Vangelo del giorno
Lunedì della XIX settimana del Tempo Ordinario
Mt 17,22-27: Lo uccideranno, ma risorgerà. I figli sono liberi dal tributo.
In quel tempo, mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati.
Quando furono giunti a Cafàrnao, quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa?». Rispose: «Sì».
Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei?». Rispose: «Dagli estranei».
E Gesù replicò: «Quindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per me e per te».
Commento
di Silvano Fausti
Questo tema della libertà evangelica è la cosa più difficile da capire, perché istintivamente noi associamo la pratica religiosa cristiana alla legge, come tutte le altre religioni, a un’osservanza di norme. Mentre la nostra fede non è osservanza di norme, è il rapporto libero di amore filiale col Padre in Cristo che è il Figlio, è il dono dello Spirito e dove c’è lo Spirito del Signore, lì c’è libertà. Quindi il cristianesimo in questo è radicalmente diverso da qualunque religione. Non è religione, è libertà dalla religione, è la libertà del figlio; non è più legata a nessuna norma, a nessun codice, a nessuna cultura, è universale come l’amore, e ha una legge suprema quella dell’amore che è molto più interessante di qualunque norma. E viene a essere il principio di ogni azione, ma non solo il principio normativo, è principio energetico e intellettivo di ogni azione quest’amore; ed è una persona precisa è lo Spirito, lo Spirito del Padre e del Figlio che è in noi…
Una libertà che è per me, è schiavitù dell’egoismo. Oggi si parla molto di libertà: è pericolosissima la libertà come si intende. Fare quel che piace a me, questo si chiama schiavitù dall’egoismo, il contrario della libertà. La libertà è molto regolata, non si deregola, è regolata dal bene dell’altro. Se tolgo il bene dell’altro, il bene comune, questa libertà è l’abominio, non è la libertà di Dio, è la libertà satanica.
di Paolo Curtaz
Gesù parla della sua morte. La vede all’orizzonte, la sente arrivare, capisce che le cose stanno precipitando. E ne parla ai suoi, a coloro che, in teoria, dovrebbero stargli accanto e che invece, spaventati, non capiscono, sono assenti, lontani. In questo contesto Gesù viene coinvolto in una situazione paradossale, una disputa ingannevole: gli ebrei nazionalisti si rifiutano di pagare la tassa al tempio, un siclo da versare ogni anno ai sacerdoti. Tante le ragioni di tale rifiuto: un po’ per populismo (nessuno ama mai pagare le tasse!), un po’ per protestare contro la gestione del rinato tempio, finito nelle mani di alcuni voraci famiglie sacerdotali, o forse per spingere i sadducei, da cui proveniva la maggior parte della classe dirigente, e che collaboravano con i romani, a spezzare il legame con questi ultimi. Da che parte si schiera il profeta galileo? Fra gli obiettori fiscali? I collaborazionisti? Gesù ha ben altro nella testa, e nel cuore, eppure accetta la sfida e paga per sé e Pietro. Ben altro prezzo sta per pagare sulla croce ma ci indica un percorso di cittadinanza e di correttezza: i figli del Regno pagano le tasse.
Risonanze della Parola del giorno
La Parola di oggi, appare come una “saggezza”, passata di mano in mano… e giunta fino a noi.
E’ una raccolta di considerazioni, di esperienze da parte di chi ha incontrato il Signore nella sua vita, e… volendo comunicare gli esiti di quegli incontri, lo riesce a fare – solo – con parole di lode e di benedizione. E così, questa riconoscenza, si inserisce nella spirale di grazie ricevute che, necessariamente, tornano a Dio come lode. L’analisi estatica, di colui che fa esperienza di questa Presenza salvifica, coinvolge tutto attorno a sé, riconosce questa “Voce” presente in ogni creatura, che orienta il cammino, che nutre il cuore dell’uomo… e che esprime il senso ultimo della vicenda umana nella sintesi finale, che, se non compresa, può rattristare «Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà» Mt 17,22-27. Infatti, «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15,13).
Tere Monaco