vittoria.
Gli occhi del Signore proteggono la scienza ed egli confonde le parole del perfido.
[Prov 21, 5.23-24.30-31; 22, 12].
154. Relazioni ufficiali
I capitolari sono informati dello stato dell’Istituto attraverso le relazioni ufficiali del superiore generale e suo consiglio, della segretaria generale, dei responsabili dei segretariati e uffici generali e dei superiori provinciali.
* Con la sapienza si costruisce la casa e con la prudenza la si rende salda; con la scienza si riempiono le sue stanze di tutti i beni preziosi e deliziosi. Un uomo saggio vale più di uno forte, un uomo sapiente più di uno pieno di vigore. Dà un bacio sulle labbra colui che risponde con parole rette.
Come frutti d’oro su vassoio d’argento così è una parola detta a suo tempo.
Come anello d’oro e collana d’oro fino è un saggio che ammonisce un orecchio attento.
Come fresco di neve al tempo della mietitura, è un messaggero verace per chi lo manda; egli rinfranca l’animo del suo signore.
Come acqua fresca per una gola riarsa è una buona notizia da un paese lontano.
Mangiare troppo miele non è bene, né lasciarsi prendere da parole adulatrici.
Una città smantellata o senza mura tale è l’uomo che non sa dominare la collera.
[Prov 24, 3-5.26; 25, 11-13.25.27-28].
155. Elezione del superiore generale
Il capitolo stabilisce il giorno dell’elezione del superiore generale. Questi viene eletto tra i membri sacerdoti di voti perpetui secondo le norme delle costituzioni e direttorio generale. Il candidato deve avere almeno trentacinque anni di età e cinque di professione perpetua. In mancanza di questi requisiti, un candidato può essere postulato alla Santa Sede soltanto se ha ottenuto la maggioranza dei due terzi. Nelle prime tre votazioni un candidato per essere eletto deve ottenere un numero di voti uguali ai due terzi dei capitolari presenti. Se al terzo scrutinio nessuno risulta eletto, nelle votazioni seguenti è sufficiente la maggioranza assoluta. Tuttavia, qualora un candidato fosse proposto per l’elezione a un secondo periodo consecutivo di sei anni e non ricevesse la necessaria maggioranza al terzo scrutinio, perde il diritto di essere rieletto.
* Per i delitti di un paese molti sono i suoi tiranni,, ma con un uomo intelligente e saggio l’ordine si mantiene.
Chi corregge un altro troverà in fine più favore di chi ha una lingua adulatrice.
L’uomo che adula il suo prossimo gli tende una rete per i suoi passi.
Se un principe dà ascolto alle menzogne, tutti i suoi ministri sono malvagi.
Correggi il figlio e ti farà contento e ti procurerà consolazioni. [Prov. 28, 2. 23; 29, 5.12.17].
156. Elezione degli assistenti
Gli assistenti generali vengono eletti singolarmente con la maggioranza assoluta, calcolata sul numero dei capitolari presenti.
* Un uomo saggio vale più di uno forte, un uomo sapiente più di uno pieno di vigore, perché con le decisioni prudenti si fa la guerra e la vittoria sta nel numero dei consiglieri. [Prov 24, 5-6].
* Ogni parola di Dio è appurata; egli è uno scudo per chi ricorre a lui.
Non aggiungere nulla alle sue parole, perché non ti riprenda e tu sia trovato bugiardo. [Prov 30, 5-6].
157. Durata dell’ufficio
Il superiore generale e il suo consiglio vengono eletti al loro ufficio per un periodo di sei anni, alla fine del quale viene convocato un altro capitolo.
* Meglio un ragazzo povero ma accorto, che un re vecchio e stolto che non sa ascoltare i consigli. Il ragazzo infatti può uscir di prigione ed esser proclamato re, anche se, mentre quegli regnava, è nato povero. Ho visto tutti i viventi che si muovono sotto il sole, stare con quel ragazzo, il secondo, cioè l’usurpatore. Era una folla immensa quella di cui egli era alla testa. Ma coloro che verranno dopo non avranno da rallegrarsi di lui. Anche questo è vanità e un inseguire il vento. [Eccle 4,13-16].
* Giunto in breve alla perfezione, ha compiuto una lunga carriera.[Sap 4, 13].
* Se uno desidera anche un’esperienza molteplice, essa (la Sapienza).conosce le cose passate e intravede le future, conosce le sottigliezze dei discorsi e le soluzioni degli enigmi, pronostica segni e portenti, come anche le vicende dei tempi e delle epoche. [Sap 8, 8].
