Prima hanno perso il padre… poi è morta anche la madre. Così gli otto fratelli sono rimasti soli in un Afghanistan allo stremo. I vicini hanno provato ad aiutarli, ma non è bastato.
Sono tutti morti di fame. Il più piccolo non aveva ancora 2 anni.
Tutto il paese sta morendo di fame: 23 milioni di persone sono a rischio carestia e un milione di bambini potrebbe non superare l’inverno. Molti non hanno nient’altro che farina secca per cercare di sopravvivere.
Coraggiosi operatori umanitari stanno facendo tutto il possibile, ma le dimensioni di questo inferno aumentano ogni giorno e a molti mancano già le forze per andare avanti.
Qualcosa che possiamo fare c’è, e può aiutare migliaia di persone.
Non importa in che parte del mondo ci troviamo in questo momento: abbiamo la possibilità di aiutare in una delle emergenze umanitarie più gravi sulla Terra, sostenendo migliaia di famiglie e innumerevoli bambini che lottano per sopravvivere.
La guerra, le enormi sanzioni economiche e una devastante siccità hanno creato una crisi che il Programma alimentare mondiale ha definito “Inferno sulla Terra”, ma la realtà delle singole storie è anche peggio.
Una madre è stata costretta a fare una scelta inimmaginabile: ha venduto il figlio per nutrire la bambina più piccola. Con 104$ ha comprato un po’ di riso, dell’olio e della farina. Ma è finito tutto subito.
L’ONU sta chiedendo sostanziali aiuti umanitari, ma la risposta dei governi è lenta e il bisogno è ora. Non possiamo far finta di niente.
La questione è semplice: un milione di bambini potrebbe morire nei prossimi mesi. Non a causa della violenza o di un virus, ma per aver sofferto la fame troppo a lungo. Non possiamo aspettare un minuto di più, aiutiamo come possiamo.