Saranno canonizzati i beati Francesco e Giacinta Marto, i due fratellini che insieme a Lucia Dos Santos, morta nel 2005, ebbero a Fatima le apparizioni della Vergine.

(Andrea Galli) Si arricchisce l'”albo” dei santi e dei beati con i decreti di cui il Papa ha autorizzato ieri la promulgazione, ricevendo in udienza il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei santi. Ed è una santità “recente”, riguarda vite e storie che si sono dipanate tutte lungo il ‘900, tranne una. L’ eccezione è quella del beato Angelo Acri, cappuccino, al secolo Luca Antonio Falcone (1669-1739), che sarà canonizzato dopo il riconoscimento di un miracolo avvenuto per sua intercessione. Nato a Cosenza, l’ inizio della sua vita religiosa fu travagliato – entrò e uscì dal noviziato cappuccino per due volte – ma a 31 anni fu ordinato sacerdote.
Esercitò il suo apostolato come padre provinciale e soprattutto come predicatore in tutto il Mezzogiorno, per 40 anni. Conosciuto come l’«Angelo della pace», compì numerose guarigioni prodigiose. Il suo corpo è venerato nella Basilica di Acri, che è a lui dedicata. Ma nel centenario delle apparizioni di Fatima risalta in modo speciale il riconoscimento di un miracolo attribuito all’ intercessione del beato Francisco Marto (1908-1919) e di sua sorella Jacinta (1910-1920), che insieme alla loro cugina Lucia Dos Santos furono protagonisti di un evento soprannaturale la cui forza riverbera da allora nella Chiesa e nel mondo. Quaranta sono i prossimi beati, di cui è stato riconosciuto il martirio.
L’ indiana suor Regina (Maria) Vattalil (1954-1995), della congregazione delle Clarisse francescane, fu uccisa in odium fidei, con 54 coltellate, da un giovane fanatico indù. Gli altri 39 prossimi beati vengono dalla Spagna e persero la vita nel corso della guerra civile: un abisso di violenza da cui non smettono di riemergere storie gloriose di sangue versato per Dio. Padre José María Fernández Sánchez (1875-1936), vincenziano, fu assassinato a Madrid con altri 17 sacerdoti, 16 fratelli coadiutori e sei laici dell’ Associazione della Medaglia Miracolosa della Beata Maria Vergine, sempre legati ai Vincenziani. Infine tre sono i nuovi venerabili, ossia servi di Dio di cui sono state riconosciute le virtù eroiche.
Si tratta del cappuccino italiano Daniele da Samarate, al secolo Felice Rossini (1876-1924) a lungo missionario in Brasile, dove operò fra i lebbrosi, contraendo lui stesso la malattia che lo portò alla morte; di suor Macrina (Elena) Raparelli (18931970), nata a Grottaferrata e morta a Palermo, fondatrice della congregazione delle Suore Basiliane Figlie di Santa Macrina, istituto di rito bi- zantino; e di Daniela Zanetta (1962-1986), nata a Maggiora, in provincia di Novara: fin dalla nascita dovette convivere con una rarissima ma-lattia, l’ epidermolisi bollosa distrofica, a 11 anni incontrò la spiritualità del Movimento dei Focolari e morendo lasciò un diario che testimonia il suo profondo cammino spirituale.
Sempre ieri il Papa ha approvato i voti favorevoli della sessione ordinaria dei cardinali e vescovi membri della Congregazione circa «la canonizzazione dei seguenti beati: Andrea de Soveral e Ambrogio Francesco Ferro, sacerdoti diocesani, e Matteo Moreira, laico, nonché 27 compagni, martiri, uccisi in odio alla Fede in Brasile il 16 luglio 1645 e il 3 ottobre 1645; Cristoforo, Antonio e Giovanni, adolescenti, Martiri, uccisi in odio alla fede in Messico nel 1529».
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