MCCJ
P. Tarcisio Agostoni
STORIA dei MISSIONARI COMBONIANI DEL CUORE DI GESU
PARTE TERZA
Gli Istituti dal 1881 al 2003
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CAPITOLO NONO
Dal 1947 al 1959
Cenni storici
Apertura nell’America Latina
I nostri Confratelli MFSC si trovavano nel Perù sin dal 1938. Una delle ragioni per l’apertura nell’America Latina da parte del FSCJ era l’appello di mandarvi missionari fatto da papa Pio XII: le vocazioni locali erano scarse, principalmente in Brasile. Ci sono delle ragioni per questo:
1. L’anticlericalismo sorse dopo l’indipendenza, dal 1825, come reazione al clericalismo dell’epoca coloniale. Neanche i Vescovi si trovavano d’accordo nell’affrontare i movimenti indipendentisti. L’arcivescovo di Città del Messico decretò la scomunica per tutti gli insorti e ordinò ai sacerdoti di combattere l’indipendenza, mentre il Vescovo di Quito accettò la presidenza della giunta rivoluzionaria. Anche il clero era diviso, benché, generalmente, ed in particolare nell’Ecuador, prevalse il loro appoggio all’indipendenza. Nel Venezuela, d’altro canto, i sacerdoti rimasero a guardare.
2. La negligenza nel promuovere vocazioni fra gli indios e i negri: tradizionalmente era più facile per i “mestizos” arrivare all’ordinazione che per un indio. Inoltre era più facile per un indio che per un mulatto o un negro. Tale negligenza lasciò una triste eredità dopo l’indipendenza.
3. In Brasile ci furono delle circostanze particolari che influirono sull’ambiente religioso e sociale. La nuova costituzione del 1891, estremamente positivista, conteneva un certo numero di leggi che influirono sulla vita religiosa come la laicizzazione delle scuole pubbliche, i matrimoni civili come gli unici riconosciuti, diniego di qualsiasi diritto politico ai religiosi, l’espulsione dei Gesuiti nonché l’assoluto divieto di aprire nuovi conventi e case religiose. La metodologia era differente, ma la ragione era sempre la stessa: l’Impero portoghese aveva asfissiato la Chiesa e la nuova repubblica la ignorava completamente, ambedue, tuttavia miravano a mantenerla impotente. Spronati dal nuovo Internunzio, mons. Spolverini, i Vescovi scrissero la celeberrima “Lettera Pastorale Collettiva” del 19 marzo 1890, che protestava contro i nuovi decreti e riuscì a far sì che molte delle nuove misure facessero meno danni possibile. Ottennero libertà di governo per la Chiesa e la revoca della legge contro i Gesuiti. I positivisti continuarono con i loro attacchi su giornali e opuscoli, gli ultra liberali e i massoni erano contro la religione nelle scuole, ma nella costituzione del novembre del 1937, i cattolici si batterono ed ottennero che la religione fosse insegnata nelle scuole se lo desideravano i genitori dei ragazzi interessati. Altre ragioni erano il grande analfabetismo (50 %), lo spiritismo (30 %), le condizioni di vita misere e la mancanza di una forte stampa cattolica. Fu solo nel 1930 che fu pubblicato il primo giornale cattolico in portoghese.
A causa della mancanza di sacerdoti, molte parrocchie anche immense non avevano un pastore. Nel 1934, durante il papato di Pio XI, fu fondato il Collegio Pio Brasiliano a Roma. Ma non c’erano studenti a sufficienza.
La separazione della Chiesa e lo Stato portò comunque il vantaggio di poter creare nuove Diocesi, che il precedente governo aveva negato per tanto tempo. Difatti, nel 1889, c’erano solo 12 diocesi. Nel 1959, 25 archidiocesi e 87 diocesi, 30 prelature nullius e una abbazia nullius. C’è stata comunque una grande crescita nella vitalità della Chiesa Latino Americana negli ultimi sessant’anni, fino all’esplosione, se così si può chiamare, di questa vitalità ai Convegni di Medellin, Puebla e Santo Domingo.
SETTIMO CAPITOLO GENERALE
(Venegono, 1947)
Secondo la Costituzione, ogni Capitolo deve essere celebrato ogni sei anni. A causa della seconda Guerra Mondiale si tenne dopo dieci anni.
Membri del Capitolo: 23;
membri dell’Istituto: 682
Eletti: P. Antonio Todesco (+1979) al primo ballottaggio; P. Antonio Vignato (+1954), P. Gaetano Briani (+1984); P. Aleardo De Berti (+1969); P. Leonzio Bano (+1983).
P. ANTONIO TODESCO. Nacque nell’Italia settentrionale, fece la sua prima professione nel 1902 e morì a Verona nel 1979. Nel 1922 fu ordinato sacerdote e assieme a p. Mason fu il primo di un certo numero di sacerdoti a recarsi in Inghilterra presso i Brothers of Christian Instruction a Southampton per imparare la lingua inglese. Nel 1928 partì per Bahr-el-Gebel. Nel 1937 fu membro del Capitolo; fu nominato Maestro dei Novizi nello stesso anno, compito che svolse in una maniera alquanto innovativa.
Come Superiore generale p. Todesco migliorò la metodologia per la formazione dei candidati, come aveva fatto quando era Maestro dei Novizi. Benché rimanesse entro le strutture tradizionali, egli cercò di sviluppare i valori positivi di ciascun candidato, di essere più aperto e rispettoso della loro personalità, secondo le inclinazioni dei giovani che tendono sempre a differenziarsi dagli adulti sia in paesi progrediti che nei paesi in via di sviluppo. Su questa linea egli dette delle direttive, le quali per quei tempi ebbero un particolare significato (vedere lettera circolare del 25.10.1955, bollettino n,. 45). Presenziò alla riunione dei Padri Spirituali e i Maestri dei Novizi (2-4 dicembre 1947) e dei Superiori dei Seminari Minori italiani (21.10.1948).
