MCCJ

102. Servizio dell’autorità

La Chiesa come popolo di Dio riconosce una sola autorità, Cristo. Nell’Istituto l’autorità è un servizio che partecipa di quella di Cristo e vi si ispira. Egli, infatti, venne “non per essere servito, ma per servire”. Questo servizio è reso alla comunità e a ciascun membro per aiutarlo a vivere la sua consacrazione e a sviluppare i suoi doni personali e carismi nel servizio missionario.

* Gesù, chiamatili a sé, disse: “I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; appunto come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti”. [Mt 20, 25-28].

* Il più grande tra voi sia vostro servo. [Mt 23, 11].

103. Organizzazione

I missionari comboniani vivono in comunità locali rette da un superiore locale. Queste comunità sono raggruppate in province o delegazioni sotto l’autorità di un superiore provinciale o delegato, assistiti da un consiglio. Tutte queste comunità formano l’Istituto, che è retto dal superiore generale assistito dal suo consiglio.

*In realtà, anche se mi vantassi di più a causa della nostra autorità, che il Signore ci ha dato per vostra edificazione e non per vostra rovina, non avrò proprio da vergognarmene. [2Cor 10, 8].

104. Diritto universale e proprio

L’Istituto è governato secondo la legislazione ecclesiastica, le costituzioni e il direttorio generale, le direttive del capitolo generale e i direttori supplementari.

* Voi, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri. Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso. Ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri! [Gal 5, 13-15].

105. Esercizio dell’autorità

Il governo ordinario dell’Istituto viene esercitato da superiori eletti o nominati costituzionalmente, assistiti dai loro consigli. Il superiore generale, il superiore provinciale e i loro vicari sono superiori maggiori e ordinari a norma della legislazione ecclesiastica. Per gli uffici di superiore e vicesuperiore, a tutti i livelli, è esigito l’ordine sacerdotale.

* Ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite; poiché non c’è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio. Quindi chi si oppone all’autorità, si oppone all’ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono si attireranno addosso la condanna. I governanti infatti non sono da temere quando si fa il bene, ma quando si fa il male. Vuoi non aver da temere l’autorità? Fà il bene e ne avrai lode, poiché essa è al servizio di Dio per il tuo bene. Ma se fai il male, allora temi, perché non invano essa porta la spada; è infatti al servizio di Dio per la giusta condanna di chi opera il male. Perciò è necessario stare sottomessi, non solo per timore della punizione, ma anche per ragioni di coscienza. [Rom 13, 1-5].

106. Superiore

L’autorità ordinaria risiede nella persona del superiore che, in ultima analisi, è responsabile di ogni decisione. L’esercizio dell’autorità si basa sul principio di sussidiarietà, richiede corresponsabilità, rispetto di ogni missionario e si esprime specialmente nel dialogo.

* Se qualcuno aspira all’incarico di presiedere la comunità, desidera un nobile lavoro, infatti chi presiede la comunità è incaricato di aver cura delle cose di Dio. Perciò chi ha questo incarico deve essere irreprensibile, deve condurre una vita seria, prudente e dignitosa. Non deve essere arrogante né litigioso né violento né dedito al vino né attaccato al denaro, ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, pio e padrone di sé. E` necessario che egli goda buona reputazione presso quelli di fuori, e sia attaccato alla dottrina sicura, secondo l’insegnamento trasmesso, perché sia in grado di esortare con la sua sana dottrina e di confutare coloro che contraddicono. [Cf 1Tim 3, 1-7 e Tito 1, 6-9].

* Vi preghiamo, fratelli, di aver riguardo per quelli che faticano tra di voi, che vi sono preposti nel Signore e vi ammoniscono; trattateli con molto rispetto e carità, a motivo del loro lavoro. [1Tes 5, 12-13].

