MCCJ
P. Tarcisio Agostoni
STORIA dei MISSIONARI COMBONIANI
DEL CUORE DI GESU
PARTE TERZA
Gli Istituti dal 1881 al 2003
CAPITOLO SESTO
Il nuovo Istituto dei “Missionarii Filii Sacri Cordis” –
MFSC (Missionari Figli del Sacro Cuore)
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Agostoni – Storia dell’Istituto Comboniano – Parte III – Gli Istituti dal 1881 al 2003 – Cap. 6 – L’Istituto MFSCDownload
TERZO CAPITOLO GENERALE (1938)
Milland / Brixen: 1-6 settembre 1938
ed il periodo 1938 – 1949
Presenti furono 12 Capitolari: i cinque membri del Consiglio Generale, i Superiori Regionali e i Delegati: p. Josef Musar, Alois Wilfling, Isidor Stang, Johann Deisenbeck, Josef Etll, Stefan Berger, Alfred Standtmüller, Josef Angerer, Johann Riegler, Josef Würz, Hugo Ille, Anton Schöpf. p. Hugo Ille fu eletto Segretario Generale.
P. Johann Deisenbeck fu eletto Superiore Generale avendo ottenuto 9 voti. Egli rimase a Mellatz in Germania) I padri Josef Etll, Josef Musar, Josef Würz e Alois Wilfling furono eletti assistenti generali.
P. JOHANN DEISENBECK nacque il 12 ottobre 1891 a Muhldorf, nella diocesi di Monaco-Freising e morì il 23 giugno 1976. La sua morte fu totalmente inaspettata in quanto fino a poco prima di morire sembrava stesse molto bene e fumava ancora i suoi sigari.
La sua formazione teologica ebbe luogo nel seminario diocesano di Brixen. Fu ordinato dal Vescovo Principe Johann Raffl il 27 giugno 1924. Durante la Prima Guerra Mondiale fu ufficiale dell’esercito ricevendo anche diverse decorazioni. Egli era ancora in buona salute quando celebrò il suo cinquantesimo anniversario come sacerdote nel 1974 Superiore Generale dal 1938 al 1955, durante il suo mandato fu fondata la comunità di Mellatz.
Quando p. Andrea Riedl fondò la “Spanienaktion”(organizzazione che aiutava la fondazione in Spagna), e predicava in tutta la Germania, era un piacere per p. Deisenbeck assisterlo e spronarlo. Egli si dedicò anche a lavori d’ufficio a favore della “Spanienaktion”a Mellatz. Ringraziava sempre Dio, nonostante la sua età, di potersi rendere utile per questa causa.
Sicuramente era condizionato dal suo carattere e formazione e trovava difficile assecondare le innovazioni portate alla Chiesa dal Concilio Vaticano II. Morì di emorragia cerebrale dopo alcuni giorni in ospedale senza sentire alcun dolore.
I missionari ricordano p. Deisenbeck più come uomo e sacerdote che come Superiore Generale, anche se fu alla guida dell’Istituto più a lungo di altri. È ricordato come Superiore durante la guerra, quando molti confratelli furono chiamati alle armi. Fece di tutto per tenersi in contatto con loro, il suo stesso passato come soldato lo aiutò a capire il loro stato d’animo.
A causa della guerra il Capitolo del 1944 non ebbe luogo, e Roma prolungò il suo mandato. L’altro punto importante dopo la guerra fu quello di “raccogliere i resti”. La maggior parte delle case erano state totalmente o parzialmente occupate dal governo e il seminario di Ellwangen fu distrutto durante gli ultimi giorni della guerra. Il suo compito fu la ricostruzione materiale delle case distrutte e il rinnovo spirituale della comunità. Questo significava anche riallacciare i contatti con le Missioni, che erano stati praticamente inesistenti durante la guerra. Fu, perciò, rieletto nel Capitolo del 1949. Nel 1948 mandò 12 missionari nel Sud Africa e nel Perù, in un momento in cui sembrava che l’Istituto non avesse possibilità di sopravvivere ed neanche se i missionari tedeschi potessero mai essere di nuovo ben accetti da altre nazioni. Per esempio, i missionari che si recarono in Sud Africa si spacciarono per belgi.
Nel suo modo di fare dava l’impressione di essere un tradizionalista, un ufficiale dell’esercito, creando delle difficoltà negli ultimi anni della sua vita.
