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“CON DANIELE COMBONI OGGI”
Commento biblico alla Regola di Vita
a cura di P. Carmelo Casile e P. Ramon E. Vargas
Evangelizzazione e Animazione Missionaria
numeri 56-79
56. Evangelizzazione
Lo Spirito del Signore fermenta e trasforma i popoli e li conduce ad incontrarsi con la persona di Cristo e il suo messaggio e ad entrare nel nuovo popolo di Dio. Il comboniano, chiamato dal Padre e inviato dalla Chiesa, fiducioso nell’azione dello Spirito, consacra l’esistenza a collaborare con questa azione e fa dell’evangelizzazione la ragione della propria vita.
* Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio. [Gv 15,26-27].
* Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra. [At 1, 8].
* Non ritengo tuttavia la mia vita meritevole di nulla, purché conduca a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù, di rendere testimonianza al messaggio della grazia di Dio. [At 20, 24].
* Per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia dell’apostolato per ottenere l’obbedienza alla fede da parte di tutte le genti, a gloria del suo nome. [Rom 1, 5].
*Cristo non mi ha mandato a battezzare, ma a predicare il vangelo; non però con un discorso sapiente, perché non venga resa vana la croce di Cristo. [1Cor 1, 17].
57. Piano di salvezza-dialogo
Dio vuole la salvezza di tutti gli uomini e manifesta la sua azione nella storia e nella cultura di tutti i popoli. I segni della sua opera salvifica, anche se oscuri, sono presenti specialmente nelle loro religioni. Il comboniano scopre i valori culturali e religiosi dei popoli, rispetta la loro coscienza e le loro convinzioni continuando il dialogo instaurato dal verbo di Dio nell’Incarnazione e nel Vangelo. Il dialogo viene assunto come norma dell’attività evangelizzatrice.
* Dio, nostro salvatore, vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità. [1Tim 2, 4].
* Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è signore del cielo e della terra, non dimora in templi costruiti dalle mani dell’uomo né dalle mani dell’uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa, essendo lui che dá a tutti la vita e il respiro e ogni cosa.
Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l’ordine dei tempi e i confini del loro spazio, perché cercassero Dio, se mai arrivino a trovarlo andando come a tentoni, benché non sia lontano da ciascuno di noi. In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come anche alcuni dei vostri poeti hanno detto: Poiché di lui stirpe noi siamo. Essendo noi dunque stirpe di Dio, non dobbiamo pensare che la divinità sia simile all’oro, all’argento e alla pietra, che porti l’impronta dell’arte e dell’immaginazione umana. [At 17, 24-29].
58. Testimonianza
Il missionario proclama il messaggio evangelico anzitutto con la testimonianza personale e comunitaria dei consigli evangelici e con la pratica della carità secondo lo spirito delle beatitudini.
* Noi non siamo infatti come quei molti che mercanteggiano la parola di Dio, ma con sincerità e come mossi da Dio, sotto il suo sguardo, noi parliamo in Cristo. [2Cor 2, 17].
* Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio. [Col 3, 1-3].
* Fatevi imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore. [Ef 5, 1-2].
59. Annuncio
La proclamazione silenziosa della testimonianza non è ancora sufficiente a far sorgere una comunità cristiana; perciò il comboniano, non appena percepisce che l’ora della grazia è venuta, annuncia chiaramente e inequivocamente il mistero di Gesù di Nazaret, Figlio di Dio.
* Il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù, che voi avete consegnato e rinnegato di fronte a Pilato, mentre egli aveva deciso di liberarlo; voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, avete chiesto che vi fosse graziato un assassino e avete ucciso l’autore della vita. Ma Dio l’ha risuscitato dai morti e di questo noi siamo testimoni. [At 3, 13-15].
* Dopo esser passato sopra ai tempi dell’ignoranza, ora Dio ordina a tutti gli uomini di tutti i luoghi di ravvedersi, poiché egli ha stabilito un giorno nel quale dovrà giudicare la terra con giustizia per mezzo di un uomo che egli ha designato, dandone a tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti.[At 17, 30-31].
* Ma il Signore disse: – Và, perché egli è per me uno strumento eletto per portare il mio nome dinanzi ai popoli, ai re e ai figli di Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome.[At 9, 15-16].