107. Ministero del superiore

Il superiore anima la comunità e i singoli membri alla ricerca della volontà di Dio, alla realizzazione della loro consacrazione missionaria e alla crescita della carità. Egli esercita l’autorità con responsabilità sia nel prendere decisioni, come nel curarne l’esecuzione, sempre in conformità con il fine dell’Istituto; inoltre presta il suo servizio nell’armonizzare i vari aspetti della vita comunitaria e nel prendersi cura del singolo missionario.

* Custodisci il deposito; evita le chiacchiere profane e le obiezioni della cosiddetta scienza, professando la quale taluni hanno deviato dalla fede.[1Tim 6,20].

* Un servo del Signore non dev’essere litigioso, ma mite con tutti, atto a insegnare, paziente nelle offese subite, dolce nel riprendere gli oppositori, nella speranza che Dio voglia loro concedere di convertirsi, perché riconoscano la verità e ritornino in sé sfuggendo al laccio del diavolo, che li ha presi nella rete perché facessero la sua volontà. [2Tim 2,24-26].

* Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù: annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina. Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo ministero. [2Tim 4,1-5].

* Pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non per forza ma volentieri secondo Dio; non per vile interesse, ma di buon animo; non spadroneggiando sulle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. [1Pt 5,2-3].

108. Diritto d’appello

Quando un missionario ritiene che le costituzioni o i suoi diritti siano stati violati, può appellarsi a un’autorità superiore. Questa è tenuta a dare un giudizio che obbliga finché non sia fatto un ulteriore appello e sia dato un nuovo verdetto. Gli appelli possono essere inoltrati fino alla Santa Sede. Prima di fare un appello a una autorità superiore, si cerchi una soluzione tramite il dialogo.

* Scorra come acqua il diritto e la giustizia come un torrente perenne. [Am 5, 24].

* Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.[Mt 6,33].

* Dio ha stabilito un giorno nel quale dovrà giudicare la terra con giustizia per mezzo di un uomo che egli ha designato, dandone a tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti. [At 17,31].

109. Erezione e soppressione della comunità locale

La comunità o casa religiosa locale viene eretta dal superiore provinciale con il consenso del suo consiglio, previo consenso scritto del vescovo diocesano. Essa può essere soppressa solo dal superiore generale con il consenso del suo consiglio, dopo aver consultato il vescovo diocesano.

* Ti ho lasciato a Creta perché regolassi ciò che rimane da fare e perché stabilissi presbiteri in ogni città, secondo le istruzioni che ti ho dato. [Tito 1, 5].

110. Assegnazione alla comunità locale

Ogni missionario è assegnato a una comunità locale dalla competente autorità.

* Come un uccello che vola lontano dal nido così è l’uomo che va errando lontano dalla dimora. [Prov 27, 8].

* Quanto sono amabili le tue dimore, Signore degli eserciti!
L’anima mia languisce e brama gli atri del Signore.
Anche il passero trova la casa, la rondine il nido, dove porre i suoi piccoli.
Beato chi abita la tua casa: sempre canta le tue lodi!
Per me un giorno nei tuoi atri è più che mille altrove,
stare sulla soglia della casa del mio Dio è meglio che abitare nelle tende degli empi. [Sl 84].

* Ecco quanto è buono e quanto è soave che i fratelli vivano insieme!
È come olio profumato sul capo, che scende sulla barba, sulla barba di Aronne,
che scende sull’orlo della sua veste.
È come rugiada dell’Ermon, che scende sui monti di Sion.
Là il Signore dona la benedizione e la vita per sempre. [Sl 133].

111. Consiglio di comunità

Il consiglio di comunità è l’incontro di tutti i membri per cercare il bene comune, promuovere la comunione fraterna, pianificare e verificare le attività e partecipare a tutte le decisioni importanti della comunità.

* La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente; ammaestratevi e ammonitevi con ogni sapienza. [Col 3, 16].

* Confortatevi a vicenda edificandovi gli uni gli altri, come gia fate. [1 Tes 5, 11].

* Fuggi le passioni giovanili; cerca la giustizia, la fede, la carità, la pace, insieme a quelli che invocano il Signore con cuore puro. Evita inoltre le discussioni sciocche e non educative, sapendo che generano contese. [2Tim 2, 22-23].