Argomenti e decisioni
- Fu deciso di cercare nuovi campi di lavoro nel Nord America,
- Fu chiesto ai Fratelli di conoscere bene le lingue e che fossero ben preparati per le loro professioni.
- Secondo la regola n. 116, ogni fratello, dopo 10 anni di lavoro nelle missioni, poteva chiedere di usufruire di una vacanza e un certo periodo di aggiornamento.
- Il Capitolo chiese al Superiore Generale di rivedere gli usi e le tradizioni del Direttorio.
- Fu deciso di nominare un Procuratore Generale presso la Santa Sede (fino ad allora il Procuratore dell’FSCJ rappresentava ambedue gli Istituti).
Il periodo dal 1938 al 1949
Sviluppi in Patria
Questo fu il periodo più difficile e logorante dell’Istituto.
a. La scuola di Bad Mergentheim fu ufficialmente chiusa dai nazisti il 1 marzo 1939, ma rimase funzionante fino al 1940. Fu riaperta il 15 aprile 1947.
b. La casa di Josefinum fu occupata dai Nazisti ed usata come ospedale per le emergenze. Fu fatta saltare in aria con delle bombe dagli stessi nazisti il 21 aprile del 1945. La ricostruzione iniziò nel 1946 e l’edificio fu terminato nel 1952. Fu consacrato la vigilia della festività di San Giuseppe, il 19 marzo.
c. Il seminario di Unterpremstätten. L’insegnamento fu proibito dal governo e sia i sacerdoti che i Fratelli furono tenuti agli arresti domiciliari. Dal 1939 al 1945 la casa fu occupata da membri delle SS ed altri corpi nazisti. Nel 1945 la casa fu occupata da militari russi, ma poi fu data ai britannici che la resero ai missionari il 20 maggio del 1947 in uno stato pietoso.
d. La maggior parte dei religiosi furono chiamati alle armi e le perdite durante il conflitto furono molte. La promozione vocazionale era praticamente impossibile. Riprendersi in una Germania devastata dalla guerra e. in fase di ricostruzione sarebbe stato un procedimento lento e difficile.
La situazione per quanto concerne il personale era la seguente:
- Nel 1939 l’Istituto contava 231 membri professi dei quali 73 erano sacerdoti, 96 Fratelli, e 44 scolastici.
- Nel 1946 i professi erano 166 dei quali 74 sacerdoti, 50 Fratelli, e 22 scolastici. Nonostante le perdite l’Istituto si riprese con grande vitalità.
Sviluppi nelle Missioni
Sud Africa
Nuove Nomine: Nel 1939 p. Johann Riegler fu nominato Prefetto Apostolico in sostituzione di mons. Alois Mohn. Il 23 gennaio 1949 fu ordinato Vescovo in quanto la prefettura Apostolica era diventata Vicariato Apostolico.
La mancanza di personale era il problema più grande. Difatti dal 1939 al 1948 nessuno arrivò nelle missioni dall’Europa. Poi, il 1 dicembre 1948 arrivarono 8 sacerdoti e tre Fratelli come Missionari “Belgi”. Dovevano nascondere la loro vera nazionalità a causa della guerra.
Nonostante la grave mancanza di personale si era data vita a diverse nuove attività.
Belfast nel 1942: una fattoria fu donata alla Chiesa da un certo sig. O’ Sullivan. La mancanza di sacerdoti incoraggiò i Fratelli Schimd e Kurz ad introdurre il “Servizio senza sacerdote” alla domenica. Fratel Kurz conosceva a memoria gli inni Zulù e così teneva uniti i fedeli. Ogni tanto arrivava un sacerdote per la Messa proveniente da Glen Cowie. Nel 1951 p. Demel fu il primo prete a stabilirsi a Belfast. La parrocchia fu data alla Diocesi nei primi anni 90.
St. John, Barberton, fu fondata nel 1945, non lontano da St. Anthony, Barberton (aperta nel 1924). Il Vescovo Riegler aprì la nuova missione perché non si faceva abbastanza lavoro missionario a St. Anthony. Una delle ragioni di questo fatto era che i missionari di St. Anthony non erano contenti della gente che visitava la loro casa con troppa frequenza. Fu affidata alla Diocesi agli inizi d anni sessanta.
