MCCJ
“CON DANIELE COMBONI OGGI”
Commento biblico alla Regola di Vita
a cura di P. Carmelo Casile e P. Ramon E. Vargas
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VITA COMUNITARIA
36-45
36. Dono dell’unità
I missionari comboniani accolgono con gratitudine il dono della vita comunitaria a cui lo Spirito del Signore li ha chiamati, attraverso l’ispirazione originaria del Fondatore. La loro comunione di vita risponde alla natura dell’uomo creato da Dio come essere sociale, trova il suo principio e modello nella Trinità, e dà compimento alla preghiera di Cristo “che tutti siano una sola cosa”; è segno visibile dell’umanità nuova nata dallo Spirito e diventa annuncio concreto di Cristo: “siano perfetti nell’unità e il mondo sappia che Tu mi hai mandato”.
* Gesù partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. [Lc 2, 51].
* Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che egli volle ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici che stessero con lui e anche per mandarli a predicare e perché avessero il potere di scacciare i demòni. [Mc 3, 13].
* Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. [Gv 15, 16].
* Coloro che eran venuti alla fede erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere; avevano un cuore solo e un’anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune. [At 2, 42; 4, 32].
37. Unità e varietà
Nella comunità comboniana lo Spirito Santo è il vincolo della comunione. Egli distribuisce con larghezza a ciascuno doni e servizi diversi: tale varietà, essendo data per il bene di tutti, non nuoce all’unione, ma diventa sorgente di una più grande fecondità.
* Ogni buon regalo e ogni dono perfetto viene dall’alto e discende dal Padre della luce, nel quale non c’è variazione né ombra di cambiamento. [Gc 1, 17].
* Non valutatevi più di quanto è conveniente valutarsi, ma valutatevi in maniera da avere di voi una giusta valutazione, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato.
Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli altri.
Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. Chi ha il dono della profezia la eserciti secondo la misura della fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi l’insegnamento, all’insegnamento; chi l’esortazione, all’esortazione. Chi dá, lo faccia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia. [Rom 12, 3-8].
* Ciascuno viva secondo la grazia ricevuta, mettendola a servizio degli altri, come buoni amministratori di una multiforme grazia di Dio. [1Pt 4, 10].
38. Comunità fondata sull’amore
La comunità pone come base del suo vivere insieme il comandamento del Signore: “Amatevi a vicenda come io vi ho amati”.
* Se il tuo fratello commette una colpa, và e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all’assemblea; e se non ascolterà neanche l’assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano. [Mt 18, 15-17].
* Al di sopra di tutto poi vi sia la carità, che è il vincolo di perfezione.
Non abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di un amore vicendevole.
La carità non abbia finzioni: amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda.
Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto.
Non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un’idea troppo alta di voi stessi.
Siate concordi e unanimi! Badate agli interessi degli altri e non soltanto ai vostri.
I vostri rapporti reciproci siano fondati sul fatto che siete uniti a Cristo Gesù.
[Col 3,14; Rom 13, 8; 12, 9-10.15-16; Fil 2, 5].
39. Vivere insieme
Uniti dalla comune chiamata e finalità, i missionari fanno consistere la vita comunitaria in una regolare convivenza, nel ricercare insieme la volontà di Dio e nel condividere la preghiera, i beni, la pianificazione, il lavoro e i momenti di sollievo.
* Voi, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri. Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso. Ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri! [Gal 5, 13-15].
* Abbiate gli stessi sentimenti e un medesimo amore. Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso, senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri. [Fil 2, 2b-4].
40. Comunità locale
Ogni missionario comboniano appartiene a una comunità locale. In nessuna circostanza un missionario vive stabilmente da solo.
* In verità vi dico:- Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro. [Mt 18, 19-20].
* In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo:- Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli? Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse:
– In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. [Mt 18, 1-5].
* Come il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo. E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito. [1Cor 12, 12-13].
41. A servizio di Dio e dell’uomo
Ciascun missionario, avendo liberamente accettato la chiamata del Signore, mette i suoi talenti ed energie e la sua stessa vita al servizio di Dio e degli uomini nella comunità, secondo le costituzioni.
*Secondo la capacità che Dio ci ha dato, noi abbiamo compiti diversi. Ciascuno viva secondo la grazia ricevuta, mettendola a servizio degli altri, come buoni amministratori di una multiforme grazia di Dio. [Rom 12, 6; 1Pt 4, 10].
* Ciascuno di noi cerchi di compiacere il prossimo nel bene, per edificarlo. Cristo infatti non cercò di piacere a se stesso, ma come sta scritto: gli insulti di coloro che ti insultano sono caduti sopra di me. [Rom 15, 2-3].
42. Rispetto per ogni missionario
Nella comunità si riconoscono la dignità, i diritti e il valore di ciascun missionario e si cerca di dare a ciascuno la possibilità e i mezzi per lo sviluppo dei talenti che ha ricevuto da Dio e per la realizzazione della sua vocazione secondo i fini dell’Istituto.
*Perseverate nell’amore fraterno. Cercate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà mai il Signore, vigilando che nessuno venga meno alla grazia di Dio. Non spunti né cresca alcuna radice velenosa in mezzo a voi e così molti ne siano infettati. [Eb 13, 1; 12, 14-15].
* Vi esortiamo, fratelli: correggete gli indisciplinati, confortate i pusillanimi, sostenete i deboli, siate pazienti con tutti. [1Ts 5, 14].
43. Aperti all’Istituto
Il missionario si sente unito a tutte le comunità dell’Istituto ed è aperto alla cooperazione con esse.
* Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo.[Eb 13, 2].
* Praticate l’ospitalità gli uni verso gli altri, senza mormorare. [1Pt 4, 9].
44. Vincoli familiari
Il missionario mantiene vincoli di affetto e di gratitudine verso la sua famiglia con la preghiera e con un contatto regolare.
* Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: – Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo. Ed egli rispose: – Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?. Ma essi non compresero le sue parole. [Lc 2, 48-50].
* Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me. [Mt 10, 37].
* Chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa. [Mt 10, 42].
45. Con la gente
La comunità partecipa alla vita della gente nella preghiera, nel lavoro e nella semplicità dello stile di vita.
* Comportatevi saggiamente con quelli di fuori; approfittate di ogni occasione. Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito di sapienza, per sapere come rispondere a ciascuno. [Col 4, 5-6].
* Vi esortiamo, fratelli, a farvi un punto di onore: vivere in pace, attendere alle cose vostre e lavorare con le vostre mani, come vi abbiamo ordinato, al fine di condurre una vita decorosa di fronte agli estranei e di non aver bisogno di nessuno. [1Ts 4, 11-12].
* Voi, fratelli, non lasciatevi scoraggiare nel fare il bene. [2Ts 3, 13].