IV Settimana di Quaresima
Commento sul Vangelo del giorno
di Paolo Curtaz
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Lunedì 20 Marzo > (SOLENNITA’ – Bianco) | SAN GIUSEPPE 2Sam 7,4-5.12-14.16 Sal 88 Rm 4,13.16-18.22 Mt 1,16.18-21.24: Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore. |
Martedì 21 Marzo > (Feria – Viola) | Martedì della IV settimana di Quaresima Ez 47,1-9.12 Sal 45 Gv 5,1-16: All’istante quell’uomo guarì. |
Mercoledì 22 Marzo > (Feria – Viola) | Mercoledì della IV settimana di Quaresima Is 49,8-15 Sal 144 Gv 5,17-30: Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. |
Giovedì 23 Marzo > (Feria – Viola) | Giovedì della IV settimana di Quaresima Es 32,7-14 Sal 105 Gv 5,31-47: Vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. |
Venerdì 24 Marzo > (Feria – Viola) | Venerdì della IV settimana di Quaresima Sap 2,1.12-22 Sal 33 Gv 7,1-2.10.25-30: Cercavano di arrestare Gesù, ma non era ancora giunta la sua ora. |
Sabato 25 Marzo > (SOLENNITA’ – Bianco) | ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE Is 7,10-14; 8,10 Sal 39 Eb 10,4-10 Lc 1,26-38: Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce. |
Domenica 26 Marzo > (DOMENICA – Viola) | V DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A) Ez 37,12-14 Sal 129 Rm 8,8-11 Gv 11,1-45: Io sono la risurrezione e la vita |
Lunedì 20 Marzo (SOLENNITA’ – Bianco) SAN GIUSEPPE
Mt 1,16.18-21.24:
Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore.
Oggi è San Giuseppe. Il più grande fra tutti i santi, il più sfortunato fra tutti santi. Eppure senza di lui, senza la sua presenza accanto alla famiglia di Nazareth, noi oggi non saremmo qui a sperimentare la salvezza.
Giuseppe nella sua vita non ha mai parlato. Eppure il suo silenzio è stato così intenso, da avere cambiato il corso della storia. Tutti noi siamo affascinati dalla figura di Maria, la sua amata sposa, ma anche Giuseppe è stato determinante nella storia della salvezza. Aveva un sogno e dei progetti, il giovane falegname di Nazareth, e un giorno si è dovuto confrontare con l’inaudito: Dio gli aveva soffiato la ragazza. Giuseppe deve fare i conti con la realtà: Dio ha chiesto alla sua fidanzata un aiuto per salvare il mondo e Giuseppe, in qualche modo, accetta di far parte di questo strano progetto. Anche a noi succede così: non sempre realizziamo ciò che avremmo desiderato, non sempre la vita ci riserva l’attenzione che avremmo voluto. Davanti agli imprevisti possiamo ribellarci, prendercela con Dio e con la sorte, chiuderci in noi stessi. È ciò che accade al povero Giuseppe nella più lunga notte della sua vita. Un angelo, in sogno, lo rassicura: ciò che accade è nel cuore di Dio. Che il Signore nei momenti di difficoltà ci mandi un sogno che ci aiuti ad affrontare ogni situazione, a diventare, come Giuseppe, testimoni credibili.
Lunedì della IV settimana di Quaresima
Commento su Giovanni 4,43-54
Giovanni annota la sorpresa di Gesù che, tornando a casa sua, vede che il clima nei suoi confronti è cambiato. Merito, pare, dei mezzi di comunicazione: anche nella riottosa Galilea è arrivata l’eco delle opere compiute da Gesù nella capitale. Potenza del pettegolezzo, in questo caso positivo, che ribalta il giudizio degli abitanti di Nazareth. Ed ecco che, subito, Gesù è messo alla prova da un funzionario che gli chiede un miracolo. Gesù obietta, tentenna: sa bene quanto siano ambigui i miracoli, è stufo di essere cercato per i suoi poteri di guarigione. Ma, al solito, Dio si fa corrompere e guarisce il figlio restituendo pace al padre disperato. Ancora una volta Gesù mette da parte i principi e prova compassione. All’inizio di questa settimana, superata la metà del deserto, anche noi contribuiamo, oggi, a diffondere la buona fama di Gesù là dove viviamo. Mi accorgo che all’origine di tanto scetticismo verso il cristianesimo ci sono, molto spesso, i cristiani e la cattivissima pubblicità che fanno al vangelo. Manifestiamo al mondo la tenerezza di Gesù, il suo desiderio di farci del bene, la sua compassione che ha convertito i nostri cuori! La Parola è accolta solo se a professarla sono testimoni credibili!