Friedenheim fu aperta nel 1947 quando il Vescovo Riegler vi comprò una fattoria. Anch’essa fu data alla diocesi nei primi anni sessanta.
PERU’ – POZUZO
Dopo un’esperienza pastorale di un anno, il Vescovo Francisco Rubén Bernoa chiese a due sacerdoti di collaborare nel Seminario Diocesano. P. Andreas Riedl ne divenne il rettore e p. Michael Wagner divenne Padre Spirituale e insegnante.
La presenza dei nostri sacerdoti nel seminario fu proficua. Quando le attività pastorali si aggiunsero al loro lavoro nel seminario, alla domenica i padri si recavano nei villaggi per celebrare la S. Messa ed amministrare i Sacramenti.
Durante gli anni in cui essi prestarono servizio nel Seminario, dal 1942 al 1952, furono ordinati 17 sacerdoti, mentre altri preparati da loro divennero sacerdoti negli anni successivi.
Nel 1948. P. Ipfelkofer morì a Pozuzo il 25 marzo 1948. Provvidenzialmente erano arrivati tre sacerdoti quell’anno: p. Stefan Berger, Andreas Lechner, e Giovanni Pezzei. Essi furono i primi ad arrivare dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
Altri sacerdoti arrivarono negli anni successivi, e questo rese possibile dare vita ad attività di promozione umana come far arrivare l’acqua corrente e l’elettricità nelle case, cosa che meravigliò molto la popolazione locale. La gente inoltre era meravigliata dell’uso dei “piccoli sassi” fatti di argilla ed acqua, i mattoni usati per le costruzioni!
QUARTO CAPITOLO GENERALE (1949)
Josefstal: 3 agosto – 9 settembre 1949
ed il periodo 1949 – 1955
Undici capitolari parteciparono al Capitolo del 1949, il primo dopo la Seconda Guerra Mondiale: Johann Deisenbeck, Alois Wilfling, Josef Ettl, Josef Würz, Ferdinand Rainer, Alfred Stadmüller, Anton Baumgart, Adolf Stadmüller, Karl Mönch, Franz Morscher, Stephan Lintermann. Padre Musar, essendo iugoslavo, non poté partecipare per motivi politici, per cui dei dodici capitolari solo undici furono presenti.
Durante la prima riunione, p. Johann Deisenbeck fu rieletto Superiore Generale con otto voti, i padri Josef Würz, Anton Baumgart, Karl Mönch, e Vinzenz Kirchler furono eletti assistenti generali.
Argomenti e decisioni
- La creazione di un piccolo seminario in Baveria.
- Occuparsi di altre parrocchie sia in Europa che altrove, se questo si rivelasse vantaggioso per la Missione o per l’Istituto.
- Fare ricerca e scrivere la storia della nascita dell’Istituto tedesco.
- Furono dibattuti alcuni piccoli cambiamenti da apportare alle regole, si dibatté, di nuovo, sull’uso della tonaca nelle missioni, ma poi la decisione fu lasciata al superiore regionale che poteva decidere secondo le circostanze locali.
- Nominare un sacerdote come formatore per i Fratelli che potesse prendersi cura della loro formazione umana: il loro carattere e personalità e la loro formazione religiosa.
- Fu preparata una preghiera da recitarsi giornalmente per la beatificazione del Comboni.
- Assieme all’Istituto del ramo italiano, fu riconosciuto che Daniele Comboni era il loro Fondatore e doveva essere rispettato come tale (cfr. Fidel González Fernández p. 120).
Il periodo fra il 1949 – 1955
Sviluppi in patria
a. L’apertura della Procura a Roma per le relazioni con la Santa Sede e le altre autorità ecclesiastiche. Fu acquistata la casa in Viale Vaticano nei pressi dei Musei Vaticani il 30 marzo 1950. Il primo Procuratore in sostituzione del Procuratore dell’FSCJ fu p. Alois Wilfling. Assieme al Procuratore, alcuni studenti che seguivano corsi presso le università romane si aggregarono alla comunità religiosa. Nel 1955 p. Anton Fink sostituì p. Wilfling il quale terminò il suo mandato nel 1979 dopo la Riunione. P. Fink passò il resto della sua vita a Roma in Via Luigi Lilio. La sua presenza fu apprezzata da tutti giovani e anziani. Morì a Ellwangen il 2 marzo 2001.
