MCCJ
P. Tarcisio Agostoni
STORIA dei MISSIONARI COMBONIANI DEL CUORE DI GESU
Testo pdf:
CAPITOLO QUARTO
Gli Istituti per l’evangelizzazione dell’Africa
I pionieri del lavoro missionario in Africa
I primi secoli
- Durante i primi secoli della Chiesa, sacerdoti diocesani e singoli religiosi venivano mandati o andavano di loro spontanea volontà ad evangelizzare paesi stranieri.
- Così fecero gli Apostoli ed i loro discepoli. Seguiti più avanti dai loro successori:
- Papa Celestino I (432) mandò il Vescovo Palladio in Irlanda come primo Vescovo, seguito da S. Patrizio che andò in Irlanda volontario dalla Gran Bretagna.
- Papa Gregorio I il Grande (596) mandò Sant’Agostino a Canterbury in Inghilterra con 40 frati.
- Papa Gregorio II mandò S. Bonifacio (672-755) in Germania e divenne “L’apostolo della Germania”.
- A Verona troviamo S. Zeno, un africano nero della Numidia come apostolo nel quarto secolo (l’8° Vescovo di Verona): probabilmente mandato dal Papa per convertire gli invasori provenienti da Nord.
Il Medioevo (600 – 1400)
Quando furono fondati gli ordini religiosi, erano i gruppi carismatici che aprivano la strada alle missioni estere. I francescani, Domenicani, e soprattutto i Gesuiti andavano in massa nei territori di missione. Al momento della loro soppressione nel 1773, i Gesuiti avevano circa 3.000 missionari, i quali poi lasciarono le missioni. Ebbero anche un buon numero di martiri. Furono reintegrati nel 1814 da Pio VII (il secondo Superiore Generale dopo la reintegrazione fu P. Fortis, 1820-1828).
Oggi i Gesuiti sono circa 20.000 in tutto il mondo, e circa 1.100 in Africa. Sono impegnati in diverse missioni: Istruzione, ministeri spirituali e sviluppo culturale, sevizi per i rifugiati, mezzi di comunicazione, e pubblicazioni.. per menzionarne solo alcune.
Tempi Moderni (1700 – Giorni Nostri)
Istituti Pionieri di Sacerdoti e Fratelli che lavorano in Africa.
I padri dello Spirito Santo (C.S.S.P. religiosi)
Fondati nel 1703 in Francia, nel 1841 furono amalgamati nella società Missionaria del Cuore Immacolato di Maria iniziato da Francis Libermann (1802 – 1852) il figlio convertito di un rabbino. Oggi egli è considerato come uno dei maestri della vita spirituale che si basa sulla via interiore come anima dell’Apostolato.
I Padri dello Spirito Santo andarono per la prima volta in Africa nel 1778 e iniziarono il loro lavoro nel Senegal, In Africa occidentale, più tardi in Sierra Leone, ma la malaria e la febbre nera li uccise tutti in pochi anni. Imperterriti, essi continuarono ad arrivare, e si recarono in Nigeria, Gambia, e Ghana, dove la febbre ne annientò la maggior parte. La Costa occidentale venne chiamata “la tomba dell’uomo bianco”. Nell’Africa Orientale incominciarono nello Zanzibar e Bagamoyo, e lentamente si allargarono verso le Mauritius, Kenya, Zambia, Congo, Malawi, ed Etiopia. Già nel 1839 tre seminaristi africani venivano preparati al sacerdozio nella casa madre a Parigi.
Nell’Africa orientale, la prefettura di Zanzibar ebbe inizio nel 1860 e si estendeva lungo 200 miglia di costa e all’interno di essa senza limiti. Attualmente sono 3.006 di cui 2.261 sono sacerdoti. (Le statistiche si riferiscono all’anno 2000.)
Società delle Missioni Africane (S.M.A. una società di vita apostolica)
Fondata a Lione, in Francia dal vescovo Melchior di Marion Bresillac per la conversione dell’Africa e neri di origine africana.