* Una cosa non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo. [2Pt 3, 8].
158. Diritto all’informazione
Tutti i membri dell’Istituto hanno il diritto di essere informati sull’attività del capitolo.
* Porgi l’orecchio e ascolta le parole dei sapienti e applica la tua mente alla mia istruzione, perché ti sarà piacevole custodirle nel tuo intimo e averle tutte insieme pronte sulle labbra. Perché la tua fiducia sia riposta nel Signore, voglio indicarti oggi la tua strada.
Non ti ho scritto forse trenta tra consigli e istruzioni, perché tu sappia esprimere una parola giusta e rispondere con parole sicure a chi ti interroga? [Prov 22, 17-21].
* Se un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come i figli della luce; il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità. [Ef 5, 8-9].
159. Chiusura
Il capitolo generale viene chiuso con il voto collegiale dei capitolari e con un atto formale del presidente del capitolo.
* Osserva gli ordini del re e, a causa del giuramento fatto a Dio, non allontanarti in fretta da lui e non persistere nel male; perché egli può fare ciò che vuole. Infatti, la parola del re è sovrana; chi può dirgli: “Che fai?”. Chi osserva il comando non prova alcun male; la mente del saggio conosce il tempo e il giudizio. Infatti, per ogni cosa vi è tempo e giudizio e il male dell’uomo ricade gravemente su chi lo fa. Questi ignora che cosa accadrà; chi mai può indicargli come avverrà? [Eccle 8, 2-7].
160. Assenza e separazione
Nelle relazioni tra il missionario e l’Istituto possono sorgere delle difficoltà. Per motivi vocazionali il missionario può sentire la necessità di una esperienza fuori comunità o giungere alla decisione di lasciare l’Istituto. Per mancanze particolarmente gravi il missionario può collocarsi fuori dell’Istituto o obbligare l’Istituto a dimetterlo.
* Il gran problem a dell’uomo è che ignora cosa accadrà. Chi mai può indicargli come avverrà?
Come ignori per qual via lo spirito entra nelle ossa dentro il seno d’una donna incinta, così ignori l’opera di Dio che fa tutto.
La mattina semina il tuo seme e la sera non dar riposo alle tue mani, perché non sai qual lavoro riuscirà, se questo o quello o se saranno buoni tutt’e due.
Segui pure le vie del tuo cuore e i desideri dei tuoi occhi. Sappi però che su tutto questo Dio ti convocherà in giudizio. [Ecle 8, 7; 11, 5-6.9b].
* Ricòrdati del tuo creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i giorni tristi e giungano gli anni di cui dovrai dire:”Non ci provo alcun gusto”, prima che si oscuri il sole, la luce, la luna e le stelle e ritornino le nubi dopo la pioggia. [Eccle 12, 1-2].
* Non voglio infatti che ignoriate, o fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo. Ma della maggior parte di loro Dio non si compiacque e perciò furono abbattuti nel deserto. [1Cor 10, 1-5].
161. Assistenza fraterna
Il missionario che lascia l’Istituto o viene dimesso o è esclaustrato, secondo la legislazione ecclesiastica, non ha alcun diritto ad essere rimunerato per i servizi da lui prestati. L’Istituto tuttavia, in caso di necessità lo assiste anche materialmente durante il periodo di transizione al suo nuovo genere di vita, salva sempre l’equità e la carità.
* Quando incontrerai il bue del tuo nemico o il suo asino dispersi, glieli dovrai ricondurre. Quando vedrai l’asino del tuo nemico accasciarsi sotto il carico, non abbandonarlo a se stesso: mettiti con lui ad aiutarlo. [Ès 23, 4-5].
* Quando il Signore si compiace della condotta di un uomo, riconcilia con lui anche i suoi nemici. [Prov 16,7].
* Non ti rallegrare per la caduta del tuo nemico e non gioisca il tuo cuore, quando egli soccombe. [Prov 24,17].
* Se qualcuno mi ha rattristato, non ha rattristato me soltanto, ma in parte almeno, senza voler esagerare, tutti voi. Per quel tale però è gia sufficiente il castigo che gli è venuto dai più, cosicché voi dovreste piuttosto usargli benevolenza e confortarlo, perché egli non soccomba sotto un dolore troppo forte. Vi esorto quindi a far prevalere nei suoi riguardi la carità. [2Cor 2, 5-8].