La Madonna del Roseto

La Madonna del Roseto è un dipinto tempera su tavola attribuito a Michelino da Besozzo o, alternativamente, a Stefano da Verona, databile al 1420 o 1435 circa e conservato nel Museo di Castelvecchio a Verona. È tra le opere più significative dello stile gotico internazionale in Italia.


La Madonna nella pittura (1) Michelino da Besozzo (o Stefano da Zevio) Madonna del Roseto 1420-1435 ca - tempera su tavola - Verona, Museo di Castelvecchio


La Madonna col Bambino è rappresentata entro un giardino conclusus (recintato, in questo caso da un pergolato di rose), simbolo della sua verginità, alla presenza di Santa Caterina d’Alessandria (incoronata, come dal suo rango principesco, e della quale si vede il tipico attributo della ruota del martirio in basso) e di molti angeli colorati, dall’aspetto esilissimo, quasi come uccellini filiformi. Essi sono occupati nelle più disparate attività: la lettura (richiamo alle profezie delle sacre scrittura), la raccolta di petali di rosa (fiore mariano), gico presso una fonte gotica (richiamo alla definizione di Maria come Fons gratiae). Anche il Bambino partecipa a questo clima lezioso e amabile, mettendosi spontaneamente un dito in bocca.

Nel giardino si trovano due sinuosi pavoni, che danno un aspetto nobile e sontuoso al giardino e richiamano, secondo un’antichissima simbologia cristiana, il tema dell’immortalità di Cristo, poiché fin dall’epoca paleocristiana si riteneva che le carni di questi volatili fossero immarcescibili.

Fonti:
https://it.wikipedia.org
Stefano Zuffi, Il Quattrocento, Electa, Milano 2004.