b. Apertura del Seminario Minore a Neumarkt. L’apertura del seminario dimostrava la vitalità dell’Istituto dopo la tragedia della guerra. Nel 1954, dopo non poche difficoltà, la diocesi di Eichstatt, dette, finalmente, il permesso di aprire il Seminario Minore a Neumarkt, Nel 1957 fu aperto ufficialmente, ma ci furono pochi studenti. Dal 2001 è solo un centro di animazione.
c. Irlanda 1950. L’Istituto esplorò la possibilità di aprire una casa in Irlanda. La risposta non fu favorevole, in quanto c’erano presenti già troppi Istituti religiosi.
Sviluppi nelle Missioni
a. Apertura di nuove cappelle e missioni nel Sud Africa. Durante questo periodo nuove missioni furono aperte nella Diocesi. Nel 1952 Eensgefonden era una diramazione di Glen Cowie. P. Richard Habicher guadagnava danaro dall’affitto dei negozi e la gestione di una pompa di benzina. La gestione fu talmente buona che rese possibile l’apertura della parrocchia di Luckau. Nel 1954 Burgersfort fu staccata da Maria Trost e sviluppata in una parrocchia da p. Lechner. Anche Acornhoek si sviluppò in questo periodo.
b. Da Lydenburg a Witbank nel 1954. Siccome a Lydenburg non si vedevano possibilità di sviluppo, mons. Riegler trasferì la sua Sede a Witbank, dove si trova ancora oggi. Il convento di Loreto fu poi chiuso nel 1969 a causa della diminuzione nel numero di studenti. Lentamente, quindi, Lydenburg divenne una piccola parrocchia. Attualmente è gestita da Maria Trost.
c. In Perù
Il Seminario di Pozuzo ricevette nuovi Missionari “Operarios Diocesanos”. I nostri Missionari lasciarono il posto alla ricerca di nuovi campi di Apostolato.
La Casa Madre in Perù: Durante la visita in Perù del Superiore Generale p. Deisenbeck, un terreno di circa 5.500 metri quadrati fu acquistato per una casa di proprietà dell’Istituto. La casa “Convento di S. Pietro” fu aperta nel 1954.
La Regione, 1952: il gruppo di missionari presenti in Perù ebbero un nuovo Superiore, p. Andreas Riedl, il quale seguendo le direttive del Superiore Generale era responsabile per quella Regione.
Le seguenti parrocchie furono affidate ai nostri missionari.
Panao, il 13 aprile 1952. È situata tra Huanuco e Pozuzo e i comboniani ci lavorarono per 10 anni. Quando, nel 1958, all’Istituto fu affidata la Prelatura di Tarma, la parrocchia fu data alla Diocesi.
Decanato di Llata: si trova a nord di Huanuco. Il Vescovo di Huanuco affidò il decanato e la parrocchia di Llata ai nostri missionari il 30 ottobre 1952.
Impegni a Lima – Mirones 1954. Il primo impegno al di fuori della Diocesi di Huanuco fu la parrocchia di S. Pio X a Lima, la capitale del Perù in una località chiamata Mirones. Oltre all’opera pastorale, la casa fungeva da “pied á terre “per i missionari di altre diocesi.
I primi Fratelli arrivarono in Perù nel 1955. I Fratelli Luis Castel e Kuno Stösser dovevano dirigere i lavori della costruzione della Chiesa di Huanuco.
QUINTO CAPITOLO GENERALE (1955)
Josefstal 9-19 agosto 1955
ed il periodo 1955 – 1961
Vi parteciparono quindici Capitolari. Johann Deisenbeck, Josef Würz, Anton Baumgart, Karl Mönch, Vinzenz Kirchler, Alois Wilfling, (Procuratore Generale), Alfred Standtmüller, Anton Reiterer (Superiore del Sud Africa), Andreas Riedl, (Superiore del Perù), Hermann Bauer, Stephan Lintermann, Franz Koch (Sud Africa), Andreas Lechner, (Perù), e Alois Hirner (Perù). P. Stephan Lintermann fu eletto segretario del Capitolo.
Era la prima volta che i Padri provenienti dal Perù si presentavano ad un Capitolo. P. Richard Lechner fu eletto Superiore Generale alla seconda votazione ottenendo 8 voti. Siccome si trovava in Sud Africa, il risultato della votazione gli fu comunicato telegraficamente.