112. Superiore locale

Il superiore locale è nominato dal competente superiore maggiore con il consenso del suo consiglio. Ha autorità sui membri della comunità, che coordina e anima in spirito di servizio.

* Esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non per forza ma volentieri secondo Dio; non per vile interesse, ma di buon animo; non spadroneggiando sulle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. E quando apparirà il pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce.
Ugualmente, voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perchè Dio resiste ai superbi, ma dá grazia agli umili. Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, perché vi esalti al tempo opportuno, gettando in lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi. [1Pt 5, 1-6].

113. Erezione e soppressione della provincia

La provincia viene eretta di norma dal capitolo generale e in casi eccezionali dal superiore generale con il consenso del suo consiglio, con un decreto che ne determina le caratteristiche e i confini. Il capitolo generale o il superiore generale con il consenso del suo consiglio possono modificare o sopprimere una provincia quando le condizioni lo richiedono.

* Quelli che erano stati dispersi andavano per il paese e diffondevano la parola di Dio. Filippo, sceso in una città della Samaria, cominciò a predicare loro il Cristo. E le folle prestavano ascolto unanimi alle parole di Filippo sentendolo parlare e vedendo i miracoli che egli compiva.
Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samaria aveva accolto la parola di Dio e vi inviarono Pietro e Giovanni. Essi discesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; non era infatti ancora sceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo. [At 8, 4-6.14-17].

114. Vincoli giuridici speciali

Salvo sempre il diritto e il dovere della direzione generale per quanto riguarda l’unità dell’Istituto ed il bene supremo dell’attività missionaria, possono essere stabiliti particolari rapporti giuridici tra una provincia e un’altra provincia o delegazione o missionari con un compito particolare, quando circostanze gravi esterne o interne, giudicate tali dal capitolo generale, lo consigliano e la maggioranza dei membri interessati lo chiede o almeno lo accetti. Tali rapporti giuridici particolari sono, eventualmente, regolati da un ordinamento giuridico speciale.

* Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo scese sopra tutti coloro che ascoltavano il discorso. E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si meravigliavano che anche sopra i pagani si effondesse il dono dello Spirito Santo; li sentivano infatti parlare lingue e glorificare Dio.
Allora Pietro disse: “Forse che si può proibire che siano battezzati con l’acqua questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo al pari di noi?”. E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Dopo tutto questo lo pregarono di fermarsi alcuni giorni. [At 10, 44-48].

115. Incorporazione radicale

Ogni membro dell’Istituto, mediante la sua prima professione, viene radicalmente incorporato nella provincia che lo ha ammesso al noviziato.

* Vi raccomando Febe, nostra sorella, diaconessa della Chiesa di Cencre: ricevetela nel Signore, come si conviene ai credenti, e assistetela in qualunque cosa abbia bisogno; anch’essa infatti ha protetto molti, e anche me stesso. Salutate il mio caro Epèneto, primizia dell’Asia per Cristo. [Rom 16, 1-2.5b].

* Una raccomandazione ancora, o fratelli: conoscete la famiglia di Stefana, che è primizia dell’Acaia; hanno dedicato se stessi a servizio dei fedeli. [1Cor 16, 15].

116. Assegnazione alla provincia

L’assegnazione di un missionario a una provincia è di competenza del superiore generale sentito il parere del suo consiglio.

* Cerca di venire presto da me, perché Dema mi ha abbondonato avendo preferito il secolo presente ed è partito per Tessalonica; Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia. Solo Luca è con me. Prendi Marco e portalo con te, perché mi sarà utile per il ministero. Ho inviato Tìchico a E`feso. [2Tim 4, 9-12].

117. Nomina del provinciale

La nomina del superiore provinciale viene fatta dal superiore generale con il consenso del suo consiglio, previa consultazione dei membri della provincia, inclusi quelli che si trovano temporaneamente fuori di essa.