Nel 1858, come loro prima missione, fu affidato alla società il Vicariato Apostolico della Sierra Leone, dove, l’anno successivo Bresillac e la maggior parte dei suoi seguaci perirono durante una epidemia di febbre. La leadership del gruppo passò allora a P. Augustine Planque, confermato da Papa Pio IX come primo Superiore Generale della Società. Nel 1861 un gruppo di missionari partì per il nuovo Vicariato di Dahomey, dove missioni furono fondate a Ouidah, Porto Novo e Lagos. I missionari organizzarono stazioni lungo la costa Occidentale africana dalla Liberia al fiume Niger, Nel 1875 Plaque fondò la Congregazione di Santa Maria degli Apostoli per preparare Suore che aiutassero a fondare scuole, orfanotrofi, dispensari, fattorie modello, e officine per poter migliorare le condizioni di vita, e allo stesso tempo attirarli alla religione Cattolica. Attualmente sono 1.023, 874 dei quali sacerdoti.
Missionari d’Africa (M. Afr. Padri Bianchi, una Società di vita apostolica)
Fondati nel 1868 dal Cardinale J. Lavigerie quando divenne Vescovo di Algeri, (1867). Il loro scopo primario era di lavorare fra i musulmani. Per questa ragione fu data loro una veste bianca. I primi due gruppi di missionari che mandò ad attraversare il deserto del Sahara non raggiunsero mai la loro destinazione – furono trucidati. La terza penetrò nell’interno dell’Africa dalla costa orientale. Due di essi, P. Simon Lourdel – Mapera (da Mon Pére) – e Fratel Amans, attraversarono il Lago Vittoria da Mwanza e arrivarono ad Entebbe il 17 febbraio 1879.
Oggi opera in 21 paesi dell’Africa e Medio Oriente. La loro missione è la medesima: portare il Vangelo alle popolazioni dell’Africa e del mondo mussulmano. Attualmente sono 2.115, dei quali 1.787 sacerdoti.
Società Missionaria di San Giuseppe di Mill Hill (M.H.M. una società di vita apostolica)
Fu fondata nel 1866 dal Cardinale Vaughan, Arcivescovo di Westminster. Doveva essere l’espressione della missionarietà della Inghilterra cattolica. Dapprima operarono in Uganda (1894) e Kenya. Oggi sono sparsi in Africa, Asia ed America. Sono 651.485 dei quali sono sacerdoti.
Oblati di Maria Immacolata (O.M.I. religiosi)
Voluta da S. Joseph Eugene di Mazenod nel 1816. I primi membri trovarono delle resistenze in quanto si opponevano al Giansenismo. Per sicurezza, il Fondatore chiese l’approvazione della Santa Sede nel 1826. IL loro scopo era predicare la missione ai poveri: ma presto si dedicarono anche all’educazione di seminaristi.
Già nel 1831, il Capitolo Generale decise di intraprendere l’apostolato nelle missioni estere. Fu nel 1850 che andarono in Africa. Dapprima al Nord, Est e Sud. Nel Lesotho fondarono una Università Cattolica che più avanti cedettero allo Stato.
Nel 1963 i suoi membri erano più di 7.000, di cui 5.00 sacerdoti e 1.227 scolastici. Attualmente sono 4.831 di cui 3.508 sacerdoti.
Missionari della Consolata (I.M.C. religiosi)
Fondati dal beato Giuseppe Alamanno nel 1901 per la prima Evangelizzazione dei Popoli.
La loro vita spirituale si basa sulla devozione della Madonna e dell’Eucarestia. Il loro primo viaggio fu nel Kenya nel 1902. Visitavano villaggi distribuendo medicine gratis e fondando scuole. Attualmente sono presenti in Tanzania, Congo, Uganda, e America Latina. Sono 1.004 di cui 771 sacerdoti.
Congregazione del Cuore Immacolato di Maria (C.I.C.M. o Missionari di Scheut, religiosi)
La società fu costituita nel 1862 dal Theophile Verbist a Scheut (vicino a Bruxelles, Belgio). La loro prima missione fu in Cina dove lo stesso fondatore morì nel 1868. Il loro operato missionario ebbe inizio nel Congo nel 1885 dove nel 1961 avevano 730 missionari. Attualmente sono 1259, di cui 975 sono sacerdoti.
