
La tratta di esseri umani è un crimine che consiste nello sfruttamento di donne, bambini e uomini per numerosi scopi, tra i quali il lavoro forzato e la schiavitù sessuale. Secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, oggi 21 milioni di persone nel mondo sono vittime del lavoro forzato. Tale stima comprende anche le vittime della tratta di esseri umani per fini di sfruttamento sessuale e di manodopera. Benché non si sappia quante di queste persone siano state oggetto di traffico, si stima che attualmente nel mondo ci siano milioni di vittime della tratta di esseri umani.
Il fenomeno interessa tutti i paesi del mondo, divisi tra paese di origine, di transito e di destinazione delle vittime del traffico. Secondo il Rapporto globale sulla tratta delle persone redatto dall’Ufficio dell’ONU per il controllo della droga e la prevenzione del crimine, i bambini rappresentano quasi un terzo di tutte le vittime del traffico di esseri umani a livello mondiale. Il rapporto evidenzia inoltre che donne e ragazze costituiscono il 71% delle vittime del traffico di esseri umani.
Nel 2010, l’Assemblea Generale dell’ONU ha adottato il Piano d’azione globale per la lotta contro la tratta di persone sollecitando i governi di tutto il mondo a intraprendere misure coordinate e coerenti per sconfiggere questa piaga. Il Piano prevede di integrare la lotta contro il traffico di esseri umani in programmi più ampi dell’ONU, al fine di promuovere lo sviluppo e rafforzare la sicurezza in tutto il mondo. Una delle disposizioni fondamentali del Piano è la creazione di un fondo fiduciario volontario dell’ONU per le vittime della tratta, in particolare per donne e bambini. Il fondo fiduciario facilita sul campo un’assistenza e una protezione efficaci per le vittime della tratta, attraverso finanziamenti verso ONG specializzate.
Negli anni futuri, il piano mira a dare la priorità alle vittime provenienti da un contesto di conflitto armato, e a quelle identificate all’interno dei flussi maggiori di rifugiati e migranti. Inoltre, offrirà assistenza maggiore alle persone trafficate per motivi sessuali, per lo sfruttamento degli organi, per l’elemosina forzata, per la criminalità e per nuovi campi di sfruttamento (ad esempio, trapianti di pelle e pornografia online). Nel 2013, l’Assemblea Generale ha tenuto una riunione di alto livello per valutare il Piano d’azione globale. Gli Stati membri hanno adottato la risoluzione A/RES/68/192 scegliendo il 30 luglio come Giornata mondiale contro il traffico di esseri umani. La risoluzione affermava necessaria la suddetta Giornata mondiale per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione delle vittime del traffico di esseri umani e per promuovere e proteggere i loro diritti.
Nel settembre del 2015 il mondo ha adottato l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile condividendo obiettivi e traguardi riguardo la tratta di persone. Questi obiettivi prevedono di porre fine al traffico e alla violenza contro i bambini, nonché la necessità di adottare misure contro la tratta di esseri umani, e sono volti ad eliminare ogni forma di violenza contro e lo sfruttamento di donne e ragazze. Un ulteriore importante elemento è stato il Vertice ONU sui rifugiati e migranti, che ha portato alla formulazione della rivoluzionaria Dichiarazione di New York. Tra i diciannove impegni adottati dai paesi aderenti alla Dichiarazione, tre sono dedicati ad agire concretamente contro i reati di tratta di esseri umani e traffico di migranti.
Quest’anno l’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (UNODC) ha deciso come tema della Giornata Mondiale ‘Agire per proteggere e assistere le vittime della tratta’. Questo mette enfasi su una delle questioni più importanti dei nostri tempi, gli imponenti moti misti di migranti e rifugiati. Questo tema evidenzia l’impatto significativo dei conflitti e dei disastri naturali, così come l’aumento del rischio di essere oggetto della tratta. Il tema affronta il punto chiave della risposta alla tratta: il fatto che molte persone non sono mai identificate come vittime di essa e quindi non possono avere accesso all’assistenza e alla protezione disponibili.
Vedi anche Il fenomeno della tratta: la situazione in Italia
Gpic Notizie dal Blog di Gian Paolo – Vol. 7 – N° 7