*Desidero che anche voi sappiate come sto e ciò che faccio; di tutto vi informerà Tìchico, fratello carissimo e fedele ministro nel Signore. Ve lo mando proprio allo scopo di farvi conoscere mie notizie e per confortare i vostri cuori. [Ef 6, 21-22].

118. Requisiti

Ogni sacerdote dell’Istituto può diventare superiore provinciale. Per essere validamente nominato, il candidato deve avere almeno trenta anni di età e cinque anni di professione perpetua. In mancanza di questi requisiti, occorre la postulazione alla Santa Sede.

*Non essere aspro nel riprendere un anziano, ma esortalo come fosse tuo padre; i più giovani come fratelli; le donne anziane come madri e le più giovani come sorelle, in tutta purezza.
Quelli poi che risultino colpevoli riprendili alla presenza di tutti, perché anche gli altri ne abbiano timore. Ti scongiuro davanti a Dio, a Cristo Gesù e agli angeli eletti, di osservare queste norme con imparzialità e di non far mai nulla per favoritismo. Non aver fretta di imporre le mani ad alcuno, per non farti complice dei peccati altrui. Conservati puro! [1Tim 5, 1-2.20-22].

119. Consultazione

Nella consultazione per la nomina del superiore provinciale ciascun missionario vota per un candidato. Colui che riceve la maggioranza assoluta dei voti validi dati nella prima votazione viene proposto come nuovo superiore provinciale. Se nessuno ricevesse la maggioranza assoluta, si tiene una seconda votazione, con l’autorizzazione del superiore generale, sentito il parere del suo consiglio, presentando i nomi dei tre che hanno ricevuto il numero più alto dei voti nella votazione precedente. Chi riceve la maggioranza relativa è proposto come superiore provinciale.

* Tutti i signori di Sichem e tutta Bet-Millo si radunarono e andarono a proclamare re Abimèlech presso la Quercia della Stele che si trova a Sichem. Ma Iotam, informato della cosa, andò a porsi sulla sommità del monte Garizim e, alzando la voce, gridò: “Ascoltatemi, signori di Sichem, e Dio ascolterà voi! Si misero in cammino gli alberi per ungere un re su di essi. Dissero all’ulivo: Regna su di noi. Rispose loro l’ulivo: Rinuncerò al mio olio, grazie al quale si onorano dei e uomini, e andrò ad agitarmi sugli alberi? Dissero gli alberi al fico: Vieni tu, regna su di noi. Rispose loro il fico: Rinuncerò alla mia dolcezza e al mio frutto squisito, e andrò ad agitarmi sugli alberi? Dissero gli alberi alla vite: Vieni tu, regna su di noi. Rispose loro la vite: Rinuncerò al mio mosto che allieta dei e uomini, e andrò ad agitarmi sugli alberi? Dissero tutti gli alberi al rovo: Vieni tu, regna su di noi. Rispose il rovo agli alberi: Se in verità ungete me re su di voi, venite, rifugiatevi alla mia ombra; se no, esca un fuoco dal rovo e divori i cedri del Libano”. [Gdc 9, 6-15].

120. Superiore di delegazione

Il superiore di delegazione è nominato dal superiore generale con il consenso del suo consiglio, dopo un sondaggio fra i membri della delegazione. Egli ha potestà delegata di governo che esercita secondo le specificazioni date nella lettera di nomina. Non è membro di diritto del capitolo generale.

* Partendo per la Macedonia, ti raccomandai di rimanere in E`feso, perché tu invitassi alcuni a non insegnare dottrine diverse e a non badare più a favole e a genealogie interminabili, che servono più a vane discussioni che al disegno divino manifestato nella fede.

Il fine di questo richiamo è però la carità, che sgorga da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera. Proprio deviando da questa linea, alcuni si sono volti a fatue verbosità, pretendendo di essere dottori della legge mentre non capiscono né quello che dicono, né alcuna di quelle cose che dànno per sicure. Certo, noi sappiamo che la legge è buona, se uno ne usa legalmente. [1Tim 1, 3-8].