Società del Verbo Divino (S.V.D. religiosi)
I Missionari del Verbo Divino furono fondati nel 1875 a Steye in Olanda da Arnold Jansenn per le missioni all’estero. All’inizio i membri prendevano Voti privati e seguivano la regola dei terziari Domenicani. Divennero un Istituto religioso nel 1889. La loro prima missione fu in Argentina (1884) e la seconda nell’Africa Occidentale partendo dal Togo (1892). Le loro specializzazioni sono l’apostolato della stampa e l’antropologia. Si dedicano anche alla cura pastorale degli afro-americani. Diversi anni fa avevano circa 100 sacerdoti afro-americani.
Attualmente sono 5.962 di cui 3769 sono sacerdoti. I fratelli hanno trovato il loro carisma nell’Apostolato della stampa e mass-media.
Società per le Missioni Estere degli Stati Uniti D’America (M.M. o Mary Knoll, una società di vita apostolica)
I Cattolici americani ritenevano di aver ricevuto così tanto dall’Europa che essi stessi dovevano collaborare per la diffusione del vangelo nel mondo. Questa società fu fondata dai sacerdoti americani nel 1911. Le loro prime missioni furono in Cina e Giappone. Arrivarono nell’Africa Orientale nel 1954. Sono 610 in tutto di cui 506 sacerdoti.
Società di S. Francesco Saverio per le Missioni all’Estero (S.X. o Saveriani, religiosi)
Fondati nel 1898 dal Vescovo Conforti di Parma (Italia settentrionale) per la prima evangelizzazione. Iniziarono il loro operato in Asia e dopo loro espulsione dalla Cina lavorano in Africa Occidentale, Centrale e Burundi. Attualmente sono 879 di cui 676 preti.
Missionari del Sacro Cuore (M.S.C. religiosi)
Fondati in Francia nel 1869 dal rev. Jules Chevalier per il rinnovo della fede in Francia tramite la devozione al Sacro Cuore. Benché il loro scopo originario non fossero le missioni all’estero, la società considerò questo lavoro molto appropriato all’adempimento de loro motto “Possa il Sacro Cuore di Gesù essere amato ovunque”. All’inizio del secolo si recarono nel Congo. Attualmente sono 2.188 di cui 1.481 sacerdoti.
Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù (S.C.J. i Dehoniani, religiosi)
Il Rev. Leon Dehon dette vita all’Istituto nel 1878 in Francia. La loro distintiva spiritualità è la devozione e riparazione al Sacro Cuore tramite l’apostolato attivo. Negli Stati Uniti hanno dei nubiani che lavorano con gli afro- americani. In Africa operano principalmente nel Congo, Sud Africa, Mozambico. Oggi sono 2.389, di cui 1.684 sacerdoti.
Istituti pionieri di Suore
Suore di S. Giuseppe di Cluny
Fondate nel 1807 dalla Beata Anne Marie Javouhey (1779- 1851) con lo scopo di allestire scuole, orfanotrofi e aiutare i malati ed anziani. L’istituto, però presto si espanse anche nei territori di missione. Nel 1817, 4 suore andarono all’isola Reunion. La Beata Anne stessa andò in Senegal dove iniziò un progetto, più tardi abbandonato, di mandare ragazzi in Francia per la preparazione al sacerdozio. Aveva in mente “Dobbiamo salvare l’Africa con gli africani”. Alla sua morte, l’Istituto aveva 118 Case per 700 suore in Francia, e 300 nei territori russi. Al momento i membri sono 3.130.
Suore di S. Giuseppe dell’Apparizione
Fondate in Francia nel 1832, da Suor Emile di Vialar (1797 – 1851) arrivarono presto nei territori di missione dell’Africa e dell’Asia.
Esse furono le prime a cooperare con Comboni dal 1867 al 1879; prima al Cairo nel 1867 e poi in Africa Centrale dal 1873 al 1879. Attualmente sono 1.017 in 165 case.
Suore Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria (dette d’Egitto)
Fondate al Cairo, Egitto, il 17 settembre 1859, da Madre Caterina di Santa Rosa (Costanza Troiani 1813– 1877). Fu il primo Istituto Missionario Italiano.