I padri Anton Baumgart, Vinzenz Kirchner, Johann Deisenbeck e Karl Mönch furono eletti Assistenti Generali.
P. RICHARD LECHNER. Nacque il 16 febbraio 1911 a Tannhausen, nella diocesi di Rottenburg.
Il 28 maggio 1922 iniziò i suoi studi presso il Seminario Minore di Ellwangen, e fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1935 dal Principe Vescovo Geislert. Fu Superiore Generale per due legislature (12 anni).
P. Richard fu allevato dai suoi genitori da buon Cristiano, fu sua madre ad insegnargli le preghiere. Sicuramente ella lo aiutò ad ascoltare attentamente l’ispirazione di Dio. Come primo impegno, si recò in Sud Africa dove rimase per 20 anni. Nel 1955 i confratelli lo elessero Superiore Generale (Capitolo Generale di Josefstal). Sei anni più tardi fu rieletto. Fu durante questo periodo che i primi passi furono fatti per la riunificazione d Istituti. Quello “Tedesco” e quello “Italiano”. Furono anche aperte le due fondazioni spagnole di Saldaña e Palencia (1968). Richard Lechner era un vero religioso e confratello missionario. Disse “sì” a Dio una sola volta senza mai ritornare sui suoi passi, prendendo molto seriamente il suo impegno. Morì in Sud Africa il 3 luglio 1979 durante il Capitolo della Riunione.
Svolse il suo compito come Superiore Generale con il massimo impegno. Sentiva molto le responsabilità che aveva. Era malato di cancro, e lo sapeva. Era stato invitato a Roma dalle due Amministrazioni Generali per la cerimonia di riunificazione nel 1979, ma la sua salute non permise il viaggio. Scrisse una lettera ringraziando dell’invito, e disse che sarebbe stato presente spiritualmente, ringraziando Dio per il grande evento, mandava a tutti i suoi più sentiti saluti per la riunificazione dell’Istituto. Durante la sua vita fu aperto il nuovo Seminario di Neumarkt (1957) e un nuovo Noviziato fu costruito a Mellatz (1959). Inoltre i primi scolastici furono mandati a Roma a studiare (viale Vaticano). Ottemperava ai suoi doveri in modo coscienzioso. Fu il periodo in cui il MFSC crebbe di più in numero di membri.
Argomenti e decisioni
- Fu richiesto al Consiglio Generale di aprire una nuova casa di Noviziato perché Bamburgo era troppo piccola per accogliere sia il noviziato che lo scolasticato. Si ritenne Mellatz il luogo più adatto per il noviziato d studenti.
- Eccettuati casi eccezionali, il Superiore aveva il diritto di aprire le lettere dei Fratelli e degli scolastici.
- Fu discussa la possibilità di aprire un noviziato in Sud Africa per gli africani, ma non fu presa nessuna decisione.
- Fu delegata al Superiore Generale la decisione di aprire una casa in Spagna.
- Dopo il completamento della ricostruzione di Neumarkt, ebbe inizio il lavoro a Josefstal, in quanto si riteneva un luogo possibile dove poter trasferire il noviziato dei Fratelli di Bamburgo.
- Al Superiore Generale fu chiesto di contattare altri Istituti per avere un’idea del come organizzare le vacanze dei Fratelli; tali ferie sarebbero state della durata di 10-15 giorni.
- Fu deciso che i superiori ed i formatori dei seminari si sarebbero incontrati, alla presenza del Superiore Generale per discutere metodi formativi.
- Gli educatori sarebbero rimasti in carica per un periodo di almeno 6 anni.
- Fu suggerito di vendere solo il terreno, ma non la casa e la cappella di Messendorf.
Sviluppi nel periodo 1955-1961
Sviluppi in patria
Una Parrocchia negli USA. Nel 1956 all’Istituto fu affidata la Parrocchia di St. Anthony nella Diocesi di Nashville, nel Tennessee. L’intenzione era di aprivi una casa in un secondo momento, ma l’incarico terminò nel 1962 ed i due sacerdoti che vi operavano tornarono in Germania nel 1963 mettendo la parola fine al desiderio di stabilirsi là.
Apertura in Spagna. Il Superiore Generale accolse la decisione presa durante il Capitolo e richiamò due sacerdoti dal Perù per aprire due case in Spagna.