* A me, che sono l’infimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia di annunziare ai Gentili le imperscrutabili ricchezze di Cristo, e di far risplendere agli occhi di tutti qual è l’adempimento del mistero nascosto da secoli nella mente di Dio, creatore dell’universo. [Ef 3, 8-9].
* Io non mi vergogno del vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede. [Rom 1, 16].
60. Solidarietà
Nella sequela di Cristo il missionario è solidale con la vita, il lavoro e il cammino del popolo, condividendone le vicende.
*Pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero… mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno. [1Cor 9, 19.22b].
* Se poi qualcuno non si prende cura dei suoi cari, soprattutto di quelli della sua famiglia, costui ha rinnegato la fede ed è peggiore di un infedele. [1Tim 5, 8].
61. Liberazione integrale
Nella sua attività di evangelizzazione il missionario si impegna nella “liberazione dell’uomo dal peccato, dalla violenza, dall’ingiustizia, dall’egoismo”, dal bisogno e dalle strutture oppressive. Tale liberazione trova il suo compimento e consolidamento nella piena comunione con Dio Padre e tra gli uomini. In particolare, per il legame che esiste tra evangelizzazione e promozione umana, il fratello è chiamato a dare un contributo specifico alle attività che favoriscono lo sviluppo integrale dell’uomo. La comunanza di competenza, impegno e fatica, generano una solidarietà con il popolo facendo del fratello un ministro che rivela Gesù Cristo.
* Dì agli Israeliti: Io sono il Signore! Vi sottrarrò ai gravami degli Egiziani, vi libererò dalla loro schiavitù e vi libererò con braccio teso e con grandi castighi. Io vi prenderò come mio popolo e diventerò il vostro Dio. Voi saprete che io sono il Signore, il vostro Dio, che vi sottrarrà ai gravami degli Egiziani. [Es 6, 6-7a].
* Risalita dal lavacro, ( Giuditta) pregava il Signore Dio di Israele di dirigere la sua impresa volta a ristabilire i figli del suo popolo.[Gdt 12, 8].
* Dio, che su tutti eserciti la forza, ascolta la voce dei disperati e liberaci dalla mano dei malvagi; libera me dalla mia angoscia! [Est 4, 17z].
62. Nascita della comunità
L’annuncio del vangelo da parte del missionario sollecita l’ascoltatore ad aderire a Cristo. Chi lo accoglie è portato ad un cambiamento di vita reso visibile nell’adesione a una comunità di credenti: tale comunità infatti è il segno della nuova vita in Cristo.
* La nostra lettera siete voi, lettera scritta nei nostri cuori, conosciuta e letta da tutti gli uomini. E` noto infatti che voi siete una lettera di Cristo composta da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma sulle tavole di carne dei vostri cuori. [2Cor 3,2-3].
63. Iniziazione
Il missionario accompagna coloro che hanno accolto la Parola nel cammino che, attraverso le varie tappe dell’iniziazione, conduce dal Battesimo agli altri sacramenti fino all’Eucaristia, vertice della vita cristiana che edifica l’unità e apre al servizio della carità.
* Deposta dunque ogni malizia e ogni frode e ipocrisia, le gelosie e ogni maldicenza, come bambini appena nati bramate il puro latte spirituale, per crescere con esso verso la salvezza: se davvero avete gia gustato come è buono il Signore. Stringendovi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo.[1Pt 2, 1-5].
* Io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a voi come a uomini spirituali, ma come ad esseri carnali, come a neonati in Cristo. Vi ho dato da bere latte, non un nutrimento solido, perché non ne eravate capaci. E neanche ora lo siete, perché siete ancora carnali. [1Cor 3, 1-3a].
64. Ministeri
Nel lavoro missionario è di primaria importanza scoprire e promuovere i doni e i ministeri, anche nuovi, suscitati dallo Spirito nelle comunità cristiane per la loro crescita fino “allo stato dell’uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità in Cristo”. La promozione e formazione del clero locale sono uno dei compiti più importanti del missionario, e richiedono mezzi adeguati e personale competente.
* Chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti. [Mc 10, 43-45].
* Abbiamo doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. Poiché dunque ne abbiamo l’occasione, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede. Qualunque cosa facciate, fatela di cuore come per il Signore e non per gli uomini. [Rom 12,6; Gal 6,10; Col 3, 23].