P. Todesco dette chiare disposizioni riguardanti la promozione vocazionale. Il “Museum Combonianum” fu fondato in questo periodo (vedere lettera circolare 1.11.48. Bollettino n. 28 e Lettera circolare 13.8.51 Bollettino n. 36).
Le sue priorità furono stabilite chiaramente nella sua prima lettera circolare del dicembre del 1947. “Questa sarà la mia maggiore preoccupazione, che tutti i confratelli coltivino la loro vita interiore così da poter essere autentici promotori della presenza del Cuore di Gesù nelle loro anime”.
Nel corso di 12 anni p. Todesco scrisse 23 lettere circolari: alcune indirizzate a tutti i missionari, altre ai provinciali, ai confratelli impegnati nelle missioni (circ. 51, Bollettino n. 43) e ai Fratelli (circ. 47; Bollettino n. 38).
Insisteva sempre sulla preghiera e la carità. È interessante la circolare n. 54, Bollettino n. 45 dalla pagina 990 a 1002 dove parla della vita comunitaria, l’umiltà, la responsabilità dei superiori, e la devozione al Sacro Cuore.
Promosse un Congresso sul Sacro Cuore che si tenne a Venegono il 10 settembre 1948 riportato nel Bollettino n. 30, pagine 893 –996.
Promosse anche un Congresso Mariano per gli scolastici di Filosofia tenutosi a Rebbio fra il 28 ed il 30 settembre 1949, seguito da un secondo tenuto a Brescia nel 1955. Egli non mancò mai di trarre ispirazione da Comboni. Nella sua dichiarazione dell’anno Giubilare per il 75° Anniversario della morte di Comboni scrisse:
“Noi, suoi figli dobbiamo imitarlo e seguirlo… Amore eroico per la Croce, abnegazione missionaria per mantenere la carità, prudenza e fortitudine nella difesa dei principi evangelici e nella fedeltà alla vocazione apostolica fanno parte della figura di questo Grande Servo di Dio, il nostro venerabile Fondatore” (23 luglio 1956).
Argomenti specifici del Capitolo
- Ci fu una commissione preparatoria atta a coordinare e studiare le proposte inviate al Capitolo.
- Ci furono riunioni precapitolari prima delle relazioni per avere ulteriori informazioni e chiarimenti. Ambedue queste proposte fanno ormai parte dei nostri incontri.
- Con questo Capitolo incomincia il processo di decentralizzazione: il primo segno è la creazione della Circoscrizione delle Scuole Apostoliche (Seminari minori): il secondo è l’assegnamento di diverse responsabilità ai quattro Assistenti Generali.
- Il Capitolo suggerisce pure l’espansione della Congregazione all’estero lasciando le modalità al Consiglio Generale.
- Viene stabilito un Consiglio per la formazione nelle Scuole Apostoliche. Si auspica che vi sia una “Ratio Studiorum” dato che Filosofia e Teologia sono diventate Scuole Interne.
- Si auspica, per praticità, di presentarci come “Missionari Comboniani” e nel mondo inglese come “Comboni Fathers”.
- Si concede una settimana di vacanza agli Scolastici di teologia prima dei Voti perpetui e del Suddiaconato.
- Si concedono più frequenti ritorni in patria per riposo: per i confratelli che lavorano in Sudan, ogni sei anni; per gli altri in Uganda, ogni otto anni.
- La differenza è dovuta al miglior clima dell’Uganda.
OTTAVO CAPITOLO GENERALE
(Verona, 1953)1
Membri del Capitolo: 42
Eletti: P. A Todesco, Superiore Generale rieletto; P. Giulio Rizzi, Vicario generale (+1983); P. Gabriele Bevilacqua (+1969); P. Ferdinando Arcozzi (+1981); P. Francesco Colombini (+1979).
Aspetti particolari di questo Capitolo
Un Assistente religioso, p. Cristoforo Berutti, OP, viene nominato al Capitolo dalla Santa Sede nel cui nome lo presenzia. La ragione di questo fu che alcuni confratelli, insoddisfatti con la metodologia formativa di p. Todesco e le aperture in America Latina si erano appellati a Propaganda Fide.
Alcune indicazioni date dal Capitolo per lo sviluppo dell’Istituto:
Ci deve essere una certa uniformità nelle nostre case di formazione: perciò i metodi formativi devono essere coordinati sia in Italia che all’estero per mantenere le nostre caratteristiche. In generale la nostra formazione dovrà basarsi su convinzioni personali, sull’abnegazione della propria persona, sull’obbedienza e sulla spontaneità nelle pratiche di pietà.
È auspicabile una preparazione tecnica per i Padri Spirituali.
I pro e contro degli scolastici come “prefetti” nei Seminari Minori vengono discussi, di conseguenza, la pratica viene limitata ma non del tutto esclusa.
Sorge la necessità di una seconda Scuola Apostolica, oltre a quella di Thiene per i candidati Fratelli. Viene proposto che i Fratelli professi rimangano in Italia per due anni, per completare la loro formazione religiosa e professionale.
I Maestri dei Novizi vengono invitati ad evitare qualsiasi forma di tensione psichica, stress e troppe pratiche di pietà, viene approvata la norma per i Novizi che oltre al tradizionale ternario praticano alcuni giochi.