I padri Andreas Riedl e Anton Schöpf arrivarono in Spagna nel 1956. Nel 1958 essi ricevettero il permesso di fondare due case nella diocesi di Palencia. Una nella stessa Palencia e l’altra a Saldaña.
La “Spanienaktion” era un’organizzazione dedita alla raccolta di fondi, compito che assolse in modo egregio. Nel 1960, fu fondata la casa del collegio di S. Francesco Saverio a Saldaña, mentre il Collegio di S. Pietro Claver di Palencia dovette aspettare fino al 1962 per l’acquisto di una fattoria e il permesso del Vescovo di aprirvi un Noviziato.
Sviluppi nelle Missioni
In Sud Africa
Ci furono cambiamenti nei Superiori Ecclesiastici. Mons. Johann Riegler morì il 7 ottobre 1955 e il rev. Reiterer fu nominato Vescovo di Witbank il 29 febbraio 1956 e consacrato a maggio dello stesso anno.
Le seguenti Missioni furono aperte in questo periodo:
Probereen Mashabela. La terra era stata acquistata già nel 1950. Fratel Valentin aprì una scuola nel 1952 e la casa dei sacerdoti nel 1958. La missione fu data ai padri Kilteegan nel 1991, È doveroso ricordare che i Fratelli Seibold e Stang producevano le migliori arance e verdura del circondario annaffiando gli orti con l’acqua del fiume.
Malelane nel 1958. Fu più tardi affidata ai Padri Bianchi.
Pretoria. Il Vescovo Reiterer aprì un ostello a Pretoria nel 1959 per gli studenti bianchi della diocesi. Le suore Francescane accettarono la gestione dell’ostello con un padre Comboniano come direttore. Nel 1969, l’Università di Pretora volendo espandersi, chiese i locali. Molto saggiamente, il Superiore regionale p. Franz Koch (+ 1974) vedeva l’importanza di una espansione a Pretoria. Si accordò con l’Arcivescovo Garner e nel 1969 prese possesso della parrocchia di Silverton alla periferia di Johannesburg. Sia la chiesa che la casa si trovano sui terreni di proprietà della Archidiocesi e l’Istituto doveva pagare un affitto annuale per la casa.
In Perù
Prelatura di Tarma. Nel 1958, Papa Pio XII affidò la Prelatura di Tarma all’Istituto e nominò p. Antonio Kühner Prelato (questo territorio giuridico e ecclesiastico equivale ad una prefettura apostolica nei territori missionari). P. Kühner prese possesso di Tarma il 25 luglio. Fu consacrato Vescovo l’8 novembre 1964 durante il Concilio Ecumenico.
Cerro de Pasco. La responsabilità di Tarma significò altri impegni per la Prelatura, il primo dei quali fu Cerro de Pasco che fu affidato a p. Andreas Lechner nel novembre del 1958. Cerro si trova a 4380 metri sopra il livello del mare.
Acomamba. Una della prime parrocchie di Tarma ad essere istituite fu San Miguel de Acomamba costruita fra il 1880 ed il 1885. Fu rilevata dai padri Vincenziani (Istituto delle Missioni fondato da S. Vincenzo di Paola) da p. Roland Stang nel 1958. Acomamba si trova a dieci chilometri da Tarma a 3000 metri sopra il livello del mare. Per vent’anni i nostri missionari si dedicarono all’assistenza pastorale presso la cappella di S. Pedro da Cajas, famosa per i suoi tappeti.
MONS. JOHANN RIEGLER: un vero amico dei neri, Austria 1/12/1901- Witbank 7/10/1955.
Il Vescovo Johann Riegler fu trasferito in Sud Africa dove arrivò il 1 dicembre 1927. Dette vita ai collegi convitto e Maria Trost fu una delle prime missioni ad offrire il certificato di terza media per studenti di colore. Molte delle autorità governative hanno studiato a Maria Trost. Gli studenti dovevano anche dare una mano nella fattoria e nell’orto da dove proveniva il cibo che mangiavano.
Riegler rimase in Sud Africa fino al 1939, seguendo le scuole e facendo regolarmente visita alle missioni lontane e la gente che vi abitava. Il 30 giugno 1939 prese il posto di mons. Mohn diventando prefetto Apostolico. Era fra i più conosciuti dei Vescovi e grande amico del Vescovo Denis Hurley. A causa della guerra non poté attuare molte delle sue idee: non c’erano fondi e non arrivava personale.