Martedì della IV settimana di Quaresima
Ez 47,1-9.12 Sal 45 Gv 5,1-16: All’istante quell’uomo guarì.
Commento su Giovanni 5,1-16
Vuoi guarire? La domanda del Signore sembra quasi offensiva, rivolta ad un pover’uomo costretto alla paralisi da tutta la vita. Certo che vuole guarire! Ma Gesù insiste, non è guaritore di professione, non vuole passare per un piccolo santone che fa miracoli gratuitamente. Gesù guarisce per testimoniare la venuta del Regno, l’avanzata della presenza di Dio che sconfigge la tenebra. Vuoi guarire? Per il paralitico la guarigione significa imparare un mestiere, uscire dalla logica assistenzialista che lo ha segnato per tutta la vita, sopportare le inevitabili accuse di inganno che gli avrebbero rivolto. Vuoi guarire? A volte il dolore è un rifugio sicuro in cui stare, in cui accucciarsi, che di dona identità. Gesù ci guarisce solo se lo vogliamo, solo se mettiamo in gioco tutto noi stessi, le nostre energie, le nostre qualità. Il nostro Dio non ci soffia il naso, ci crede capaci di affrontare le inevitabili difficoltà che ci colpiscono, che ci mettono alla prova. Vuoi guarire? Chiediamocelo, quando insistiamo con Dio, chiedendo per noi un intervento che stentiamo a fare nostro, che fatichiamo ad accettare senza riserve. Sì, Dio ci vuole liberi, veri, autentici, guariti interiormente. E noi?
Mercoledì della IV settimana di Quaresima
Is 49,8-15 Sal 144 Gv 5,17-30: Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole.
Commento su Giovanni 5,17-30
A volte lo dimentichiamo, ma la ragione per cui Gesù è stato arrestato e condannato a morte è la sua pretesa di essere come Dio. In un paese rigidamente monoteista come Israele, il cui senso della trascendenza era assoluto e la bestemmia veniva punita severamente, la pretesa del falegname di Nazareth di essere come Dio doveva essere vissuta come destabilizzante e folle. Ma Gesù non si presenta come un folle, argomenta le sue opinioni, fornisce una spiegazione teologica alle sue pretese. Gesù è osteggiato a causa della sua pretesa, e per nessun’altra ragione! Il vangelo di Giovanni è piuttosto chiaro e diretto, su questo punto. Mi chiedo, allora, come sia possibile che molte persone, ancora oggi, pretendano di edulcorare il vangelo affermando che Gesù era solo un buon uomo e che non ha mai avuto nessuna pretesa messianica! I vangeli sono piuttosto chiari e diretti: Gesù si è fatto figlio di Dio. Delle due cose, l’una: o era un pazzo furioso o è veramente ciò che dice di essere. Il tempo di quaresima ci aiuta a riformulare la nostra professione di fede per capire se ancora crediamo che Gesù è colui che dice di essere: la rivelazione definitiva del Padre.
Giovedì della IV settimana di Quaresima
Es 32,7-14 Sal 105 Gv 5,31-47: Vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza.
Commento su Giovanni 5,31-47
Quanto è difficile credere se il nostro sguardo resta offuscato! Quanto è difficile accogliere sul serio il messaggio del Signore se non abbiamo in noi stessi la serena e concreta umiltà dell’ascolto! Gesù ha guarito il paralitico di Betesda e ora viene duramente contestato per avere compiuto il miracolo nel giorno di sabato. Poco importa se ha liberato un paralitico dalla sua schiavitù! e Gesù, accusato, argomenta (mi fa tenerezza, sinceramente, io li avrei mandati a quel paese…): se non credono alle sue parole possono credere alla testimonianza del Battista o alle opere che egli compie (i segni, ad esempio) o provare a vedere nella Scrittura quanto si riferisce a lui… Macché, niente da fare. Non c’è peggior sordo di chi non vuole ascoltare, di chi si ostina nelle proprie piccole convinzioni. Che non succeda anche a noi, amici. Di essere talmente certi delle nostre risolute e sante convinzioni da non lasciare a Dio la possibilità di illuminare la nostra vita, di allargare i nostri orizzonti. Seguiamo ancora oggi i profeti, i grandi segni della presenza del Signore e la Scrittura per discernere e riconoscere il Maestro nella nostra quotidianità..