121. Consiglio provinciale

Il consiglio provinciale è composto da almeno quattro consiglieri che aiutano il superiore provinciale nel governo della provincia. Nell’elezione dei consiglieri hanno voce attiva tutti i membri professi assegnati alla provincia e voce passiva i membri assegnati di voti perpetui.

* O Timòteo, custodisci il deposito; evita le chiacchiere profane e le obiezioni della cosiddetta scienza, professando la quale taluni hanno deviato dalla fede. La grazia sia con voi! [1Tim 6,20].

122. Vicesuperiore provinciale

Il vicesuperiore provinciale viene eletto a scrutinio segreto dal superiore e dai consiglieri provinciali tra i consiglieri sacerdoti. I risultai dell’elezione vengono comunicati al superiore generale e al suo consiglio per la conferma.

* Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te per l’imposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno Spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza. Non vergognarti dunque della testimonianza da rendere al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma soffri anche tu insieme con me per il vangelo, aiutato dalla forza di Dio. [2Tim 1, 6-8].

123. Consiglio e vicesuperiore di delegazione

Il consiglio di delegazione è composto da due consiglieri eletti secondo le norme date dal superiore generale con il consenso del suo consiglio nella lettera di erezione della delegazione. Anche per la scelta del vicesuperiore di delegazione si seguono le norme date dal superiore generale con il consenso del suo consiglio.

* Tutto quanto mi riguarda ve lo riferirà Tìchico, il caro fratello e ministro fedele, mio compagno nel servizio del Signore, che io mando a voi, perché conosciate le nostre condizioni e perché rechi conforto ai vostri cuori. Con lui verrà anche Onèsimo, il fedele e caro fratello, che è dei vostri. Essi vi informeranno su tutte le cose di qui. [Col 4, 7-9].

* Tu mi hai seguito da vicino nell’insegnamento, nella condotta, nei propositi, nella fede, nella magnanimità, nell’amore del prossimo, nella pazienza, nelle persecuzioni, nelle sofferenze…. Del resto, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati. Tu però rimani saldo in quello che hai imparato e di cui sei convinto, sapendo da chi l’hai appreso. [2Tim 3, 10-12.14].

124. Durata dell’ufficio

La durata dell’ufficio del superiore provinciale è di tre anni, con la possibilità di una riconferma per un secondo periodo; non è permesso un terzo periodo consecutivo. Alla fine del suo mandato rimane in servizio come delegato del superiore generale fino alla riconferma o alla sostituzione.

*Un governatore saggio educa il suo popolo, l’autorità di un uomo assennato sarà ben ordinata.
Quale il governatore del popolo, tali i suoi ministri; quale il capo di una città, tali tutti gli abitanti.
Un re senza formazione rovinerà il suo popolo; una città prospererà per il senno dei capi.
Il governo del mondo è nelle mani del Signore; egli vi susciterà al momento giusto l’uomo adatto.
Il successo dell’uomo è nelle mani del Signore, che investirà il magistrato della sua autorità. [Sir 10, 1-5].

125. Autonomia

Ogni provincia gode di un’adeguata autonomia di governo, esercitata dal superiore provinciale e suo consiglio. Il superiore generale con il suo consiglio interviene quando l’unità, il bene o le finalità dell’Istituto o della provincia lo richiedono, o quando i diritti dei missionari sono seriamente compromessi.