Quando fu stabilita la gerarchia sud africana nel 1951, il Vescovo Riegler divenne il primo Vescovo residente di Lydenburg trasformando il Vicariato in una Diocesi. Il Vescovo non era più soltanto il Vicario del Papa, ma Vescovo residente con tutti i diritti che ne derivavano, un successore d apostoli messo per divina istituzione a capo della diocesi di Lydenburg.
Ahimè, nel 1955, poco dopo aver trasferito la sua sede da Lydenburg a Witbank fu stroncato da quel raro male che è l’atrofia del cervello, e morì. Aveva solo 53 anni, il primo venerdì del mese di ottobre, la festività del santo Rosario. Fu sepolto nella cattedrale.
Dopo il funerale quando tutti i dignitari se ne erano ormai andati, i cattolici neri si trattennero per lungo tempo sulla sua tomba cantando “O hamba kahle, sihlobo sethu”(Vai in pace sei stato nostro amico). L’arcivescovo Denis Hurley di Durban, suo grande amico presenziando al rito funebre, guardò i neri radunati per quel triste rito e disse: “Guardate, il loro amore e la loro devozione è la sua ricompensa”.
MONS ANTON REITERER: sempre alla ricerca del Cuore di Gesù. Hafling 25/2/1908 – Middelburg (Sud Africa) 20/2/2000.
Come Vescovo fece molto lavoro pionieristico nel campo pastorale, nell’istruzione, chiese, conventi, centri per catechisti, scuole, collegi, ospedali, fattorie ecc. Durante gli anni difficili dell’Apartheid fece di tutto per guidare le chiese locali attraverso il mare tempestoso, si recava personalmente negli uffici governativi di Pretoria per ottenere visti d’ingresso per i missionari e non se ne andava finché non avesse ottenuto ciò che voleva. Visitava le stazioni missionarie una volta al mese, incoraggiava i suoi collaboratori che erano spesso amareggiati e delusi nel loro duro lavoro di evangelizzazione.
Il Vescovo Anton era molto cordiale e aperto, in special modo con coloro che portavano avanti il lavoro pastorale nella diocesi e con i suoi confratelli Comboniani. Le visite alle stazioni missionarie mensili erano parte integrale dei suoi impegni. Si risentiva se qualcuno di sua conoscenza passava da Witbank senza andare a salutarlo. I confratelli passavano dalla porta posteriore e non dovevano andare all’entrata principale a suonare il campanello. Non era mai necessario fissare un appuntamento per parlargli, neanche se si aveva bisogno di un letto per la notte.
Mons. Reiterer presenziò a tutte e quattro le sessioni del Vaticano II (1962-1965). Anche se non fu tra quelli che introducevano cambiamenti, li accoglieva in modo positivo. Nella sua diocesi diede vita a molte iniziative di rinnovo che divennero un esempio per altre diocesi da seguire, a questo proposito ricordiamo l’istituzione di Piccole Comunità Cristiane in alcune grosse parrocchie.
Devoto e fedele seguace di Comboni, condivideva la sua spiritualità nell’amore per il Cuore di Gesù e la Croce. La sua fede era veramente profonda. Durante le sue visite alle stazioni missionarie, sostava sempre per prima cosa in chiesa, fermamente convinto com’era che Gesù Cristo è il Signore e che la luce ed il coraggio scaturiscono da Lui. Durante tutta la sua vita ha sempre dimostrato di appartenere alla Famiglia Comboniana. Si univa sempre ai confratelli per le celebrazioni e festività della comunità. Questa apertura era radicata nel suo immenso amore per il Sacro Cuore. Egli spiegava “il nostro amore per ognuno dei membri della comunità.. amore genuino, preoccupazione reale, vera generosità, interesse reale l’uno nell’altro, il desiderio di dare se stesso agli altri… Dobbiamo lavorare e pregare che l’amore che Dio ci dimostra diventi l’amore di ognuno di noi per l’altro nella famiglia e nella comunità”.
La croce non gli era estranea. Ebbe delle esperienze amare, opposizioni, fu ferito ed abbandonato. Sopportava tutto pazientemente, con perseveranza e con spirito di perdono, ed affidamento in Dio.