MCCJ

VITA DI PREGHIERA
46-55

46. Incontro con Dio

Il missionario comboniano è chiamato a testimoniare e a proclamare l’amore del Padre, esperimentato nella comunione personale con Cristo, sotto la guida dello Spirito santo. Perciò focalizza la sua intera esistenza nell’incontro con Dio e forma con i suoi fratelli una comunità orante.

* La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore. [Eb 4, 12].

* Su chi volgerò lo sguardo? Sull’umile e su chi ha lo spirito contrito e su chi teme la mia parola. [Is 66, 2].

*Quando le tue parole mi vennero incontro, le divorai con avidità; la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore, perché io portavo il tuo nome, Signore, Dio degli eserciti. [Ger 15, 16].

* Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio. Per mezzo di lui Dio ha creato l’universo, e ora lo ha stabilito come Signore di tutte le cose. Egli è lo specchio della gloria di Dio, l’immagine perfetta di ciò che Dio è. La sua potente parola sostiene l’universo. [Eb 1, 1-3].

* Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi. In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte. [Gv 8, 31-32.51].

*La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente. [Col 3, 16].

48. Preghiera missionaria

Il missionario sente e vive la preghiera come espressione del suo impegno missionario: Come operaio a servizio del Regno implora incessantemente “venga il tuo Regno”; in spirito di solidarietà con la gente ne assume i desideri e i bisogni concreti, prega con essa e in comunione con tutta la Chiesa.

* Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: – Perché, Signore, divamperà la tua ira contro il tuo popolo, che tu hai fatto uscire dal paese d’Egitto con grande forza e con mano potente? Perché dovranno dire gli Egiziani: Con malizia li ha fatti uscire, per farli perire tra le montagne e farli sparire dalla terra? Desisti dall’ardore della tua ira e abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo. Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo e tutto questo paese, di cui ho parlato, lo darò ai tuoi discendenti, che lo possederanno per sempre.
Il Signore abbandonò il proposito di nuocere al suo popolo. [Es 32, 11-14].

* Appena rimessi in libertà, andarono dai loro fratelli e riferirono quanto avevano detto i sommi sacerdoti e gli anziani. All’udire ciò, tutti insieme levarono la loro voce a Dio dicendo:
– Signore, tu che hai creato il cielo, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, tu che per mezzo dello Spirito Santo dicesti per bocca del nostro padre, il tuo servo Davide: Perché si agitarono le genti e i popoli tramarono cose vane? Si sollevarono i re della terra e i principi si radunarono insieme, contro il Signore e contro il suo Cristo; davvero in questa città si radunarono insieme contro il tuo santo servo Gesù, che hai unto come Cristo, Erode e Ponzio Pilato con le genti e i popoli d’Israele, per compiere ciò che la tua mano e la tua volontà avevano preordinato che avvenisse. Ed ora, Signore, volgi lo sguardo alle loro minacce e concedi ai tuoi servi di annunziare con tutta franchezza la tua parola. Stendi la mano perché si compiano guarigioni, miracoli e prodigi nel nome del tuo santo servo Gesù. Quando ebbero terminato la preghiera, il luogo in cui erano radunati tremò e tutti furono pieni di Spirito Santo e annunziavano la parola di Dio con franchezza. [At 4, 23-31].

* Ti raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità. Questa è una cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità. [1Tim 2, 1-4].

49. Preghiera personale

La pratica costante di una preghiera personale reale conduce il missionario a trasformare la sua intera vita e attività in una continua preghiera. Perciò il missionario ha la responsabilità di organizzare la sua preghiera personale, seguendo l’esempio del Signore che spesso si ritirava nella solitudine per pregare il Padre.

* Al mattino si alzò quando ancora era buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto e là pregava.
[Mc 1, 35].

* La sua fama si diffondeva ancor più; folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro infermità. Ma Gesù si ritirava in luoghi solitari a pregare. [Lc 5,15-16].

* Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: – Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare. E presi con sé Pietro e i due figli di Zebedèo, cominciò a provare tristezza e angoscia. Disse loro: – La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me.
E avanzatosi un poco, si prostrò con la faccia a terra e pregava dicendo: – Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!.
Poi tornò dai discepoli e li trovò che dormivano. E disse a Pietro: – Così non siete stati capaci di vegliare un’ora sola con me? Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole. E di nuovo, allontanatosi, pregava dicendo:
– Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà.
E tornato di nuovo trovò i suoi che dormivano, perché gli occhi loro si erano appesantiti. E lasciatili, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole. [Mt 26, 36-44].

* Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. [Mt 6, 6].

* Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. [Mt 7, 24].

*Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. [Mt 7, 7-8].

* Chi tra voi è nel dolore, preghi; chi è nella gioia salmeggi. [Gc 5, 13].

50. Preghiera comunitaria

Sull’esempio della prima comunità cristiana che era unita cuore e anima in continua orazione, i missionari formano una comunità orante impegnata in varie forme di preghiera: Perciò ogni comunità pianifica la propria vita di preghiera secondo i tempi liturgici, stabilendo il programma quotidiano, settimanale, mensile, che rivede periodicamente.

*Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui. [At 1, 14].