Nello scolasticato si cerchino i mezzi più adatti per suscitare uno spirito missionario più vivace.Nulla vieta che i padri di ritorno dalle missioni possano, a volte, a discrezione del Superiore, tenere conferenze, ed intrattenere gli studenti anche durante la ricreazione. È auspicabile che vengano resi possibili corsi di Diritto Canonico per le missioni.
Viene chiesto al Consiglio Generale di costituire una Commissione per la revisione delle Costituzioni e del Libro di Preghiere.
Viene lasciato al Consiglio generale lo studio di una proposta per concedere un anno “sabbatico” durante il quale poter riposare e rinnovarsi.
È interessante notare che le norme emanate dal Consiglio generale nel 1958 (Vedere Bollettino n. 48 pag. 1273) riguardante l’abbigliamento personale, viaggi ecc. Già p. Meroni aveva stabilito delle norme circa i viaggi (Circ. n. 13) Tutte quante queste regole suggeriscono una vera povertà vissuta.
Il Capitolo desidera che siano incoraggiate quelle vocazioni all’Istituto provenienti dai Seminari Diocesani.
Tenendo conto le ragioni date dalla Santa Sede e quelle per le quali i Superiori accettarono missioni al di fuori dell’Africa, i Membri del Capitolo incoraggiano lo sviluppo delle missioni in Messico ed in Brasile a beneficio della popolazione de- cristianizzata e nell’adempimento dei programmi e piani dell’Istituto per l’internazionalità.
La commissione preparatoria al Capitolo deve essere composta da membri del Capitolo, la Direzione Generale deve nominare diverse commissioni tante quante sono gli argomenti da trattare nel Capitolo.
Il Superiore generale ed il suo consiglio formeranno una commissione per studiare il modo in cui si possa uniformare la formazione nei vari paesi.
Nota: Come parte dell’iter della formazione, nel 1956 il Consiglio Generale decise di rimandare il Noviziato fino alla fine del corso di Filosofia in Italia (Boll. N. 47. p. 1223) o l’equivalente in altre nazioni.
SVILUPPI NELL’ISTITUTO E LE SUE MISSIONI
1947-1959
L’Istituto e il suo cammino verso l’internazionalizzazione(1)
Nuovi Seminari Minori
- Viseu, Portogallo: 20.10.47
- Stillington, Inghilterra settentrionale: 1948**
- Cincinnati (USA): 1948*
- Sahuayo (Messico): 1954*
- Bari (Italia): 1957*
- Corella (Spagna) 1956**
- Ibiraçù (Brasile) 1959**
Case di Formazione per Fratelli
- Pellegrina nel 1951: una fattoria nei campi di una signora; data la sua continua interferenza e mancanza di chiarezza d’intenti, fu chiusa nel 1966**.
- Pordenone: 1958 (chiusa per i Fratelli nel 1991)**.
Noviziati
- Gozzano (Italia Settentrionale): nel 1947 trasferito a Venegono *.
- Sunnigdale (Inghilterra): 1948*.
- Cincinnati (USA): 1949. Fu trasferito a Monroe nel 1952**.
- Tepepan (Messico): 1955**.
- Familicão (Portogallo): 1956*.
Scolasticati
Venegono (Italia Settentrionale): nel 1948. Il corso di Teologia che si teneva a Verona venne trasferito a Venegono, mentre quello di Filosofia continuò a Verona fino al 1958. Diventerà internazionale in quanto scolastici di altre nazioni, anche dall’Africa ma non dagli Stati Uniti, si uniranno a quelli italiani.
Nota: Padre Todesco al Capitolo del 1959 dette le principali motivazioni per l’istituzione dello Scolasticato Internazionale che possono essere così riassunte: meno personale docente, più fraternità e conoscenza reciproca fra le varie nazionalità; più serietà negli studi; meno spirito nazionalistico; più opportunità di attingere alla letteratura dell’Istituto, ed in particolare l’opportunità di imparare l’italiano.
- Negli Stati Uniti nel 1947, sei Scolastici arrivarono dall’Italia per studiare teologia presso il Seminario Maggiore di Cincinnati. Più avanti la Teologia verrà spostata a San Diego.
- Sunningdale, nel 1952: Filosofia con Scolastici provenienti anche dall’Italia.
- Carrara (Italia): il corso di Filosofia che fin’ora cominciava in Noviziato, prese avvio qui nel 1958.
- Maya, Portogallo, nel 1958: per Filosofia
- Comboni House, 16 Dawson Place, a Londra è aperta nel 1944 come centro per lo studio della lingua inglese. P. Vignato aveva insistito che tutti i missionari che si recavano in Egitto, Sudan, e Uganda dovessero imparare l’inglese.
Italia: EDITRICE NIGRIZIA
Nel 1950 il Superiore Generale P:Antonio M. Todesco, diede incarico a P.Romeo Panciroli di iniziare l’attività editoriale dell’Istituto per valorizzare le pubblicazioni stampate dell’”Editrice Nigrizia” che qualche anno dopo, nel 1954, per darle maggior spazio e slancio venne trasferita in un posto più centrale, a Bologna, in Via Meloncello.
A Bologna P.Panciroli cominciò a svolgere una parallela attività cinematografica con la produzione di documentari utili per la propaganda missionaria. L’iniziativa ebbe un buon successo tanto che a sua volta fu disgiunta dalla Editrice Nigrizia e ne venne stabilita la sede a Roma sotto la denominazione “Messis Film”. La Congregazione di Propaganda Fide, nel 1955 con lettera prot. 2767/55 firmata dall’allora Segretario Mons.Sigismomdi, riconobbe ufficialmente il Centro Missionario Comboniano “Messis Film” che negli anni seguenti fu aggregato all” EMI.