Il loro primo scopo è l’attività missionaria: Madre Caterina iniziò il suo apostolato al Cairo nel 1859 occupandosi principalmente con la conversione ed educazione di bambine negre e orfani. Le suore lavorano anche al di fuori dell’Africa. Attualmente sono 835 in 98 case.
Suore Missionarie di Nostra Signora dell’Africa (Suore Bianche)
Fondate nel 1869 dal Cardinale Lavigerie. Iniziarono il loro Apostolato nell’Africa Settentrionale. Si occupano di svariate attività in circa 19 nazioni africane. Le prime suore ad arrivare in Africa a sud del Sahara furono quelle che andarono in Uganda nel 1899. Attualmente sono 1.168 in 164 case.
Suore Missionarie di Nostra Signora della Consolata
Fondate dal Beato Giuseppe Alamanno a Torino nel 1910, dopo l’istituzione dei Padri della Consolata. Il loro primo apostolato fu in Kenya nel 1912. La loro caratteristica è la devozione alla Madonna della Consolata. Oggi sono 923 sparse per il mondo in 135 case.
Missionarie Francescane di Maria
Sorsero in India ad opera di una signora francese, Heleine di Chappotin di Nenville (Madre Maria della Passione), specialmente per lavorare nelle missioni estere. Portarono il loro Generalato a Roma nel 1882.
Esse lavorano nell’educazione, e servizi sociali, infermiere e catechiste.
Otto di loro sono state dichiarate Beate, sei di loro divennero martiri nella nuova Cina Maoista. Lavorano anche in Africa in particolare nel Congo. Sono 7.778 divise in 873 comunità.
Suore della Carità di Santa Giovanna Antida
Fondate nel 1799 in Francia aperte ad ogni tipo di lavoro caritatevole, educativo e missionario con missioni all’estero. Lavorano In Africa Centrale e Meridionale, ma solo dal 1934. Sono 4123 in 512 case.
Società del Sacro Cuore di Gesù
La fondatrice fu Madeleine Sophie Barat (1779 – 1865), francese. Si dedicano all’istruzione, e basano la loro vita spirituale sulla preghiera e unione interiore con il Cuore di Gesù, le cui virtù sono da praticare nell’apostolato. In Africa lavorano nel Congo Brazzaville e Congo Kinshasa. Adesso sono 3.532 in 524 comunità.
Organizzazioni e personalità strettamente legate a Comboni
Oltre a “Marien Verein”, e alle Suore di San Giuseppe dell’Apparizione (alle quali abbiamo già fatto riferimento) elenchiamo le più importanti.
Società per la Propagazione della Fede
La signorina Pauline Jaricot (1799 – 1832) fondò la Società a Lione, Francia.
Il giorno di Natale 1816 fece voto perpetuo di verginità. All’età di 17 anni fondò l’Unione delle Preghiere in Riparazione al Sacro Cuore, una organizzazione di ragazze operaie. Fu fra di loro che iniziò a sollecitare contributi per le missioni estere. Nel 1820 fondò una Associazione per l’aiuto alla Società delle Missioni Estere di Parigi. Promosse l’Associazione della Santa Infanzia, e si adoperò per altri lavori apostolici per donne di tutti i ceti sociali.
La sua maggiore preoccupazione, comunque, era quella di dar aiuto alle Missioni tramite contributi finanziari e la preghiera dei fedeli. Nel 1822, il Vicario Generale di New Orleans, andò a Lione per raccogliere fondi per la sua missione. Aveva infatti un gruppo di 12 laici in una Associazione, Visto il buon lavoro svolto da Pauline Jaricot in tale opera, questa associazione si unì con il gruppo della Jaricot a formare la Società per la Propagazione della Fede (3 maggio 1822). Pauline Marie Jaricot ne venne riconosciuta la fondatrice. A quel tempo era anche conosciuta come la Società Missionaria di Lione o la Società di S. Francesco Saverio. Ci furono molte discussioni sui metodi usati da Pauline per raccogliere fondi. Era un semplice sistema: Ogni membro dell’Associazione doveva trovare un gruppo di 10 persone che contribuissero un centesimo alla settimana. Ogni membro di questo gruppo doveva trovare altre 10 persone per lo stesso scopo e così via.