* Chi esercita un ufficio, lo compia con l’energia ricevuta da Dio, perché in tutto venga glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo. [1Pt 4, 11].
* Cerchiamo anche di stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone. [Eb 10, 24].
* Ti ho lasciato a Creta perché regolassi ciò che rimane da fare e perché stabilissi presbiteri in ogni città, secondo le istruzioni che ti ho dato. [Tt 1, 5].
* Tu, figlio mio, attingi sempre forza nella grazia che è in Cristo Gesù e le cose che hai udito da me in presenza di molti testimoni, trasmettile a persone fidate, le quali siano in grado di ammaestrare a loro volta anche altri. [2Tm 2, 1-2].
65. Collaborazione con la Chiesa locale
L’Istituto offre alle Chiese locali il suo servizio nelle attività di evangelizzazione corrispondenti alle sue finalità missionarie. Il rapporto e i modi di cooperazione sono regolati da convenzioni tra l’Istituto e l’autorità ecclesiastica competente.
* E avendolo fatto [= gettarono le reti], presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. [Lc 5, 6-7].
* Poiché egli (Apollo) desiderava passare nell’Acaia, i fratelli lo incoraggiarono e scrissero ai discepoli di fargli buona accoglienza. Giunto colà, fu molto utile a quelli che per opera della grazia erano divenuti credenti; confutava infatti vigorosamente i Giudei, dimostrando pubblicamente attraverso le Scritture che Gesù è il Cristo. [At 18, 27-28].
* In tutte le maniere vi ho dimostrato che lavorando così si devono soccorrere i deboli, ricordandoci delle parole del Signore Gesù, che disse: Vi è più gioia nel dare che nel ricevere! [At 20, 35].
66. Obbedienza ecclesiale
Il missionario, in comunione con il clero locale, obbedisce a coloro che Cristo ha posto a reggere la sua Chiesa, e in comunione con tutta la Chiesa, promuove l’attuazione delle direttive della Sede Apostolica per tutto ciò che concerne l’evangelizzazione.
* Da Milèto (Paolo) mandò a chiamare subito ad E`feso gli anziani della Chiesa. Quando essi giunsero disse loro:- Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posti come vescovi a pascere la Chiesa di Dio, che egli si è acquistata con il suo sangue. [At 20, 17-18a.28].
* Mi raccomando poi, fratelli, di ben guardarvi da coloro che provocano divisioni e ostacoli contro la dottrina che avete appreso: tenetevi lontani da loro. Costoro, infatti, non servono Cristo nostro Signore, ma il proprio ventre e con un parlare solenne e lusinghiero ingannano il cuore dei semplici. La fama della vostra obbedienza è giunta dovunque; mentre quindi mi rallegro di voi, voglio che siate saggi nel bene e immuni dal male. [Rom 16, 17-19].
*Siate di quelli che mettono in pratica la parola e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi. [Gc 1, 22].
* Come figli obbedienti, non conformatevi ai desideri d’un tempo, quando eravate nell’ignoranza, ma ad immagine del Santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta; poiché sta scritto: Voi sarete santi, perché io sono santo. [1Pt 1, 14-16].
67. Ecumenismo
La divisione tra i cristiani contraddice apertamente la volontà di Cristo, scandalizza il mondo e danneggia la predicazione del Vangelo. Il missionario, in comunione con la Chiesa locale, promuove il dialogo ecumenico come opera dello Spirito che conduce il popolo pellegrino di Dio a una comunione e verità sempre più perfette.
* Cercate di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace…. finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo. [Ef 4, 3.13].
* Rendete piena la mia gioia con l’unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti. [Fil 2, 2].
68. Comunità apostoliche
Per rendere più completa ed efficace l’attività evangelizzatrice, il missionario favorisce il sorgere e lo sviluppo di comunità apostoliche di preghiera e di lavoro fra tutte le forze che si dedicano all’evangelizzazione nello stesso luogo.
* Barnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Saulo e trovatolo lo condusse ad Antiochia. Rimasero insieme un anno intero in quella comunità e istruirono molta gente. [At 11, 25-26a].