Spagna
Nel 1954,le Suore Salesiane, accolsero una piccola comunità a san Sebastian nel Nord della Spagna. Una rivista per ragazzi “Aguiluchos” fu iniziata costì nel 1957**
La Regione Portogallo: sarà unificata più tardi con la Spagna per formare la regione Iberica. Nel 1969, il Portogallo diventerà una Provincia a se stante.
Erezione di Regioni
Il processo di decentralizzazione ebbe inizio con il Capitolo del 1947 in Italia e venne esteso ovunque.
- Gran Bretagna: nel 1948 p. Bresciani viene nominato Superiore Regionale.
- USA nel 1950 con p. Rizzi come Superiore Regionale.
- Mozambico nel 1950 con p. G. Zambonardi come Superiore Regionale.
- Messico nel 1953, con p. Patroni come Superiore regionale.
- Sudan e Uganda avevano già le loro regioni.
- Balsas nel Brasile Settentrionale, nel 1956 con p. Seri come Superiore regionale.
- Espírito Santo, Brasile meridionale, nel 1956 con p. R. Carlesi come Superiore regionale.
- Portogallo nel 1957, con p., Calderola come Superiore regionale. Questa regione verrà più avanti chiamata la Regione Iberica in quanto avrebbe incluso anche la Spagna fino al 1969, quando le due nazioni divennero Province separate.
Sviluppi dell’istituto nelle Missioni
Questo periodo, con l’apertura di missioni al di fuori dell’Africa rappresenta una svolta nella storia del nostro Istituto. Questa apertura è stata alquanto controversa fra i nostri missionari, non tanto perché fosse al di fuori del nostro campo di lavoro originale e tradizionale, ma perché questi nuovi campi non erano considerati campi di prima evangelizzazione. La risposta è che Comboni dedicò la sua vita alla evangelizzazione dei più poveri ed abbandonati che nel suo tempo erano nell’Africa Centrale, ma possono trovarsi ovunque. Un’altra ragione era la promozione vocazionale per l’internazionalizzazione dell’Istituto. Nel 1947, ci fu un ulteriore motivo, cioè che questa apertura avrebbe offerto la possibilità di avere altri campi missionari se le Missioni del Sudan e dell’Uganda avessero, per ragioni politiche, chiuso le porte a nuovo personale.
Nuovi campi di apostolato
Apertura in Messico (1948)
Il 27 settembre 1947, il nostro Procuratore generale, in conformità con i desideri del Superiore Generale, prospettò a Propaganda Fide le difficoltà che incontravamo nel mandare personale in Egitto ed in territori Inglesi. Temendo il peggio per il futuro delle nostre missioni nel Sudan, egli chiese che ci fosse messo a disposizione un altro campo di lavoro. Pensò di chiedere una missione nel Brasile. Sua Eccellenza mons. Costantini, il Segretario di Propaganda Fide, fu d’accordo sull’opportunità di tale passo, ma gli suggerì di parlarne prima con mons. Philip Torres, l’Amministratore del Vicariato di Baja California nel Messico che si trovava a Roma in quel periodo alla ricerca di missionari. Così, il 2 ottobre p. Capovilla (Procuratore) ebbe il suo primo incontro con mons. Torres ed anche un colloquio con il Superiore Generale.
Fu deciso di mandare al più presto dei missionari per la cura spirituale di una delle due province civiche che formavano il Vicariato e precisamente la parte meridionale con La Paz come capitale. Essi sarebbero stati sotto la giurisdizione di mons. Torres, fino a quando il territorio avrebbe potuto diventare una prefettura o Vicariato indipendente. La Sacra Congregazione di Propaganda era disposta a farlo appena possibile.
Nel gennaio del 1948 i primi missionari, guidati da p. Elio Sassella (1910-1970) arrivarono a La Paz. Il Superiore generale vi si recò nel mese di aprile a far loro visita e commentò (vedere Boll. N. 27 del 1/7/48:
“Confesso che sentii una forte stretta al cuore nel vedere quanto questa povera regione abbisogni di sacerdoti e di apostolato attivo. La maggior parte del paese da molti anni è senza sacerdoti, mentre quei pochi che vissero singolarmente qua e là in mezzo a questo popolo, purtroppo non furono sempre di edificazione e di aiuto a quelle anime.
Attualmente i nostri occupano circa una terza parte del territorio a loro affidato; in seguito,, quando giungerà altro personale in aiuto, si stabiliranno sull’intero territorio. La popolazione a noi affidata si aggira sui 100-150 mila abitanti. Tutti ricevono i nostri con entusiasmo e subito ammirano il loro zelo e attività. Mons. Torres, l’Amministratore Apostolico accolse i confratelli con cuore paterno, e con i sensi di profonda stima e gratitudine”.
P. Elio Sassella, intelligente e pratico, si rese conto che il Messico poteva essere un campo fertile per l’animazione e le vocazioni missionarie.
Nel 1952 aprì un centro a Città del Messico e prese in considerazione l’apertura di Sahuayo (1953) come primo Seminario Comboniano del Messico. Per la Baja California fondò una piccola ma briosa rivista, chiamata “Adelante” che fece una così buona impressione da preparare la via per “Esquila Missional”.
Nel 1957, con decreto del 13 luglio, contrariamente a quanto ci si aspettava, la Sacra Congregazione di Propaganda Fide, staccò il territorio meridionale di Baja California dal Vicariato di Tijuana ereggendolo a prefettura Apostolica e affidandolo a noi. Con decreto del 15 aprile 1958, mons. G. Giordani fu nominato primo Prefetto Apostolico di La Paz.