La Società presto si sparse in tutto il mondo, ma le offerte venivano gestite e distribuite da Lione e Parigi. I Vescovi delle altre nazioni, però vollero trasferire la sede amministrativa a Roma. Questo fu fatto nel 1922 da Papa Pio XI, il quale dette anche direttive per la sua amministrazione. Attualmente è un Dipartimento della Sacra Congregazione per la Evangelizzazione dei Popoli (SCEP), che nomina i Direttori nazionali in tutto il mondo cattolico.
Pia Associazione per la Liberazione delle Ragazze Schiave
PADRE NICOLA OLIVIERI (Genova 1792 – 1864)
Cugino di P. Giovanni Battista De Rossi era solito incontrare i mercanti e marinai sulle banchine del porto di Genova, ed un giorno conobbe un giovane africano dal quale venne a sapere che la tratta degli schiavi era ancora praticata. Decise di liberare i giovani schiavi, portarli in Europa nelle istituzioni fondate proprio a questo scopo, o affidarli a quelle che già esistevano, e prepararli al battesimo. Vendette tutte le sue proprietà inclusi suppellettili e libri. Si recò in Egitto sette volte per liberare gli schiavi. I Trinitari, Ordine fondato per la liberazione degli schiavi, aiutarono Olivieri fino al 1857. Il loro posto fu preso da Padre Biasio Verri.
P. BIASIO VERRI (nato a Barni, Valsassina, Italia Settentrionale, morì a Torino in una delle case di S, Giuseppe Cottolengo nel 1884).
P. Biasio seguì P. Olivieri nel suo ultimo viaggio in Egitto. Mentre P. Olivieri stava cercando danaro in Europa, P. Biasio in dieci mesi fece 9 viaggi in Egitto. Si rese presto conto delle debolezze del sistema adottato da P. Olivieri e aprì una casa in Egitto affidandola alle Suore Missionarie Francescani d’Egitto. L’iniziativa portò alla liberazione di 810 schiavi dei quali 300 morirono in Italia a causa di siccità che li aveva fatti ammalare. I contatti avuti in Germania da parte di P. Verri dettero origine alla Società di Colonia.
La Società per gli Africani di Colonia (Kolner Neger Verein)
Un certo Siegwart Miller incontrò P. Olivieri e volle aiutarlo. Ricevette l’approvazione del Cardinale J. Von Geise di Colonia nel 1859. Inizialmente aveva le stesse finalità, ma più avanti cominciò ad aiutare tutte le iniziative che contribuivano alla conversione dell’Africa e alla preparazione degli stessi africani affinché diventassero evangelizzatori essi stessi. I benefattori venivano aggiornati tramite il Bollettino della Società. Il Comboni, già in contatto con loro in quanto Direttore del Collegio di Don Mazza, era in perfetta armonia con gli scopi della Società contribuendo anche degli articoli per il Bollettino. La Società fu di aiuto a Comboni e ai missionari Comboniani finché chiuse nel 1939 assorbita dalla Associazione di S. Francesco Saverio, precursore della MISSIO, Aachen.
Padre Nicola Mazza (1890 – 1865)
Un Gesuita, Andres Avogadro (1735 – 1815), Vescovo di Verona dal 1790 al 1814 impresse uno spirito missionario sul clero e trovò una particolare risposta da parte di un sacerdote, P. Gaspare Bertoni, il quale, a sua volta, trasmise lo stesso spirito ad un gruppo di sacerdoti fra i quali P. Nicola Mazza. Quest’ultimo fu chiamato ‘Don Congo’ a causa dei suoi interessamenti per le missioni. Nel 1828, P. Mazza fondò un Istituto per l’educazione di bambini bisognosi, principalmente orfani e poveri. Nel 1848 vi erano 300 bambine.
P. Olivieri gli chiese che fossero accolti anche i suoi giovani africani e Don Mazza lo fece volentieri. Egli ebbe l’idea di rimandare questi giovani in Africa come testimoni della Fede Cristiana.
A questo scopo P. Mazza mise insieme un gruppo stabile di sacerdoti fra i quali troviamo P. Angelo Vinco ordinato sacerdote nel 1844 e mandato al Collegio di Propaganda Fide a Roma. Nel 1847 questi prese parte alla prima spedizione nell’Africa Centrale. Don Mazza gli diede il compito di comprare giovinette, presumibilmente schiave, per poi mandarle a Verona.