* Erano assidui nelle preghiere. [At 2, 42]

*Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero:- Non è giusto che noi trascuriamo la parola di Dio per il servizio delle mense. Cercate dunque, fratelli, tra di voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di saggezza, ai quali affideremo quest’incarico. Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della parola. [At 6, 2-4].

* Pietro era tenuto in prigione, mentre una preghiera saliva incessantemente a Dio dalla Chiesa per lui. [At 12, 5].

* Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i carcerati stavano ad ascoltarli. D’improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito tutte le porte si aprirono e si sciolsero le catene di tutti. [At 16, 25-26].

* Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi, [Ef 6, 18].

51. Preghiera liturgica

Il missionario, incorporato a Cristo per mezzo del Battesimo, vive questa unione nella sua più profonda espressione nelle celebrazioni liturgiche, che egli considera come strumento privilegiato di comunione con Dio e con l’uomo e come mezzo essenziale di evangelizzazione e di santificazione personale.

* Fratelli, fissate bene lo sguardo in Gesù, l’apostolo e sommo sacerdote della fede che noi professiamo. Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e fedele nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo. Infatti proprio per essere stato messo alla prova ed avere sofferto personalmente, è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova. [Eb 3,1; 2, 16-18].

* Tale era infatti il sommo sacerdote che ci occorreva: santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli; egli non ha bisogno ogni giorno, come gli altri sommi sacerdoti, di offrire sacrifici prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo, poiché egli ha fatto questo una volta per tutte, offrendo se stesso. La legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti all’umana debolezza, ma la parola del giuramento, posteriore alla legge, costituisce il Figlio che è stato reso perfetto in eterno. [Eb 7, 26-28].

* Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. [Eb 9, 24].

* Voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo. Voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce. [1Pt 2, 5.9].

* Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. [Rom 12,1].

* Grazia a voi e pace da Gesù Cristo, che ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, e ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre. [Ap 1, 5.6].

52. Lodi-Vespri

La comunità comboniana si unisce alla preghiera della Chiesa con la Liturgia delle Ore, scegliendo preferibilmente le Lodi come preghiera del mattino e i Vespri come preghiera della sera. Per il sacerdote e per il diacono la Liturgia delle Ore è anche un dovere che deriva dall’Ordine; per tutti è sorgente di contemplazione che nutre la preghiera personale e ispira l’attività missionaria.

* Per mezzo di Gesù offriamo continuamente un sacrificio di lode a Dio, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome. [Eb 13, 15].

* Cantate tra voi salmi, inni e canti spirituali. Cantate, inneggiate al Signore con tutto il vostro cuore. Sempre e per ogni cosa ringraziate a Dio nostro Padre, nel nome di Gesù Cristo nostro Signore. [Ef 5, 19-20].

* Siate perseveranti nella preghiera. Pregate incessantemente. Perseverate nella preghiera e vegliate in essa, rendendo grazie.
Pregate anche per noi, perché Dio ci apra la porta della predicazione e possiamo annunziare il mistero di Cristo, per il quale mi trovo in catene: che possa davvero manifestarlo, parlandone come devo. [Rom 12, 12; 1Ts 5,17; Col 4,2-4].

53. Eucaristia

L’Eucaristia, sorgente e vertice dell’evangelizzazione, è per il missionario il centro della vita. In essa egli trova ogni giorno ristoro, luce, e forza per proclamare a tutti gli uomini la morte e la risurrezione di Cristo. Nel condividere la stessa Parola, lo stesso pane e lo stesso calice, la comunità è rinnovata nel vincolo dell’unità.

* Il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: – Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: – Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me. [1Cor 11, 23-26].

54. Sacramento della riconciliazione

L’esperienza quotidiana della propria fragilità tende a diminuire la carità del missionario e fa nascere in lui la necessità di una continua conversione al Signore. Questa volontà di conversione culmina nel sacramento della riconciliazione, nel quale il missionario esperimenta l’amore misericordioso del Padre, si riconcilia con la Chiesa e con i fratelli, e riceve forza per riprendere il suo cammino di fede.

* Più fallace di ogni altra cosa è il cuore e difficilmente guaribile; chi lo può conoscere? Io, il Signore, scruto la mente e saggio i cuori, per rendere a ciascuno secondo la sua condotta, secondo il frutto delle sue azioni. [Ger 17, 9-10].

* Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi. [Ez 36, 25-27].

* Così parla l’Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio: Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: “Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla”, ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi e ricuperare la vista. Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti.
Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. [Ap 3, 14-20].

* Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa. Se diciamo che non abbiamo peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi. [1Gv 1, 8-10].

55. Unzione degli infermi

Il sacramento dell’unzione degli infermi rende presente il potere che il Signore ha di guarire e unisce il missionario ammalato più strettamente alla comunità e alla Chiesa. Attraverso questo sacramento il missionario dà testimonianza evangelica che la malattia ha un significato profondo alla luce della croce e della risurrezione.

* Nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi perché anche nella rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare. [1Pt 4, 13].

* Se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria. [Rom 8, 17].

* Voglio solo conoscere Cristo e la potenza della sua risurrezione. Voglio soffrire e morire in comunione con lui, per giungere anch’io alla risurrezione dei morti. [Fil 3, 10].

* Sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa. [Col 1, 24].

* Sopporto ogni cosa per gli eletti, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. Certa è questa parola: Se moriamo con lui, vivremo anche con lui; se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo. [2Tim 2, 10-12].