Il territorio a noi affidato era di circa 75.000 chilometri quadrati con una popolazione di 70.900. Così racconta p. Farè al Capitolo del 1959:
“La situazione delle stazioni missionarie di Baja California è, sotto molti aspetti, molto simile a quella delle missioni in Africa. Il clima è tropicale, la terra è secca ed arida, le strade sono piene di polvere e sassi e frequentemente impraticabili. La popolazione è scarsa, molto dispersa ed estremamente povera, con mancanza di missionari e di cui vivere. A causa della mancanza di sacerdoti, la gente rimase spiritualmente abbandonata per molti anni, l’ignoranza religiosa prevale, gli uomini generalmente non si recano in Chiesa – numerosi sono i matrimoni illegittimi e la Massoneria è potente”.
P. Farè fece inoltre notare le grandi difficoltà incontrate dai missionari per ottenere visti d’ingresso. I primi sacerdoti entrarono perché il Presidente Aleman li fece entrare, facendo loro un favore, come membri di una società culturale italiana, e senza far loro pagare le tasse per l’immigrazione. Questi favori non poterono essere ottenuto in seguito e circa dieci confratelli (incluso il Prefetto Apostolico) non erano ancora in possesso di un passaporto regolare. I Missionari entravano nel paese come turisti, con l’obbligo di rinnovo del visto turistico ogni sei mesi, e di conseguenza con grande perdita di tempo e spreco di danaro.
Per quanto riguarda il titolo di proprietà. La Costituzione messicana negava agli Istituti religiosi il diritto di proprietà; perciò tutti i seminari e istituti religiosi dovevano usare società anonime civili, con tutti i guai che ne derivavano. Solo nel 1995 la legislazione venne ufficialmente cambiata e le relazioni con la Santa Sede regolarizzate.
Apertura nelle missioni indiane degli USA (1949)
Al suo ritorno dal Messico, il Superiore generale si mise in contatto con il Vescovo Mons. Buddy di San Diego in California per chiedergli di aprire una Procura a San Diego per assistere i nostri confratelli nella California messicana, per la promozione vocazionale e per poter avere un qualche impegno missionario nella Diocesi.
Il Vescovo offrì delle missioni fra gli indiani nella parte meridionale della Diocesi. Nel 1948 i nostri Padri celebrarono il Natale nelle missioni indiane di Pala, San Isabel e in altre cappelle (Boll. N. 29 del 1/3/49, pagina 826).
Apertura in Brasile (1952)3
Era il 15 gennaio quando “a seguito delle grandi preoccupazioni del Santo Padre per il futuro religioso dell’America Latina, anche la nostra Direzione Generale pensò fosse suo dovere dire alla Sacra Congregazione Concistoriale che il nostro Istituto era in grado di accettare la cura spirituale di un territorio in Brasile, che potesse avere delle affinità con il servizio “ad gentes” che caratterizza il nostro Istituto, e nel contempo potesse rivelarsi vantaggioso per noi per quanto riguarda la promozione vocazionale. Ci fu un lungo negoziato prima di arrivare ad una decisione. Siamo convinti, tuttavia, che la richiesta corrispondesse agli scopi prefissi dalla Direzione Generale”.
La Santa Sede (Sacra Congregazione Concistoriale) ci offrì la Prelazia di BALSAS, formata da una parte del territorio diviso dalla Diocesi di Caxias nello stato del Maranhão, Brasile settentrionale, con capitale San Louis sulla costa atlantica.
Il 12 febbraio 1952 il nostro Consiglio generale accettò l’offerta. Il territorio a noi affidato era di 51.535 chilometri quadrati con una popolazione di 89.000 persone. Il territorio si trova all’interno del Brasile e le comunicazioni sono scarse: il terreno collinoso e il clima è piuttosto buono. La popolazione è cattolica ma mancano sacerdoti da molto tempo. I mestizos e i negri erano molto numerosi.
A causa della dislocazione del nuovo campo di lavoro, lontano dalle vie di comunicazione, la Direzione generale si mise presto alla ricerca di un piéd-a terre sulla costa atlantica che servisse come punto d’appoggio con la Direzione Generale.
Tramite la mediazione del Nunzio Apostolico del Brasile ci fu offerta la parrocchia di Serra nello stato e Diocesi di Espìritu Santo nelle vicinanze della città e Diocesi di Victoria. Ci furono affidati ambedue gli incarichi.
P. Diego Parodi fu nominato leader del gruppo dei missionari per il Nord i quali, nel maggio del 1952, arrivarono a Balsas. Leggiamo nel diario di quei giorni:
“Balsas, un piccola cittadina di 5.000 anime: 10 % ricchi e il 90% poveri, senza parlare degli schiavi. Nell’intero territorio, c’è un solo sacerdote che ci ha accolti con grande entusiasmo. Ci siamo trovati nell’interno dell’America, che sembrava, però come essere in Africa. La gente ci vede non solo come sacerdoti ma veri amici che li aiuteranno a uscire dalla loro povertà sia spirituale che fisica.”
P. Parodi e la sua truppa si rimboccarono le maniche. Pochi giorni dopo il suo arrivo, p. Parodi fu chiamato al capezzale di un malato. Era un vecchio steso su una stuoia, coperto da pochi stracci, pieno di piaghe come Giobbe, coperto da mosche e mangiato da zanzare. Fece la sua prima confessione e morì pregando con il fervore di un angelo. Per p. Parodi quell’uomo divenne il simbolo della sua gente. Visitare i malati, parlare con i parenti, insegnare il catechismo ai bambini furono le attività principali che tennero occupati i nostri missionari nei primi mesi del loro soggiorno. Seguendo le tradizioni che affondano le loro radici nella Chiesa primitiva, p. Parodi e gli altri missionari si dedicarono anima e corpo alla promozione umana oltre che al lavoro pastorale.