Quando P. Vinco tornò, Don Mazza progettò l’apertura di una Missione nell’Africa Centrale consultandosi con Mons. Knoblecher (1851), Propaganda Fide (1852), e Marien Verein (1853). A tale scopo mandò due suoi preti a Khartoum per una diretta conoscenza della situazione, Don Giovanni Beltrame e Don Antonio Castegnaro che morì dopo solo alcuni mesi. Avendone ricevuto il permesso nel 1857, mandò il primo gruppo di sei fra i quali Daniele Comboni. Nel 1862, Mazza Inviò Comboni a Roma per chiedere un proprio territorio di missione, come parte del Vicariato dell’Africa Centrale per il suo Istituto; petizione formulata di nuovo nel 1865 su insistenza di Comboni. Padre Mazza morì l’8 febbraio 1865 ed il suo successore Don Tomba, nel maggio del 1866, non volle prendersi tale responsabilità. Fu così che l’Istituto di Don Mazza non ebbe più a che fare con il Vicariato dell’Africa Centrale.
Beato Ludovico da Casoria (Vicino a Napoli)
Nato nel 1814, morì nel 1885, appartenente all’Ordine Francescano dei Frati Minori (OFM). fu beatificato il 18 aprile 1993.
P. Ludovico fondò due Istituti nel 1852, I Fratelli Grigi e le Suore Grigie, il nome viene dal colore dei loro abiti. Seguendo l’esempio di P. Olivieri fondò due collegi, uno per giovani maschi e l’altro per giovani femmine africane a Palma, vicino a Napoli. Napoli era un luogo più ameno per gli africani in quanto il suo clima è mite in inverno.
Lo scopo del collegio era di accogliere e convertire giovani africani, dar loro un’istruzione Cristiana, una professione, e poi mandarli di nuovo a condividere la loro fede e professione con la loro gente.
Il loro tirocinio sarebbe durato circa 18 mesi, dopo di che avrebbero dovuto decidere se diventare Padri o Fratelli Francescani, o rimanere laici, ma membri del Terzo Ordine Francescano. Una volta raggiunto il loro traguardo finale, sarebbero ritornati in Africa in gruppi di tre incluso un sacerdote.
Quando Mons. Knoblecher volle avviare un Seminario in Europa per la preparazione di giovani africani, Propaganda Fide suggerì di utilizzare il Collegio di P. Ludovico piuttosto che dar inizio ad un nuovo progetto: Marien Verein avrebbe pagato le spese di viaggio, e per il resto avrebbero avuto aiuto da Napoli ed dal suo re Ferdinando II.
Nel 1860 c’erano già cinquanta ragazzi africani e sei preti; alcuni dei quali si aggregarono alla spedizione Francescana del 1861 – 1962.
Quando il Vicariato fu chiuso, il Ministro Generale dei Francescani nel 1865 chiese a Propaganda Fide di nominare P. Ludovico Provicario Apostolico con sede a Scellal. Propaganda inviò Comboni e Casoria a Scellal. Dopo una breve visita, Casoria vi lasciò 2 sacerdoti e 14 fratelli, ma non accettò la divisione del Vicariato proposta da Daniele Comboni. Nel 1867 Casoria chiuse tutto e non ne restò più niente.
Come tutti i santi, Comboni era molto umano. Questa sua dote la manifestò altamente nella lotta per i diritti degli Africani, specialmente in relazione alla schiavitù. Però la manifestò pure nell’amicizia verso persone con le quali fu in contatto sia per la sua missione come per i suoi problemi personali.
Il sacerdote Giovanni Crisostomo Mitteruzner
era membro dell’Ordine dei Canonici Regolari di S. Agostino dell’abbazia di Nova Celle nella Diocesi di Bressanone.
