baobab


Il nome baobab evoca nell’immaginario comune l’Africa. Infatti l’albero Adansonia digitata della famiglia delle Bombacaceae, comunemente chiamato baobab africano, cresce quasi esclusivamente in Africa (delle otto specie del genere Adansonia oltre a quella africana, altre sei vivono solo in Madagascar e solo una, l’Adasonia gregorii, vive in Australia).

baobab-adansonia-grandidieriIl nome baobab sembra significhi “albero dai mille anni” per la sua longevità o , secondo altre fonti, il nome ha origini arabe e significa “frutto dai molti grani”. Mentre il nome scientifico fu dato in omaggio a Michael Adanson, botanico francese di origini scozzesi che per primo lo descrisse alla fine del 1700 quando visse per oltre 6 anni in Senegal.

Può raggiungere i 20-25 metri di altezza e il diametro del tronco può raggiungere i 7-10 metri. Può vivere anche 2000 anni. La forma del grande tronco – sproporzionato rispetto alla chioma – lo rende caratteristico e facilmente riconoscibile. E’ un albero adatto ai climi aridi, infatti oltre a perdere le foglie nella stagione secca ha un tronco spugnoso capace di immagazzinare acqua (per alcuni grandi alberi si parla di oltre 100 mila litri di acqua). Ha delle foglie palmate, dei fiori tutt’altro che profumati e dei grossi frutti ovoidali grandi fino a 30 cm, che contengono anche 100 semi. L’impollinazione del baobab avviene mediata da una specie di pipistrello.

fiore baobabbaobab fruttoDel baobab si utilizza tutto ad eccezione del fiore. Sia da un punto di vista alimentare che fitoterapico: le foglie, sia fresche che secche vengono usate sia come vegetale (a modi spinaci per intenderci) o messe nelle zuppe. La polpa del frutto, ricca di vitamina C, è consumata direttamente o mescolata al latte. Inoltre viene usata per produrre bevande tipo limonata da consumarsi ghiacciate. I semi sono usati come addensanti per zuppe o tostati e mangiati direttamente. Da essi inoltre si ricava l’olio. Le radici , cotte, diventano commestibili durante le carestia. La corteccia è usata come febbrifugo. Inoltre l’albero viene usato anche per la costruzione di strumenti: il legno spugnoso come attrezzo per pulire le pentole, come galleggiante per la pesca, per ricavarne carta o cordame. Inoltre la fibra, molto resistente, a seconda della località, viene usata nei modi più diversi: per costruire corde per strumenti musicali, cestini o redini per i cavalli.
Dalle scorze dei frutti vengono ricavati recipienti adatti a contenere liquidi.

Vi rimando a questa completa trattazione sulle proprietà farmacologiche del Baobab dal sito Squidoo, che sottolinea come in alcune zona dell’Africa il Baobab sia chiamato anche l’Albero farmacista o Albero della vita per le sue proprietà curative.

baobab giganteIl Baobab è inoltre l’albero sotto la cui chioma vengono generalmente costruite, in Africa occidentale, le bantabe, ovvero delle grandi panchine dove ci si riposa, si fa conversazione e soprattutto si sta all’ombra (ovviamente solo ad uso maschile!).
I tronchi più grandi vengono scavati e nel loro interno ricavati magazzini, nascondigli, negozi e in qualche luogo perfino un pub.

I molteplici usi del Baobab spiegano perchè in Africa quest’albero sia quasi venerato, comunque sempre rispettato. In molte aree il Baobab non viene tagliato mai, è solo la natura a deciderne la sorte.

Gianfranco Della Valle
http://www.sancara.org