* Il giorno dopo Mosè sedette a render giustizia al popolo e il popolo si trattenne presso Mosè dalla mattina fino alla sera. Allora Ietro, visto quanto faceva per il popolo, gli disse: “Che cos’è questo che fai per il popolo? Perché siedi tu solo, mentre il popolo sta presso di te dalla mattina alla sera? Non va bene quello che fai! Finirai per soccombere, tu e il popolo che è con te, perché il compito è troppo pesante per te; tu non puoi attendervi da solo.
Ora ascoltami: ti voglio dare un consiglio e Dio sia con te! Tu stá davanti a Dio in nome del popolo e presenta le questioni a Dio. A loro spiegherai i decreti e le leggi; indicherai loro la via per la quale devono camminare e le opere che devono compiere.
Invece sceglierai tra tutto il popolo uomini integri che temono Dio, uomini retti che odiano la venalità e li costituirai sopra di loro come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. Essi dovranno giudicare il popolo in ogni circostanza; quando vi sarà una questione importante, la sottoporranno a te, mentre essi giudicheranno ogni affare minore. Così ti alleggerirai il peso ed essi lo porteranno con te. Se tu fai questa cosa e se Dio te la comanda, potrai resistere e anche questo popolo arriverà in pace alla sua mèta”. [Es 18, 13-14.17-23].

126. Compiti del superiore e consiglio provinciali

Nella sua qualità di guida della provincia, il superiore provinciale ha il compito di animarla e di edificarne lo spirito comunitario: per questo si tiene libero da altri compiti impegnativi che gli impediscono il compimento del suo ufficio. Egli convoca il consiglio provinciale con frequenza regolare, delegando, possibilmente, compiti specifici ai consiglieri.

* Voi stessi, fratelli, sapete bene che la nostra venuta in mezzo a voi non è stata vana. Ma dopo avere prima sofferto e subìto oltraggi a Filippi, come ben sapete, abbiamo avuto il coraggio nel nostro Dio di annunziarvi il vangelo di Dio in mezzo a molte lotte. E il nostro appello non è stato mosso da volontà di inganno, né da torbidi motivi, né abbiamo usato frode alcuna; ma come Dio ci ha trovati degni di affidarci il vangelo così lo predichiamo, non cercando di piacere agli uomini, ma a Dio, che prova i nostri cuori.
Mai infatti abbiamo pronunziato parole di adulazione, come sapete, né avuto pensieri di cupidigia: Dio ne è testimone. E neppure abbiamo cercato la gloria umana, né da voi né da altri, pur potendo far valere la nostra autorità di apostoli di Cristo.
Invece siamo stati amorevoli in mezzo a voi come una madre nutre e ha cura delle proprie creature. Così affezionati a voi, avremmo desiderato darvi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari. Voi siete testimoni, e Dio stesso è testimone, come è stato santo, giusto, irreprensibile il nostro comportamento verso di voi credenti; e sapete anche che, come fa un padre verso i propri figli, abbiamo esortato ciascuno di voi, incoraggiandovi e scongiurandovi a comportarvi in maniera degna di quel Dio che vi chiama al suo regno e alla sua gloria. [1Tes 2, 1-8.10-12].

127. Voto consultivo e deliberativo

Le materie da trattare nel consiglio provinciale richiedono procedure differenti secondo la loro importanza. Alcune materie comportano il voto consultivo, altre invece richiedono il voto deliberativo. In ogni caso, va incoraggiata la consultazione.

* Rendete piena la mia gioia con l’unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti. Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso, senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri. [Fil 2, 2-4].

128. Comunicazioni

Le decisioni del consiglio provinciale sono comunicate e spiegate a tutti i membri, eccetto quelle strettamente personali o riservate.

* Forse in questo progetto mi sono comportato con leggerezza? O quello che decido lo decido secondo la carne, in maniera da dire allo stesso tempo “sì,sì” e “no,no,”? Dio è testimone che la nostra parola verso di voi non è “sì” e “no”. Il Figlio di Dio, Gesù Cristo che abbiamo predicato tra voi, io, Silvano e Timoteo, non fu “sì” e “no”, ma in lui c’è stato il “sì”. E in realtà tutte le promesse di Dio in lui sono divenute “sì”. Per questo sempre attraverso lui sale a Dio il nostro Amen per la sua gloria.. [2Cor, 17-20].

* Fratelli, tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri. Ciò che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, è quello che dovete fare. E il Dio della pace sarà con voi! [Fil 4, 8-9].

