Amami come sei!
Conosco la tua miseria,
le lotte e le tribolazioni della tua anima,
so la tua viltà, i tuoi peccati,
e ti dico lo stesso: Dammi il tuo cuore, amami come sei.
Se aspetti di essere un angelo
per abbandonarti all’amore, non amerai mai.
Anche se sei vile nella pratica della virtù e del dovere,
se ricadi spesso in quelle colpe che vorresti non commettere più,
non ti permetto di non amarmi.
Amami come sei.
In ogni istante e in qualunque situazione tu sia,
nel fervore o nell’aridità,
nella fedeltà o nell’infedeltà,
amami… come sei…
Voglio l’amore del tuo povero cuore;
se aspetti di essere perfetto, non mi amerai mai.
Figlio mio, lascia che ti ami, voglio il tuo cuore.
Io voglio vedere dai bassifondi della miseria salire l’amore.
Amo in te anche la tua debolezza,
amo l’amore dei poveri e dei miserabili.
Non ho bisogno né della tua scienza,
né del tuo talento.
Una cosa sola mi importa, di vederti lavorare con amore.
Oggi sto alla porta del tuo cuore come un mendicante,
io il Re dei Re! Busso e aspetto;
affrettati ad aprirmi.
Ciò che mi ferirebbe il cuore sarebbe di vederti dubitare di me e mancare di fiducia.
Conto su di te per darmi gioia…
Non ti preoccupare di non possedere virtù; ti darò le mie.
Quando dovrai soffrire, ti darò la forza.
Mi hai dato l’amore, ti darò di poter amare al di là di quanto puoi sognare…
Ma ricordati… Amami come sei…
(Mons. Lebrun)