Insigne orientalista, pubblicò nel 1866 la grammatica e il vocabolario dei Bari, onde fu nominato Presidente onorario dell’Institute d’Afrique di Parigi. Fu anche molto competente in teologia e con il permesso di Pio IX fu segretario personale di Mons. Fessler, segretario generale del Concilio Vaticano. Si interessò della Missione e, quando il Knoblecher fondò la “Marien Verein”, ne fu tra i membri più attivi. È tutto suo il merito di aver persuaso il card. Barnabò a mutar consiglio, che nel settembre ’58, preoccupato delle troppe vittime dell’Africa centrale, aveva già pronto il decreto per sopprimere la Missione: a lui venne offerta la carica di Provicario, successore di Knoblecher, ricusata per obbedienza al suo vescovo Mons. Gasser.
Conobbe a Verona il Comboni, quando condusse alcuni moretti al Collegio Mazza, e da allora gli fu sempre amico, non a parole, ma a fatti; gli prestò valido aiuto per il Postulatum ai Padri del Concilio, lo soccorse di denaro, gliene procurò da altri e tenne con lui assidua corrispondenza.
E il Comboni, che mai gli si rivolse invano, (chiedesse denari o … poesie in lingua barica e denka) lo chiama con tutta ragione “Il più strenuo collaboratore dell’apostolato dei negri, la più ferma colonna dell’Africa Centrale” e nelle sue lettere (da quella del 23 settembre ’67 in poi), ben 14 volte, lo dice “Dulcissime rerum”, è un modo di dire per esprimere quanto gradevole fosse trattare con lui.
Un particolare interessante si trova nella lettera del 4-6-1881 al Mitteruzner stesso. In questa lettera Comboni gli confida che intende riaprire le missioni sul Nilo Bianco in posti migliori di S. Croce o Gondokoro, così avrebbe potuto usare anche i suoi libri sulla lingua Denka e Barica: “Così con le tre nuove lingue Nubana, Denka e Barica possiamo bene stendere la nostra azione apostolica molto lontano” (Lett. N. 1083, Daniele Comboni, gli Scritti, EMI 1991).
Il Comboni poi raccomanda al suo amico di non pubblicare queste notizie (cfr. Grancelli Msg. D. Comboni pag. 442, Istituto Miss. Africane – Verona).
N.B. I Canonici Regolari che vivono secondo la cosiddetta regola di S. Agostino hanno vita comune, con l’obbligo della recita corale dell’Ufficio delle Ore.
Don Francesco Professor Bricolo.
“Mio carissimo don Francesco, non mi può rimproverare di silenzio, perché siamo pari: nemmeno di mancanza di affetto”. “Quando penso a don Bricolo, vado in giuggiole” così scrive il Comboni in data 9-7-1876 (Scritti n. 659). (L’espressione completa è “andare in brodo di giuggiole”; è famigliare e vuol dire gongolarsi, bearsi: si dice anche “mandare in brodo di giuggiole”.)
“Don Bricolo, eccellente pedagogista, per molti anni fu Rettore nel Collegio Mazza, finché per una serie di dolorose vicende e uno scambio di lettere fra il Superiore e lui, dovette lasciare l’ufficio nel 1865, recandosi a Vicenza, ove assunse la direzione del Collegio Cordellina. Come qui, profuse anche tra quei giovani per educarli al bene, tesori di mente e di cuore; e, dopo un ventennio, tornò a meritato riposo a Verona, ove morì d’anni 82 il 7 marzo 1905. Bisogna ricordare che egli fu rettore dell’Istituto Mazza negli anni più difficili per il Comboni e della parte che ebbe nello spianargli la via dagli ostacoli. Più di una volta, don Bricolo era il solo che comprendesse gli slanci arditi del giovane missionario, il solo che lo difendesse; e forse, senza questa vigile sentinella, il nostro sarebbe dovuto cedere, tanto era il vento che gli soffiava contrario.
Il Comboni non si dimenticò mai del suo fedele protettore e gli fu avvinto da schietta e indissolubile amicizia, anche quando il Bricolo passò da Verona a Vivenza; egli ne parlava sempre, commosso della più viva riconoscenza” (Mons. Granelli pag. 432-433).
Come si vede da questa lettera del 1976, Comboni conservò sempre la sua amicizia e ambedue continuarono ad essere in contatto, anzi, nella stessa lettera (n. 4300) scrive: “Ma io voglio che mi diate vostre notizie, almeno in un foglio intero”.