129. Segretariati provinciali

La continuità e la competenza tecnica nell’amministrazione della provincia sono assicurate da vari segretariati. Gli incaricati di questi organismi, nominati “ad nutum” dal superiore provinciale con il consenso del suo consiglio, non scadono con il consiglio provinciale.

* Differente è il caso di chi si applica e medita la legge dell’Altissimo. Egli indaga la sapienza di tutti gli antichi, si dedica allo studio delle profezie. Conserva i detti degli uomini famosi, penetra le sottigliezze delle parabole, indaga il senso recondito dei proverbi e s’occupa degli enigmi delle parabole.
Svolge il suo compito fra i grandi, è presente alle riunioni dei capi, viaggia fra genti straniere, investigando il bene e il male in mezzo agli uomini. Di buon mattino rivolge il cuore al Signore, che lo ha creato, prega davanti all’Altissimo, apre la bocca alla preghiera, implora per i suoi peccati.
Se questa è la volontà del Signore grande, egli sarà ricolmato di spirito di intelligenza, come pioggia effonderà parole di sapienza, nella preghiera renderà lode al Signore.
Egli dirigerà il suo consiglio e la sua scienza, mediterà sui misteri di Dio.
Farà brillare la dottrina del suo insegnamento, si vanterà della legge dell’alleanza del Signore.
Molti loderanno la sua intelligenza, egli non sarà mai dimenticato, non scomparirà il suo ricordo, il suo nome vivrà di generazione in generazione.
I popoli parleranno della sua sapienza, l’assemblea proclamerà le sue lodi.
Finché vive, lascerà un nome più noto di mille, quando muore, avrà gia fatto abbastanza per sé.
[Sir 39, 1-11].

130. Assemblea provinciale

L’assemblea provinciale è un organo consultivo che tratta i vari aspetti della vita e attività della provincia. Essendo un’espressione di solidarietà e di vita comunitaria, ogni missionario vi prende parte personalmente o, nei casi previsti dai direttori provinciali, per mezzo di un delegato.

* Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. [Gv 16, 13]

* Sia che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio. [1Cor 10, 31].

* Miei cari, obbedendo come sempre, non solo come quando ero presente, ma molto più ora che sono lontano, attendete alla vostra salvezza con timore e tremore. È Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare secondo i suoi benevoli disegni. [Fil 2, 12-13].

* Fratelli, cercate di render sempre più sicura la vostra vocazione e la vostra elezione. Se farete questo non inciamperete mai. [2 Pt 1, 10].

131. Direttorio provinciale

Il direttorio provinciale è la codificazione ufficiale delle norme ed usanze esistenti nella provincia. Esso entra in vigore dopo aver ricevuto l’approvazione del superiore provinciale con il consenso del suo consiglio, ed essere stato dichiarato conforme alle costituzioni e direttorio generale dell’Istituto dal superiore generale con il consenso del suo consiglio.

*Una mosca morta guasta l’unguento del profumiere: un pò di follia può contare più della sapienza e dell’onore.
La mente del sapiente si dirige a destra e quella dello stolto a sinistra.
Per qualunque via lo stolto cammini è privo di senno e di ognuno dice: “È un pazzo.
Se l’ira d’un potente si accende contro di te, non lasciare il tuo posto, perché la calma placa le offese anche gravi.
C’è un male che io ho osservato sotto il sole: l’errore commesso da parte di un sovrano: la follia vien collocata in posti elevati e gli abili siedono in basso.
Ho visto schiavi a cavallo e prìncipi camminare a piedi come schiavi.
Chi scava una fossa ci casca dentro e chi disfà un muro è morso da una serpe.
Chi spacca le pietre si fa male e chi taglia legna corre pericolo.
Se il ferro è ottuso e non se ne affila il taglio, bisogna raddoppiare gli sforzi; la riuscita sta nell’uso della saggezza.
Le parole della bocca del saggio procurano benevolenza, ma le labbra dello stolto lo mandano in rovina:
il principio del suo parlare è sciocchezza, la fine del suo discorso pazzia funesta. [Eccle 10, 1-10.12-13].