La regione di “Espìrito Santo” fu iniziata da due padri e un fratello a Serra il 23 luglio 1952, ma non tardò molto a svilupparsi sia a nord sia a sud. A Nord nel 1958 ci fu affidata la Diocesi di Sāo Mateus e diverse case di formazione; a Sud prendemmo consegna di alcuni Seminari Minori, una parrocchia a Sāo Paulo (1955) e in seguito una procura a Rio de Janeiro (1960).
Il 9 maggio 1959, Papa Giovanni XXIII con Decreto della Sacra Congregazione Concistoriale, nominò il Vescovo Giuseppe Dalvit alla Diocesi di Sāo Mateus (Espìritu Santo), che era stata eretta il 16 febbraio 1958. Fu consacrato il 30 giugno 1959.
Quando presentò le dimissioni nel 1970, il suo posto fu preso da P. Aldo Gerna, che allora aveva 40 anni d’età e 15 di sacerdozio. P. Gerna fu consacrato il 1 agosto 1971.
Apertura ad Esmeraldas – Ecuador (1954)
Il 28 gennaio 1954 La santa Sede (Propaganda Fide) (vedere Boll. N. 49) affidò la prefettura Apostolica di Esmeraldas (Ecuador occidentale sul Pacifico) al nostro Istituto nonostante il fatto che il Superiore Generale avesse notificato Propaganda Fide che, dato il numero di personale a nostra disposizione, non era possibile prendere altri impegni oltre a quelli presi in Brasile ed in Messico di recente (Bull. N. 51. Del 6/1/59 p. 35).Questa procedura non del tutto ortodossa può essere spiegata dal fatto che siccome noi dipendiamo interamente da Propaganda, prima di prendere qualsiasi impegno al di fuori dei territori a noi assegnati, avremmo dovuto consultarLa. Sembra che questo non fu fatto per quanto riguarda il Brasile. Quando prendemmo Esmeraldas il territorio era stato affidato ad un ordine religioso che aveva declinato l’invito. P. Umberto Mariani, durante il Capitolo tenutosi nell’aprile del 1959 dice:
“Con decreto della Sacra Congregazione di Propaganda Fide, reso pubblico a fine luglio 1954, la Prefettura Apostolica di Esmeraldas in Ecuador, fino ad allora retta dai Padri Carmelitani della Prov. di Burgos (Spagna) veniva affidata al nostro Istituto.
Il 17 dicembre dello stesso anno veniva nominato Amministratore Apostolico il M.R.P. Angelo Barbisotti, il quale raggiungeva la sede con altri due Padri il 13 aprile 1955.
Con l’arrivo di altri due gruppi in luglio e settembre, l’Istituto manteneva la parola data alla S. Sede di trovare una decina di missionari entro lo stesso anno.
Diciamo subito che l’accoglienza da parte di quelli che stavano per andarsene fu fredda ed ostile. Abbiamo trovato la casa, le chiese e cappelle prive di tutto, anche degli oggetti di culto che erano stati donati dalla popolazione.
Si dovette comprare per mille dollari un appezzamento di terreno che il Municipio di Esmeraldas aveva concesso in località “Las Palmas” per l‘erezione di una chiesa. Il nunzio Apostolico, S. E. Mons. Opilio Rossi, consigliò di accedere alla transazione, e prestò il denaro necessario perché i Carmelitani se ne andassero senza querele.
Non si vuole far colpa a tutto l’Ordine delle falle di qualche membro; ma l’attitudine dei membri che erano rimasti ad Esmeraldas fu poco edificante anche per la popolazione.
La prefettura comprendeva tutto il territorio della Provincia di Esmeraldas, per una superficie di quasi 16.000kmq. La zona è prevalentemente agricola, con accentuata coltivazione di banane. La popolazione si aggira sui 100.000 ed il 60% è di origine africana; un 30% di mulatti ed il resto di razza più o meno bianca. Abbiamo pure una tribù di Indios, i Cayapas, che vivono in uno stato molto primitivo, al margine della civiltà. Le vie di comunicazione della provincia sono i fiumi, lungo i quali vive la maggior parte delle popolazioni.
Nostro mezzo principale di comunicazione è la canoa, e per le missioni su isole, i battelli bananieri. Le missioni sono, ora, tutte provviste di canoa con motore.
Il resto della popolazione vive nelle aziende isolate, e per le quali l’assistenza e l’istruzione costituisce un problema difficile.
In passato la vita religiosa della popolazione si riduceva al battesimo, dove si poteva, la cresima e una serie di atti esterni di culto, processioni e riti a carattere superstizioso. Le case della gente sono piene di immagini religiose e di litri d’acqua benedetta e di candele. Non si conosce quasi affatto la vita sacramentale. I matrimoni religiosi non arrivano al 10% e le persone che ricevono la prima Comunione fuori di Esmeraldas sono il 2%. Partecipano volentieri a processioni e cerimonie esterne, veglie notturne in preparazione a feste di Santi e commemorazioni funebri, con veglie che ordinariamente degenerano in orge solenni. Eppure c’è un fondo di buono, un anelito al bene, sul quale si può lavorare con risultati ottimi.”
Con decreto datato il 17 aprile 1957, la prefettura fu eretta a Vicariato e l’Amministratore Apostolico fu eletto Vescovo Titolare di Cauno e Vicario Apostolico.
Sviluppi in Africa
Prefettura Apostolica di Mupoi
Essendo il Vicariato di Bahr-el-Ghazal diventato troppo esteso, sia il Vescovo Orler che il Vescovo Mason ritennero opportuna una divisione del territorio. fu così che il 3 marzo 1949 Propaganda eresse la Prefettura di Mupoi (oggi chiamata Tombora) affidandola al prefetto Apostolico Mons. D. Ferrara il quale, in precedenza, aveva lavorato in quella regione dove vivevano gli Azande. Nel 1964 fu espulso dal Sudan e fu nominato Vescovo Titolare (1966).
