Vangelo del giorno
Sabato della XIX settimana del Tempo Ordinario
Mt 19,13-15: Non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli.
Testo del Vangelo
In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli».
E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.
Commento
Ai discepoli preoccupati di assicurare al loro Maestro la quiete e l’onorabilità, il Signore Gesù oppone la sua preferenza per la vita vera e vissuta. Il Signore non si sente disturbato dalla vita, ma se ne fa profondamente carico, per cui sente un appello e non un fastidio la richiesta di imporre «loro le mani» (Mt 19,13) e di pregare per i piccoli. Con questo gesto di imposizione delle «mani» (19,15), il Signore riconosce in questi piccoli una promessa di vita che ha bisogno di essere accompagnata con la benevolenza e l’ammirazione che fanno crescere. Non solo, la parola del Signore allarga ulteriormente la prospettiva, invertendo il modo di guardare e valutare la realtà:
«Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli» (Mt 19,14).
Entrare nel regno significa lasciarsi accompagnare da un gesto di accoglienza e di benedizione, nella coscienza di non poter contare se non sulle proprie potenzialità di vita, che hanno comunque bisogno di essere messe a frutto. Nel «bambino» il Signore Gesù scorge quel mondo di possibilità che è sempre connesso a un mondo di fragilità che esige attenzione, ma che pure apre il cuore alla speranza di un futuro. Il regno dei cieli è davanti a noi e non alle nostre spalle! Chissà come mai la religione ha sempre un così forte tanfo di passato e così raramente profumo di avvenire?!
MichaelDavide Semeraro
http://www.nellaparola.it
Come un cerchio che si chiude, nuovamente troviamo i bambini come protagonisti della pagina di vangelo di oggi. Siamo chiamati a diventare bambini per fare esperienza di tenerezza e diventare capaci di perdonare e di vivere da perdonati. E ci vuole un cuore da bambini per imparare a stupirci delle grandi cose che Dio ha compiuto in Maria e che continua a compiere in noi… Se diventiamo bambini, se lasciamo emergere in noi la parte più autentica e spontanea della nostra anima, la capacità di sognare, di emozionarsi, di credere, possiamo tranquillamente avvicinarci a Gesù e, attraverso di lui, accedere a Dio. Ci benedice il Signore, impone le sue mani su di noi, ci invita a possedere il Regno. Proprio perché i bambini, come le vedove, come i poveri contemporanei a Gesù, fanno parte delle categorie deboli della società ebraica, gli invisibili ignorati da tutti ma ben presenti nel cuore di Dio. Lasciamo emergere in noi il bambino che ci abita, che realizza il Regno intorno a sé, che sa individuare la presenza di Dio in ogni cosa.
Paolo Curtaz