Venerdì della IV settimana di Quaresima
Sap 2,1.12-22 Sal 33 Gv 7,1-2.10.25-30: Cercavano di arrestare Gesù, ma non era ancora giunta la sua ora
Commento su Giovanni 7,1-2.10.25-30
Due suggestioni emergono dal vangelo di oggi. La prima è il bisogno continuo di avere i bolli di certificazione da parte dell’autorità religiosa per capire cosa succede intorno a noi. Gli abitanti di Gerusalemme sono piuttosto scocciati dal fatto che Gesù non sia messo a tacere e si lamentano dell’eccessivo lassismo di chi dovrebbe comandare. E credenti così, dal grilletto facile, li incontro ovunque… Persone che si lamentano: perché il Papa non fa un documento per… La Chiesa interviene quando è necessario tutelare la fede, ovvio, ma non rinchiude lo Spirito in una gabbia! La seconda suggestione riguarda un aspetto storico: alcuni oppositori criticano il vangelo perché ritengono che un processo non si sarebbe mai svolto in seduta notturna. Vero: infatti, secondo Giovanni, Gesù è stato processato in contumacia, da tempo, e oggi il brano ci parla di un tentativo di arresto dentro il tempio, tentativo che viene vanificato dalla notorietà che ancora Gesù gode. Per arrestare Gesù si dovrà ricorrere ad un espediente, e la cosa, come sappiamo, verrà fatta di notte e a Gesù verrà solo comunicata la sentenza di condanna.
Sabato 25 Marzo (SOLENNITA’ – Bianco)
ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE
Lc 1,26-38: Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.
In pieno percorso di Quaresima apriamo una luminosa parentesi sull’annunciazione a nove mesi esatti dal Natale. Da quel “sì” rivolto a Dio è derivato il cammino di salvezza che stiamo percorrendo.
Ave Maria, rallegrati Maria, dice il principe degli angeli all’acerba adolescente di Nazareth. Sì, Maria, hai di chi rallegrarti, hai di che gioire. Gioisci perché Dio interviene, perché entra nella Storia, perché non manderà più nessun profeta a parlare in sua vece ma lui, di persona, verrà a raccontarsi in Gesù. Rallegrati, Maria, perché Dio non ha scelto una delle ricche matrone di Roma, o la moglie di un filosofo greco, e non ha nemmeno scelto la moglie di un famoso rabbino di Gerusalemme. Rallegrati perché ha volto lo sguardo sul piccolo villaggio di Nazareth, poche case addossate alle grotte, fuori dalla strada principale. Rallegrati perché la storia viene cambiata: non sono più i potenti i protagonisti, né gli eroi o i buoni, ma i piccoli, i dimenticati. E Dio parte dalla periferia dell’Impero e di Israele e della Storia per rendersi presente. Rallegrati, Maria, perché ora la tua vita diventa la culla di Dio, la tua vita diventa la porta d’ingresso per l’infinito nel mondo. E rallegriamoci anche noi, oggi, per questa nostra sorella, la prima fra i credenti, la madre di ogni discepolo.
Sabato della IV settimana di Quaresima
Ger 11,18-20 Sal 7 Gv 7,40-53: Il Cristo viene forse dalla Galilea?
Commento su Giovanni 7,40-53
Chi sei veramente, Gesù? Ancora oggi intorno alla tua figura si scatenano i dibattiti, si arrovellano gli storici, inveiscono gli scettici e i saccenti. Chi sei, oscuro ebreo marginale che ha diviso in metà la storia? Chi sei veramente? Non dobbiamo spaventarci se, a distanza di millenni, siamo ancora qui ad interrogarci: Gesù vivente suscitava aspri dibattiti, come quello riportato oggi da Giovanni. La tensione è alle stelle: alcuni sono affascinati dalle sue parole, altri negano alle sue parole alcuna validità perché la sua predicazione non è avvalorata dalla classe sacerdotale. I soldati del tempio, mandati ad arrestare Gesù, ne tornano scossi e anche all’interno del Sinedrio stesso la divisione è forte. La conclusione della pericope è folgorante: ognuno se te torna a casa propria, irrigidito sulle proprie posizioni, urtato dal parere altrui… Per accogliere il Signore siamo chiamati a spalancare il nostro cuore e il nostro sguardo, ad osare, a non partire con i troppi pregiudizi (anche santi, anche cattolici!) che portiamo nel cuore. Chi sei, veramente, Nazareno?