Bahr-el-Gebel
IL Vescovo Sisto Mazzoldi (1898-1966) sostituì mons. Mlakic come Vicario Apostolico. Fu consacrato Vescovo nel 1951 a Trento la sua Diocesi di origine.
Nel 1958 a Torit (Bahr-el-Gebel occidentale) un ammutinamento di soldati contro comandanti arabi portò a varie repressioni. Per molti neri del Sud la Chiesa divenne il baluardo contro la sottile e ipocrita presentazione della Chiesa che presentava il governo. Nel 1957 tutte le scuole missionarie del sud furono requisite dal Ministero dell’Istruzione. Di conseguenza ai sacerdoti non era più permesso insegnare in quelle scuole.
Al Capitolo del 1959, p. A. Todesco, Superiore Generale, così parlo della situazione nel Sudan Meridionale:
“Le nostre missioni del Sudan hanno scritto in questo sessennio pagine di penosa sofferenza, di glorioso sacrificio, e di ammirabile abnegazione. Tutti ormai conoscono la storia dolorosa di quelle regioni e le traversie persecutorie che dovettero subire i nostri confratelli.
Assicuro che abbiamo seguito con profondo rammarico fraterno le diverse fasi dolorose di quelle Missioni. Abbiamo pregato e fatto pregare; ci siamo sforzati di incoraggiare, e ciò a parole e a volte anche con la nostra stessa presenza; ci siamo preoccupati di mantenerci vicini, col consiglio e con l’interessamento suggeriti dal nostro cuore, ma più ancora dal nostro dovere; accostammo persone e autorità e sollecitammo interventi tempestivi, illuminati e tesi risolvere la situazione.
Vada in questa solenne circostanza il nostro plauso agli Ecc.mi Ordinari e a tutti i nostri confratelli del Sudan, augurandoci che lo spirito veramente missionario da loro dimostrato in queste dolorose contingenze, possa trasmettersi integro e fecondo a tutti i confratelli che succederanno loro in queste Missioni, a noi particolarmente tanto care.
Nonostante però che la diabolica bufera abbia cercato di distruggere l’opera di Dio, pure dobbiamo constatare che quelle Missioni non rallentano il loro progresso apostolico: Iddio, nella sua misericordia, volle consolare il cuore di tutti, invitando alla Chiesa un numero consolantissimo di anime. Tutte le nostre circoscrizioni ecclesiastiche del Sudan possono presentare statistiche rassicuranti nei confronti di un numero sempre crescente di cristiani, di catecumeni, oltre che di fervore cattolico.
Dal 1953 al 1958 registriamo un aumento di oltre un migliaio di cristiani a Khartoum, di oltre 10 mila a Wau, di oltre 30 mila a Mupoi, di oltre 70 mila a Juba.
Gli Istituti religiosi nativi, maschili e femminili, procedono in tutti i Vicariati con passo assai consolante, e con tale convinzione religiosa da attirare l’ammirazione di tutti.
La fiducia di Propaganda Fide volle in questo periodo affidare interamente al nostro Istituto il seminario maggiore intervicariale del Sudan. Questo fu eretto in una località tra Yei e Meridi, nel Vicariato di Rumbek. Un gruppo di confratelli, tutti qualificati, attendono con zelo e dedizione alla formazione dei seminaristi di Liceo e Teologia, provenienti da diversi Vicariati del Sudan. L’intero complesso edilizio sorse per opera dei nostri fratelli coadiutori”. veder Boll. N. 51. Pag. 31.
Vicariato di Khartoum
Un nuovo Vescovo: nel 1952 il Vescovo Bini dette le sue dimissioni per ragioni di salute e morì nel 1953 a Venegono. Il Vescovo Mons.Agostino Baroni fu il suo successore e fu consacrato il 21/09/53. Aveva passato diciotto anni a Khartoum (1932-1950). Fu a capo della Diocesi dal 1953 al 1981 quando si ritirò.
Indipendenza del Sudan: il 1 gennaio 1956 portò ad un aumento della popolazione di Khartoum per l’arrivo di gente proveniente dal Sud e i “Nadi “, o centri di assistenza istituiti per loro, divennero scuole di catechismo in diverse lingue. Classi serali di inglese e arabo, corsi di aritmetica ed altre materie scolastiche. Fr. MICHELE SERGI si distinse nell’assistere i meridionali. Il suo “Nadi” accoglieva fra le 1000 e le 2000 persone ogni sera. In altre cittadine del nord, molti cattolici provenienti dal sud formarono le prime comunità cattoliche (vedere Vantini, Cristianity in the Sudan p. 251).
Il Comboni College a Khartoum mantenne la sua straordinaria popolarità ed il suo altissimo standard didattico.
Furono aperte Missioni nel Kordofan e nel Darfur – inclusa El Obeid dopo 60 anni.
Il Vicariato Apostolico di Rumbek viene eretto, separato da Bahr-el-Ghazal e Bahr-el-Gebel. Il Vescovo Ireneo W. Dud ne è il primo Vicario Apostolico (dal 1955 al 1960).
Le Diocesi di Arua e Gulu
Viene eretta la Diocesi di Arua nel 1958 su insistenza del Vescovo G. B. Cesana. Comprende la parte più cattolica della Diocesi di Gulu, formata dalle tribù Alur, Lugbara e Madi.