* Paolo lasciò Atene e si recò a Corinto. Qui trovò un Giudeo chiamato Aquila, oriundo del Ponto, arrivato poco prima dall’Italia con la moglie Priscilla, in seguito all’ordine di Claudio che allontanava da Roma tutti i Giudei. Paolo si recò da loro e poiché erano del medesimo mestiere, si stabilì nella loro casa e lavorava. Erano infatti di mestiere fabbricatori di tende. Ogni sabato poi discuteva nella sinagoga e cercava di persuadere Giudei e Greci. […]
Paolo si trattenne ancora parecchi giorni, poi prese congedo dai fratelli e s’imbarcò diretto in Siria, in compagnia di Priscilla e Aquila. […] Giunsero a Èfeso, dove lasciò i due coniugi, ed entrato nella sinagoga si mise a discutere con i Giudei. […], quindi partì da Èfeso.
Arrivò a Èfeso un Giudeo, chiamato Apollo, nativo di Alessandria, uomo colto, versato nelle Scritture. Questi era stato ammaestrato nella via del Signore e pieno di fervore parlava e insegnava esattamente ciò che si riferiva a Gesù, sebbene conoscesse soltanto il battesimo di Giovanni. Egli intanto cominciò a parlare francamente nella sinagoga. Priscilla e Aquila lo ascoltarono, poi lo presero con sé e gli esposero con maggiore accuratezza la via di Dio.
Poiché egli desiderava passare nell’Acaia, i fratelli lo incoraggiarono e scrissero ai discepoli di fargli buona accoglienza. Giunto colà, fu molto utile a quelli che per opera della grazia erano divenuti credenti; confutava infatti vigorosamente i Giudei, dimostrando pubblicamente attraverso le Scritture che Gesù è il Cristo. [At 18, 1-4.18-19.21.24-28].
* Salutate Prisca e Aquila, miei collaboratori in Cristo Gesù; per salvarmi la vita essi hanno rischiato la loro testa, e ad essi non io soltanto sono grato, ma tutte le Chiese dei Gentili. […] Salutate Andronìco e Giunia, miei parenti e compagni di prigionia; sono degli apostoli insigni che erano in Cristo gia prima di me. […]. Salutate Urbano, nostro collaboratore in Cristo. […]. Salutate Trifèna e Trifòsa che hanno lavorato per il Signore. […]. Vi saluta Timòteo mio collaboratore. [Rom 16, 3-4.7.9.12-15.21].
69. Inculturazione del messaggio
Il missionario si impegna nel processo con cui la Chiesa locale, guidata dallo Spirito, assimila il misteri di Cristo e lo riesprime secondo il proprio linguaggio, la cultura e le forme religiose proprie.
* Dopo quattordici anni, andai di nuovo a Gerusalemme in compagnia di Barnaba, portando con me anche Tito: vi andai però in seguito ad una rivelazione. Esposi loro il vangelo che io predico tra i pagani, ma lo esposi privatamente alle persone più ragguardevoli, per non trovarmi nel rischio di correre o di aver corso invano. Ora neppure Tito, che era con me, sebbene fosse greco, fu obbligato a farsi circoncidere. E questo proprio a causa dei falsi fratelli che si erano intromessi a spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, allo scopo di renderci schiavi. Ad essi però non cedemmo, per riguardo, neppure un istante, perché la verità del vangelo continuasse a rimanere salda tra di voi. Da parte dunque delle persone più ragguardevoli quali fossero allora non m’interessa, perché Dio non bada a persona alcuna a me, da quelle persone ragguardevoli, non fu imposto nulla di più. Anzi, visto che a me era stato affidato il vangelo per i non circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi poiché colui che aveva agito in Pietro per farne un apostolo dei circoncisi aveva agito anche in me per i pagani e riconoscendo la grazia a me conferita, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne, diedero a me e a Barnaba la loro destra in segno di comunione, perché noi andassimo verso i pagani ed essi verso i circoncisi. Soltanto ci pregarono di ricordarci dei poveri: ciò che mi sono proprio preoccupato di fare.
Ma quando Cefa venne ad Antiochia, mi opposi a lui a viso aperto perché evidentemente aveva torto. Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, al punto che anche Barnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia. Ora quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: – Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei? [Gal 2, 1-14].
* Pietro prese la parola e disse: – In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto. […].
Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo scese sopra tutti coloro che ascoltavano il discorso. E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si meravigliavano che anche sopra i pagani si effondesse il dono dello Spirito Santo; li sentivano infatti parlare lingue e glorificare Dio. [At 10, 34-35.44-46].
70. Comunità evangelizzatrice
L’attività evangelizzatrice dell’Istituto raggiunge il suo compimento quando al comunità cristiana diventa autosufficiente, cioè possiede i suoi ministeri, provvede alle sue necessità e prende parte alla diffusione del Vangelo.
* Questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine. [Mt 24,14].
* Gesù apparve agli undici, […] e disse loro: – Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. [Mc 16, 14.15].
* C’erano nella comunità di Antiochia profeti e dottori: Barnaba, Simeone soprannominato Niger, Lucio di Cirène, Manaèn, compagno d’infanzia di Erode tetrarca, e Saulo. Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: – Riservate per me Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati. Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li accomiatarono. [At 13, 1-3].
* Paolo si recò a Derbe e a Listra. C’era qui un discepolo chiamato Timòteo.[…]. Paolo volle che partisse con lui.[…]. Percorrendo le città, trasmettevano loro le decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani di Gerusalemme, perché le osservassero. Le comunità intanto si andavano fortificando nella fede e crescevano di numero ogni giorno. [At 16, 1.3.4-5].
71. Provvisorietà
Il missionario sa che la provvisorietà è una nota caratteristica del servizio missionario. Essa deriva dalla crescita delle Chiese, dall’urgenza di lavoro in altri campi, dal suo bene personale e dell’Istituto, o può essere causata da fattori esterni e dalle condizioni socio-politiche.
* Al mattino si alzò quando ancora era buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce e, trovatolo, gli dissero: – Tutti ti cercano!
Egli disse loro: – Andiamocene altrove per i villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto! E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni. [Mc 1,35-39].
* Giunsero a E`feso, dove lasciò i due coniugi, ed entrato nella sinagoga si mise a discutere con i Giudei. Questi lo pregavano di fermarsi più a lungo, ma non acconsentì. Tuttavia prese congedo dicendo: – Ritornerò di nuovo da voi, se Dio lo vorrà. Quindi partì da E`feso. [At 18, 19-21].
72. Sui passi del Fondatore
I missionari comboniani, per vocazione e sull’esempio del Fondatore, sono chiamati all’animazione del Popolo di Dio, affinché riconosca le proprie responsabilità missionarie e si impegni nell’annuncio del Vangelo al mondo intero.
* Arrivati a Gerusalemme, i fratelli ci accolsero festosamente. L’indomani Paolo fece visita a Giacomo insieme con noi: c’erano anche tutti gli anziani. Dopo aver rivolto loro il saluto, egli cominciò a esporre nei particolari quello che Dio aveva fatto tra i pagani per mezzo suo. Quand’ebbero ascoltato, essi davano gloria a Dio. [At 21,17-20a].
73. Collaborazione nell’animazione
Riconoscendo che i primi responsabili dell’animazione sono i pastori della Chiesa e i loro collaboratoti, i comboniani offrono un servizio specifico secondo il proprio carisma. Come inviati nel mondo per l’annuncio del Vangelo, ispirano il Popolo di Dio a prendere parte attiva nella evangelizzazione di altri popoli; come espressione di comunione tra diverse Chiese, cooperano allo sviluppo della loro mutua amicizia e interscambio di doni.
* Attraversata la Pisidia, raggiunsero la Panfilia e dopo avere predicato la parola di Dio a Perge, scesero ad Attalìa; di qui fecero vela per Antiochia là dove erano stati affidati alla grazia del Signore per l’impresa che avevano compiuto. Non appena furono arrivati, riunirono la comunità e riferirono tutto quello che Dio aveva compiuto per mezzo loro e come aveva aperto ai pagani la porta della fede. [At 14,24-27].
74. All’interno dell’Istituto
Affinché la sua attività di animazione missionaria risulti efficace, il comboniano s’impegna ad approfondire e rinnovare la sua consacrazione.
* Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te per l’imposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno Spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza. Non vergognarti dunque della testimonianza da rendere al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma soffri anche tu insieme con me per il vangelo, aiutato dalla forza di Dio. Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non gia in base alle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la sua grazia; grazia che ci è stata data in Cristo Gesù fin dall’eternità, ma è stata rivelata solo ora con l’apparizione del salvatore nostro Cristo Gesù, che ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l’immortalità per mezzo del vangelo, del quale io sono stato costituito araldo, apostolo e maestro. E` questa la causa dei mali che soffro, ma non me ne vergogno: so infatti a chi ho creduto e son convinto che egli è capace di conservare il mio deposito fino a quel giorno. [2 Tim 1, 6-12].
75. Ogni comunità un centro
Ogni comunità comboniana deve essere un centro di animazione e di spiritualità missionaria per la Chiesa locale. Attraverso questo servizio, la comunità vive il suo carattere specifico e aiuta il Popolo di Dio ad arricchire la sua fede.
* Soltanto comportatevi da cittadini degni del vangelo, perché nel caso che io venga e vi veda o che di lontano senta parlare di voi, sappia che state saldi in un solo spirito e che combattete unanimi per la fede del vangelo. [Fil 1,27].
* Quelli che erano stati dispersi andavano per il paese e diffondevano la parola di Dio. Filippo, sceso in una città della Samaria, cominciò a predicare loro il Cristo. E le folle prestavano ascolto unanimi alle parole di Filippo…. [At 8,4-6].
76. Animatori
L’animazione missionaria richiede numerosi e diversi servizi specializzati, da affidare a missionari competenti in questo settore. Ai superiori incombe la responsabilità della scelta di animatori capaci e della loro preparazione.
* Ciascuno viva secondo la grazia ricevuta, mettendola a servizio degli altri, come buoni amministratori di una multiforme grazia di Dio.
Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore.
Chi dunque sa fare il bene e non lo compie, commette peccato. [1Pt 4, 10; Rom 12,11; Gc 4, 17].
* Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori. Se il Signore non custodisce la città, invano veglia il custode. [Sl 127, 1].
*Affida al Signore la tua attività e i tuoi progetti riusciranno. [Prov 16,3].
* E tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre. [Col 3, 17].
77. Promozione vocazionale
La promozione vocazionale è parte integrante e necessaria dell’animazione missionaria e si propone di offrire un aiuto nella scoperta, interpretazione e sviluppo della vocazione missionaria.
* Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: – Ecco l’agnello di Dio!
E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: – Che cercate?
Gli risposero: – Rabbì (che significa maestro), dove abiti?
Disse loro: – Venite e vedrete.
Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse:
– Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo); e lo condusse da Gesù.
Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse:
– Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro).
Il giorno dopo Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea; incontrò Filippo e gli disse: – Seguimi.
Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro.
Filippo incontrò Natanaèle e gli disse: – Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret.
Natanaèle esclamò: – Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?
Filippo gli rispose: – Vieni e vedi. [Gv 1, 35-46].
78. Mezzi per l’animazione
Nell’animazione missionaria il comboniano fa uso dei mezzi di comunicazione sociale che l’esperienza e le singole situazioni indicano come adeguati per raggiungere il fine.
* Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola, così ho deciso anch’io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Teòfilo, perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto. [Lc 1,1-4].
* Io, Giovanni, vostro fratello e vostro compagno nella tribolazione, nel regno e nella costanza in Gesù, mi trovavo nell’isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza resa a Gesù. Rapito in estasi, nel giorno del Signore, udii dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva: Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette Chiese: a E`feso, a Smirne, a Pèrgamo, a Tiàtira, a Sardi, a Filadèlfia e a Laodicèa. [Ap 1, 9-11].
79. Publicazioni mass media
Prima di pubblicare libri o produrre mezzi di comunicazione sociale, il missionario chiede licenza al proprio superiore maggiore.
* Sono sobillatori pieni di acredine, che agiscono secondo le loro passioni; la loro bocca proferisce parole orgogliose e adùlano le persone per motivi interessati. Ma voi, o carissimi, ricordatevi delle cose che furono predette dagli apostoli del Signore nostro Gesù Cristo. Essi vi dicevano: – Alla fine dei tempi vi saranno impostori, che si comporteranno secondo le loro empie passioni. Tali sono quelli che provocano divisioni, gente materiale, privi dello Spirito. Ma voi, carissimi, costruite il vostro edificio spirituale sopra la vostra santissima fede. [Gd 16-20].
* Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie; esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono. [1Tes 5, 19-21].