Il vescovo ANGELO TARANTINO (1908-1990) viene nominato vescovo il 28 febbraio 1959 e consacrato a Portogruaro, sua città natale, in Italia il 1° maggio 1959. Dette le dimissioni nel 1984 nell’occasione del suo 25 anniversario come Vescovo. Era stato in Uganda ininterrottamente dal 1932, per ben 58 anni, a parte alcune brevi vacanze. Morì ad Arua il 15 aprile 1990.
P. Todesco, nella sua relazione sull’Uganda in occasione del Capitolo del 1959 disse (vedere Boll. N. 5a p. 32):
Diocesi di Gulu: “La diocesi di Gulu, in Uganda, durante questo sessennio non ebbe sosta alcuna nella sua attività apostolica e nel suo lavoro di penetrazione cattolica. In questi sei anni il numero dei cristiani ha avuto un aumento di quasi 130.000 anime.
Le opere continuano a moltiplicarsi in tutti i settori: stazioni, chiese, scuole, ospedali, case di maternità, centri di arte e mestieri, Istituti religiosi maschili e femminili nativi, seminari ecc.
La cristianità di 346.000 cattolici è assistita da 108 sacerdoti, compresi i 18 sacerdoti indigeni.”
Diocesi di Arua: “Lo sviluppo meraviglioso ottenuto in questi anni nella diocesi di Gulu ci consigliò di presentare a Propaganda Fide la proposta di una divisione di territorio. In questi ultimi mesi avemmo la soddisfazione di vedere realizzato anche questo desiderio da lungo tempo atteso. Il S. Padre si degnava di erigere la nuova diocesi di Arua e di nominare un nostro confratello a primo Vescovo della fiorente Missione.
Questa divisione porterà grandi vantaggi nel campo dell’apostolato e grande sollievo e respiro al Vescovo di Gulu e a tutti i Missionari di quella zona.”
Due pubblicazioni ebbero un ruolo decisivo per la formazione religiosa, sociale e politica della nostra gente: LOBO MEWA (La Nostra Terra) nel 1952 uscivano 18.000 copie (12.000 a Luo e 5.000 a Lugbara) e LEADERSHIP nel 1956 per la formazione di leader cristiani e di apostoli laici organizzati.
Mozambico
Non viene segnalato nessun cambiamento degno di nota, ma il lavoro di evangelizzazione procedeva bene con l’aiuto di catechisti che non sempre erano ben preparati. I Missionari si occupano anche delle scuole che sono molto efficaci (vedere Boll. N. 51 pagine 96-97).
LE SUORE COMBONIANE
Nono Capitolo Generale: 1952 –1958
Elette:
- Madre Carla Troenzi – Superiora generale
- Suor M. Celsa Buizza – Vicaria Generale
- Suor Rosanna Bonani – Assistente
- Suor Agnese Longato – Assistente
- Suor M. Consolata Pedrotti – Assistente
Aperture
- 1953: Una Scuola a Manama – Bahrain nel Golfo Persico
- 1955: Brasile – Nova Venecia
Madre Carla Troenzi fu alla giuda dell’istituto del 1933 al 1958. Fu un periodo di grande crescita di vocazioni che portarono all’espansione sia in Italia che all’estero.
Nuove aperture negli Stati Uniti
Le suore erano presenti negli Stati Uniti sin dal 1956 a Landsdale in Pennsylvania per attività sociali e mediche. A Chicago c’è un Centro per l’animazione missionaria e promozione vocazionale fondato nel 1983. La casa provinciale si trova ancora a Richmond.
Le Suore nello Zaire (1952)
Le Suore Comboniane andarono nello Zaire Settentrionale nel 1952 nella Diocesi di Wamba presso la missione di Ndiye dove si trovava personale composto da sacerdoti del Sacro Cuore (Dehoniani – nello Zaire sin dal 1897) ai tempi della rivoluzione Simba del 1964 esse erano presenti sul posto. Esse operavano anche a Bafwasende, Ngavu, Wamba e Mabone. Ognuna delle ventisette suore subì sevizie e alcune furono torturate dai ribelli. Spesso furono minacciate di morte ma nessuna di loro fu uccisa. Tutte riuscirono ad essere rimpatriate. Al momento sono ancora a Nduye, ma lasciarono le altre missioni per recarsi in altre Diocesi. Esse hanno un noviziato a Kisangani e la residenza provinciale a Isiro.
Apertura nell’Ecuador
Il decreto della S. Sede (SCEP) per l’apertura in Ecuador è del 1958 mentre quella ad Esmeraldas e del 1959.
Decimo Capitolo Generale: 17-24 luglio 1958
Nuovo Consiglio Generale:
- Suor Teresa Costalunga – Superiora Generale
- Suor Maria Andreella – Vicaria Generale
- Suor Natalizia Carollo – Assistente
- Suor Michelangela Operto – Assistente
- Suor Valeria dal Sommo – Assistente
Suor Natalizia fu eletta anche Segretaria Generale. Il Capitolo ebbe un Visitatore Apostolico nella persona di un Cappuccino, p. Clemente da Santa Maria in Punta. Fu in questo Capitolo che si decise di trasferire il Generalato da Verona a Roma.
Qui di seguito le statistiche dell’Istituto relative alla fine del 1958:
- Suore Professe – 1.756
- Novizie – 102
- Postulanti – 47
Un avvenimento importante che ebbe luogo dopo il Capitolo fu quello di iniziare il Bollettino ufficiale dell’Istituto; il primo volume si riferiva ai mesi luglio-ottobre 1958.
Fra il 24 febbraio e il marzo del 1964 tutte le Suore, assieme a tutti gli altri missionari, furono espulse dal Sudan Meridionale. Le espulsioni sistematiche erano iniziate nel 1963.
1Bollettino n. 41 e 42
3 Boll. N. 36 del 19/3/52 pag. 231